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Esco dall'albergo più in fretta che posso. Quando passo davanti alla reception sto già piangendo e i due receptionist mi guardano preoccupati. Faccio un piccolo sorriso nella loro direzione.
Lascio che le mie lacrime scorrano sulle mie guance, lascio uscire tutto il dolore, tutto il peso che mi porto dietro.
È una sorta di liberazione.
Charles non sa nulla di questa storia e mi dispiace averlo trattato in quel modo ma non sono ancora pronta a parlarne. Anche se ovviamente mi fido di lui.
Charles non mi ha seguita, forse è meglio così.
Odio quando il mio passato riaffiora e non mi fa vivere appieno la mia quotidianità. A volte vorrei che ci fosse qualcosa per dimenticare tutto, per avere una cavolo di vita normale. Vorrei dimenticare quelle persone che mi hanno portato via l'adolescenza, rovinandomi la vita per sempre.
Ha ripreso a piovigginare, devo tornare nella mia stanza.
Lewis per fortuna non è ancora tornato, non voglio che mi veda così.
Non posso più stare qui un minuto di più. Devo allontanarmi per un po', ho bisogno di cambiare aria, di ritrovare me stessa.
Entro in camera e prendo il mio borsone dall'armadio. Metto all'interno i pochi vestiti che mi sono portata e il vestito che mi ha regalato Charles.
Devo scrivere un biglietto per Lewis, stasera non dormirò qui con lui. Cambio hotel e poi domani si vedrà.
Prendo carta e penna dal cassetto della scrivania.
" Lewis, tu sai quanto io ti voglia bene, sai quanto tu sia importante per me e quanto tu mi abbia aiutata in questi anni, non ti ringrazierò mai abbastanza.
Non sto più bene con me stessa.
Devo allontanarmi un po' da tutto questo che mi circonda, ho bisogno di cambiare aria. Tu sai quanto sia difficile convivere con il mio passato, che a volte purtroppo ritorno nel mio presente. Sai quante volte sono caduta e quante mi sono rialzata".
Faccio un attimo di pausa, e in quell'attimo capisco la mia prossima meta.
"Non preoccuparti per me, starò bene. Vado a stare per un po' da Beverly, la ragazza americana che abbiamo conosciuto un anno fa in Inghilterra. È ritornata a New York e non vede l'ora di vedermi. Sai che amo quella città, quindi ho un motivo in più per andarci.
Starò bene, te lo prometto.
Mi mancherai.
Ti voglio bene, non sai quanto.
La tua piccoletta,
Winter"
Sto piangendo di nuovo, Lewis ci rimarrà sicuramente male ma spero che capisca.
Piego la lettera e la appoggio sul suo cuscino.
Prendo il mio borsone e dopo essermi assicurata di aver preso tutto esco dalla stanza.
Scendo nella hall ed aspetto il taxi che ho chiamato cinque minuti fa.
Poi parto verso il mio albergo che userò per stanotte.
Dopo aver fatto il check-in ed aver ritirato le chiavi salgo nella mia camera.
Appoggio il borsone sulla poltrona. Sblocco il telefono e vado su internet per prenotare un biglietto aereo per la mattinata successiva.
Che fortuna, ultimi tre posti disponibili.
Dopo aver confermato ed aver pagato il tutto chiamo Beverly per darle la notizia. È al settimo cielo, non vede l'ora di farmi visitare la città.
<<Allora ti aspetto appena fuori alle porte degli arrivi okay? Se non dovessi vedermi chiamami subito. Dio Winter, non vedo l'ora di vederti! È passato un anno. Fidati, ci divertiremo di sicuro!>>
Sento la mia amica che sta saltando come una pazza per la sua stanza, dire che è al settimo cielo è poco.
<<Si Beverly, ho capito. Anche io non vedo l'ora di vederti. Ho sempre amato New York e finalmente ho l'occasione di vederla. Adesso ti lascio, qui è notte e devo andare a dormire, non vorrei perdere l'aereo domani mattina!>>
<<Non ci pensare nemmeno eh! Buonanotte tesoro!>>
<<Notte girl !>>
Tolgo solamente le scarpe e i pantaloni, poi mi metto sotto alle coperte.
Lewis non è ancora rientrato altrimenti mi avrebbe già bombardato di chiamate e messaggi.
Charles non ha provato a chiamarmi, mi ha mandato un messaggio chiedendomi scusa e dicendomi di chiamarlo al più presto.
Cosa che al momento non mi sento di fare.
Domani parto per New York e ho intenzione di rimanerci a lungo, potrei trovare lavoro e perchè no, trasferirmi definitivamente li.
Mi alzo alle quattro del mattino. Mi faccio una rapida doccia poi scendo di sotto dove prendo del succo alla pesca. Ho lo stomaco chiuso, non prendo nulla da mangiare.
Faccio il check- out poi mi faccio chiamare un taxi per andare all'aeroporto.
Stamattina quando ho aperto gli occhi ho trovato tremila messaggi da parte di Lewis. Quando ha capito che non gli avrei risposto ha smesso di mandarmeli.
Arrivo all'aeroporto con due ore in anticipo. Riesco a fare i controlli con tutta la calma del mondo.
Chiamano il mio volo. Non ci credo, sto per partire per gli Stati Uniti. Finalmente riesco a realizzare un sogno.
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