Too Much, Too Soon
Era ormai più di un mese che Jack non dormiva più di un'ora o due. E ciò era alquanto stressante per un iperattivo come lui, talmente stressante da tenere sveglio non solo lui ma anche i suoi compagni di stanza, nonché migliori amici, Rian e Zack che per sua fortuna riuscivano a sopportarlo anche in momenti come quelli. Quella notte non chiuse occhio per nemmeno un minuto, non ci riusciva. C'erano troppi pensieri che lo tartassavano ed uno in particolare lo stava torturando da giorni. Alex ed il bacio che gli aveva dato. Era riuscito ad evitarlo per circa una settimana ma non quella mattina. Alex da parte sua aveva cercato di capire perché il moro lo avesse evitato così a lungo ottenendo come risultato un altro dei suoi amati attacchi di panico. Ma aveva finalmente deciso che quella mattina l'avrebbe scoperto. Così l'inglese entrò nella camera 14 come una furia stupendo il libanese "Senti, Jack, perché non riesco a spiccicare una parola con te da 10 giorni? Dimmi la verità." disse il minore deciso come non mai "Io... vedi... ecco..." mormoro Jack "Non girarci in torno, okay?" "Okay," sospirò il maggiore "Vuoi la verità? E la verità avrai. Io... non riuscivo a parlarti. Non dopo quello che ho fatto." "E che mi avresti di così orribile da non riuscire a parlarmi?" "Io... ti ho baciato, ricordi? Per clamarti da quel attacco." "E per quello posso ringraziarti anche se onestamente non lo ricordo." "Che cosa?!" "Non ricordo mai i miei attacchi se non per i primi tre secondi in cui sono ancora semilucido da lì in poi ho come un buco in mente." "Quindi tu mi stai dicendo che mi sono preoccupato per una cosa della quale tu nemmeno ti ricordi? Starai scherzando spero!" "Ti giuro che non ho la più pallida idea di cosa sia accaduto." disse Alex rassicurando l'amico "Quindi è tutto okay tra di noi, ora?" "Sì, certo. E scusami se ho fatto lo stronzo." "Scuse accettate." Alex salutò l'amico. Jack non sapeva che in realtà l'inglese ricordava fin troppo bene ciò che era accaduto ma questo preferì tenerselo per sé.
-
Awsten non poteva presentarsi da Brendon così conciato. Aveva fatto un casino ed ora non sapeva come rimediare. Sapeva che l'infermiere lo avrebbe rimproverato e peggio ancora lo avrebbe detto a Gerard e Frank. Perciò doveva trovare una scusa per evitare i suo appuntamento settimanale. Provò a dire di non sentirsi bene, ma quello non lo aiutò per nulla. Provò a dire di aver litigato con Geoff, ma Gerard lo trascinò di peso fino al pian terreno dove Brendon lo aspettava. Non aveva più via di scampo. Entrò nella stanza dedicata all'infermiere che lo accolse sorridente "Ciao Awsten!" "Ciao..." rispose l'altro senza nemmeno fingere di star bene. Ovviamente Brendon si affaccendò in men che non si dica e gli fece tutti controlli possibili "E questi quando li hai fatti?" disse indicando il braccio coperto di segni rossi ancora freschi "All'ora di pranzo, non avevo fame." "E quindi hai pensato bene di sfruttare quel tempo per farti del male?" "Io non lo so perché l'ho fatto. Sul serio. Lo so che ho sbagliato." Brendon sospirò "Senti, dolcezza, lo sai che se fosse per me io ti curerei solo quei brutti tagli che ti sei fatto, ma le regole sono le regole per tutti e devo dirlo a Gerard e Frank. Posso solo dirti che ogni volta che hai voglia di farlo pensa che fai del male solo a te stesso e che prima o poi andrà meglio. Prendi me come esempio, alla tua età avevo il doppio, se non il triplo, dei tagli che hai tu, e questo perché non avevo nessuno che si prendesse cura di me. Tu invece qualcuno ce l'hai e sanno esattamente cos stai attraversando l'adolescenza fa schifo e i tuoi papà lo sanno. Fatti dare una mano da loro, okay?" Awsten annuì e poi vorse in camera sua riflettendo sulle parole di Brendon.
nda: titolo Too Much, Too Soon-Green Day
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro