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Chapter 10: Doll

Non appena apro gli occhi, i ricordi di ieri sera mi investono come un'onda che si infrange sulla riva, spiegando così la stanza non familiare dove mi trovo e, soprattutto, le braccia che mi stringono a un petto caldo.

Sorrido leggermente tra me e me, il mio viso quasi completamente coperto dai capelli, e senza pensarci due volte richiudo gli occhi, crogiolandomi nel calore delle lenzuola e del corpo di Luke, sospirando piano nell'accoccolarmi al cuscino.

E' stato strano addormentarsi in un letto che non fosse il mio, tra le braccia di qualcuno, ma mentirei se dicessi che non l'ho trovato piacevole.

Luke ha mantenuto gli accordi che ho firmato poche ore fa, senza provare ad andare oltre ai baci che ci siamo rubati a vicenda, e per questo gli sono grata, perchè al giorno di oggi è difficile trovare un gentiluomo del genere.

Riapro un occhio, vedendo la tuta rosa con le pailettes che indossavo a terra, immediatamente più consapevole della maglietta di Luke che mi ha dato da indossare come camicia da notte e che adesso mi scivola lungo il corpo, e accanto a quella la camicia e i pantaloni eleganti di Luke.

"Lo so che sei sveglia".

La voce profonda e roca di un Luke appena svegliato mi fa sorridere mentre, ancora tra le sue braccia, mi giro in modo da guardarlo in faccia.

Credo che dovrebbe essere illegale essere così belli appena svegli.

Istintivamente porto una mano tra i ricci arruffati di Luke, scostandone un paio che gli cadono sugli occhi, di un azzurro più vivido del solito, mentre il sole che filtra dalla finestra illumina il suo petto nudo e le lenzuola bianche che avvolgono le nostre gambe.

Un vero capolavoro che sembra appena uscito dal pennello di Botticelli.

"Il tuo respiro si è fatto irregolare, principessa. Ti piace quello che vedi?" sussurra, stringendomi maggiormente a sé, prendendo una mia gamba tra le sue, intrecciandole, facendomi ridere piano.

"Credo che a qualsiasi ragazza piacerebbe questa vista".

Luke sorride, mostrando una fossetta prima di squadrarmi senza vergogna, soffermandosi sul rigonfiamento all'altezza del mio seno e sulla curva del bacino: "neanche io posso lamentarmi, sono un uomo fortunato".

"Mh, non so... Credo di essere io quella fortunata, ma come preferisci" commento, sentendo le sue mani risalire lungo la curva dei miei fianchi senza mai insinuarsi sotto la maglietta finchè non mi attira a sé, posando le labbra sulle mie.

Istintivamente mi stacco, scuotendo piano la testa mentre sento le guance farsi calde: "non ci siamo ancora lavati i denti".

"Credi davvero che mi interessi?".

"A te forse no, ma a me sì" ribatto, staccandomi da lui ed alzandomi, legando velocemente i capelli in una coda prima di girarmi di nuovo verso il letto, guardando Luke osservarmi divertito.

"Hai intenzione di rimanere lì o vieni in bagno con me? Prima ti lavi i denti, prima ti bacio" sorrido, e a quelle parole Luke si alza dal letto, mostrandosi così in soli boxer.

Quest'uomo sarà la mia rovina, ne sono certa.

Con un sorriso entro nel bagno, arricciando il naso al mio riflesso allo specchio, ma prima che possa cercare di sistemarmi come meglio posso due braccia mi stringono da dietro, e una matassa di ricci biondi si posa sulla mia spalla.

"Comunque questo si chiama ricatto" borbotta contro la pelle scoperta, facendomi scoppiare a ridere mentre afferro lo spazzolino che mi ha dato ieri sera.

"Ho sempre pensato che sarei stata una brava ricattatrice".

"E lo sei... Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro", e in men che non si dica Luke imita i miei movimenti.

Osservo il nostro riflesso allo specchio mentre ci laviamo i denti, lui così alto ed io così bassa, lui che sembra appena uscito da un dipinto rinascimentale e io con tratti molto più mediterranei, però è un mix che mi piace e che non scambierei con altro.

Anche se la nostra non è una relazione sentimentale canonica, di sicuro non ho niente di cui lamentarmi.

"Quindi, questo bacio?" domanda mentre mi asciugo la bocca, ed io alzo giocosamente gli occhi al cielo prima di avvicinarmi a lui, alzandomi in punta dei piedi e posando le labbra sulle sue in un bacio delicato, ma a Luke non basta, motivo per cui mi solleva, facendomi sedere sul lavandino e sistemandosi tra le mie gambe mentre intensifica il nostro bacio, rendendolo ben più passionale, la sua lingua morbida che accarezza la mia.

Mi stringo alle sue spalle, affondando le unghie nella pelle morbida, finchè non si stacca piano dalle mie labbra, lasciandomi un ultimo bacio a fior di labbra.

"Adesso" sussurra, posando un bacio sulla mia fronte "adesso sì che è un buongiorno".

Sorrido, scuotendo piano la testa prima di scendere, tornando in camera da letto e raccogliendo i miei vestiti da terra, quando Luke mi ferma, osservandomi divertito: "pensi davvero che io non abbia pensato a tutto?".

Mi giro verso di lui, confusa, incrociando il suo sorriso compiaciuto prima che mi guidi verso quella che ha definito la mia stanza, aprendola ed indicandomi l'armadio.

"Dopo di te".

Lanciandogli un ultimo sguardo confuso apro l'armadio, non credendo ai miei occhi quando mi ritrovo davanti vestiti su vestiti tutti sul tono del rosa, camicette, bluse e, sotto, dei cassetti che apro sbalordita, trovando jeans di tutti i modelli, intimo e lingerie.

"Tu sei matto" mormoro, sconvolta, girandomi verso Luke che scoppia in una risata, avvicinandosi a me davanti a questo fiume in rosa.

"No, sono solo molto sicuro di me. Ero certo che avresti firmato".

"E come hai fatto ad azzeccare la mia taglia?".

"Beh, ormai dovresti sapere che sono uno che osserva... Ti ho osservata abbastanza al Wild Kitty per intuire le tue misure" spiega brevemente, facendo poi cenno alla scarpiera lì vicino.

"Quella non la apri?".

"Sinceramente, ho paura di trovarmi immersa tra le Jimmy Choo e le Louboutin" borbotto, facendo sorridere Luke mentre apro l'anta dedicata solo alle scarpe, trovandomi davanti anche fin troppe borse per una persona sola.

"Sono Chanel, queste?" domando con voce tremante, accarezzando un paio di Chanel nere con il logo dorato, incredula.

"Direttamente da Parigi" risponde Luke, ed immediatamente mi giro verso di lui, sentendomi leggermente a disagio per tutta questa ricchezza che mi è piovuta dal cielo.

"Non dovevi, lo sai?".

"Lo so, ma volevo. Sei la mia Sugar Baby, ora è mio compito prendermi cura di te... E viziarti, perchè no?".

Sorrido, abbracciandolo di slancio, sentendo il suo petto vibrare in una risata contro il mio prima che accarezzi piano il mio fondoschiena, allontanandosi leggermente.

"Per quanto mi piacerebbe rimanere qui con te tutto il giorno, devo andare al lavoro. Ho alcuni appuntamenti che mi aspettano" sospira, ed io mi ritrovo a rattristarmi perchè speravo davvero di rimanere con lui oggi, visto che è sabato, ma non dico nulla, annuendo soltanto.

"Allora mi vesto" sussurro, e Luke annuisce, posando un ultimo bacio sulle mie labbra prima di lasciarmi da sola.

Ancora scioccata mi avvicino all'armadio, passando la mano su quei vestiti nuovi dall'aria costosa, decidendo poi di infilare un paio di jean e una blusa cipria, non riuscendomi però a trattenere dall'indossare le Chanel nere.

Ho sempre avuto un debole per le scarpe.

Sulla toeletta noto la clutch che indossavo ieri sera, e con delicatezza la metto nell'armadio, prendendo invece uno zainetto nero di pelle di Michael Kors che non oso nemmeno immaginare quanto Luke abbia pagato.

Ci infilo dentro il portafoglio, il lucidalabbra e il contratto, posato anche questo sulla toeletta, quando trovo il mio cellulare, ancora carico, e non appena lo accendo trovo un paio di chiamate perse dallo stesso mittente.

Mia madre.

"Kelly? Sei pronta?".

Mi giro di scatto alle parole di Luke, nascondendo il cellulare dietro alla schiena, vedendolo sull'uscio vestito di tutto punto mentre si aggiusta i polsini.

"Sì, sì, sono pronta" rispondo velocemente, infilando il cellulare nello zaino e chiudendolo con uno gesto veloce, seguendolo poi fuori.

"Oggi pensavo che potresti portare alcune cose dal tuo appartamento. Andy sarà a tua disposizione per tutto il giorno per aiutarti" propone, intrecciando le nostre dita mentre entriamo in ascensore, ed io sorrido, appoggiandomi alla parete fredda di metallo.

"In realtà volevo andare da Angel... Ultimamente non passiamo molto tempo insieme, e diciamo che ha qualche problema" confesso, nonostante non abbia ancora detto nulla alla diretta interessata, ma so che non mi direbbe di no.

Sarà difficile nasconderle tutto questo, certo, ma devo sapere se ha chiarito con suo fratello.

Luke annuisce, sorridendomi, giocherellando poi con il bottone della camicetta che ho lasciato aperto, avvicinandosi per sussurrare nel mio orecchio.

"Non vedo l'ora che sia stasera".

E quelle parole mi lasciano con la curiosità di scoprire cosa ha in mente per questa sera.

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