Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

#1.1 Ricomincio da te.

Era praticamente scappata dal Malfoy Manor, con Rose si era materializzata a casa dei Weasley e aveva chiesto il piacere a Molly di potersi occupare di lei per qualche giorno. La suocera aveva acconsentito di buon grado, ma sembrava preoccupata. Hermione aveva liquidato le sue inquietudini con un sorriso ben costruito e tranquillità apparente.
-Ho solo bisogno di prendermi qualche giorno per me- le aveva detto per poi baciarla sulla guancia ringraziandola. Molly non aveva fiatato né protestato, ma sapeva che l'anniversario della morte di Ron si stava avvicinando ed Hermione era sempre triste in quei giorni.
La Ex-Grifondoro salutò Rose stringendola a sé -Mamma starà via per un poco va bene piccolina? Mi mancherai tantissimo- le disse abbracciandola ancora. Rose dal canto suo era contentissima di poter passare del tempo con i nonni e i suoi innumerevoli cugini -Va bene mamma- acconsentì, poi Hermione fece qualche passo indietro e si smaterializzò nel suo appartamento.

Due giorni. Erano già due giorni che rimaneva chiusa in casa, aveva bisogno di stare un poco da sola, di pensare. La realtà nuda e cruda era che stava male per quello che era successo al Malfoy Manor e non voleva che la sua bambina la vedesse così.
Quello era il periodo peggiore dell'anno per lei, l'anniversario dalla morte di Ron sarebbe stata il giorno seguente e in quel periodo Rose stava sempre una settimana dai nonni. Hermione ancora non riusciva ad andarlo a trovare al cimitero e non voleva che sua figlia venisse influenzata dalla sua tristezza; ma ora anche quello che era successo con Draco le aveva fatto andare l'umore sotto le scarpe. Come si era potuta permettere di affezionarsi così in fretta a quell'uomo e a quel piccolo angelo di suo figlio?. Draco le era entrato sotto pelle lentamente, chiacchierata dopo chiacchierata, sorriso dopo sorriso. Quel nuovo Draco Malfoy l'aveva conquistata e per la prima volta, dopo anni, Hermione non si sentiva più sola perché sapeva di poter condividere con lui le difficoltà di essere un genitore che cresce il proprio figlio da solo. Poi quel pomeriggio al Manor era stata così sciocca da farsi trainare dalla curiosità e lui si era chiuso a riccio, tornando ad essere quel Draco Malfoy che ricordava dai suoi anni di scuola. L'aveva chiamata Mezzosangue, di nuovo e questa era, forse, stata la cosa peggiore.
Dovette ammettere a se stessa che però lui aveva davvero esagerato, capiva che potesse essere restio nel parlargli di Astoria, ma perché l'aveva attaccata come se lei volesse ferirlo intenzionalmente?. Erano domande a cui non riusciva a darsi una risposta, e questo proprio non lo sopportava.

Il suono del citofono la distrasse dal flusso dei suoi pensieri; Hermione si alzò dal divano senza alcuna voglia. Si asciugò in fretta una lacrima che era sfuggita alla sua prigione e andò ad aprire la porta. Ginevra Weasley in Potter se ne stava con le mani riparate nelle tasche del cappotto e una sciarpa drappeggiata intorno al collo; i capelli rossi brillanti facevano netto contrasto con la sua pelle diafana e le sorrideva guardandola con i suoi caldi occhi marroni.
-Ciao- la salutò Hermione per poi tornare a sedere sul divano e attaccare, senza alcun pudore, una scatola piena di gelato al cioccolato. Ginny arcuò un sopracciglio poi la raggiunse.
-Hai un aspetto orribile. Tutto bene?- chiese.
Hermione sbuffò, mentre si metteva in bocca un'altra cucchiaiata di gelato
-Tutto bene- confermò guardando davanti a sé.
-Non mi sembra- replicò Ginny con lieve ironia.
Vedendo che l'altra non rispondeva la rossa iniziò a preoccuparsi, si sistemò meglio sul divano, per poi girarsi verso Hermione afferrandole con delicatezza le mani strette in pugni.
-Hermione, cosa è successo?- le chiese con dolcezza.
La ragazza fece un respiro tremante, si morse il labbro, poi girò la testa in modo da guardare Ginny. Quest'ultima si sorprese nel notare gli occhi di lei lucidi e le lacrime scivolare silenziose sulle sue guance. Poi si ricordò dell'anniversario per la morte di Ron e allora tutto le fu più chiaro.
-È per Ron?- le chiese sforzandosi di mantenere la voce ferma.
Hermione annuì -Mi manca terribilmente.- sospirò -ma non è l'unico motivo- continuò con voce spezzata.
Ginny si mise allerta, qualsiasi cosa fosse non doveva essere piacevole.

Hermione le raccontò tutto dal principio, le disse di come avesse incontrato Draco dopo che non lo vedeva più da anni, le raccontò come era stato gentile e attento e premuroso sia con lei che con Rose, le raccontò delle mattine in cui si incontravano e parlavano finché i bambini non dovevano entrare a scuola; le raccontò delle strane sensazioni che le provocava la sua vicinanza e quanto la sua gentilezza e i suoi sorrisi la facessero sentire tranquilla e spensierata; le raccontò anche di come l'avesse consolata quando era entrata per la prima volta al Malfoy Manor dopo le torture che aveva subito e infine le aveva raccontato del magnifico pomeriggio che avevano passato e dell'altrettanto catastrofico finale in cui lui l'aveva chiamata 'Mezzosangue' e se ne fosse poi andato infuriato e del dolore che lei gli aveva visto nelle iridi argentee; per poi concludere con la sua fuga precipitosa dal Manor e la sua comparsa alla Tana con Rose.
Ginny non la interruppe nemmeno un attimo, ascoltò paziente ogni parola per essere certa di non perdersi nessun particolare. Rimase in silenzio anche quando Hermione ebbe smesso di parlare, fissandola per qualche minuto negli occhi attonita.
-Mio Dio- sussurrò infine riprendendosi e scuotendo la testa -da come ne parli sembrerebbe cambiato radicalmente- .
Hermione sospirò -No, io credo che in fondo lui fosse già così. Negli anni dopo la scuola, ha solo valorizzato le parti migliori di sé, perché le peggiori lo avevano quasi distrutto- una lacrima le si incastrò tra le ciglia, si morse forte il labbro per evitare di versarne ancora, doveva darsi un contegno, accidenti!.
-Hermione- Ginny si passò una mano tra i capelli scostandoseli da davanti agli occhi, poi ripuntò lo sguardo su di lei -tu sai cosa vanno dicendo le malelingue su Draco Malfoy?- le chiese con cauto tatto.
Hermione ricambiò lo sguardo con occhi confusi, lei lavorava nel mondo babbano perché aveva voluto distaccarsi il più possibile dal mondo magico e dal dolore che gli ricordava Ron e Hogwarts e tutti quei momenti meravigliosi che avevano vissuto, quindi non aveva idea di quali fossero i pettegolezzi che giravano tra maghi. Scosse quindi la testa incitando Ginny a proseguire.
-Al ministero mi sono arrivate delle voci- Ginny fece una piccola pausa per sondare la reazione di Hermione, questa si limitò soltanto a circondarsi le gambe con le braccia e ad appoggiare il mento sopra le ginocchia piegate contro il petto -sai no che Draco e Astoria Greengrass si sono sposati appena compiuti i diciotto anni di lei, giusto?- Hermione annuì e Ginny riprese il racconto -per un po' non si sentì più parlare di loro. Poi al venticinquesimo compleanno di Draco nacque Scorpius Malfoy. Si dice che Astoria abbia avuto un tracollo, che abbia iniziato a soffrire di depressione post-parto e che abbia collegato questo suo malessere affibbiandone tutta la colpa a Draco e Scorpius-.
Hermione soffocò un verso di sorpresa, come aveva fatto a non venire a sapere nulla?. Ora capiva perché Draco avesse reagito male, aveva dato per scontato che Hermione sapesse o avesse sentito le voci che giravano su Astoria e che volesse rinfacciarglielo.
-Cosa è successo ad Astoria?- chiese titubante.
-Di preciso nessuno lo sa. C'è chi sostiene che i Malfoy l'abbiano fatta sparire; c'è chi dice che lei sia scappata abbandonando marito e figlio; la maggior parte sostiene che sia stato Draco stesso a portarla alla depressione e che quindi la famiglia di lei l'abbia portata via. Nessuno sa la verità; i Malfoy non hanno mai né smentito né dato spiegazioni, semplicemente Astoria è sparita nel nulla e Draco Malfoy è al centro di tutta la bufera- concluse Ginny con tono grave.

***

Il terzo giorno Hermione decise di farsi una doccia calda. Rimase sotto il getto bollente fino a quando il bagno non fu pieno di condensa, mentre le sue lacrime si mischiavano con l'acqua battente. Era l'anniversario della morte di Ron e lei si sentiva come se un treno avesse deciso di usarla come rotaie. Era a pezzi, il cuore le si contraeva dolorosamente nel petto al solo pensiero che suo marito giaceva sotto metri di terra e che ormai non era più lì con lei. Inoltre quello che le aveva rivelato Ginny non faceva che frullarle in testa. Era rimasta sconvolta da quanto le persone potessero essere crudeli, pronte a dare la colpa a Draco solo perché ex-mangiamorte. Non sapeva la verità, ma aveva conosciuto una parte di Draco che le rendeva impossibile pensare che avesse potuto portare la moglie alla depressione.
Uscì dalla doccia ancora persa nei suoi pensieri, si avvolse un telo di spugna intorno al corpo, casa sua era abbastanza calda da potersi permettere di girare con solo un misero asciugamano addosso; ne prese poi un altro più piccolo con cui iniziò a frizionare i capelli ricci ridotti ad una matassa informe. Uscì dal bagno andando nel salotto dove il vapore non arrivava a renderle complicata l'operazione di pettinarsi i capelli.
Una vibrazione del telefono la distrasse, prese l'apparecchio in mano e guardò il messaggio che le era arrivato.

Ginny: sto venendo da te!

Hermione sorrise, la sua migliore amica stava venendo a farle compagnia, non la lasciava mai sola in quel giorno orribile. Riprese quindi l'ardua lotta contro i suoi ricci annodati, pettinandoli con vigore, dopo una decina di minuti sentì suonare il citofono. Senza neanche preoccuparsi di chi fosse aprì il portone e poi la porta di casa lasciandola socchiusa. Nel frattempo era riuscita a snodare i capelli che comunque le ricadevano in ricci bagnati lungo le spalle; se li spostò sulla spalla destra e andò a mettere su l'acqua calda per il tè, mentre sentiva la porta di casa aprirsi e poi richiudersi subito.
-Hey Ginny scusami, ma mi sono appena fatta la doccia e..- si bloccò all'istante quando, superata la penisola della cucina, si affacciò nell'atrio.
In piedi davanti alla porta chiusa se ne stava Draco Malfoy in un elegante completo nero composto da pantalone e camicia che lo rendevano ancora più luminoso di quanto già non lo facessero i capelli e la sua pelle candida.
Hermione rimase pietrificata, mentre Draco la guardava con uno sguardo indecifrabile, facendo correre gli occhi su tutta la lunghezza del corpo, coperto solo dal telo; si passò una mano tra i capelli a disagio.
-Cosa... cosa ci fai qui?- chiese Hermione in un sussurro.
Draco deglutì a vuoto e si costrinse a distogliere lo sguardo dalle gambe nude della Ex-Grifondoro -Scusami se non ti ho avvisato, io...- deglutì ancora guardando Hermione da capo a piedi -Sei bellissima- disse infine di getto.
Hermione sgranò gli occhi incredula, poi parve riscuotersi e accorgersi che era mezza nuda. Arrossì violentemente ancora incapace di muoversi -Io... credevo fosse Ginny. Lei... lei mi ha detto che sta arrivando e ho dato per scontato che...- Hermione distolse lo sguardo a disagio.
-Scusami- ripeté Draco con la gola arida -se preferisci me ne vado?- chiese titubante cercando di guardare ovunque tranne che la stupenda visione di Hermione con le guance rosse e il suo corpo fasciato dal telo.
-No- sussurrò lei -resta, posso vedere Ginny più tardi. Io... vado a... ecco... torno tra un attimo!- disse precipitosamente, per poi correre in camera chiudendo la porta.

Hermione riprese a respirare solo quando ebbe chiuso la porta. Sentiva il cuore pulsarle nelle orecchie. Era riuscita a non svenire davanti a Draco quando gli aveva posato gli occhi argentei addosso. Quando sentì il respiro tornare regolare si staccò dalla porta per raggiungere l'armadio; pescò una tuta e una maglietta a maniche lunghe, per poi raccogliersi i capelli bagnati in uno chignon; alcune ciocche le ricadevano davanti al viso e già iniziavano ad asciugarsi da sé.
Avvisò Ginny del contrattempo e ignorò abilmente la serie di trilli concitati che arrivarono dall'apparecchio, frutto della curiosità della sua migliore amica. Posò la mano sulla maniglia della porta, prese un respiro profondo, poi l'abbassò per tornare in salotto.
Arrivata nella sala, vide Draco che guardava fuori dalla finestra, osservava il cielo nuvoloso e sembrava pensieroso. Hermione si prese un paio di minuti per guardarlo, partendo dai capelli biondi che gli ricadevano scompigliati sulla fronte e davanti agli occhi, per poi passare alla nuca e alle spalle larghe, scivolando lungo la spina dorsale e il fondoschiena fasciato perfettamente nei pantaloni neri. Deglutì cercando di darsi un contegno, lui era bellissimo, e lei stava decisamente impazzendo. Era talmente nervosa che non riusciva a tenere le mani ferme, le serrò l'una con l'altra incrociandole al petto tenendosi i gomiti.
Draco si girò in quell'istante e non parlò, si limitò a fissarla come se la vedesse per la prima volta.
-Dunque, perché sei qui?- gli chiese lei ritrovando un poco del suo spirito grifondoro e spezzando il pesante silenzio che si era creato.
-Non sei venuta a portare Rose a scuola in questi giorni- le rispose con un certo nervosismo.
-Rose sta sempre dai nonni per una settimana in questo periodo. Ma non sei venuto per questo, giusto?- ribatté lei canzonatoria.
Draco sospirò per poi passarsi una mano tra i capelli -Volevo...- iniziò esitando un attimo, per poi riprendere -volevo scusarmi, per quello che è successo al Manor e per come mi sono comportato- continuò a guardarla negli occhi con quelle magnetiche iridi argentee ed Hermione dovette fare un enorme sforzo per non farsi distrarre.
-Non era necessario- rispose atona -una Mezzosangue come me non aveva diritto di farti una domanda così personale- sputò acida, non si era accorta di quanta rabbia avesse covato fino a quel preciso istante. Sostenne lo sguardo di Draco che adesso era adombrato e sembrava mandare scintille. Si avvicinò a grandi passi verso di lei ed Hermione trattenne un'esclamazione sorpresa quando lui le si avvicinò pericolosamente al viso.
Alzò la mano lentamente, quasi spaventato dalla prospettiva che lei potesse scostarsi, e sfiorò una guancia con la punta delle nocche.
Hermione trattenne il respiro, era completamente immobile, improvvisamente tutta la rabbia era sparita.
Le corse un brivido lungo la schiena quando le dita di lui si spostarono sul profilo del suo orecchio accarezzandolo piano, per poi passare al lobo, si spostò poi sul profilo della mascella di lei, che chiuse gli occhi deglutendo a vuoto. Il cuore le batteva talmente forte da sentirlo come un tamburo contro la cassa toracica. Riaprì gli occhi nell'esatto istante in cui il pollice di Draco passò sul suo labbro inferiore con una lentezza snervante, liberandolo dalla morsa dei denti.
Gli occhi di lui parevano ardere come carboni e la sua pelle era una calda culla per i suoi sensi.
-Hermione- sussurrò, mentre spostava la mano alla guancia racchiudendola nel suo palmo.
-Perché continui a ripeterlo?- gli chiese lei senza respiro, era tutto troppo intenso.
-Cosa? Il tuo nome?- lei annuì.
Draco sorrise -Perché non mi sono mai reso conto di quanto fosse bello- rispose, lasciando Hermione ancora più attonita.
Draco portò anche l'altra mano alla guancia di Hermione racchiudendola in quelle due carezze delicate e accarezzandole gli zigomi con i pollici. Sorrise leggermente, mentre lei sembrava troppo sorpresa anche per articolare una semplice parola, con le guance che andavano a fuoco per colpa del calore di lui e la sua vicinanza.
Draco si avvicinò ancora fino a che i loro nasi non si sfiorarono, poi si protese in avanti e le diede un lieve bacio sul naso. Hermione lo arricciò leggermente come d'abitudine e sorrise riscaldata fin nelle viscere da quel contatto così dolce.
-Sei bellissima, mia piccola Mezzosangue- sussurrò lui sulle sue labbra, prima di baciarla.

***

Quando Draco sentì la prima lacrima bagnargli le labbra pensò di essersela immaginata; quando però anche la seconda e la terza gli bagnarono le mani, capì che c'era qualcosa che non andava.
Si scostò da Hermione guardandola negli occhi e rimase di sasso nel vedere le lacrime che adesso scendevano silenziose rigandole le guance.
-Cosa succede?- le chiese cauto, mentre con mano leggera gliele asciugava dal viso.
La riccia si allontanò da quelle attenzioni che non facevano che distrarla -Perdonami- sussurrò con voce incrinata, mentre si portava le braccia intorno al corpo, quasi volesse confortarsi da sola.
-Hermione se non volevi io ti chiedo scusa... non era mia intenzione...-
-No- lo frenò subito lei -non è per questo- esitò un istante -è che... ho già perso una persona cara; non voglio perdere anche te- sentiva le guance bollenti ed era sicura di essere diventata rossa come un peperone. Quando era successo che si era chiusa così tanto in se stessa? Quando era diventata così timida e schiva?.
-Nemmeno io voglio perderti- controbatté lui, facendola arrossire ancora più violentemente -facciamo così, tu racconti una cosa a me e poi io ne racconto una a te-.
-Non c'è nessuna fregatura?- chiese lei circospetta -Nessun trucchetto alla Serpeverde?-.
Draco rise di gusto, mentre andava a sedersi sul divano posto al centro del salotto facendo segno ad Hermione di raggiungerlo. Lei non se lo fece ripetere due volte; andò a sedere di fianco a lui tenendosi a debita distanza.
-Nessun trucco; parola di Malfoy- le giurò lui tenendosi teatralmente una mano sul cuore sorridendo.
La Ex-Grifondoro si torse le mani nervosa, e si morse il labbro interdetta su come trovare le parole giuste per iniziare. Come faceva la sola presenza di Draco Malfoy a renderla così agitata? Dannazione!. Prese un bel respiro, che poi rilasciò in uno sbuffo e decise di iniziare senza tanti giri di parole.
-Mi sono sposata con Ron quando avevo 24 anni, io lo amavo, quindi quando mi chiese di diventare sua moglie accettai senza esitazioni- fece una pausa per sondare la reazione di Draco, ma lui si limitò ad annuire sorridendo incoraggiandola a proseguire, così Hermione riprese il racconto - la mia vita non poteva essere più bella, avevo sposato l'uomo che amavo, avevo un bel lavoro e una famiglia meravigliosa pronta a sostenerci. Dopo circa un anno scoprì di essere rimasta incinta, Ronald era completamente nel pallone, ma era così felice di diventare padre, che la sua goffaggine la trovavo dolcissima- Hermione sorrise a quel pensiero, abbassando gli occhi sulle sue mani intrecciate dove all'anulare sinistro brillavano ancora l'anello di fidanzamento e quello di matrimonio. La prima lacrima le solcò il viso inevitabile, mentre lei faceva un respiro tremante per poi continuare -nacque Rose a inizio agosto; 3 chili e 8, sana e forte; aveva i capelli di Ron e i suoi occhi, ma il temperamento è il mio. Ronald era terrorizzato ed euforico; adorava già la sua bambina, non c'era secondo in cui non la coccolasse- Hermione fece un'altra pausa cercando di deglutire il groppo che le serrava la gola; Draco la guardava e l'ascoltava in silenzio, posò cauto una mano su quella di lei e la riccia si ritrovò a stringerla forte, rinfrancata almeno in parte da quel poco di calore che lui poteva trasmetterle -dopo meno di quattro mesi però Ron... lui aveva iniziato a stare molto male. Sembrava perennemente stanco, si lamentava spesso di giramenti di testa, perdeva l'equilibrio a volte, senza un motivo apparente; per non parlare della mancanza di appetito, quello non era proprio da lui- Hermione sorrise per poi stringere ancora un po' la mano di Draco nella sua; gli occhi erano cupi mentre raccontava, la voce incrinata -andammo dal medimago, dopo le analisi di routine gli fecero alcuni test più mirati. Qualche giorno dopo abbiamo avuto i risultati. Ricordo che il medimago era un fan di Ron, infatti ci diede la notizia con gli occhi lucidi...- la Ex-Grifondoro fece una pausa, mentre si asciugava una lacrima sfuggita al suo controllo.
-Hermione, se non vuoi continuare lo capisco- la stava rassicurando Draco dolcemente, ma lei scosse la testa con forza.
-No. Se non lo racconto ora non ne avrò più il coraggio. Io ne ho bisogno- si interruppe di nuovo prendendo un profondo respiro -il medimago ci comunicò, con il maggior tatto possibile, che Ron...- Hermione trattenne un singhiozzo che le scosse le esili spalle -che Ron aveva un cancro terminale al cervello e che era quindi quello a creargli tutti gli scompensi che lo avevano colpito fino a quel momento.
Rimasi sconvolta, non potevo crederci, era sopravvissuto ad Hogwarts e a Voldemort, ad una guerra... e uno stupido cancro stava per portarmelo via- Hermione adesso piangeva in silenzio, le spalle scosse dai singhiozzi, la mano sempre ben stretta in quella di Draco -iniziammo quindi a fare avanti e indietro dall'ospedale, provammo la chemio, ma dopo nemmeno un mese ci rendemmo subito conto che non avrebbe funzionato; anziché migliorare i parametri erano peggiorati. Ronald era rassegnato, ma tranquillo, aveva accettato la malattia e cercava di passare più tempo possibile con noi. All'alba del terzo mese dell'anno dopo le sue condizioni peggiorarono drasticamente... fummo costretti a correre in ospedale, fu ricoverato e da lì non uscì più- la riccia alzò gli occhi pieni di lacrime verso Draco che ricambiò lo sguardo in silenzio; Hermione non lesse nessuna pena nei suoi occhi ma solo un'immensa comprensione e si sentì quasi sollevata di poter finalmente raccontare quanto dolore l'aveva colpita -io andavo sempre a trovarlo, l'ho fatto per mesi. Ogni giorno entravo nella camera che gli avevano assegnato e stavo con lui; il più delle volte portavo Rose con me. Mi si spezzava il cuore ogni secondo a vederlo stare così male e poi quando tornavo a casa sola era ancora peggio.- un'altra pausa, Draco l'aveva sospinta piano verso di sé, ed ora Hermione versava le sue lacrime sulla sua spalla; lui gliene asciugò una e lei riprese il racconto con un respiro tremante -A metà settembre andai in ospedale a trovarlo e vennero anche Ginny ed Harry con me, entrarono prima loro e poi io. Ron sembrava stanchissimo, ma sorrideva e quando mi sedetti di fianco a lui mi fece promettere che avrei vissuto e che mi sarei innamorata ancora, disse che non gli importava chi a patto che mi rendesse felice. Io non riuscivo nemmeno ad immaginarmi di poter amare qualcun altro, ma glielo promisi comunque. Fu a quel punto che...- la voce le si spezzò mentre riprese a piangere ancora di più, il dolore che le serrava il cuore era talmente forte da temere che l'avrebbe fatta a pezzi -in quel momento lui è... è...- balbettò senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto.
Draco se la caricò dolcemente in braccio e la cullò contro il suo petto, stringendola a sé, facendole sentire il suo calore. Le asciugava le lacrime, mentre lei lo guardava con quei suoi occhioni pieni di dolore. Rimasero così finché Hermione non si fu calmata un poco; poi l'Ex-Serpeverde si alzò piano dal divano, sempre con lei in braccio, e si avviò verso la camera da letto; stranamente Hermione non protestò, il calore di lui le stava alleviando un po' il dolore. Draco l'adagiò piano sul letto, poi gli si stese di fianco.
-Hermione- disse accarezzandole una guancia -resterò qui con te fino a quando lo vorrai-.
Lei trattenne il respiro, aveva pensato che lui potesse iniziare a dire quelle frasi fatte che tutti le avevano ripetuto milioni di volte dopo la morte di Ron; invece lui aveva capito di cosa aveva bisogno e glielo stava offrendo senza esitazioni.
-Hai promesso che mi avresti raccontato qualcosa- sussurrò lei mentre si asciugava anche l'ultima lacrima scesa sulla guancia.
Draco sorrise e il cuore di Hermione si riscaldò all'istante -Ho promesso è vero e rimarrò qui. Quando ti sveglierai ti racconterò la mia storia. Ora dormi-.
Hermione sorrise leggermente, si avvicinò a lui che ora si era messo a pancia in su e guardava il soffitto; lo abbracciò come un Koala, per poi addormentarsi aggrappata all'unica luce che c'era in mezzo all'oscurità che l'aveva rapita.

***

Si risvegliò sentendo un piacevole peso sul fianco e quando aprì gli occhi, si rese conto di non avere la testa su un cuscino, ma appoggiata su un petto. Hermione si stropicciò gli occhi alzando leggermente la testa e trovando il volto disteso di Draco Malfoy che dormiva tranquillo affianco a lei abbracciandola. Sorrise scostandosi il più silenziosamente possibile, afferrò il cellulare per avvisare Ginny che non poteva vederla quella sera spiegandole brevemente il motivo, poi rimise l'apparecchio sul comodino mettendolo preventivamente in silenzioso.
Si rimise sdraiata affianco a Draco e spinta da una voglia incontrollata gli accarezzò leggera la guancia fino a tirargli indietro una ciocca di capelli argentei.
Draco si mosse leggermente, poi strizzò gli occhi e li aprì piano abituandosi alla luce soffusa della camera. Sorrise nel trovarsi il viso di Hermione vicino al suo e le accarezzò delicato la guancia.
-Ciao- sussurrò.
-Ben svegliato- gli rispose lei sorridendogli.
Draco si mise seduto, passandosi una mano tra i capelli scompigliati.
-Che ore sono?- chiese con ancora la voce impastata dal sonno.
Hermione si girò per guardare la sveglia -Sono quasi le otto di sera-.
-Le otto?! Devo tornare da Scorpius!- disse di tutta fretta Draco alzandosi dal letto. Hermione lo seguì con lo sguardo, leggermente triste, non voleva che se ne andasse, ma capiva che c'erano cose che non potevano essere ignorate.
-Ricorda che mi devi una storia- gli ricordò scherzando.
Lui la guardò mentre si rimetteva la giacca dal taglio elegante -Vieni con me-.
Hermione strabuzzò gli occhi-Non vorrei disturbare Draco-.
-Nessun disturbo. Ti devo una storia ricordi? E io mantengo sempre le mie promesse- le disse porgendole una mano che Hermione accettò.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro