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#6 Il baccano dell'incoscienza.

"Ti prego Scorpie svegliati. Non puoi non svegliarti. Te lo proibisco. Tu sei un idiota, ma io ho bisogno che ti svegli. Ho bisogno di vederti camminare per i corridoi con quella tua andatura uguale a quella di nostro padre. Ho bisogno di vederti stare bene . Scorpie ti prego. Torna da me".

Riconosco questa voce e giuro che vorrei svegliarmi, ci provo. Provo ad aprire gli occhi, ma quelli sembrano cementati e non ne vogliono sapere di accontentarmi. Provo a muovere una mano o una gamba ma mi ritrovo a rimanere immobile e frustrato. Intrappolato nel mio stesso corpo e nei miei incubi. Uno dopo l'altro lì rivedo passarmi davanti come fossero film dell'orrore.
Rivedo la vasca piena di sangue e quella donna distesa dentro e il sangue che mi sporca tutto. Rivedo quella donna che punta la bacchetta su di me e su mia madre e urla, grida; e io ho paura. Rivedo il mio nascondiglio e sento le urla e i tonfi e piango, piango tanto. Rivedo la mamma distesa a terra immobile. Mio padre che tiene una donna tra le braccia e la lascia a due uomini e poi corre subito verso di noi; scuoto la mamma, la chiamo, ma lei non risponde. Papà mi porta via e io continuo a piangere.
Rivedo le mani mie e di Rose intrecciate nella sala d'aspetto d'ospedale. E poi rivedo il letto in cui la mamma era distesa, immobile e con mille tubicini che le giravano attorno. Vedo anche le facce dei clan Weasley e Potter che ci tengono stretti e ci consolano. Nonna Molly che mi tiene in braccio, zia Ginny che mi asciuga le lacrime e zio Harry che mi insegna a giocare a Quiddich insieme ad Albus per distrarmi. Ma poi svanisce tutto e io sono di nuovo disperso nel buio.

"Sembra sia un incantesimo temporaneo. Ancora non l'ho identificato, ma gli effetti dovrebbero svanire da soli".
"Sa quando si sveglierà?"
"No, questo ancora non posso determinarlo Signor Malfoy"
"Scorpius, tesoro svegliati. Svegliati bambino mio".

Riconosco le voci dei miei genitori sono tesi e preoccupati. Sento qualcuno che mi stringe forte la mano e mi posa un bacio sulla fronte. Vorrei alzarmi e dire loro che sto bene. Che non hanno bisogno di preoccuparsi, ma non ci riesco. La testa mi rimbomba e davanti a me vedo una casa che si trova in aperta campagna e vedo quella donna, mi sta tenendo per mano e mi sta portando dentro casa. Sembra abbandonata, voglio scappare ma qualcosa mi trattiene e non so proprio cos'è.
-Saremo io e te Scorpius- mi dice e io voglio solo andarmene via e scappare e tornare a casa dalla mia famiglia. Voglio solo poter stringere Rose un'ultima volta. Vedere i suoi occhi blu, poter tornare per un attimo a come eravamo quando avevamo otto anni. Voglio sentire solo un'altra volta il calore della sua pelle e il suo profumo di rose, come lei.
La donna chiude la porta e tutto piomba nell'oscurità più totale, i miei pensieri svaniscono e io comincio a cadere sempre più giù.

"Signori ritengo che questo sia il posto migliore per proteggere Scorpius"
"Minerva ne è sicura?. Quella donna ha già minacciato la mia famiglia una volta. Non posso permetterle di farlo una seconda"
"Ne sono più che certa Signor Malfoy. Non sarà lasciato solo un attimo."
"Tranquillo Draco, io e la mia squadra non ci fermeremo finché non la troveremo. Non succederà niente a Scorpius".
"Grazie Harry"

Avrei voluto gridare. Di chi stanno parlando? E perché mi serve protezione?. Allora la donna che ho visto non era solo frutto della mia immaginazione.
Voglio alzarmi da questo dannato letto. Ma non ci riesco. È un incantesimo quindi che mi tiene così, imprigionato nel mio stesso corpo a vedere e rivedere incubi su incubi. Ricordi su ricordi. Il tono di voce di mio padre sembra distrutto. Non l'ho mai sentito così. Voglio svegliarmi, dirgli che va tutto bene. Vorrei potergli dire che se sono qui oggi è solo grazie a lui e alla donna che ha scelto come sua compagna. Ma non posso.
Due occhi verdi slavati mi fissano; ed io rimango immobile nel mio personale inferno.
Quella donna, voglio ricordarmi il suo aspetto, ma mi sfugge come una goccia d'acqua, come la mia coscienza che scivola via nel buio di nuovo.

"Scorpie. Ti... ti prego... Non... voglio vivere... senza di te. Ti prego. Torna da me".

La riconosco la sua voce. Rose... mi ci aggrappo con tutte le mie forze, voglio svegliarmi, voglio muovermi. Sembra avere la voce spezzata, come se stesse soffrendo. Mi si stringe il cuore. Tornerò da te Rox, te lo giuro.
E nel momento in cui formulo questo pensiero, vedo la mia Rose apparirmi davanti, il suo sguardo blu come l'oceano, la sua pelle candida. Mi tende una mano e mi sorride, mi sento invadere da un piacevole calore che mi sboccia nel petto.
- Scorpius- dice il mio nome in un sussurro dolce e io non voglio altro che poterla abbracciare, poterla sentire vicino a me.
- Scorpius, segui la luce- dice ancora, io le afferro una mano che è calda come il sole primaverile.
-Sei tu la mia luce Rox- le dico, lei mi accarezza una guancia ed io chiudo un attimo gli occhi. Dio mi è mancato il suo tocco confortante. Quando li riapro incontro i suoi zaffiri blu, poi con lentezza si sporge verso di me, lasciandomi un delicato bacio sulle labbra, le ha appena sfiorate. Rimango paralizzato e il cuore inizia a battermi furioso. Si stacca piano e mi guarda sempre sorridendo, io rimango imbambolata senza riuscire a parlare.
-Sto venendo a prenderti- dice, ma lo fa con un'altra voce e la guardo di nuovo; Rose non ha più gli occhi blu, ma verdi, di un verde slavato e consumato. Mi stacco da lei come se mi avesse scottato, ma non riesco a reagire in nessun modo perché all'improvviso lei svanisce ed io riapro di scatto gli occhi.

Una volta che riesco a mettere a fuoco riconosco l'infermeria. Ho il cuore che mi batte a mille nel petto.
"Sto venendo a prenderti".
Di nuovo quella frase. Mi perseguita e continuo a sentire la voce di quella donna e la Rose che non è Rose con quegli occhi verdi e inquietanti.
-Scorpius?- mi domanda una voce lieve e assonnata. Giro faticosamente la testa di lato, mi fa male dappertutto e ho la testa che rimbomba come fosse un tamburo.
-Rox?- chiedo in un sussurro roco. Incontro due occhi azzurri e per un secondo penso siano quelli di Rose, ma subito mi ricredo quando poi a contornarli vedo una spruzzata di lentiggini e i lunghi capelli biondi.
-Dominique?- domando
con voce roca, mi sembra di avere la gola fatta di carta vetrata.
-Sono io, ma chi è Rox?- mi chiede curiosa, mentre io mi tiro faticosamente a sedere.
-Nessuno- mormoro per poi portarmi le mani alle tempie. Ho un terribile mal di testa. -Acqua- sbiascico ancora e Dominique me ne passa un bicchiere.
-Sono felice che tu ti sia svegliato-  prorompe poi lei dandomi giusto il tempo di appoggiare il bicchiere sulla mensola di fianco al letto e stritolandomi in un abbraccio a scoppio ritardato. Questa ragazza è davvero strana. -Devo assolutamente avvisare i tuoi- dice facendo per alzarsi ma io la fermo.
-Domi ti prego. Aspetta- l'acqua aiuta un po' la mia gola, ma sento comunque un bruciore intenso. -Cosa... cosa è successo?-.
-Non ricordi?- mi chiede poi lei inclinando il capo con occhi increduli -Sei svenuto e hai perso la scopa durante la partita di Quiddich. Sei precipitato da almeno una ventina di metri; ma per fortuna la Preside McGranitt è riuscita ad arrestare la caduta-.
-Quando è successo? - mormoro allibito.
Dominique si mordicchia un attimo il labbro inferiore, poi punta gli occhi su di me -Cinque giorni fa- dice infine, come se temesse la mia reazione.
-Cinque giorni?!- chiedo sbigottito. Dominique annuisce seria.
-La mia famiglia... Rose...- bisbiglio senza alcun senso.
Vedo il viso di Dominique adombrarsi leggermente -Scorpius, so che hai scoperto da poco che Rose non è tua sorella e anche per lei deve essere stato scioccante; ma non ti è venuta a trovare nemmeno una volta- dice con tono grave.
Spalanco gli occhi. Come è possibile che io abbia sentito la sua voce allora?. Sento il mio cuore fermarsi all'improvviso. Mi manca il respiro.
-Ma io... ho sentito la sua voce- mormoro poco convinto.
-Forse è stata una tua impressione. Ti assicuro che lei è stata l'unica a non venire. Mi dispiace tanto Scorpius- dice Dominique prendendomi la mano e stringendola tra le sue. Non so cosa dire, eppure sembrava così reale la sua voce... ma evidentemente mi sbagliavo. Mi sono sempre sbagliato.
Guardo Dominique e i suoi occhi azzurri tristi, tristi per me. Siamo vicini tanto che riesco a sentire il suo fiato accarezzarmi la pelle, la guardo aggrappandomi all'unica cosa che in questo momento mi sta tenendo a galla e ricambio la stretta delle nostre mani. Lei mi sorride senza smettere di guardarmi.
In quel preciso istante le porte dell'infermeria si spalancano, la mia intera famiglia è sulla soglia. Mio padre e mia madre corrono subito verso di noi e a fianco a loro, se ne sta con una faccia imbronciata Rose. Ha le braccia incrociate al petto ed ha tutta l'aria di voler essere ovunque tranne che lì. La vedo mentre posa i suoi occhi blu su di me, li sento ardere quando vede le mie mani e quelle di Dominique intrecciate, la vedo mentre passa lo sguardo sui nostri volti più vicini di quanto sia consono. La vedo mentre poi ripunta i suoi zaffiri su di me, duri come granito; istintivamente lascio subito le mani di Domi, cercando di evitarne lo sguardo per non doverle dare delle spiegazioni. Mamma e papà ormai mi hanno raggiunto e mi stanno riempiendo di smancerie, li lascio fare visto lo spavento che ho fatto prendere a tutti loro.
-Scorpius Piccolo mio!- dice mia madre mentre mi stritola nell'ennesimo abbraccio.
-Sarà meglio che io vada- asserisce Dominique alzandosi dalla sedia e sorridendo raggiante a tutti -Signor Malfoy, Signora Malfoy. Scorpius- dice in tono di saluto, prima di avvicinarsi a me e lasciarmi un delicato bacio sulla guancia. Io rimango immobile come un pesce lesso, senza sapere bene come ribattere; ma Dominique non me ne da il tempo -Ci vediamo in giro- dice, per poi fare un cenno del capo e andarsene fuori dall'infermeria.
Rimango momentaneamente sconcertato e solo in quel momento mi ricordo che Rose è ancora immobile sulla soglia della porta, le ripunto i miei occhi addosso , la sua espressione è se possibile ancora più immobile, passa gli occhi prima su di me e poi su Dominique, che sta uscendo in quell'istante, a ripetizione. Dopodiché gira le spalle all'infermeria, a me, e se ne va, senza neanche chiedermi nulla, senza preoccuparsi minimamente di venire a vedere come sto. A lei non importa nulla ed ora l'ho capito fino in fondo.
Lei se ne va e il mio cuore sprofonda ancora più in basso.

***
Nei media: Dominique Angeline Weasley

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