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8. kiss me again

La situazione sembrava sfuggire un po' di mano, era la prima volta in cui dentro me, lungo la mia spina dorsale, sentivo impercettibile una sensazione nuova, come d'un brivido,  percuotermi assiduamente lasciandomi in uno stato di trance che non mi aiutava a muovere alcun passo.
Forse la  tensione, l'idea di essere in una stanza con il fiato di questo ragazzo appena conosciuto accanto al mio. Una mano sull'anta della porta, uno sguardo da decriptare concentrato sull'intensità di quella fiamma appena accesa, d'un rosso sfumato e pungente. 
Dopo quella breve, nonchè imbarazzante conversazione, un passo, il destro seguito dal sinistro, man mano il suo corpo si  avvicinava sempre più al mio. Le mie mani stringevano energicamente un calice di vino rosso, con precisione un Chateau Lafite Rothschild, datato 2005, colmo di pensieri difficili da digerire. Posai pian piano quel bicchiere cristallino assaporato per venti estenuanti minuti.
Presi il pezzo di stoffa di quella felpa e ci giocai un po' con le mie mani abbassando lo sguardo. Una serie di scritte sotto il mio sguardo mi invogliarono a rialzare i miei occhi stanchi, fu in quell'attimo che nella stanza l'unico rumore percettibile ,come d'un sussurro, era il suo respiro. Quel respiro che, come un batter d'occhio, era vicinissimo a me.  Socchiusi gli occhi mordendo appena il mio labbro inferiore. Sentii sul mio collo una sorta di calore ed una presenza appoggiata in essa, non mi ci volle molto  a riconoscere il tatto di un paio di labbra.
La mia testa non riusciva a connettere lucidamente, essa era come fosse bloccata nel labirinto di Shining, non riuscivo a capire cosa stava succedendo, non riuscivo a capire il comportamento di Zayn, più di tutto, non riuscivo a capire il mio di comportamento.
Aprii gli occhi lasciando emmettere piccoli gemiti involontariamente, presi fra le mie mani il suo volto lasciandomi andare alla morbidezza dei suoi capelli, affondai le dita in essi carezzandoli dolcemente, con questo gesto sentii la felpa alzarsi e fu impercettibile lo sguardo che il moro rivolse alle mie gambe, lasciate nude da quel pezzo di stoffa profumato di vaniglia e tabacco.
In quel frangente di movimenti ed in quell'azzeramento di discorsi fu proferita parola proprio da lui.

« ... Hey »  Strinse fra le  sue  mani le mie portandole via dai suoi capelli, prese i miei fianchi e mi afferró fra le sue braccia portandomi dinnanzi quel caminetto. Mi fece sedere adagio ad adagio ed improvvisamente si sedette accanto a me, i suoi occhi stanchi erano l'unico spiraglio di luce in quel labirinto che mi invogliava a restare lucida, anche se il tentativo sarebbe stato vano, in quanto la mia testa navigava in un fiume rosso al gusto di vino.  Le parole non trovavano il loro tempo, la stanza era ricca di passione, quella passione improvvisa che dava filo da torcere a quelle parole. Mi rivolse nuovamente uno sguardo, sta volta lo vidi accennare un sorriso. Sorrisi di rimando non capendone il perchè, prima che potessi cercare di poggiare i piedi per terra, vidi la sua mano afferrare il mio viso, stavolta non vi fu un sussurro in più, una resistenza, semplicemente le sue labbra si poggiarono dolcemente sulle mie, non so in quel momento cosa ci stava succedendo, sembravamo al di fuori di quella bolla che racchiudeva la realtà. La passione iniziava ad arrestare lo stesso ossigeno, prese lentamente il mio labbro inferiore, torturato prima da me, ed iniziò a giocarci sorridendomi. Poggiai le mie mani sul suo petto e presi a carrezzare i suoi tatuaggi, scendendo fino in fondo. Le mie gambe erano ormai del tutto scoperte, poggiò una mano su di esse e mi strinse ancor di più a sè continuando quel bacio arrivato a quota tre minuti.

«Zayn..» Sussurrai staccandomi da quel bacio passionale, « C'è tua sorella, non-» Prima che potessi finire la mia  frase, poggiò un dito sulla mia bocca rosea e gonfia per la troppa foga e si avvicinò al mio orecchio.
«Belle.. Baciami ancora.. Belle..» 

[...]

« Belle! Belle! »  Sentii una voce scuotermi, spaventata mi alzai di scatto, trovai Zayn accanto a me, lo sguardo divertito ed un ciuffo tendente verso il suo viso. Non riuscivo a capire cosa fosse successo,  mi sembrava di aver dormito per un tempo incessante, e la mia testa scoppiava, non ero certa di ciò che era successo, era un sogno, avevo sognato tutto. Mi voltai a destra e vidi su un comodino due calici vuoti e quella bottiglia di vino ridotta a meno della metà.
Passai una mano sul mio volto e constatai fosse molto tardi. In tutto questo frangente gli occhi di Zayn percorrevano il mio corpo, ed un accenno d'un risolino marchiava le sue labbra.

« JB sta dormendo finalmente, mentre la facevo addormentare ti pensavo... Pensavo a prima...»
Aggrottai la fronte facendo finta di non capire, era un sogno? Era la realtà? Lo vidi farsi nuovamente vicino a me e, sotto il mio sguardo innocente, prese il mio viso e posò un bacio sulla mia fronte. « Grazie per quel bacio...» Si alzò da quel letto e afferrando un bicchiere, dopo averlo riempito con il vino circostante, mosse il suo fisico scolpito verso la finestra di quella stanza, adagiò i gomiti su quella veranda ed accese la sua sigaretta osservando la pioggia scendere imperterrita sui vetri accompagnati dal chiarore di luna. La luce di quella stanza era soffusa ed io, mi resi conto, che in quella stanza non c'era più Jellybean, supposi l'avesse portata in camera sua. Una piccola abat jour sul comodino opposto illuminava completamente la stanza donando una luce fioca. Mossi i miei piedi da quel letto, senza sapere come ci fossi realmente finita, mi incamminai verso Zayn inerte con lo sguardo verso l'esteriorità, mentre mi incamminavo osservai quel camminetto e quel telo rosso rievocare i prematuri pensieri.
Arrivata accanto a Zayn lo sentii impassibile alla mia presenza e fu per ciò che mi apprestai a toccare la sua spalla, si voltò prontamente con quella cicca stretta ancora fra l'indice e il medio.
Carezzai il suo viso stanco e mi alzai sulle punte, con un coraggio che mai mi ebbe caratterizzata, mi misi sulle punte e separai quella distanza che intercorreva nuovamente fra me e lui.

«Ecco fatto, ancora ... Zayn »

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