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33

Stamattina mi sono svegliata decisamente tardi. È circa mezzogiorno. Mi giro verso il lato di Lewis ed è vuoto. Ovviamente sarà già al circuito.
Mi alzo e senza fare colazione indosso subito la mia tuta, ho proprio voglia di andare a correre anche stamattina.
Indosso le mie cuffiette, faccio partire la mia playlist ed esco dall'hotel.
La prima canzone che parte è "There you are" di Zayn. È la canzone che ascoltai per la prima volta con Charles a Monza.
A volte vado a correre anche con Lewis, però preferisco farlo da sola.
Mi piace sopratutto correre per il bosco, amo sentire l'odore che sprigionano gli alberi e a volte vado a correre addirittura senza cuffiette per godermi la tranquillità del luogo.
Corro per circa due ore, poi quando i muscoli iniziano a farmi leggermente male decido di rientrare in hotel.
Faccio una doccia veloce, se non mi sbrigo rischio di fare tardi.
Dopo essermi cambiata, chiamo un taxi per raggiungere il circuito.

Quando arrivo è già ovviamente pieno di tifosi. Sono soprattutto per il numero 33 della Red Bull, Max Verstappen.
Mostro il mio solito pass all'entrata e finalmente posso entrare.
Alcuni piloti camminano per il paddock con alcuni famigliari, altri invece si stanno facendo intervistare dai giornalisti.
Vado subito in direzione del box Mercedes, che si trova quasi in fondo al paddock. Quando entro Lewis non c'è.
<<Winter, ciao! Pensavo non venissi oggi!>> è Toto. Sta sistemando i suoi occhiali mentre si sta per sedere al suo posto.
<<Non potevo mancare. Sono andata a correre e sono stata fuori più del previsto. Lewis invece? Era tranquillo?>>
<<Mh decisamente no. Ha davanti Leclerc e Verstappen e sa che non sarà facile superarli. Poi il fatto di partire quarto non aiuta per niente>>
<<Lo so>>
Mi siedo accanto a lui ed indosso le mie cuffie con il mio nome. Faccio una cosa che non ho mai fatto prima di una gara. Schiaccio il pulsante davanti a me per poter parlare con Lewis.
<<Lew?>>
<<Win?>> è sorpreso di sentirmi. Solitamente prima di una gara lo lascio concentrarsi ma conoscendo il suo stato d'animo ho deciso di fare un'eccezione.
<<Stai tranquillo okay? Riuscirai a sorpassarli? Bene. Non riuscirai? Fa niente. Sicuramente darai il meglio di te, come fai sempre. Concentrati al massimo. Io sono qui. Ti voglio bene>>
<<Anche io Win>>
Lancio una rapida occhiata a Toto che mi sorride, per fortuna non mi ha detto nulla.
Le monoposto sono posizionate, i semafori si spengono e il gran premio inizia.

La gara è appena finita. Charles è rimasto in prima posizione per quasi tutta la gara, tranne che nell'ultimo giro Max Verstappen è riuscito a sorpassarlo facendo una manovra un po' così.
Sto' guardando tutto dagli schermi presenti nel box della Mercedes, evitando di uscire in mezzo a tutto il casino.
Lewis purtroppo alla fine è arrivato quinto.
Charles è visibilmente incazzato, non vuole nemmeno salire sul podio.
Viene però obbligato.
Quando gli viene consegnato il trofeo non lo guarda nemmeno.
Non mi piace vederlo così abbattuto.
Il suo solito sorriso non c'è, guarda i suoi meccanici impassibile, vorrebbe essere da tutt'altra parte.
Max e Valtteri, arrivati rispettivamente primo e terzo, festeggiano rovesciandosi addosso lo champagne.
Charles non tocca nemmeno la bottiglia. Con il suo trofeo in mano scende dal podio e prende le scale, sparendo poco dopo dalla visuale offerta dalla telecamera.
Mi fa male vederlo così.
Prendo carta e penna dal tavolo accanto a me e lascio un bigliettino per Lewis.
"Sono comunque fiera di te. Sono andata da Lui, tanto so che capirai. Ci vediamo dopo in hotel.
Win".
Invece prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni ed apro la chat con Charles.

"Dove sei?" gli scrivo.
Passano alcuni minuti ma non risponde.
"CHARLES!"
Ancora nessuna risposta. Decido quindi di chiamarlo.
Dopo due squilli finalmente mi risponde.
<<Charles, dove diavolo sei?"
Lo sento singhiozzare e mi fermo come un'idiota. <<Charles?>> chiedo con un filo di voce.
<<Al nostro posto>>
Chiudo la chiamata e mi metto a correre. Ha pure iniziato a piovere, fanculo.

Mentre raggiungo il nostro angolino, quello dietro l'hospitality della Scuderia Ferrari, scende all'improvviso il diluvio ma sinceramente non me ne importa più di tanto.
In pochi secondi i miei vestiti sono fradici.
Quando arrivo vedo Charles seduto sui gradini. Tiene la testa bassa fra le sue mani.
<<Hei>>
Mi accovaccio davanti a lui e gli prendo la testa fra le mie mani, incontrando così i suoi occhi.
<<Chérie>>
<<Non piangere, ti prego. Lo so che la gara è finita di merda, l'ho vista. Saresti dovuto essere tu sul gradino più alto del podio ma a volte le cose non vanno sempre bene. Ci sarà sicuramente un'altra occasione. Sei nato per fare questo Charles, lo so io e lo sai anche tu>>
<<Perchè?>> mi chiede ad un certo punto.
<<Perchè cosa?>> lo guardo senza capire.
<<Perchè sei qui?>>
<<Io.. pensavo che avresti avuto bisogno di me.. Scusa, ho pensato male..>>
Mi alzo in piedi e dopo aver fatto pochi passi mi sento tirare per un polso.
Mi giro ed è lui. Si è tolto il cappello ed ora ha tutti i capelli bagnati. Mi guarda mentre sorride.
Mi accarezza una guancia e sento la solita scossa che avverto quando siamo vicini. Mi era mancata questa sensazione.
<<Sono un coglione>>
<<Mmh?>>
Indietreggio leggermente e con la schiena vado a finire contro il muro, il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
<<Non c'è stato nulla con Giada. Avrei dovuto cercarti fin da subito. Non dovevo sparire. Mi dispiace Win. Ma su una cosa sono tremendamente sicuro, ho dannatamente bisogno di te Chérie. Sei il mio maledetto portafortuna. Non c'è un minuto in cui io non pensi a te, lo faccio anche mentre corro, pensa te>>
<<Non dovresti. Devi essere concentrato mentre corri>> sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.
<<Cosa ci posso fare? Sono innamorato di te>>
Poi mi bacia. Non è come la prima volta. In questo bacio mettiamo tutte le nostre emozioni. Ha detto di essere innamorato di me.
Le nostre lingue si incontrano.
Nonostante sia fradicia a causa del diluvio che sta scendendo non sento per niente freddo, anzi, ho l'adrenalina a mille.
Charles stringe la sua mano destra sul mio fianco mentre io ho le braccia dietro al suo collo.
<<Chérie>> ci stacchiamo e siamo entrambi senza fiato.
<<Sai, mi piace quando mi chiami così. Trovo che il tuo accento francese sia sexy>>
<<Chérie>> mi bacia la fronte <<Chérie>> scende sulla guancia <<Chérie>> si ferma sul mio collo, dove lascia un lungo bacio.

<<Piccionciniiii>> veniamo interrotti da Daniel Ricciardo, che sta passando davanti a noi. Vi conviene rientrare, potreste ammalarvi eh>>
Charles gli risponde con il dito medio mentre è ancora appoggiato a me.
<<Ha ragione Charles>>
<<Non voglio che tu te ne vada>>
<<Non vado da nessuna parte>>
Mi guarda negli occhi e dopo avermi baciato di nuovo mi prende per mano.
Le nostre mani sembrano appartenere l'una all'altra.
Recupera il suo cappello poi mano nella mano entriamo nell'hospitality della Scuderia Ferrari.

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