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6: Andrà tutto...male.

Salvatore's pov

Sono in macchina seduto al posto del passeggero.

Sono da solo mentre guardo Giuseppe parlare con Stefano da lontano.

Sinceramente mi sembra esagerato la reazione di Stefano.
Fin troppo.

Cosa potrebbe succedere a Sascha? Nulla.

Ultimamente mi sento uno stronzo.

Sto facendo cose che non dovrei.

Giuseppe si sta stancando facilmente.

Non si fida di me.

Mi sta nascondendo qualcosa.

Apro il cruscotto e guardo tra i suoi documenti.

Noto un flanconcino vuoto che un tempo sicuramente contenuto delle pillole.

Ma di cosa?

"Sal? "Chiede Giuseppe da lontano.

Chiudo il cruscotto facendo finta di cercare dei CD per la musica.

"Sì?"Chiedo facendo finta di nulla.

"Che stavi facendo?"Chiede.

"Cercavo QUESTO"Dico mostrando un CD.

Giuseppe entra in macchina e si allaccia la cintura.

Non sospetta nulla...

"Salvatore, qualcosa non va?"

Mi menti.

"Tutto apposto"Dico sorridendo.

Mi accarezza la guancia e poi mette in moto.

"Stefano era molto turbato..."Dice non staccando gli occhi dalla strada.

"Infatti...anche troppo"Dico.

Mi guarda con la coda dell'occhio.

"Beh, Stefano è molto legato a Sascha..."

E non si mentono a vicenda.

Perché non siamo come loro?

Silenzio.

"Giuseppe "

"Salvatore "

Ci guardiamo.

"Prima tu"Dico a Giuseppe.

"Scusami ma ti credo quando dici che va tutto bene"

"Nemmeno io, Giuseppe tu mi nascondi qualcosa e io HO il diritto di sapere, cosa sono io? Una bambola gonfiabile? Sono il tuo ragazzo oppure semplicemente qualcuno con cui sfogarsi quando sei stressato? "É impassibile.

L'ho ferito, so che odia quando gli dico che per lui sono solo un oggetti da utilizzare.

"Perché? "Chiede mentre parcheggia davanti casa sua.

"Perché cosa ?"Chiedo.

"Perché continui a pensare che io ti stia usando solo per farlo?MA PER CHI CAZZO MI HAI PRESO? Mi hai stancato, vaffanculo"Dice uscendo dalla macchina e sbattendo la portiera dietro di sé.
"Per un bugiardo "Dico scandendo bene le parole staccandomi la cintura e uscendo.

Giuseppe attraversa la strada incazzato.

Tutto normale finché una macchina che non ha intenzione di rallentare sfreccia esattamente verso la sua direzione.

"GIUSEPPE! "Urlo.

"Che vuoi? "Si ferma.

Mi ritornano i Flashback di quando io fui investito.

Corro verso di lui e lo scanso dalla strada.

La macchina mi sfiora di pochissimo.

"VAFFANCULO TESTA DI CAZZO, CHI MERDA TI HA DATO LA PATENTE?"Urlo verso l'automobile che ormai è lontana.

Siamo entrambi per terra.
Un secondo in più e Giuseppe...
Non ci voglio nemmeno pensare.

"Mi hai salvato la vita..."Mormora.

Mi alzo e mi sistemo gli occhiali.

"Tu non avresti fatto lo stesso per me?"Chiedo pulendomi i Jeans.

"Sì..."Dice alzandosi.

"Forse è meglio che me ne torni a casa, non voglio litigare ulteriormente con te"

Giuseppe mi avrebbe impedito di andare a casa...adesso invece annuisce.

"Come preferisci"Dice senza guardarmi.

Guardo l'orologio che segna le 17 e mezza.

"Bene...vado prima che si faccia buio"Dico.

Una parte di me vuole che lui mi impedisca di andarmene.

Invece nulla.

"Ciao"Dice prima di entrare a casa sua.

Chiude la porta e io rimango lì davanti come un coglione.

Non ho voglia di andare a casa.

Busso.

Lui apre nuovamente la porta.

"Sì? "

"Beh...ecco..."

"Entra che fa freddo..."Mi dice dolcemente.

Nonostante le cattiverie che gli ho detto prima.

"Senti Giuseppe, mi dispiace per ciò che ti ho detto..."Inizio mentre lui cerca qualcosa.

"E...mi rendo conto di aver chiaramente esagerato"Dico.

Mi passa dei fascicoli.

"Ecco ciò che devi sapere..."Mi dice Giuseppe sedendosi.

Mi siedo anch'io togliendomi le scarpe.

Dalla tasca della mia giacca esce fuori una foto.
Lui la raccoglie.

"Siamo noi due...due anni fa?Dio come sei cambiato da allora..."Dice facendomi arrossire.

"Dovevo dartela, l'ha trovata mio padre tra alcuni miei vecchi libri..."Dico.

"Grazie..."Dice guardando la foto.

Tengo in mano i fascicoli.

"Non vuoi leggerli? "Chiede.

"Sì certamente..."Sospiro.

Ci sono anche delle cartelle mediche tra di esse.

Sono bloccato.

Ho qui, tra le mie mani, la risposta alle mie domande, eppure...

Giuseppe mi prende una mano come per risvegliarmi da quella sottospecie di paralisi.

"Sal? Tutto bene?"Mi chiede mentre mi accarezza la mano.

Giuseppe nel libro (nella versione del libro nella FanFiction)Ha omesso tante cose.

Ovviamente...

"Allora...queste sono alcuni miei ultimi esami medici...so che avete tutti notato la mia stanchezza ultimamente, ci ho girato attorno a lungo su questo problema cercando di non mettervi e metterti a corrente di ciò...Non è questione di fiducia, ma proprio un problema mio..."

Leggo di certi parametri fuori controllo e di ghiandole, non ci capisco un granché.

"È una malattia che in poche parole ti porta a stancarsi più facilmente del dovuto?"Chiedo.

"Sì, in poche parole...le terapie mi portano ad ingrassare o a dimagrire e purtroppo non c'è ancora una cura...le terapie mi aiutano a tenere sottocontollo questa malattia..."

"Capisco..."Riesco a dire solo quello.
Si spiegano così tante cose...il fatto che si faticava davvero facilmente.

A volte riusciva a fare cose che perfino io non riuscivo a fare.
Poi c'erano giorni in cui proprio era distrutto.

Quando ancora andavamo a scuola insieme succedeva che mancava per una settimana intera.
Non mi facevo troppe domande.
Vederlo il Lunedì dopo sorridente mi bastava.
Avercelo accanto mi bastava...

"Come stai adesso?"Chiedo tranquillamente.

"Meglio, diciamo che vado a giorni alterni..."Dice ridendo.

Sorrido appena...

Dovrò tenere più sott'occhio Giuseppe...

"Non trattarmi come se fossi una persona da tenere sotto controllo, ti prego...almeno tu"Dice con un tono quasi supplichevole.

Lo guardo un attimo negli occhi.

So che è dispiaciuto per non avermi detto immediatamente la verità...

"Sì... però ti prego, fallo per me, se non ce la fai non sforzarti, ti vedo proprio esausto, ti sforzi troppo! "Lo rimprovero.

Abbasso lo sguardo e mi guardo le scarpe.

Giuseppe é una testa dura, se si fissa un obiettivo nulla può fermarlo.

"Come posso farlo adesso? In un momento del genere? "

"Se ti sforzi adesso, dopo non servirai a un bel niente...sei grande e grosso, sei pure intelligente, ma i neuroni non si connettono a dovere "

"Grande e grosso? Ma sei senza pietà, ora vado a piangere in bagno"Dice alzandosi.

Prima che salga le scale gli dico"Ma sei perfetto così "Lui si ferma prima di salire.

"Grazie per avermi salvato la vita..."

"Lo avresti fatto anche tu"

Scuote la testa e si gira verso di me.

"Intendo... grazie per essere entrato nella mia vita e per averla resa più sopportabile"

"Prego"Dico facendo finta di nulla coprendomi con una rivista di Camilla sul tavolino.

"É inutile che ti copri..."Dice ritornando indietro togliendomi la rivista di mano.

"Beh, almeno ci provo"Dico.

Scoppia a ridere e io mi tolgo gli occhiali per pulirli.

"Non ridere..."Dico indispettito.

"Non sto ridendo di te, cretino"Dice prendendomi gli occhiali avvicinando il suo viso al mio.

Sta per baciarmi ma lo evito facendogli sbattere la testa contro il divano.

"Guarda che sono ancora arrabbiato con te"Dico alzandomi e riprendendomi gli occhiali.

Mi guarda con aria di sfida e io ghigno di conseguenza.

"Che vuoi mangiare? "Mi chiede.

"Quello che ti pare"Dico guardando il telefono.

"Sicuro??"Annuisco.

"Ma un bacino non me lo dai?"Chiede.

"Sognatelo"Dico scorrendo le notifiche sul telefono.

Mi cinge i fianchi da dietro e all'orecchio mi sussurra "ti amo"

"Okay "Dico.

Mi da una testata da dietro facendomi male.

"Okay? okay?"

"Okay "Dico mentre preparo il telefono per fare un Selfie.

"Quanto ti odio"borbotta.

"Anch'io "Dico baciandolo velocemente sulle labbra.

Scuote la testa ridendo e alza le mani come segno di resa.

Ti amo anch'io Giuseppe.

Jack's pov

Italia, Firenze 22:34

Sono a casa mia da solo con Matteo.

Lui sta dormendo accanto a me, Sì é addormentato qualche minuto fa mentre parlavamo.

Mi sta tenendo ancora la mano mentre dorme a bocca socchiusa con i ricci tutti spostati sugli occhi.

È così tenero.

All'improvviso il mio computer inizia a impazzire.

Fa così solo quando c'è un emergenza.

Sascha é in pericolo.

A mio malgrado separo la mia mano da quella di Matteo e mi precipito al computer.

Dovrei riuscire a contattarlo anche senza Wi-Fi o collegamenti.

Chat:

<JACK :Che succede?

>Sascha:Un delinquente ...ci tiene in ostaggio...

<JACK :oh no...

>Sascha :ho un piano...

<JACK :NON COMBINARE CAZZATE.

Sascha si disconnette.

Mi passo una mano fra i capelli.

Devo fare qualcosa, mi ha contattato per questo motivo.

Continua...

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