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Epilogo.

Nota importantissima in basso. Grazie per essere stati con me fino a qui. Alla prossima avventura!


You love me, but you don't even know what you do to me
And I try to let you go, but it's ecstasy
I'd pull away if I could but you're good for me
And I don't wanna lose you 'cause
You love me, but you don't even know what you do to me
And I try to think it through but it's fantasy
I'd pull away if I could but you're good for me
And I don't wanna lose you 'cause you love me

https://youtu.be/5gYIWcGwMLE

Durante la prima seduta di terapia con la dottoressa Brun, lei gli somministra un questionario di dieci pagine pieno di domande personali e irrilevanti che gli fanno alzare gli occhi al cielo e lo fanno pentire di essersi presentato lì almeno un centinaio di volte. Quando lei legge le sue risposte ha una faccia grave che lo fa sentire senza speranza. Cosa che, fra parentesi, probabilmente è. Quando apre la bocca è anche peggio, soprattutto perché dice cose come "elaborazione del trauma" e "disturbo d'ansia" e lui si sente arrabbiato ed incompreso e odia Anita per averlo convinto a fare questa cazzata. Ci mette sei settimane ad accettare di avere bisogno di aiuto. Circa otto mesi a parlare di quello che suo padre gli ha fatto negli anni. Più o meno un anno a sentirsi un po' meno orribile, il che è già un passo avanti considerato che era andato lì con l'idea di farsi prescrivere dei sonniferi e non aprire bocca, all'inizio.

Guarire richiede più sforzo del previsto, ha scoperto.

Il suo primo campionato piloti arriva inaspettatamente. I suoi rivali sono più forti di quanto è disposto ad ammettere e la loro amata Red Bull non esattamente al passo con i tempi. Dopo anni difficili, con il cambio dei regolamenti la Ferrari sembra essere tornata competitiva, ma è comunque Max a strappare la vittoria dalle mani di Leclerc, dopo una lotta ferocissima, con un rocambolesco primo posto al Gp saudita, che nel 2023 chiude il calendario.

Viene festeggiato come un eroe, ed un po' lo è. La Red Bull non vinceva niente dal quarto mondiale di Vettel del 2013 e, dopo dieci anni, un altro ragazzo d'oro corona il suo sogno vestito di blu, in una pioggia di fuochi d'artificio e applausi scroscianti. Anita è nel garage, accanto a Christian. Se lo sentiva che Max avrebbe vinto, anche se Charles era in vantaggio su di lui e le probabilità di successo erano bassissime. Lo accoglie fra le sue braccia spalancate, il porto sicuro dei suoi ultimi anni. Lei piange, e la cosa lo fa ridere e sorridere ancora di più. Hanno vinto, hanno davvero vinto.

Quella sera, mentre guardano il cielo stellato dal tetto dell'albergo, lei gli fa una proposta che non può rifiutare, e Max pensa che nessun titolo mondiale lo farà mai sentire bene con sé stesso come quella domanda.

Si sposano in una chiesetta sul mare nel paese di Anita, in una giornata luminosissima di agosto. Ci sono tutte le persone importanti per loro, pochissimi intimi. Daniel e Victoria sono i testimoni dello sposo, Rebecca e Lynn quelle della sposa. Durante la cerimonia leggono le promesse e piangono entrambi, anche se Anita giura che sia per l'allergia ai pollini e Max continua a dire che non è mai successo e si sono inventati tutto per metterlo in imbarazzo. Piangono tutti, per la verità. Piange Roberto, il padre di Anita, e piange Sophie, la mamma di Max. Piange soprattutto Daniel, che è il più felice in mezzo a loro. Piange perfino mentre fa un brindisi durante la cena, quando racconta tutti gli aneddoti più umilianti su Max, come quella volta in cui da ubriaco è caduto in un cespuglio e sono andati a recuperarlo in tre, o quella volta in cui aveva finito le mutande pulite e aveva giurato a sé stesso che non avrebbe mai lavato niente in vita sua, quindi piuttosto niente. Anita sorride, scuotendo la testa, con gli occhi che le brillano, e Max pensa che forse quelle cazzate sul matrimonio hippie non erano poi così tanto delle cazzate. Che forse non gli dispiace più così tanto pensare di avere un impegno a lungo termine anche sulla carta. Perché il suo cuore lo ha già.

La carriera di Anita va a gonfie vele, e se ne accorgono tutti. Ben presto rimpiazza Ross e non c'è nessuno sopra alla direzione che possa dirle come fare il suo lavoro. Nel 2026 sulla scocca della monoposto Red Bull compare il simbolo della mela, ed il merito di aver portato lo sponsor più importante della storia va tutto ad Anita. È così maledettamente brava che Toto Wolff prova a convincerla a passare a Mercedes per una cifra esorbitante. La vita fra Monaco e Londra è caotica, ma le piace. Trasferirsi stabilmente nel Regno Unito potrebbe non essere nei piani di Max, ma la proposta è davvero allettante e parti di lei non riescono ad escluderla a priori. Anita tiene le carte nel cassetto della scrivania per dei mesi, e quando Max le trova hanno una delle discussioni più dure di sempre. È tutta urla e piatti rotti e pianti e porte sbattute. È Max che brucia di rabbia e disperazione. Si sente tradito, pugnalato alle spalle, lacerato in un modo che non credeva possibile per mano dell'unica persona che avesse mai provato a ricucirlo. Con le lacrime agli occhi le chiede da quanto tempo stesse pensando di lasciarlo. Quella sera Anita fa una telefonata, e dice "no grazie" e "mi dispiace, ma non lascio casa mia". E quella è la prima volta che Max dice "grazie" e "ti amo" e "scusami, scusami tanto, ho avuto paura".

Una settimana dopo, Anita scopre di avere un ritardo.

Il secondo campionato piloti ci mette un po' ad arrivare, perché Leclerc ne infila tre di seguito, senza lasciargli spazio. Vuole dimostrare di essere il migliore fra i due, anche se Max ha vinto il titolo per primo, anzi, proprio per questo. Nel 2027, in giugno, il giorno del Gp di Spagna, Anita dà alla luce una bambina, che entrambi decidono di chiamare nell'unico modo possibile. Alma Sophie. Lui la vede per la prima volta dopo essere arrivato terzo ed è vicinissimo a mollare tutto perché come non farlo. Solo a vederla il cuore gli si fa invisibilmente piccolo. Ha trent'anni e ancora tutto il tempo di fare le cose per bene. È Anita a dargli la forza per continuare, inveendo contro di lui anche solo per aver pensato di mollare il suo sogno e promettendogli di esserci sempre. Alla fine di quell'anno, Max vince il suo secondo titolo, nonostante arrivi solo quinto all'ultima gara.

Max ama moltissimo la sua piccola famiglia. È confortante sapere che le cose non stanno andando a puttane, che sta lavorando su sé stesso e che ha una relazione stabile da sette anni, una casa, una figlia, una carriera e delle persone che gli vogliono bene nonostante sia ancora il solito Max. Schivo, irrequieto, volitivo. Straordinariamente vero.

Anita si addormenta sempre con le manine di Alma strette attorno alle dita. È una bambina vispa e curiosa, con le fossette e le guance sempre arrossate che le danno un'aria particolarmente buffa. Ha i capelli biondissimi, la pelle lattea e gli occhi all'ingiù di uno strano azzurro cangiante che mima perfettamente quello del padre, così che anche quando Max è lontano, sperduto da qualche parte nel mondo, lei le ricorda di lui.

Alma cresce negli autodromi. Muove i suoi primi passi attorno all'Hungaroring e la sua prima parola è "papà", il giorno di un bruttissimo incidente da cui Max esce miracolosamente illeso a Spielberg. Le braccia di Anita sono sempre il posto migliore per riprendersi da una sconfitta. Lo ha imparato tempo addietro e si sforza di non dimenticarlo nei momenti difficili.

Per quanto possa impegnarsi, le cose non sono sempre facili. Nel febbraio del 2032 lui e Anita hanno una litigata ferocissima. L'oggetto del contendere è il suo futuro nella Formula Uno, e quello di Alma. È successo tutto quando sono tornati dal kartodromo, una domenica durante la pausa invernale, e la bambina ha detto: "voglio diventare come papà". Bastano queste poche parole per far crollare l'illusione di felicità che si era costruito. Al solo pensiero Max si infiamma, alza la voce, le dice che è fuori discussione e che non farà mai e poi mai lo stesso errore di suo padre. Fa piangere Alma così tanto che Anita letteralmente lo sbatte fuori di casa. Casa sua. Casa loro.

Max si appoggia da Daniel per qualche giorno, e l'amico prova a farlo ragionare. Daniel ha sempre avuto questa capacità di fargli vedere le cose più lucidamente. Adesso ha quarantatré anni e Joseph, un figlio di otto che ha avuto con la sua compagna di sempre, da cui si è separato in primavera.

"Hai un rapporto speciale con Alma, non rovinarlo per paura di diventare tuo padre." Gli dice.

È così che gli viene in mente un'idea, ed è troppo buona per tenerla per sé. Quando rientra dall'ufficio, Anita lo trova davanti alla porta di casa con la barba di qualche giorno, zuppo di pioggia, che le chiede: "Posso entrare?" e si accomoda.

Dan gli ha parlato di questa sua idea di ributtarsi nella mischia e reinventarsi, di fare consulenze, seguire qualche giovane talento, e anche se Alma ha solo cinque anni Max ha già deciso che sarà Daniel ad occuparsi delle sue gare. Lui andrà a vederle, certo, ma sarà solo il suo papà. Un papà imbarazzante che fa i video col cellulare e insulta gli altri bambini e porta sua figlia a mangiare un gelato quando qualcosa non va come dovrebbe.

Resta da trovare un buon meccanico, qualcuno che si occupi del suo kart. Alla fine a quanto pare Charles Leclerc, il campione del mondo in carica, ha davvero rilevato il kartodromo di Brignoles, ed è Anita, ovviamente, a spingerlo a parlare con lui per trovare un accordo. Charles ha una figlia poco più piccola di Alma, prima o poi anche lei potrebbe iniziare a gareggiare, ma non c'è niente di male a farle correre un po' insieme, no?

Nel 2034 Max vince il suo quarto titolo mondiale, Alma vince la sua prima gara con i kart e Anita rimane incinta per la seconda volta. È un anno molto intenso e felice, fatto di viaggi e vittorie e momenti indelebili. L'inverno successivo, all'età di quarantasei anni, Daniel muore in un terribile incidente.

Allo scadere del suo contratto, Max annuncia il ritiro dalle corse, anche se ha ricevuto diverse proposte da team minori. I giornalisti sono convinti che lo abbia fatto perché non riuscirebbe a sopportare di essere declassato, lui che ha fatto del surclassare i suoi compagni uno stile di vita. Anita lo conosce, sa che non è vero. Semplicemente Max non vuole essere un pilota in un mondo in cui non esiste Daniel Ricciardo.

Il 7 maggio 2035 nasce il suo secondo figlio, un maschio. E non può chiamarsi che Danny.

Gli anni che seguono sono nebulosi, segnati dalla perdita e dalla mancanza. Max fuori dalla macchina è letteralmente mutilato. Le giornate sui kart con Alma e Danny sono la sua valvola di sfogo preferita. Ogni mattina si sveglia cinque minuti prima di Anita e controlla che dopo quindici anni sia ancora lì, dove l'ha lasciata la sera prima. Si chiede cosa ha fatto di buono per meritarsi una vita così bella, una famiglia così unita. Lui, che è cresciuto fra le crepe di un rapporto disastrato, ha una moglie intelligente e assennata che per qualche motivo che gli è ancora sconosciuto lo ama, e due figli con cui condividere la sua passione.

A differenza di sua sorella, però, Danny si annoia presto dei kart. A lui piace giocare a calcio, i videogiochi in realtà aumentata dove si spara a qualunque cosa che respiri ancora e i film con i supereroi. Max lo lascia libero di decidere, di andare a scuola con i suoi compagni e scegliere la sua strada. Il più piccolo dei Verstappen non sente minimamente il peso del suo cognome, è troppo impegnato ad essere il bambino più divertente e carismatico che si sia mai visto. Nonostante sia biondissimo e somigli indubbiamente ad Anita, per quanto si sforzi Max non riesce a non vedere Daniel Ricciardo in suo figlio, e sa che quello svitato ha continuato a riempire il mondo di gioia anche dal posto in cui si trova.

Insieme alla famiglia Ricciardo fonda la sua scuderia. Si chiama Honey Badger Racing Team. Grazie ad Anita, che è sempre stata la più brava a fare il suo lavoro, raccolgono un numero di sponsor spaventoso per un team emergente. Dopo qualche anno di rodaggio, nel 2046, la lineup ha due volti felicemente conosciuti. Uno è sua figlia, Alma Sophie, diciannove anni, fiera ed indomabile come una vera leonessa, l'altro fa sorridere ma è Pascale Lorraine Elise Leclerc, la numero 7, la diciassettenne più veloce e letale della pista.

Sono due delle quattro ragazze che corrono in Formula Uno, quell'anno.

Con i caschi Alma e Pascale sono rivali come lo erano stati i loro padri, accese dalle sfide e dalla competizione, ma fuori dal circuito sono molto amiche, amiche come Max e Charles non sono mai riusciti ad essere.

Anita non ha mai smesso di fare il suo lavoro. È rimasta in Red Bull per quindici anni, ed ora lavora con Max gomito a gomito. Si tengono per mano ogni volta che loro figlia scende in pista, temendo il peggio e sperando il meglio. Gioiscono per le vittorie e si spalleggiano nelle sconfitte. È commovente il modo in cui sono arrivati a somigliarsi, negli anni. Parlano allo stesso modo, si muovono allo stesso modo, sembra perfino che siano invecchiati seguendo un copione univoco, che ha disegnato loro rughe negli stessi punti.

Nel 2020 Anita non avrebbe mai detto che quella storia così incasinata sarebbe stata destinata a durare nel tempo. Quella sera, a Imola, non avrebbe mai detto che Max sarebbe riuscito a riprendersi da tutto quello che aveva passato.

Anni dopo, invece, sta ancora al suo fianco, intero come da giovane non era mai stato. Non servono più le vittorie a dargli uno scopo. Il suo scopo è lì, davanti ai suoi occhi.

Sono i tramonti sulla piscina della loro casa meravigliosa nel cuore dell'Olanda, in cui aveva promesso a sé stesso che non sarebbe tornato mai. Sono le bollicine dello Champagne che ha ancora lo stesso sapore delle vittorie dalla sua giovinezza. Sono i suoni che fa il motore dei prodigi della tecnologia su cui corrono le nuove promesse dello sport che gli ha cambiato la vita. Sono le notti in cui si sveglia colto dall'angoscia di essere solo, allunga la mano e sente la schiena di sua moglie, che ha visto chi è veramente e non ha avuto paura.

O forse ne ha avuta, ma è stata meno forte del suo amore.

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fine.

//Spazio autrice (one last time)

Ufficialmente, dopo 5 mesi, 9 giorni e una manciata di ore, l'avventura di Mad Max si conclude.

Abbiamo visto scorrere tutta la stagione 2020 insieme a loro. Li abbiamo visti gioire e piangere e, soprattutto, crescere e cambiare e migliorarsi. Anita è stata il nostro punto di riferimento nel dipanarsi della storia, e Max invece ci ha aiutati a tirare le fila del loro futuro insieme. Perché resteranno insieme, mi sembra impossibile pensare altrimenti.

Una volta scritta l'ultima scena ho provato tante volte a chiedermi cosa sarebbe successo dopo. Qui sopra avete letto i miei goffi tentativi di riassumere stralci di una vita che non mi appartiene ma che sento vicina, in qualche modo.

Anita e Max avranno per sempre un posto speciale nel mio cuore, ma non ci saranno seguiti a questa storia. Con molta probabilità questa è l'ultima volta che leggete di loro, perciò ho voluto regalarvi una panoramica il quanto più ampia possibile su quello che potrebbe accadere. Uso il condizionale perché, insomma, mi conoscete. Probabilmente manderei all'aria tutti i miei piani e moltiplicherei i drammi all'infinito.

Per certi versi credo che si meritino un po' di pace, mettiamola così.

Grazie per essere stati con me fino a questo momento. Sono sconcertata dall'inatteso successo che ha riscontrato questa storia: è andato ben oltre non solo all'idea che mi ero fatta ma anche alle speranze che nutrivo. Grazie a chiunque abbia speso due minuti del suo tempo per scrivermi, commentare, votare e leggere questa storia. Non ci conosciamo, ma vi voglio bene.

Seguitemi su instagram, mi trovate come @itstods_wattpad. Qui parleremo di Max e Ani e di tutti i progetti che ho per il futuro, che sono grandi ed ambiziosi. Non vi libererete di me.

Finisco come ho cominciato, riempiendovi di baci esagerati.

Vostra sempre, T.




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