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C2: Cosa dovrei fare?

Guardo l'ora le 2:37 di pomeriggio, sono arrivata tardi perché non ho preso il pullman, ma ora cosa dovrei fare?

Ho messo KO un uomo e l'ho lasciato lì, beh di certo non me lo portavo a casa però mi sento un po' in colpa, chissà come sta, comunque è stata autodifesa, non conosco nemmeno il nome di quell'uomo.

Vabbè vado a mangiare.

Mi preparo un panino, e bevo dell'acqua, non c'è molto in frigo forse dovrei andare a fare la spesa, meglio di no c'è quell'uomo in giro.

Mentre bevevo l'acqua mi ricordo di aver del the nel cassetto quindi lo preparo.

Adesso che ci penso... MA EREN? O mio dio, me ne ero completamente dimenticata, eravamo all'uscita di scuola di sicuro qualcuno se ne sarà accorto, e poi so che sembrerei cattiva, ma meno tempo lo vedo meglio sto, è stata colpa sua se sono caduta in depressione.

Il the è pronto. Lo inizio a versare nella tazza, quando sento il campanello, ho un brutto presentimento.

«TN so che sei lì» Era la voce di quell'uomo di prima.

Ma come ha fatto stava sanguinando e adesso cosa dovrei fare!

«O apri la porta o la sfondo»

Non avevo chiuso la porta a chiave, sarà la mia fine?

Se lo sarà ne sono felice, ho vissuto una vita di merda quindi poteva solo peggiorare.

Vado in camera mia, seduta sul mio letto ad aspettare la mia fine.

«Mocciosa sto entrando»

Sento la porta aprirsi.

Sento dei passi che vanno verso la cucina mi sembra, sento altri passi, cassetti aprirsi, i passu sono sempre più vicini, finalmente è finita.

La porta della mia camera si apre e dinnanzi a me c'è l'uomo corvino con un coltello in mano.

«T-Ti chied-do solo u-una cosa. Non farlo essere troppo doloroso» Dico prima con dolore e poi con sicurezza.

«Tch potresti uccidermi anche adesso perché non lo fai mocciosa»

«Sento che non ce ne bisogno, basta lottare è arrivata la mia fine» dissi con una nota triste verso l'ultima parola.

«Cosa ti fa pensare che voglia ucciderti» disse con il suo solito tono inflessibile.

Indico il coltello.

«Ah per questo, è solo per legittima difesa»

Non risposi, non ci credo e poi perché vuole me?

Non capisco ma sono certa che voglia uccidermi quindi chiusi gli occhi e dissi.

«Fallo»

«Come vuoi»

Aspettai per qualche secondo il colpo del coltello che non arrivò mai, sentii qualcosa sollevarmi, apro gli occhi.

Mi a presa a mo' di sacco di patate...

«Ma... cosa? Cosa stai? COSA STAI FACEN-»

«Stai zitta mocciosa»

Ascoltai l'ordine, mi portò nella stessa macchina che avevo visto all'entrata da scuola.

Mi accomodo sul sedile, ho un sacco di domande che mi frullano nella testa, ma la prima e di sicuro la più importante è:

«Perché mi chiami mocciosa?» dissi un po' titubante

«Perché lo sei e perché mi va» disse con il suo tono freddo.

«Cosa vuoi da me?»

«Per ora non ti interessa e non puoi saperlo»

«Invece mi interessa» dissi di risposta

«Zitta»

Levi's pov

Mamma mia quanto parla, ma chi me lo ha fatto fare, ah già per quello, non posso dirglielo rimarrebbe sconvolta, e non mi crederebbe.

Quanto odio questa mocciosa, che poi non so nemmeno io perché la chiamo così ora devo solo portarla via da loro.

«Ovunque tu mi stia portando sappi che se non è un posto che conosco non scenderò dalla macchina» disse con tono di sfida.

«Mi stai per caso sfidando? Non hai chance»

«Posso mandarti al tappeto quando voglio» quanto la odio.

«Stupida mocciosa insolente, con chi pensi di star parlando con tuo fratello?» dissi tenendo sempre un tono freddo

«No, sto parlando con un nano» COME OSA

«Senti stronzetta nemmeno io voglio stare con te quindi o stai zitta subito o qui finisce male» espressi i miei pensieri con tono leggermente arrabbiato stavolta.

TN'pov

Come si permette a parlarmi in questo modo lo stronzo sarà lui, meglio non provocarlo non voglio fare un incidente, però non lo sopporto più mamma mia.

Dopo circa due ore

«Scendi siamo arrivati»

Guardo fuori dal finestrino, c'è una villa, abbastanza grande e lussuosa, perché mi ha portata qui, è forse una trappola?

«Se te lo stessi chiedendo ti avrei già potuto uccidere prima»

«Ora legge anche nel pensiero, inquietante» Invece di pensarlo lo dissi ad alta voce, mi guardò male ma non mi interessava.

«E comunque io non scendo» detto questo aprì la portiera e mi prese di nuovo a sacco di patate.

«Se devo proprio preferirei camminare da sola, grazie» dissi seccata

Mi fece cadere a terra, facendomi far male al didietro. Quanto lo odio.

Entrammo nella villa e appese il mio giubbotto e il suo su un appendino.

«Siamo arrivati» disse il corvino che se non mi sbaglio si dovrebbe chiamare Levi.

«BENVENUUTA TN!!!» Disse una donna abbastanza strana, aveva i capelli castani raccolti in una coda, con degli occhialetti anch'essi strani, ma dove sono capitata?

Non risposi.

«NON ESSERE TIMIDA, E SORRIIIIIDI» disse avvicinandosi a me, credo per volervi alzare gli zigomi e varmi sorridere. Ma all'ultimo secondo mi scanso e cade a terra.

«Basta smancerie cosa volete da me?» dissi fredda

«Oh. Levi non te ne ha parlato? Strano, comunque io sono Hanji e presto le tue domande avranno una risposta»

«Io voglio la mia amica, e voglio andare a casa, e poi vogl-»

«Sai solo lamentarti mocciosa? E comunque per la cronaca la tua casa è sporca e puzza» disse il nano.

«Sempre meglio della tua faccia»

«I tuoi insulti non mi fanno ne caldo ne freddo» che odioso.

«LEVIIII» Sento una voce provenire da un'altra stanza, ma di chi è?

All'improvviso appare una ragazza capelli color Carota che va addosso a Levi, lui sembra molto arrabbiato e imbarazzato, ben gli sta! Adoro Carota! Ho deciso la chiamerò così!

«CAROTA LEVATI» gridò Levi, forse è meglio non chiamarla più così.

«Carota? Ma che nome è?»

«Levi è l'unico che mi chiama così che divertente non trovi! Comunque puoi chiamarmi Rall» disse con un sorriso a trentadue denti.

«Invece tu chi saresti? Sei in buoni rapporti con Levi? Ti piace?» disse senza fermarsi un attimo

Li non ne potei più la situazione era troppo comica lei sopra di lui che mi chiede se gli piaccio e quasi non scoppiai a ridere, ma non potevo dovevo sembrare seria e arrabbiata.

«No, e comunque mi chiamo TN» dissi impassibile.

Levi aveva uno sguardo perso si alzò facendo cadere Rall e se ne andò, che gli è preso, probabilmente Rall lo infastidiva, o forse si aspetta che tutte le ragazze siano ai suoi piedi, che montato.

Spazio autrice

Eccoci qui lo so che sono cattiva ma io può quindi il capitolo finisce qui.
Petra è arrivata tra noi e noi siamo in una casa con gente strana al prossimo capitolo.

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