Caos
Così languido
e astenico,
il cuor si volge
al neonato giorno.
Omaggio al teatro
di vecchie gesta
ripetute e stanche.
Porgo l'offerta
sull'altare del caos,
regno sovrano
d'abisso profondo.
Immobile,
ascolto l'onirico canto,
reminiscenze passate
e intricato pensiero.
Vita fuggevole...
Il dolor si propaga,
memore di gioie perdute,
di luce e calore.
Un'insicuro pallido sole,
sull'ombra stagnante,
malinconica anima che
sola,
affonda nel suo vuoto
presente.
Mimma51
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