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Dodici.


Disclaimer: se aspettavate i Maxiel, questo è per voi.


Max fa in modo di evitare Anita per tutto il weekend, mandando avanti la sua PR ed evitando di partecipare attivamente alla creazione dei contenuti. Lei non è stupita dal suo comportamento, è evidente che è una persona permalosa e rancorosa come solo gli arroganti sanno essere. Per fortuna c'è Alex, diametralmente opposto al suo compagno di squadra, che è sempre di buon umore e ben disposto ad aiutarla.

Nel corso del venerdì le condizioni climatiche sono peggiorate drasticamente, e le prove libere sull'Hungaroring non hanno sortito i risultati sperati. Le qualifiche, se possibile, sono andate anche peggio, con Albon fuori dalla Q3 e Max appena settimo. Quando Alex si è affacciato al motorhome, visibilmente preoccupato e deluso dalla sua prestazione, Anita ha cercato di consolarlo, ed ha provato un gran sollievo all'idea di non essere nel garage Red Bull ad assistere alle scenate di quella testa calda dell'olandese.

Nonostante gli scarsi risultati, il sabato è stato per lei molto impegnativo: ha collaborato con Lynn e Patrick alla scrittura di alcuni video per il canale YouTube e ha sentito Getty per delle foto in esclusiva. Ha perfino dovuto rinunciare ad un "Irripetibile percorso benessere" nella SPA dell'hotel insieme a Lynn, per quanto era stanca.

Alle prime ore della domenica, ben prima dell'alba, una pioggia fitta inizia a cadere su Mogyorod, complicando il quadro di una giornata che si prospetta già molto difficile. Al mattino la pista dell'Hungaroring è bagnata, ed il cielo gonfio di nuvole violacee riveste minaccioso tutto il circuito.

Quando Anita arriva ai box, ingolfata nel suo impermeabile, l'atmosfera è piuttosto tesa e si respira aria di apprensione. Perfino gli ingegneri di pista più allegri, con i quali ha scherzato più volte il giorno precedente, non sembrano essere in vena di convenevoli, e hanno tutti una faccia da funerale, come se si aspettassero una tragedia da un momento all'altro.

Non le piace questa sensazione di impotenza. La fa sentire una spettatrice inerme, un uccello del malaugurio. L'ultima volta che è stata così vicina al team durante una gara, hanno avuto un doppio ritiro.

Lynn deve accorgersi del suo nervosismo, perché le mette una mano sulla spalla: "Lascia che pensino a fare il loro lavoro, sono maledettamente bravi in quello." Dice, indicando Lee e Matt, con un cenno del mento. "Noi facciamo il nostro."

Anita apre il pc sul bancone e le lancia un'occhiata perplessa.

"Guardare come va e sperare per il meglio?"

Lynn alza gli occhi al cielo.

"Ah ah ah, molto divertente. Vorresti farmi credere che hai già pronte tutte le consegne per stasera? Quanto devo farti lavorare per farti smettere di sminuire il nostro lavoro?" la rimbecca, porgendole le cuffie.

Anita si difende alzando le mani, in segno di resa, con il cuore che le martella nel petto. Non si è ancora abituata all'emozione prima di un Gran Premio, all'adrenalina dell'istante in cui i piloti saltano in macchina e i semafori si accendono, uno ad uno.

La telecamera è fissa sulla vettura 33, in griglia, dove il suo ingegnere sta legando in sicurezza il pilota olandese prima del giro di ricognizione. Accanto a lui, un giovane pilota McLaren sembra ben più vispo, quasi emozionato all'idea di gareggiare. Ha smesso di piovere da alcune ore, ma la pista è ancora lucida e l'asfalto scintilla in quell'atmosfera ovattata.

Anita trattiene il fiato.

Sono partiti da pochissime centinaia di metri, quando una vettura Red Bull perde il controllo e si schianta contro le barriere, prima ancora che la gara abbia inizio. Horner picchia un pugno sul tavolo, facendo girare tutti verso di lui.

Il fischio nelle cuffie è insopportabilmente acuto, e costringe Anita ad allontanarne una dall'orecchio.

Cosa cazzo è successo? Cosa cazzo è successo? La voce è estremamente concitata.

Max, stai bene?

Potete sistemarla? Sembra stia per piangere.

Arriviamo in griglia. Max, ce la fai?

Fanculo, sto arrivando. Che cazzo.

Copy.

Quando, finalmente, arriva in posizione, in quarta fila, i meccanici si avventano sull'auto per sostituire l'alettone anteriore. Il resto sembra a posto, ma non possono dirlo con certezza finché la macchina non si rimetterà in moto.

Le luci del semaforo si accendono. Le conta una ad una.

Anita si arpiona con le mani al sedile del suo sgabello. Vuole solo che tutto vada bene. Ha bisogno che tutto vada bene, non saprebbe nemmeno dire con certezza il perché.

Quando le luci si spengono, le auto si proiettano in avanti, scivolando sulla pista umida, e il Gran Premio d'Ungheria ha inizio.

Bastano un paio di giri alla pista per asciugarsi, e nonostante il tempo resti incerto la maggior parte dei piloti inizia a fermarsi per cambiare le gomme. Albon è il primo dei due a ricevere l'ordine di rientrare.

Anita sente la voce di Max, affannosa, chiedere cosa fare.

Mi fermo? Penso che dovrei fermarmi.

Ancora un giro Max. Ancora un giro.

Mi supereranno tutti. Dice, con tono lamentoso.

Fra un giro rientri. Copy.

La strategia si rivela vincente, e aiuta Max ad allungare parecchio sulla maggior parte dei suoi avversari, fino ad accaparrarsi solidamente la seconda posizione. Alex ha qualche difficoltà in più, dietro alle due Ferrari e alla Racing Point di Stroll, ma anche lui riesce a recuperare qualche posizione. La Mercedes di Hamilton è talmente avanti che, anche dopo il secondo pit stop, sfreccia da sola, senza vedere neppure una vettura alle sue spalle. Il dominio è assoluto, la superiorità schiacciante.

Le automobili della Red Bull tagliano il traguardo seconda e quinta. Viste le prospettive, è un risultato più che buono, e sembrano tutti decisamente soddisfatti. Avere una Mercedes alle spalle è comunque, di per sé, una vittoria.

Ed è così che la prende Max, quando corre fra le braccia degli ingegneri, pronto a prendersi sonore pacche sulle spalle e a venire festeggiato come eroe, come campione. Anche se poi, sul podio, è God Save the Queen a risuonare, sotto la pioggia di Champagne.

Durante le interviste post-gara, Anita resta in disparte, e scatta qualche foto a Max, che sorride all'intervistatrice come se avesse appena compiuto un'impresa epocale.

Guardarlo dall'esterno è sempre un'esperienza particolare, perché non si sa mai cosa aspettarsi. In prima battuta non lo avrebbe mai detto, ma in questo momento trova in lui qualcosa di estremamente affascinante, anche con la fronte imperlata di sudore. La felicità sembra cambiargli del tutto i connotati, modificargli i tratti del viso, renderlo improvvisamente bellissimo, anche se solo per un istante. Adesso, per esempio, è molto rilassato, raggiante, e si strofina il mento con l'indice, annuendo brevemente.

"Sembri un po' una stalker." Dice una voce alle sue spalle, e Anita salta su dalla sorpresa, per poco non facendosi sfuggire di mano il cellulare. Con il palmo aperto si tasta il petto, dove il suo cuore sta battendo forsennato per lo spavento.

"Mio dio, perdonami" aggiunge la voce, trattenendo un risolino.

Quando Anita si volta su sé stessa, pronta a incenerire chiunque l'abbia fatta trasalire, riconosce con sorpresa il ragazzo abbronzato con la tuta nera della Renault.

Oh.

Gli rivolge un sorriso imbarazzato, stringendo gli occhi e mettendosi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

"Tranquillo, colpa mia, troppo concentrata" si spiega lei, facendo un occhiolino e nascondendo il viso fra le mani, subito dopo. Il suo gesto buffo fa ridere Daniel, e Anita non può fare a meno di ridere con lui.

"Chi non si distrarrebbe?" va avanti il ragazzo, indicando il pilota Red Bull. "Maxie è magnetico, non si riesce a staccargli gli occhi di dosso."

Il diretto interessato gira di colpo la testa e li guarda. Tutta la sua tranquillità scoppia come una bolla di sapone, ed è immediatamente in allarme. Tronca l'intervista repentinamente, con i suoi soliti modi scortesi, e si avvicina alla strana coppia che non smette di fissarlo.

"Perché devi sempre mettermi in imbarazzo?" si lamenta, incrociando le braccia al petto.

"Chi dei due?" dice Dan, indicando sé stesso e la ragazza, con le sopracciglia aggrottate e l'espressione interrogativa.

"Dan, sei un coglione." Borbotta Max, sbuffando.

"Lo so che non lo pensi" risponde il moro, lisciandosi il petto da sopra alla maglia termica.

È la prima volta che Anita vede Max incassare così bene una battuta, stare allo scherzo. Aveva già intuito a Spielberg che i due fossero amici, ma francamente aveva creduto fosse solo una cosa di facciata. Non pensava che l'olandese potesse essere seriamente in grado di intraprendere reali rapporti di amicizia con nessuno. Be', ammesso che si approcciasse a tutti come si era approcciato a lei, per lo meno.

"Cos'è, non si usa più presentare le persone?" chiede Daniel, indicando la ragazza, fingendosi indignato. "Certo, non sono più nel team, ma sono comunque il più simpatico fra i due, quindi in un certo senso me lo merito."

Daniel è estremamente estroverso. La sua gara non è andata bene, ma sembra comunque allegro, come se la cosa non lo avesse scalfito più di tanto. A parti invertite non sarebbero certo stati lì a chiacchierare come nulla fosse.

Max alza gli occhi al cielo, ma sta sorridendo.

Anita si strofina i palmi delle mani, guardandolo dritto negli occhi e dando di gomito a Daniel: " Questa non voglio proprio perdermela."

"Siete tremendi." Dichiara il ragazzo biondo, sbuffando. "Vi adorerete."

Poi, con un gesto della mano, provvede alle dovute presentazioni: "Danny, amore della mia esistenza, ti presento Anita, si occupa dei social per noi. È la nuova Paul, ma in gonnella." Poi, girandosi verso Anita, prosegue: "Anita, ragazza allo sbando, lui è Daniel, il pilota più scarso sulla griglia."

"Sei un uomo morto." Dice il moro, fingendo di tiragli un pugno in faccia e muovendo indice e medio come per dirgli: ti tengo d'occhio.

È strano da dire, ma Anita si sente particolarmente a suo agio in questo momento. Probabilmente, oserebbe dire, è il momento in cui si sia sentita più a suo agio sul circuito in assoluto.

"È un vero piacere." Dice, sorridendo a Daniel, ed è sincera.

Max alza un sopracciglio: "Non lo hai detto quando hai conosciuto me."

Anita gongola, per un istante, e si prepara a rispondergli a tono.

"Questo perché sei stato uno stronzo, quando ho conosciuto te." Gli comunica, aprendo le braccia.

Daniel si aggrappa al suo braccio, letteralmente piegato in due dalle risate.

"Oh, sì, ridi, certo, molto maturo da parte tua Dan."

Max si comporta come se fosse infastidito, ma Anita ha imparato a conoscere i suoi modi, e non lo hai mai visto così sereno, allegro, normale. Ha un modo buffo di arricciare le labbra prima di sorridere, e la sua risata è un po' meccanica, come se non fosse abituato a usarla spesso.

La presenza di Daniel sembra fargli molto bene, sembra quasi un'altra persona. Scherzano fra loro con naturalezza, come solo due persone che si conoscono profondamente sanno fare, e Anita quasi si sente di troppo in quella situazione. Cerca più volte di svicolarsi, ma Dan trova sempre qualcosa da chiederle, un motivo per trattenerla.

"Paul in gonnella" la chiama, facendola rientrare improvvisamente nella conversazione. "È possibile avere qualche informazione in più su di te? O sei una di quelle a cui piace il mistero?"

Anita ride, strofinando la mano destra contro il gomito sinistro, a disagio.

"Tutt'altro. Mistero? Sorprese? Cose ambigue? Non fanno per me, ti assicuro." Dice, giocherellando con il pass che porta appeso al collo. Questo genere di domande la mette sempre in difficoltà. Pensa sempre di non avere nulla di interessante da dire, sul suo conto. È spaventosamente ordinaria.

"Laurea in economia, donna in carriera alla ricerca di uno stage per dei crediti universitari, vengo rifiutata a tappeto da chiunque." Breve pausa ad effetto, accompagnata da un ampio gesto del braccio. "Non mi abbatto, ottengo uno stage nel reparto Social Media alla Red Bull e un misterioso benefattore mi fa ottenere un contratto per tre anni."

Anita riesce a sentire distintamente il suo viso andare a fuoco. Si morde la lingua e si maledice in tutte le lingue che conosce.

Da dove cazzo veniva fuori tutto questo? Ma che accidenti avevi in mente? Pensa.

Non ha idea del perché abbia detto così tanto di sé davanti a due perfetti sconosciuti, o perché si sia esposta in questo modo, confessando in pratica di essere finita in quell'azienda per puro caso e non per speciali meriti. Vorrebbe scavare un buco nel terreno e sotterrarcisi per sempre. Se voleva dare a Max Verstappen un altro motivo per disprezzarla e sminuirla, glielo aveva appena offerto su un piatto d'argento.

"A ventitré anni?" chiede Daniel, spalancando gli occhi per la sorpresa. "A ventitré anni, alla tua prima esperienza lavorativa, firmi un contratto con la Red Bull?" Il suo tono è sorpreso, ma in modo positivo. "Guarda, non ti immagini nemmeno quanto rara sia come cosa." Conclude, guardando dritto negli occhi Max.

Anita approfitta del leggero silenzio imbarazzato per controllare l'orario. Inizia a farsi tardi, deve sistemare la valigia ed ha un aereo da prendere in serata.

"Devo proprio andare." Dice, tirando su la zip dell'impermeabile. "È stato davvero un piacere Dan, spero di rivederti presto."

Il pilota australiano la saluta, dispiaciuto, ed Anita fa per andarsene, quando Max a sorpresa la ferma mettendole una mano sul braccio.

"Ti accompagno." Dice, semplicemente. Lei fissa la mano bianca e infantile che la trattiene, con gli occhi sbarrati. La presa è leggera, ma solida. Conosce Max da più di un mese, ma questa è la prima volta che si toccano.

"So...arrivare da sola, in albergo, grazie." Balbetta, incerta, tenendo lo sguardo basso. Non riuscirebbe a sopportare quegli occhi terribili nei suoi, ora che sono così vicini.

"Intendo a casa, sciocca." Le risponde lui, con un sorriso chiaro nella voce.

"A Milton?"

Anita è confusa, immaginava che sarebbe tornato a casa sua dopo la gara, prima di Silverstone. Si costringe ad alzare lo sguardo, ed incontra quello di Max.

Grosso errore.

"Do un passaggio a Dan a Monaco" prosegue, indicando l'amico con un cenno del mento. "Vieni con noi, una sera. Poi andiamo a Milton, insieme."

Anche attraverso lo spesso strato della sua giacca, Anita ha letteralmente la pelle d'oca. Perché le sta proponendo una cosa del genere? È veramente assurdo e ingiustificabile. Non sono nemmeno amici.

"Devo lavorare Max. Ora che, come dici tu, sono davvero una dipendente." Mormora, cercando di giustificare il suo rifiuto. Ha le mani sudate. Questa situazione non le piace per nulla.

"Parlo io con Christian, non sarà un problema." Spiega lui, risoluto. "Devi solo dire sì"

La fissa intensamente, e nel breve silenzio che segue ci sono molti sottointesi. Non la sta pregando, Anita è assolutamente certa che se dicesse di no lui si limiterebbe a stringersi nelle spalle e borbottarle qualcosa tipo: puoi fare quello che cazzo ti pare ma non dire che non sono gentile.

Guarda lui, e guarda Daniel, e come ogni volta in cui si sente messa alle strette, reagisce nel modo peggiore possibile, dicendo la prima cosa che le viene in mente.

"Va bene."

Va bene?

Gli occhi di Max si illuminano di una scintilla diversa, brillante, e si fondono in una nuova sfumatura di cielo.

"Meraviglioso."

Che è proprio la parola a cui stava pensando lei.


//Spazio autrice (incredibile)

Penso di poter stabilire un record. Dopo meno di 24 ore, aggiorno con un nuovo capitolo che mi piace da impazzire. Ho letto, riletto e riscritto per tutto il giorno. Non sarà una sorpresa per voi, ma ho dovuto ri-ri-rivedere il progetto per l'ennesima volta, perché la storia sta prendendo una piega molto più complessa di quanto non mi aspettassi all'inizio! Per questa ragione, forse, il prossimo capitolo uscirà un po' più tardi del solito (magari come regalo di Natale?).

In ogni caso, ho voluto aggiornare di nuovo stasera perché sono un po' dispiaciuta dall'accoglienza tiepidina che ha ricevuto il capitolo precedente, su cui nutrivo molte speranze. Scrivere in questo periodo mi aiuta tanto, ma mi piacerebbe sapere di farlo anche per qualcuno che non sono io, e vedere le interazioni abbassarsi mi demoralizza un po'. Quindi leggete, votate, commentate se vi va. A me fa molto piacere, vi rispondo sempre.

Come da rito, volevo ringraziare tutte quelle persone che mi stanno in qualche modo "sostenendo". Mad Max ha oltre 1000 visite e 100 voti. Grazie, grazie, grazie.

ORA CONCLUDIAMO LA NOTA CHILOMETRICA CON LE IMPRESSIONI A CALDO SUL CAPITOLO. Siete felici per i Maxiel? Cosa accadrà a Monaco? E, soprattutto, cosa pensate del finale?

Sono logorroica, la smetto, ma vi voglio bene

Vostra T.


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