11- La renna (le corna)
Stefano's pov
"...mhmh... Okay capito. Se sono con te è meglio così, per favore bada che non facciano idiozie ti prego. Se la situazione è grave come dici dovremmo parlare con papà. Okay, ci sentiamo dopo, ciao Elisa"
Riattacco il telefono e lo fisso un po' prima che quella chioma viola di mio marito entri in stanza chinando la testa.
"Tutto bene Ste?"Mi chiede poi avvicinandosi a me e mettendomi le mani sulle spalle.
"No che non va bene niente, mio padre ha perso la capoccia, sta con una donna che ha la fama di spillare soldi a dei vecchi uomini ricchi e poi lasciarli con niente. I gemelli sono dalla Elisa ma non credo che Elisa abbia la capacità di sopportare due adolescenti. Non so che fare, portarli qui significa chiedere il permesso a mio padre, ma mia sorella mi ha detto che con lui non ci si può proprio ragionare."
Sascha si siede sul letto giocando con la fede al dito e poi facendo una smorfia ascoltando la situazione.
"Matteo e Mirko non sono dei bambini Ste, in ogni caso credo sia il caso di valutare la situazione con la dovuta calma, senza allarmismi." dice Sascha con un tono serio, decisamente troppo serio, tanto che per un attimo mi è sembrato di sentire Giuseppe parlare e non Sascha.
"Ma tutto apposto Sa'?" Lo prendo in giro e lui mi da un calcio sulla schiena facendomi cadere dal letto.
Sì, sta bene.
"Ahia."Dico poi alzandomi e andare a lavarmi i denti.
"Quindi cosa vogliamo fare?"Mi chiede Sascha appoggiando la schiena alla porta.
Alzo le spalle e sospiro appena.
"Provo a ragionare con mio padre".
Mirko's pov.
Nessuno assume un ragazzino di 16 anni.
Io e Matteo stiamo a casa a fare niente e la situazione era al dir poco tesa.
Elisa litigava con 'papà' ogni giorno e ora eravamo li a completsre un puzzle 1000 pezzi.
Matteo è il più provato tra i due, l'ho visto arrabbiarsi come non aveva mai fatto. È quello che ha sofferto sicuramente di più di tutti.
Ancora non abbiamo dei telefoni con Whatsapp, quindi passiamo il tempo come meglio possiamo.
"Io non ce la faccio più a stare qui"Dico al mio Gemello. Che alza le spalle.
"Senza Google maps è un sudicio avventurarci come dora l'esploratrice."Mi risponde come se la risposta avrei benissimo potuto darmela da solo.
"E cosa pensi facessero le persone prima di Google? Dai svegliati, vestiti che andiamo fuori."Matteo si convince che forse la mia idea non è totalmente male.
È piena estate e solo noi siamo rinchiusi come sue imbecilli attaccati al ventilatore.
Prendiamo i nostri skateboard e finalmente usciamo.
Elisa abita in un paese al confine con Firenze, ma comunque a noi sconosciuto.
Passiamo a comprare delle piadine per poi mangiarle al parco.
Era tanto tempo che io e lui non passavamo del tempo da fratelli.
Il mio uscire sempre e il suo stare perennemente in casa aveva peggiorato poco a poco il nostro rapporto.
Ora che, per passare il tempo, non possiamo fare altro che farci compagnia, potevamo cercare di recuperare.
Passiamo il tempo a girovagare per i negozi, Matteo insiste di andare in libreria e, mentre lui cerca i suoi ricettari, io sbircio tra i vinili, sento una voce fin troppo famigliare, appena alzo lo guardo vedo la troi. Che stringe e bacia la mano ad un altro.
Mi abbasso di colpo mentre cerco di camminare verso Matteo. Appena lo vedo con un libro di Cracco in mano, lo abbasso a sua volta e gli spiego ciò che ho visto.
"Impossibile."Dice poi scuotendo la testa, crede che non sia possibile.
E invece eccola lì che baci bacini a uno sconosciuto.
Abbiamo il Motorola che se faceva foto ers un miracolo ne facciamo tante e dopo di che, dopo che Matteo acquista i suoi libri, sgattaioliamo via.
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