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Passarono esattamente quattro mesi da quel giorno, e non potei fare scelta migliore di quella. Mi guardai allo specchio e sorrisi, felice più che mai. Mi aggiustai la cravatta, e osservai per l'ultima volta il mio riflesso attraverso lo specchio. Sentii dei passi provenire dalle scale, vidi Lux correre verso di me e la presi in braccio.
"Ciao, amore." Le sorrisi. "Lo sai che sei bellissima, principessa?" La baciai sulle labbra.
"Anche tu, dada." Mi depositò un bacio sul collo.
"La mamma è pronta?" Annuì. "Allora, andiamo." Annuì ancora e si strinse al mio petto, poggiando la testa sulla mia spalla.
In poco tempo, ero già in macchina. Ero nervoso ed agitato. L'ultima volta che mi ero sentito così, era quando Valery fece il test di gravidanza e risultò positivo. Inizialmente, impallidii. Eravamo molto giovani, ma l'attimo dopo ero al settimo cielo. Sarei diventato padre di una splendida bimba.
"Lulu, come stava la mamma?" Le chiesi curioso.
"Bene, dada." Ridacchiò. "Pelò shh." Si mise il ditino sulle labbra e mi porse il mignolo. "Segleto." Risi e feci toccare il mio con il suo.
Quanto è dolce.
Qualche minuto più tardi, scendemmo dall'auto e sollevai da terra la piccola. Fuori dall'edificio vidi mia madre, raggiante come sempre, ma con le lacrime agli occhi. Mi avvicinai a lei e la abbracciai. È stata e sarà una delle donne più forti che conosca, nonché una delle migliori. Al suo fianco, Gemma mi scrutava orgogliosa. Strinsi tra le mie braccia anche lei, baciandole la guancia. Infine, ci unimmo per uno di gruppo. Sono le persone più importanti della mia vita, non so che farei senza di loro.
"Valery è dentro, ti sta aspettando." Mi sorrise mia madre e le asciugai le lacrime. "Dai, che aspetti!" Mi spintonò verso l'entrata e ridacchiai.
"Vado, vado."
La feci ridere e mi seguirono a loro volta. Entrato al suo interno, tutto era perfetto come me lo ero immaginato. Il sole scaldava l'aria, il cielo era azzurro e una leggera brezza completava il quadro idilliaco. Niente più addii, niente più bugie e niente più partenze. Eravamo esattamente nel posto giusto al momento giusto.
Poi, la vidi.
Lunghi capelli sciolti le sfioravano le spalle, il vestito era di un candido bianco e i suoi occhi più brillanti che mai. L'abito le fasciava la vita, facendone risaltare il ventre. Sarei diventato padre per la seconda volta. Avremmo avuto un'altra bamnina e Lux aveva scelto il nome. Alai.
La affiancai e le baciai il pancino, dolcemente. Quanto avrei voluto baciarla in quel momento. Le sue guance si erano tinte di rosa, e la trovai adorabile. Poco dopo la bambina, che era rimasta con mia sorella, attraversò la navata e lasciò un scia di petali rosa al suo passaggio. Infine, a fine cerimonia, ci porse gli anelli.
E, come d'incanto, eravamo la famiglia perfetta.
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