Chapter 21: Love
"Angel, ho un problema. E credo di star per piangere. E sai quanto odio piangere" confesso piano alla mia migliore amica che immediatamente spalanca gli occhi, prendendomi per mano e guidandomi verso una zona meno affollata della biblioteca, fermandosi tra due scaffali.
"Nessuno verrà mai a cercarci tra Proust e Apollinaire... A tutti fanno paura Proust e Apollinaire, la docente di letteratura francese è letteralmente ossessionata da loro e tutti li evitano come la peste" spiega velocemente, posando poi lo zaino a terra e guardandomi.
Svegliarmi senza Luke nel letto stamattina è stato particolarmente doloroso.
Non mi aspettavo chissà cosa, perchè in fondo la nostra è pur sempre una relazione che di romantico non ha proprio nulla, ma speravo che almeno mi salutasse prima di andarsene, che mi dicesse qualcosa.
E invece nulla, nemmeno un biglietto.
Subito, mille dubbi mi hanno assalita: non sono stata abbastanza brava ieri sera? Non gli è piaciuto? Ho nuovamente rovinato tutto?
Ho questo fantastico talento di distruggere ogni cosa bella che mi capita, non mi stupirebbe scoprire che l'ho appena fatto di nuovo.
Ma questa volta sarebbe diverso, perchè nel bene e nel male, con Luke è diverso.
Sospiro piano guardando la mia migliore amica osservarmi preoccupata, e prima che possa dire qualcosa lei mi afferra e mi stringe a sè, passando piano una mano sulla mia schiena.
"Non tenerti dentro nulla. Lo sai che con me puoi parlare letteralmente di ogni cosa, Kels" sussurra piano, ed io mi lascio andare al suo tocco, posando la testa sulla spalla.
"Ho fatto l'amore con Luke".
A quelle parole Angel si stacca, guardandomi leggermente perplessa: "ma io... Pensavo fosse già successo, sinceramente".
"Qualcosina qui e lì, sì... Ma l'atto completo, solo la scorsa notte. Voleva che fossi io a decidere quando farlo".
"E tu hai scelto la scorsa notte" conclude lei al posto mio, e un sorriso malizioso fa capolino sulle sue labbra, "e quindi? Com'è stato?".
Arrossisco leggermente, stringendomi nelle spalle: "bello. Bellissimo. Non che avessi molti metri di paragone... Di sicuro non c'è paragone con Alex".
"Smettila di ricordarmi che sei andata a letto con quel viscido" borbotta Angel, rabbrividendo visibilmente, quando un'espressione confusa compare sul suo viso.
"Ma allora... Qual è il problema?".
Il problema è che non ha notato un piccolo dettaglio.
"Il problema è che ho detto fare l'amore invece di fare sesso, perchè per me non è stato solo sesso. Ma stamattina mi sono svegliata da sola, Luke scomparso, e per questo non so che pensare. Il problema è che mi sono innamorata di lui, e lui non ha tempo e testa per una relazione, e se glielo dicessi annullerebbe il mio contratto come sua Sugar Baby. Il problema... È che sono in una situazione di merda" sbotto, perchè non riesco più a tenermi dentro tutto questo, guardando l'espressione di Angel farsi sempre più concentrata prima che un sorriso faccia capolino sulle sue labbra.
"E non c'è proprio nulla da sorridere" borbotto, facendo solo aumentare il sorriso sulle sue labbra.
"Io direi proprio di sì. La nostra cara Kelly Russell si è innamorata, direi che posso permettermi di sorridere. Ti devo ricordare come hai reagito tu quando ti ho detto di Michael?".
"Ma che c'entra, tu sei un caso a parte. Non provavi sentimenti oltre alla lussuria prima di lui".
"Vero" concede, "ma è anche vero che pure tu evitavi con tutta te stessa l'amore e tutte le sue accezioni. Quindi, continuerò a sorridere per un po'".
Alzo gli occhi al cielo al suo comportamento infantile, nonostante questo sia così tipico di Angel, ma lei continua, distraendomi dai miei pensieri.
"Comunque, Luke è un deficiente. Come tutti i ragazzi, d'altronde. Ma credo che dobbiate parlare, e per parlare intendo parlare sul serio. Niente baci, pompini o sesso selvaggio sulla scrivania del suo ufficio finchè non sei sicura di cosa prova lui. Perchè, Kelly, io l'ho visto. Un uomo che non vuole avere nulla a che fare con te romanticamente parlando non si comporta in quel modo, quindi credo che abbia semplicemente paura, ed è legittima, alla fin fine".
Sospiro piano, scuotendo la testa: "detesto che tu sia diventata la più saggia tra noi due... E non so proprio cosa pensare. Ho paura del rifiuto, Angel".
Eccolo, il vero problema.
La mia paura del rifiuto.
Mi sono sempre sentita rifiutata da tutti tranne che da Angel, forse perchè anche lei sa cosa significa sentirsi rifiutata.
So che tutto parte dalla mia famiglia e dai problemi ancora irrisolti che ho con lei, ma non riesco a smettere di pensare che probabilmente anche Luke mi rifiuterebbe se gli rivelassi i miei sentimenti.
"Kelly, ascoltami" sospira piano Angel, posandomi le mani sulle spalle, "non sono nulla sua testa, quindi non so esattamente cosa cosa ti dirà. Ma non lo sei nemmeno tu, quindi smettila di pensare a scenari catastrofici e a tragedie greche e cerca di focalizzarti sul discorso che devi fargli. Vai da lui e gli dici che è stato uno stronzo a lasciarti nel letto da sola stamattina, che lo ami anche se ha fatto lo stronzo perchè in realtà stronzo non lo è affatto e anche che se non ricambia i tuoi sentimenti a perderci è lui perchè tu sei Kelly Russell e sei una donna forte e indipendente che non ha bisogno di nessuno, tantomeno di un uomo".
Sorrido a quelle parole, soffiando poi una risata: "quante volte hai detto la parola stronzo, esattamente?".
Angel alza gli occhi al cielo, togliendo le mani dalle mie spalle: "non è questo il punto, ed è una parola che mi piace molto, quindi la ripeterò finchè mi pare".
Tutti avrebbero bisogno di una Angel nella loro vita, ed io la abbraccio perchè, grazie a lei, so esattamente cosa fare adesso.
***
Il rumore dei miei tacchi riecheggia nel corridoio dell'ultimo piano dove c'è un unico ufficio, quello verso il quale mi sto dirigendo a passo deciso.
Liscio per l'ennesima volta la gonna rosa antico dell'abito, scelta con ottimo gusto da parte di Luke, e non appena mi avvicino alla scrivania fuori dalla porta enorme in mogano vedo Andy, il suo assistente, osservarmi incuriosito.
"Buongiorno, signorina Russell. Non sapevo dovesse vedere il signor Hemmings... Le dico subito che è arrivata" sorride, cordiale, ma io lo blocco subito, ricambiando il sorriso.
"Veramente, Luke non sa che sono qui. Volevo fargli una sorpresa. È solo nel suo ufficio?".
Andy mi osserva sorpreso prima di annuire: "ha cancellato tutti gli appuntamenti di oggi, stamattina. Mi ha detto di non inoltrargli nessuna chiamata, vuole rimanere solo".
Colgo il suo sottile avvertimento, ma non sono una a cui piace seguire le regole, complice l'influenza di Angel: "grazie mille, e buon lavoro".
Senza dargli possibilità di replica, mi allontano dalla scrivania, aprendo invece la porta dell'ufficio piano, senza fare rumore, infilandomi poi all'interno per vedere un ufficio enorme con una finestra altrettanto grande che dà su Manhattan.
Luke è seduto sulla sua sedia girevole, la testa appoggiata tra le mani mentre guarda fuori, completamente all'oscuro della mia presenza, e anche così, con i capelli arruffati e l'aria pensierosa, non riesco a trovare un singolo difetto in lui.
Il rumore dei miei tacchi che si avvicinano, però richiamano la sua attenzione, e quando si gira spalanca gli occhi nel vedermi.
"Kelly?" Domanda, sorpreso, ma io non rispondo, inarcando un sopracciglio.
"Quindi ti ricordi come mi chiamo, menomale. Allora devo pensare che stamattina ha volutamente evitato di dire un 'ciao, Kelly'" commento, leggermente acida, e lui sta per ribattere, ma io sollevo un dito, facendo il giro della scrivania fino ad arrivare davanti a lui, sedendomi sul bordo in modo da essere occhi negli occhi.
"No, signor Sugar Daddy. Adesso voglio che sia tu ad ascoltare me. Perchè ho tante cose da dirti e so che se aprirai bocca non ne dirò nemmeno una" comincio, guardando i suoi occhi azzurri, e sono così belli e chiari da farmi per un attimo tremare le ginocchia.
Ma è solo un attimo, perchè ho un obiettivo ben preciso.
"Sei stato uno stronzo, Luke Hemmings. Sei stato uno stronzo a lasciarmi stamattina nel letto, a lasciarmi in preda alle domande. Ho pensato di fare schifo a letto, ho pensato di averti addirittura spaventato in qualche modo! Sei stato uno stronzo, ma questo non riesce a limitare minimamente quello che provo per te. E non dovrei provarlo, perchè tu sei stato molto chiaro a riguardo, ma sono una debole, mi dispiace. Ho giurato a me stessa che non mi sarei innamorata di te, perchè mi fai una paura del diavolo. Sono terrorizzata da quanto ti cerchi in continuazione, da quanto non ne abbia mai abbastanza della tua presenza e del tuo contatto. E sono terrorizzata perchè adesso ti sto dicendo tutto questo sapendo perfettamente che questo contratto tra di noi non prevede amore. Ed è per questo che ho preso una decisione".
"Quale?".
La sua voce è bassa, spezzata, e i suoi occhi sono quasi lucidi.
Non mi pento minimamente della mia scelta.
"Voglio annullare il contratto. Non voglio più essere la tua Sugar Baby".
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