Capitolo 8
Vorrei dire un sincero grazie a tutti coloro che seguono la storia. 300+ visualizzazioni! A piccoli passi si raggiungono grandi risultati, no?
***
L'indomani io avrei lasciato Honey a casa sua con la mia auto. Saremmo state insieme per un pò. Per conoscerci e scoprire di più l'una dall'altra. L'idea non mi dispiaceva.
Ci eravamo messe insieme per il classico: 'segui il cuore' senza sapere, effettivamente, nulla.
Quando Honey entrò in auto le sorrisi dandole un bacio a stampo.
"Come è andata oggi?"
Chiesi io mettendo in moto e uscendo dal parcheggio.
"A quanto pare siamo il pettegolezzo numero uno della scuola"
Lei sbuffó incrociando le braccia al petto. Adorabile.
"Tutta invidia la loro. Io sono fidanzata con la ragazza migliore di tutta la scuola mentre loro no"
Lei si mise a ridere. Adoro la sua risata, è musica per le mie orecchie.
Arrivate a casa sua posteggiai l'auto di fronte casa. Successivamente entrammo, andammo in camera. Sedendoci su un letto
"Allora. Facciamo che ognuno chiederá quattro cose all'altra"
Disse lei prendendo carta e penna per scrivere le domande a cui noi avremmo dovuto rispondere
1: data di nascita
"1993, 3 maggio" Disse Honey invitandomi a ripondere
"1992, 21 febbraio"
2: paese di provenienza
"California"
"West Virginia"
3: racconta brevemente di te
"Il mio nome completo è Honey Mary Lower. Il mio colore preferito è il bianco. Ho passato una parte della mia vita in Inghilterra, da mia zia. Separandomi dai miei genitori e da mio fratello: Lee Lower. Adoro i gatti, soprattutto se neri. Il mio cibo preferito è il pollo arrosto, sono una cheerleader ed ho partecipato a numerose gare in Inghilterra"
La sua vita deve essere stata ricca di sorprese. A differenza della mia.
"Il mio nome completo è Harriet Mulder. Quando avevo sedici anni sono finita nel carcere minorile, sei mesi per aggressione ad un mio compagno che aveva dato del frocio ad il mio migliore amico, Lee. Mi sono appassionata al basket che giocavamo in quel posto e alla fine non ho più smesso di giocare. Il mio colore preferito è il grigio, mi piace passate il tempo all'aria aperta e sono allergica alle arachidi"
4: sei mai stata fidanzata?
Rimasi in silenzio. Lei aspettava ardentemente una risposta. Dopo un paio di minuti le dissi la semplice verità
"No. Mai"
Lei sembrava abbastanza sorpresa
"Io si. Una volta, con un ragazzo. Si chiamava Clarence. Incontrato in Inghilterra. Era più grande di me di due anni. Ma lui mi tradí e dopo tre mesi ci lasciammo"
Ci guardammo negli occhi lei fece una risatina ed io la fissai stranita
"Perché ridi?"
Lei mi diede un piccolo bacio sulle labbra
"Pensavo che una bestia sexy come te avesse decine di migliaia di persone dietro"
Io mi morsi il labbro inferiore. Imbarazzata. La baciai, le sue labbra sono un dono divino. Non c'è altra spiegazione. La mia lingua giocava in maniera sensuale con la sua, accarezzando ogni angolo della sua bocca. Dolce, infinitamente dolce. Un piccolo gemito si fa largo nella sua bocca. Lei si mette a cavalcioni su di me continuando il bacio. Spostai le labbra sul suo collo assaporando a pieno il gusto della sua pelle le lasciai un succhiotto appena sotto l'orecchio. Stava diventando difficile darsi un punto d'arresto
Ad un certo punto qualcuno apre la porta. Lee. Chi altri poteva essere? I loro genitori lavorano.
Lui resta immobile con gli occhi sbarrati e le bocca aperta
"Spero abbiate una scusa sul perché stavate per fare zozzerie sul mio letto! Almeno appendete un reggiseno sulla maniglia!"
Honey arrossí rimettendosi seduta è sistemandosi i capelli.
"Comunque vi ho portato dei muffin... sono ai mirtilli"
Disse estraendo un pacchetto e poggiandolo sul letto. Si lanciarono a vicenda degli sguardi imbarazzati dopodiché Lee uscì a grandi passi dalla stanza.
Honey sospirò rumorosamente. Si guardarono un paio di secondi quando Honey sussultó, come se si fosse appena ricordata di qualcosa.
Si alzò dal letto e raggiunse l'armadio, tirando fuori un abitino.
"È il vestito che indosseró per l'esibizione di domenica!"
Disse lei al settimo cielo. Era un vestitino striminzito e dalla scollatura così profonda che sarebbe un miracolo se il seno di lei fosse rimasto al suo posto anche solo con misero un salto.
Era di un lucido blu cobalto. Se Honey non mi avesse detto l'occasione per cui quell'abito doveva essere indossato, probabilmente, l'avrei scambiato per un vestito da spogliarellista. Avevo il respiro mozzato, non riuscivo neanche ad immaginarla con quel vestito!
E lì sarà sicuramente pieno di ragazzi che se la mangeranno con gli occhi.
***
Era già domenica. Avevo accompagnato Honey, non ho avuto neanche il tempo di salutarla che delle ragazze l'avevano trascinata in camerino.
Ero in prima fila, quella dedicata a parenti o amici stretti. Il posto era enorme e stracolmo di gente. Era almeno un'ora che aspettavo e cominciavo a preoccuparmi non poco. Dopo qualche minuto, della musica assordante riempì la stanza ed entrarono le ragazze, Honey era quella con il vestito più corto. Il ragazzo accanto a me si sporse in avanti fissando la mia ragazza. L'avrebbe stuprata con gli occhi se avesse potuto. Gli lanciai un'occhiata cupa, poi mi concentrai sui movimenti di Honey. Il suo corpo meraviglioso che si coordinava perfettamente alla musica, i suoi occhi di quella lucida sfumatura di grigio contornati di trucco, quest'ultimo era un oltraggio alla sua bellezza. Così naturale. Anche io mi sporsi in avanti come il ragazzo alla mia destra stava ancora facendo. Honey fece una giravolta in aria. Trattenni il fiato, lei poggió i piedi a terra proprio quando la musica terminò. Sorrisi, vederla era sempre un'emozione per me.
Un uomo basso e rotondetto, con un mincofono in mano annunciò la fine dell'esibizione della squadra di Honey. Per finire con una domanda rivolta proprio a quest'ultima.
"Honey, c'è qualcuno che vuoi ringraziare?"
Lei camminó verso di me, prendendomi per mano. Mi lasciò scavalcare la piccola barriera e mi portò con lei al centro del campo.
"Lei è...?"
Chiese l'uomo sorridendo. E passando il suo peso da un piede all'altro. Honey prese il mio viso tra le mani dandomi un leggero bacio sulle labbra. Il 'piccolo' stadio esplose in una marea di applausi e fischi.
"Lei è Harriet Mulder, la mia ragazza"
Il ragazzo della prima file ci guardava incredulo. Lo guardai negli occhi. Spero la stia guardando bene, perché lei è ciò che lui non avrà mai. La mia Honey.
Honey aveva appena dichiarato a tutti che io sono la sua ragazza. Io e nessun'altra.
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