Mentre vengo "scortato gentilmente" nella mia nuova stanza ho l'opportunità di buttare l'occhio qua e là e scorgere un sacco di cose di questo manicomio.
I muri di tutte le pareti sono colorati di un grigio smorto che deve aver vissuto sicuramente tempi migliori di quelli,
Sopra di essi vi sono delle scritte rosse quali pazzia, morte, odio.
Andando avanti nel nostro percorso scorgo dei macchinari davanti alle porte che penso possano essere le stanze dei detenuti, queste, sono di un marrone incrostato e a tratti ammonito Bleah, alzando gli occhi noto un numerino attaccato al soffitto in mezzo alla sala, 1, quindi ne deduco che questo dovrebbe essere il primo reparto e, a giudicare dallo stato in cui si presenta, dovrebbe essere quello più vecchio di tutto il manicomio.

"Questo manicomio esiste dal 1547, è soprannominato Bedlam per il fatto che incute paura al solo sentirlo nominare" io ascolto tutto con curiosità e un po timore se devo essere sincero (cosa che non sono sempre);
In questo istante per tutta la sala si riverbera un suono raccapricciante, una donna che grida in preda al dolore e un pizzico di follia mentre subito dopo scoppia in una sadica risata.
Dopo qualche secondo il silenzio torna a regnare sovrano e Niall riprende a parlare

"Qui sono rinchiusi assassini, ladri, prostitute, tutti considerati i pazzi più pericolosi di Londra e per questo condannati, chi più tempo, chi meno; a rimanere qui."

Il biondino conclude questa spiegazione proprio davanti alla mia stanza, non capisco perché mi trovo ancora al reparto 1 se è quello più antico, cose se il biondo tinto avesse intercettato i miei pensieri risponde alla mia implicita domanda

"Questo reparto oltre ad essere il più antico è quello che contiene i pazzi che sono considerati più pericolosi non solo per sé stessi ma anche per la società." Mi spinge oltre la soglia della stanza e chiude a chiave per non farmi uscire, io mi avvicino alla grata e lo fisso insistentemente
"Rimarrà qui per un bel po, signor Styles, le auguro buona fortuna, le servirà" conclude facendo dietro front e lasciandomi da solo un una cella umida e buia come la mia anima.