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22

Di colpo le nuvole entrano nel nostro campo visivo. In lontananza, dove il cielo è più scuro si vedono dei lampi. È meglio tornare in hotel.
Raccogliamo la coperta e torniamo in macchina.
Durante il tragitto nessuno dei due parla. Charles picchietta con la mano sul volante a ritmo della canzone che sta passando in radio, io guardo fuori dal finestrino le gocce di pioggia che si infrangono sul vetro.
Ho sempre amato la pioggia, mi mette di buonumore. Ovviamente quando Lewis non deve correre, altrimenti mi mette un'ansia assurda.
Charles è perso fra i suoi pensieri mentre è concentrato sulla strada, vorrei essere nella sua testa per capire a cosa sta' pensando.
Il tragitto fino all'hotel non dura molto, circa una quindicina di minuti. In questo caso vorrei che fosse durato di più, mi rilassa vedere Charles guidare la sua auto.
Arriviamo nel parcheggio dell'hotel. Ci slacciamo le cinture ma anche adesso nessuno parla.
Decido di farlo io per prima.

<<Grazie per oggi, sono stata benissimo. Grazie ovviamente anche per il vestito, te l'ho detto, non dovevi>>
<<Winter davvero, sono stato contento di avertelo preso, non farti problemi. Ho passato anche io una bella giornata, era da un po' che non stavo così bene>>
Non voglio che la nostra giornata si concluda già adesso. Sono stata davvero bene con lui, non vorrei più lasciarlo andare.
<<Ti va di salire nella mia stanza?>> mi chiede guardandomi negli occhi.
Alla fine ha deciso di prendere una stanza qui nello stesso hotel mio e di Lewis.
Non so cosa fare. Da una parte vorrei salire da lui, dall'altra ho paura di rovinare le cose, non ho mai vissuto una situazione del genere.
Non posso negarlo, tra di noi c'è qualcosa di magico, qualcosa che ci attrae l'uno all'altro. Personalmente a me basta un suo minimo tocco che vado in fiamme.
Alla fine decido di accettare. <<Si certo. Prima però devo passare dalla mia stanza a lasciare le borse. Lewis non c'è a farti l'interrogatorio, è uscito con Sebastian>>
<<Meglio così>> mi sorride.
Charles alla fine ha deciso di andare direttamente in camera sua mentre io sto andando nella mia ad appoggiare le mie cose. Mi do una rapida occhiata allo specchio, è tutto a posto.
Fai un bel respiro Winter, andrà tutto bene. È Charles, ti puoi fidare di lui.
Attraverso il corridoio e quando arrivo in fondo, a destra, trovo la porta di Charles.
Busso leggermente e subito mi apre la porta.
La chiudo dietro di me e quando mi giro il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
<<Charles..>> sussurro. Sono senza fiato. Zero salivazione. Sento solo i battiti impazziti del mio cuore.
Sono appoggiata con la schiena contro alla porta, non ho via d'uscita.
Charles appoggia le sue braccia ai lati del mio volto.
<<Ssht>> in pochi secondi la sua bocca è sulla mia.
All'inizio mi bacia piano, piano a piano poi sempre con più foga fin quando sento le nostre lingue scontrarsi.
Delicatamente mi morde il labbro e porto istintivamente le mie braccia intorno al suo collo.
Le farfalle nello stomaco sono sparite e hanno fatto spazio ad una nuova sensazione mai provata prima.
Charles inizia a muovere le sue mani su tutto il mio corpo fin quando non si appoggiano sul mio fondoschiena.
Ci stacchiamo giusto due secondi per riprendere fiato. Lo guardo negli occhi e capisco dal suo sguardo che mi desidera quanto lo desidero io.
A quel punto gli allaccio le gambe intorno alla sua vita e andiamo a finire sul letto.
<<Dio Winter. Togliti i vestiti, ti preferisco senza>>
Mi si gela il sangue. È come se mi mancasse il fiato e la terra stia girando tutta in un colpo solo. No ti prego. Quelle parole. Quelle fottute parole non potrò mai dimenticarle.
Mi alzo di scatto dal letto spingendo via Charles che mi guarda confuso.
Calmati Winter, è solamente Charles, di lui ti puoi fidare, non ti farà mai del male. Non è come Dave.
<<Scusa io non..posso>> esclamo abbassandomi la maglietta.
<<Winter che succede? Sono io, Charles>>
Ho lo sguardo perso, voglio solo andarmene via di lì.
<<Scusa. Io.. non dovrei essere qui, è stato uno sbaglio, non posso essere questo per te Charles>> scoppio a piangere. Le mani iniziano a tremarmi.
Charles si avvicina per abbracciarmi ma prima che ci riesca riesco ad alzarmi ed uscire dalla sua stanza.
Mentre sbatto la sua porta lo sento chiamarmi.
Ho bisogno di aria. Non riesco a respirare. Sento la gola chiudersi sempre più velocemente.

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