La nostra prima tappa sono i giardini del Casinò.
Nonostante l'ora ci sono già un po' di turisti.
Inutile dire che riconoscono Charles ma nessuno si avvicina a disturbarci.
Il posto è pieno di aiuole con tanti fiori colorati,dall'arancione al giallo,dal fucsia al rosa con tocchi anche di azzurro e di rosso.
Al centro ci sono due fontane,separate da un vialetto,una più grande dell'altra.
Vi è anche una scultura circolare fatta di vetro che riflette tutto quello che ha davanti.

Dopo averci passato una buona oretta prendiamo poi la macchina per andare a vedere il giardino giapponese,che ho adorato,per finire poi a vedere il Roseto Princesse Grace.
Amo le rose e ancora prima di andare sono emozionata.
<<Che te ne pare?>> chiede Charles non appena arriviamo davanti a delle rose azzurre.
<<Wow>> mi avvicino alle rose per poter sentire il loro profumo. <<Senti poi come sono profumate!>> sembro una bambina la mattina di Natale quando deve scartare i regali ricevuti.
Passiamo la mattina nel roseto. Ci sono davvero tanti tipi di rose,dai colori semplici a quelli un po' strani,come ad esempio una rosa bianca che sembra avere delle strisce fucsia,a quelle nere. Era la prima volta che le vedevo di quel colore,inutile dire che sono state le mie preferite.
<<Vado un attimo al bagno torno subito>>
Rimango ad aspettare Charles sulla panchina all'ombra,quando torna ha uno strano sorrisetto.
<<Che c'è?>> chiedo
<<Uhm nulla,visto che è ora di pranzo potremmo andare a pranzare a casa>>
<<Certo,però poi oggi pomeriggio mi fai ancora da guida turistica!>>
Mi da' un rapido bacio,poi andiamo a prendere la macchina per tornare a casa.

Stiamo salendo i gradini e Charles si ferma di colpo.
<<Cavolo ho dimenticato il cellulare in macchina! Tu sali pure che arrivo>> mi consegna le chiavi di casa e ritorna di sotto.
Io entro in casa ed inizio a preparare il pranzo,un piatto di pasta bianca con il tonno.
Sento aprire la porta di casa e vado incontro a Charles.
Tiene le mani dietro alla schiena e mi sorride.
<<Charles?>>
<<Sorpresa!>> esclama dandomi quello che stava nascondendo dietro la schiena.