Capitolo 4
Dedicato a FrancyTales Aphrodite956 honeycomb51
Leithian
Una folta folla di giovani è radunata sulla spiaggia, la musica si espande nell'aria. Qualcuno ha portato delle casse professionali e un alimentatore per ravvivare la festa, una famiglia di turisti ha steso tavoli di cui non si scorge nemmeno un quadratino, per quanto pieni di cibo e bevande.
Ci sdraiamo sui teli da mare e chiudiamo gli occhi, rilassandoci, il venticello che fa ondeggiare i capelli, ci abbandoniamo al rumore di una risata.
La spiaggia con la sua sabbia bianca e l'acqua trasparente, si staglia ai piedi del Tempio.
Ci sono numerosi hotel, ristoranti e servizi.
Questa località balneare è un paesaggio mozzafiato.
Il torii, il passaggio sacro che segnala l'entrata al mondo del divino, sembra una finestra sul mare, cornice che ne invoca la clemenza degli Dei.
«Lucius, questo posto è bellissimo! Non c'ero mai stata, è magnifico!»
L'odore del mare, lo stridio dei gabbiani che svolazzano nel cielo azzurro è un tripudio di emozioni.
Lucius si sta togliendo i vestiti, il mio sguardo si posa sul suo fisico longilineo, i pettorali scolpiti che si intravedono dalla canotta bianca, il costume nero a pantaloncino, le gambe muscolose e toniche.
«Ehi, che fai, dai facciamo il bagno!»
Si infila gli occhiali da sub e mi guarda sorridendo.
Arrossisco a disagio, mentre annuisco sfilando di dosso il vestito, lo ripiego e lo infilo nella Furoshiki, resto in costume, noto Lucius che mi guarda meravigliato. «Ti sta benissimo! Andiamo, chi arriva ultimo è una lumaca!» Ridacchia scherzoso correndo sulla battigia si tuffa in acqua come un campione di nuoto, avverto la sabbia fine sotto i piedi scalzi, mi tuffo in acqua dietro il corvino, a contatto con la distesa cristallina rabbrividisco.
Astral, il volpino si tuffa in acqua e ci raggiunge nuotando.
«Leithian, sei una lumaca!» Accenna Lucius, ridacchiando mi getta schizzi d'acqua addosso facendomi rabbrividire.
«Smettila, non sono una limaccia¹!» Ribatto fintamente imbronciata, schizzando l'acqua addosso al corvino che ride di gusto!
«Mi piace vederti felice, sei più bella quando sorridi, ah, è così rilassante, vero?» Mi si avvicina e mi abbraccia facendomi perdere l'equilibrio mi trovo in acqua con lui che mi tiene stretta a sé. Essere così vicina a lui da sentire il calore del suo corpo al contatto con il mio avvampo sentendo le guance accaldate.
Incrocio il suo sguardo, le sue iridi cerulee brillano di gioia, sono di un colore stupendo e una tonalità oceanica.
Ci divertiamo da matti a scherzare, ridere e a schizzare l'acqua addosso che mi sembra che tutte le mie preoccupazioni siano sparite.
«Vuoi un gelato?» Mi sposta una ciocca di capelli davanti al viso.
«Sì, grazie. Un ghiacciolo all'anice!» Uscendo dall'acqua mi distendo sul telo da mare e attendo il ritorno di Lucius dal bar poco distante.
Astral è andato con il corvino e mentre sono sul telo a osservare il mare all'orizzonte le parole di mia nonna tornano a tormentarmi.
Lucius è in grave pericolo, l'unico modo per salvarlo è uccidere il Demone.
Se non riuscissi a ucciderlo, se dovessi fallire, Lucius morirà?
A quei pensieri avverto le lacrime pizzicare gli occhi, minacciando di sgorgare come fiumi in piena al pensiero di perderlo.
«Ehi, ecco il tuo ghiacciolo, hm, tutto bene?» Colgo un tono ansioso nella sua voce.
«Va tutto ok, non è niente», mi sforzo di non piangere, distogliendo lo sguardo.
Mi si è seduto accanto e mi tende il ghiacciolo.
«Sarà, però sei sempre così "silenziosa, con quell'aria triste", perché non mi parli? Siamo amici e ti ho proposto di andare al mare per divertirci, invece sembra che per te sia come se fossimo a un funerale! Sorridi!» Quei suoi modi gentili di preoccuparsi per me mi fanno sentire amata, le lacrime scorrono silenziose, abbasso lo sguardo al ghiacciolo che tengo nella mano.
«Scusa, non so cosa mi prende, mi sono commossa perché sono così felice di essere qui con te!» Asciugo frettolosamente quelle lacrime e mi sforzo di sorridere gustando il ghiacciolo.
«Sai, anche io sono felice di essere qui con te!» Le sue guance si tingono un po' di rosso mentre sta gustando come me un ghiacciolo azzurro all'anice.
Siamo seduti sul telo a osservare il paesaggio circostante, il mare all'orizzonte ascoltando lo stridio dei gabbiani e l'infrangersi delle onde sulla battigia, un suono rilassante accompagnato dal refolo di vento che fa ondeggiare i capelli leggermente, sembra di essere in paradiso.
«In settimana potremmo andare al festival dei sakura, ti va?» Guardando Lucius che se ne sta in silenzio a gustare il gelato con uno sguardo fisso verso il mare.
«Certo, mi piace come idea, i ciliegi in fiore in questo periodo sono stupendi, domani ci andremo, promesso!» Mi sorride teneramente, ma all'improvviso è diventato di colpo malinconico, osserva il mare con uno sguardo triste, sospira come rassegnato.
«Leithian, oggi ho scoperto che sono stato adottato da coloro che credevo fossero i miei veri genitori...» Farfuglia monotono.
Sospirando mi guarda negli occhi e colgo un'infinita tristezza in quei pozzi azzurri.
Aggrotto le sopracciglia per l'improvvisa notizia, lo guardo incredula, dispiaciuta.
«Mi dispiace, però l'importante è che ti amano», gli prendo la mano e gliela stringo delicatamente cerco di confortarlo.
Intuisco che qualcosa lo turba, ma non riesco ad avere il coraggio di parlargli, non voglio sembrare invadente.
«Facciamo una passeggiata fino al tempio in cima alla scogliera?» Domanda con un lieve sorriso.
Annuisco semplicemente, gettando i bastoncini dei ghiaccioli nel cestino, ripiego il telo da mare e lo ripongo nella borsa.
Lucius mi prende per mano e saliamo le scalinate che ci conducono al tempio sacro.
I kami divinità, sono degli spiriti benevoli che vivono in natura, in perfetta comunione con la sfera mortale.
Oltrepassiamo il torii di colore vermiglio, portale d'accesso per il tempio.
Una volta raggiunto lo haiden, ci prepariamo a porgere il nostro saluto agli Dei.
All'esterno dello haiden, salutiamo gli spiriti benevoli con un profondo inchino.
Una volta dinnanzi alla parte frontale dell'altare, ci inchiniamo di fronte al saisen bako, la cassetta devozionale, dove offriamo al kami 200 yen.
Fatta l'offerta, tiriamo la corda per far suonare la campana che scaccerà le entità malvagie. Due profondi inchini con le braccia dritte ai lati del corpo, due battiti di mano, una preghiera silenziosa e un ultimo inchino sono il passaggio finale del rituale. Chiudendo gli occhi mi concentro.
Spiriti benevoli mi rivolgo a voi con tutto il mio cuore, proteggete Lucius, per favore vegliate su di lui e salvatelo dal suo triste destino.
Finita la preghiera nel tempio shintoista, è nostra usanza acquistare un omamori (amuleto di protezione) o un omikuji. Le strisce di carta recanti una predizione divina pescate a caso per conoscere la propria sorte.
Il mio biglietto rosa è un kyō in amore ovvero sfortuna.
Sospiro, scuotendo la testa, guardando Lucius che osserva in silenzio il suo Omikuji rosso con la scritta Hanzi: morte 死亡.
Sgrano gli occhi sconvolta. «No, non è possibile!»
Lo vedo grattarsi la nuca con l'indice in un'espressione incredula, la fronte aggrottata.
«Secondo questa previsione, morirò? Ah, è assurdo, non ci credo!» Biascica perplesso con un sopracciglio alzato e la fronte aggrottata in un cipiglio.
Gli sfilo dalla mano il suo Omikuji e lo distruggo in mille pezzettini mentre il pensiero che questo sia un funesto segno del destino, una premonizione della morte del mio amato, mi provoca un pianto a dirotto.
«Ehi, Leithian, non piangere, è uno scherzo, non credo a queste cose, dai forse è uno spirito burlone che ha deciso di farmi uno scherzetto!» Mi asciuga le lacrime, sulle sue labbra c'è sempre quel dolce sorriso.
«Ho paura che alla fine morirai! Mia nonna ha predetto che c'è un Demone che ti vuole uccidere, e la predizione è un segnale, un avvertimento da parte degli Dei!» Digrignando i denti irritata, intimorita, frustrata, battendo fiaccamente i pugni sul suo torace.
Lucius mi guarda perplesso, sgrana i suoi occhi azzurri che mi osservano tristi.
«Non so se ciò che ha predetto tua nonna si avveri, so che lei è una sensitiva, ma a queste cose non credo molto, però se dovessi morire non importa... se esistesse un'altra vita dopo la morte, io vorrei poterti stare accanto!» Il suo tono di voce è un sussurro, mi accarezza i capelli e mi stringe a sé.
Le nostre labbra si sfiorano in un bacio disperato.
«Non voglio perderti, promettimi che qualunque cosa accada non mi lascerai!» Imploro con le lacrime agli occhi, mi aggrappo alle sue spalle muscolose, appoggiando la fronte contro la sua, avverto i nostri battiti cardiaci pulsare più veloci.
«Ti amo, cercherò di mantenere la promessa!» Mi guarda con un sorriso.
Avverto un groppo in gola, i nostri sguardi si incrociano e per un attimo esistiamo solo noi due, ci scambiamo un bacio colmo di passione, affondo le dita nei suoi capelli setosi, lui mi stringe più a sé.
È così bello stare tra le sue forti braccia.
L'abbaiare di un cane ci interrompe.
«Astral, sei sempre il solito curiosone, eh?» Lo rimprovera scherzoso accarezzando il volpino sulla testa.
Alcune bolle di sapone levitano nell'aria, trasportate dal vento fluttuano intorno a noi, gli schiamazzi vivaci dei bambini che giocano a rincorrersi.
Lucius e Leithian
Il Tempio sulla scogliera a Shirahama.
"Angolo Autrice''
Ciao a tutti il messaggio sul biglietto di Lucius è alquanto inquietante... Gli spiriti benevoli vogliono avvertire il ragazzo del pericolo che incombe, riuscirà Lucius a salvarsi oppure morirà ucciso dal Demone? Non resta che scoprirlo leggendo!
* Limaccia.¹
Cos'è una Limaccia?
di limax «lumaca»] (pl. -ce). - In zoologia, nome delle varie specie di lumache, con conchiglia rudimentale, delle famiglie arionidi e limacidi (comunem. chiamate lumaconi). È anche un sinonimo di lumaca.
(Lo spiego appunto per evitare inutili correzioni!)
Cosa vi sta piacendo della storia? Fatemelo sapere nei commenti, a presto!
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