Capitolo 23
Dedicato a GaiaBarbello94 LUKE7025 Anita-Winter LillyMoore222 FDFlames valentinashadowgirl SissyScullari
Lucius
Siamo giunti finalmente a Riverbranch, durante il tragitto alla pianura Aithaira non ci siamo imbattuti in mostri pericolosi, ma in alcuni gruppi di Lesmathor, grossi insetti volanti di colore bluastro dalle enormi mandibole.
Da loro abbiamo arraffato abbastanza punti esperienza, e molte unità di giade magiche.
Ottima ricompensa, penso, mentre i miei compagni con gli ultimi attacchi sconfiggono il restante gruppo di insetti raggiungendo il livello 29 mentre io il 36 e i nonni di Leithian il 64.
«Eccoci sono tornato a casa, ragazzi quella laggiù è la mia abitazione, vorrei presentarvi ai miei genitori!» Esclama Thalion con un sorriso indicando una casa di mattoni su due livelli e con il tetto spiovente.
L'abitazione si trova vicino a un bellissimo mulino a vento, recintato da campi di grano.
Una scala in cemento conduce all'entrata della casa e alla sinistra si nota un ponticello, sotto il quale scorre un ruscello dalle limpide acque.
Sparse un po' a zig zag ci sono numerose abitazioni e mulini a vento.
Riverbranch è una città pastorale, le case di mattoni e i tetti spioventi, gli steccati con i loro orticelli, campi di grano, cortili con gli animali selvatici: conigli, galline, oche che starnazzano nelle pozzanghere, si sente il muggito delle mucche in lontananza e i cani che abbaiano.
Alcuni contadini sono intenti ad arare un campo tramite l'aratro che è molto pesante e richiede due o più animali da traino, come buoi o cavalli.
«Molto carina questa città pastorale, è immersa nella natura», commenta Igor allegramente.
«Stavo dicendo anche io la stessa cosa!» Ribatte Ines con un sorriso guardandosi intorno con gli occhi colmi di una velata curiosità.
In questo istante dalla porta d'ingresso della casa di Thalion escono due coniugi.
Un uomo dai capelli castani e dagli occhi verde muschio dal fisico possente si dirige verso i campi vicino alla loro abitazione.
«Mamma, eccomi a casa, ti presento i miei amici!» Il piccolo Thalion corre verso sua madre, alle sue spalle i campi di grano e i raggi del sole che riflettono i suoi capelli dorati.
«Mamma sono entrato nella gilda dei guerrieri e sono diventato un guerriero mago adesso, e ho anche molti amici!» Esclama pimpante il piccolo abbracciando sua madre. Un'elfa dai lunghi capelli dorati due trecce le scendono sulle spalle e dagli occhi glauchi.
È vestita con una tunica bianca con sul petto un fiocco nero.
«Thalion, tesoro, bentornato, sono così felice che tu abbia trovato degli amici», accenna l'elfa con un sorriso dolce abbracciando il figlio.
«Siete stato voi a salvare mio figlio dal Miðgarðsormr della palude di Teneo?» Chiede la donna puntando i suoi occhi azzurri nei miei.
«Ehm, sì, insieme ai miei compagni di viaggio lo abbiamo salva...» Non riesco a terminare la frase che la donna mi abbraccia.
«Grazie infinite!» dice la donna con gli occhi umidi di lacrime sciogliendo l'abbraccio.
Intanto il suo atteggiamento improvviso, l'abbraccio mi ha colto letteralmente di sorpresa.
«Non abbiamo fatto altro che il nostro dovere, in fondo non potevamo lasciarlo morire», riferisco pacato lievemente a disagio.
«Mamma, lui è Lucius il nostro leader, ed è il principe di Dimmerstadt», dice il piccolo elfo mentre inizia a fare le presentazioni di tutti noi.
«È il principe della casata dei Devon? Perdonatemi vostra altezza! Sono onorata di potervi incontrare», afferma la donna gridando e inchinandosi con grazia davanti a me.
«Signora, la prego, non grida ci stanno guardando tutti...» Biascico grattandomi la nuca a disagio.
«Dunque le voci che abbiamo salvato Thalion circolano in fretta...» Borbotta Ines guardandosi intorno circospetta.
Eh, in effetti non credevo che fossimo diventati così celebri per aver portato a termine due missioni...
«Mi presento sono Enis, la mamma di Thalion e Lyriana, a proposito dovrebbe essere andata alla cattedrale, torna tra poco», dice la donna con un sorriso dolce.
«Enis, tesoro chi sono questi ragazzi? Oh, per tutti gli Dei, Thalion, figliolo sei tornato sano e salvo!» Esclama commosso l'uomo dai capelli castani e occhi verdi dalla corporatura robusta, abbracciando il bambino.
Indossa dei pantaloni verde, una camicia bianca e una casacca di cuoio.
«Papà, ascoltami, loro sono i miei compagni di viaggio e nonché coloro che mi hanno salvato dal Miðgarðsormr della palude di Teneo!» Enuncia Thalion con un sorriso abbracciando suo padre.
In questo istante i due coniugi notano i lupi alle nostre spalle. «Sono vostri amici?» Domandano guardando Astral Daphne e i loro cuccioli con sguardi di stupore e terrore.
«Sì, qualcosa in contrario? Sono lupi, ma non sono aggressivi, e non c'è bisogno di temerli», dico accarezzando Astral sulla testa.
«Scusatemi, ma sono pur sempre animali selvaggi, forse sei un loro addomesticatore?» Domanda la donna con un'espressione più tranquilla.
«Non credo, ho solo molta affinità con gli animali, tutto qui.»
«Che maleducata che sono, per aver salvato nostro figlio dal Miðgarðsormr il minimo che possa fare è ospitarvi alla nostra locanda per pranzo, che ne dici amore?» Dice la donna con un sorriso guardando il marito che si passa goffamente una mano sulla pancia.
«In effetti è ora di pranzo, e sarete affamati siete i benvenuti», accenna l'uomo mentre ci sorride affabile.
«Mamma, papà, Thalion, fratellone!» Una piccola elfa dai capelli castani corti e occhi azzurri raggiunge suo fratello abbracciandolo.
«Ehi, sorellina, ciao. Sai, sono un mago guerriero adesso? E loro sono i miei compagni di viaggio!» Afferma Thalion entusiasta verso sua sorella che ci guarda incredula.
«Siete amici di mio fratello? Oh, avete dei lupi come amici vedo... sono proprio carini. Io sono Lyriana, piacere di conoscervi», dice la bambina con un'espressione gioiosa.
«Piacere di conoscerti, io sono Lucius e loro sono i miei compagni di viaggio», dico guardandomi intorno e all'improvviso ricordo di esserci già stato in questa città.
Quelle case e i campi di grano, i girasoli e quei mulini a vento... ero insieme alla principessa dai capelli biondi su un destriero.
Chi è quella ragazza che somiglia molto a Leithian?
E se in passato eravamo fidanzati?
Uffa, ci sono ancora troppe domande senza risposta.
«Bene, allora è deciso, vi ospitiamo a pranzo nella nostra locanda, seguitemi», dice la madre di Thalion con un sorriso affabile.
La locanda nelle campagne di Riverbranch è costruita per dare vitto e alloggio ai viaggiatori e ai mercanti sulla strada per Dimmerstadt. Il proprietario l'ha circondata con uno steccato, che dà rifugio anche ad un fabbro nanico, dei mercenari ed alcuni mercanti.
Ci sono campi circondati da steccati dove al suo interno brucano l'erba dei bellissimi cavalli.
L'ingresso della locanda è spartana, una porta in legno dalle finestre piccole.
Allungo la mano alla maniglia e aprendo la porta avanzo entrando seguito dagli altri.
La struttura è in mattoni e il tetto in legno e ha una grande sala che attualmente è poco affollata.
Il locandiere Olaf, un Halfling dai capelli biondi e occhi azzurri con lunga barba a trecce da vichingo, ci accoglie cordialmente da dietro il bancone.
Ines
Ci siamo lasciati alle spalle la casa di Thalion e i genitori del bambino gentilissimi ci hanno fatto strada per raggiungere la loro locanda.
Adesso eccoci qui seduti a un tavolo riuniti a consumare un frugale pasto.
Stufato di cinghiale in agrodolce con patate al forno e insalata dei campi e pane ai quattro cereali. Frutta mele cotogne.
Jared, il marito di Enis è un uomo simpatico, affabile.
«Allora dove siete diretti?» Domanda Enis guardandomi mentre ci serve del sidro di mele.
«A Dimmerstadt», rispondo addentando un pezzo di carne.
«Capisco, vi consiglio di comprare degli indumenti più pesanti, sulle montagne splendenti le temperature si abbassano... È possibile che possa nevicare», ci consiglia la donna.
«Grazie del consiglio, Enis, dopo ci prepareremo per il viaggio», dico mentre addento una patata al rosmarino.
«Dove possiamo acquistare indumenti più adatti in montagna?» Domanda Lucius rivolgendosi alla donna.
«Ci sono negozi di abiti, armi e armature, arrivarci è semplice, uscite dalla locanda, e in fondo a sinistra c'è la bottega di Mizar.»
«Mamma, papà, ma allora Thalion andrà via con i suoi amici, posso andare anche io?» Chiede la piccola Lyriana con gli occhi lucidi.
«Tesoro, tuo fratello adesso può viaggiare con il suo gruppo di amici, ma tu devi restare qui con noi, non sei allenata né portata a combattere», riferisce austero il padre.
«Lo so, ma mi piacerebbe molto poter imparare a diventare una guerriera», dice la piccola guardandoci uno a uno.
Si sofferma su Lucius.
«Tu sei il loro leader e un guerriero forte, potresti farmi da maestro?» Chiede implorante con le mani ingiunte a mo' di supplica.
Si eleva un vociare che ronza nelle orecchie.
Lucius preso in contropiede lo vedo sudare freddo guardando la bambina. «Mi piacerebbe insegnarti l'arte della battaglia, ma non credo che sia una buona idea unirti al nostro gruppo, significa che dovrai lasciare la tua città e i tuoi amati genitori per un viaggio pericoloso», dichiara mio fratello con un'espressione seria.
«Ho capito, sei d'accordo con loro che sono incapace a combattere...» Borbotta Lyriana con lo sguardo basso.
«Non è vero, non è assolutamente come dici, è solo che non voglio esporti a pericoli, in questo viaggio non sappiamo cosa ci attenderà, non voglio rischiare che qualche innocente ci rimetta la vita, capisci?» Chiede mio fratello con un'espressione rammaricata.
«Capisco. Hai ragione, meglio che resti a casa», dice Lyriana facendo spallucce.
«Bene, allora, complimenti per il pranzo è stato ottimo. Ragazzi, allora ci prepariamo per il viaggio?» Dice Lucius alzandosi dalla sedia e riponendo il conto sul tavolo.
«Si mangia benissimo in questa locanda», afferma Igor passandosi una mano sulla pancia emulando il senso di sazietà.
«Esatto, è stata una bella esperienza pranzare nella vostra locanda, ragazzi, allora andiamo a comprare qualche indumento pesante e poi noleggiamo i cavalli per il viaggio, giusto Lucius?» Chiede Oscar stiracchiando le braccia.
«Certo, proprio quello che stavo per dire, allora arrivederci», dice Lucius e in questo istante salutiamo cordialmente Enis e il marito e la piccola Lyriana e usciamo dalla locanda.
«Ah, bene, con lo stomaco pieno si ragiona meglio, in marcia alla bottega dell'armaiolo» commenta scherzoso il nonno di Leithian facendo ridere tutti.
E così ripartiamo diretti alla bottega di Mizar.
Come indicatoci da Enis, la bottega si palesa davanti ai nostri occhi.
È una casa in legno con delle bandiere e scudi azzurri con cerchi dorati al centro sono appesi alle pareti in pietra.
Leithian
Appena varcata la soglia della bottega di Mizar siamo in una sala con un bancone dietro il quale c'è un uomo alto, dagli occhi verdi e dai lunghi capelli biondo grano e trecce, ha una corporatura robusta.
«Salve, abbiamo nuovi clienti vedo, sono Mizar, il proprietario di questa armeria, avete bisogno di armi, armature?» Chiede l'uomo rivolgendosi con un sorriso affabile e un tono gentile.
«Avremmo bisogno di indumenti pesanti per il viaggio, siamo diretti a Dimmerstadt», risponde Lucius di rimando.
«Capisco, allora, vi mostro gli abbigliamenti che vi proteggeranno dalle basse temperature» dice l'uomo sbirciando sugli scaffali alle sue spalle mentre ci mostra dei mantelli con pellicciotto sui bordi.
«Questi mantelli sono molto speciali, il suo tessuto è termostatico. Vi proteggeranno dalle temperature basse delle montagne splendenti, costano 150 monete d'argento», spiega appoggiando la merce sul bancone.
E così una volta fatti gli acquisti di mantelli termici e di qualche altra arma salutiamo Mizar e siamo pronti a partire.
«Sa dove possiamo noleggiare dei cavalli?» Domanda Lucius porgendo il denaro sul bancone.
«Certamente, ho dei cavalli che posso vendere al prezzo di 50 monete d'oro cadauno.»
«Prezzo alquanto abbordabile, bene, allora ci mostri i cavalli» dice Lucius direttamente all'uomo.
Mizar esce da dietro al bancone.
«Certamente, seguitemi», accenna l'uomo con un sorriso.
E così seguiamo Mizar all'esterno della bottega dove ha un recinto oltre il quale ci sono degli adorabili coniglietti e una stalla.
Ci sono degli stupendi esemplari di cavalli.
Lucius si avvicina allo steccato e uno stallone nero con una macchia bianca sulla fronte gli si avvicina, il mio amato allunga la mano accarezzandolo sul muso e l'animale si lascia accarezzare.
«Interessante, credo che Shadow ti abbia scelto come suo fante. Sei interessato a comprarlo?» Chiede Mizar.
«Certamente, è un bellissimo stallone si vede che è in salute, lo compro», afferma il corvino consegnando all'uomo le 50 monete d'oro.
Mizar apre il cancelletto dello steccato e Lucius prendendo delicatamente in mano le redini sale in groppa al destriero.
È stupendo, gli manca solo una divisa da principe ed è perfetto...
Oddio, sta succedendo proprio come nel mio sogno, Lucius che cavalcava il cavallo nero. I miei sogni sono premonitori?
«Allora, Leithian manchi solo tu, scegli un destriero», dice Aerithel in groppa a un puledro dal manto castano insieme a Thalion.
«Direi che quella giumenta bianca fa al caso mio, la chiamerò Snow, bianca come la neve», dico porgendo il denaro a Mizar e successivamente mi avvicino all'animale che mi guarda con i suoi grandi occhi castani e inizia a strofinare la testa contro la mia spalla, la accarezzo e con le redini tra le mani salgo in groppa.
È strano non avevo mai cavalcato eppure è una sensazione stupenda.
«Ragazzi, direi che possiamo andare, arrivederci Mizar», dice Lucius e come lui in groppa ai nostri destrieri iniziamo a lasciare Riverbranch.
Oscar
In sella ai nostri destrieri siamo diretti a Dimmertstadt, la mia città natìa, quella di Lucius e Ines.
Chissà che espressione sorpresa farà Lucius quando arriveremo in città, sono proprio curioso.
Igor e Ines sono su un destriero pezzato bianco con macchie grigie, i nonni di Leithian sono su uno stallone nero pezzato con macchie maculate.
Kaida esce dalla bisaccia di Lucius e svolazza libera nell'aria.
«Wow, ragazzi ma è meraviglioso questo paesaggio!» accenna meravigliata.
Davanti a noi si erge un paesaggio stupendo una pianura verdeggiante con un sentiero di montagna.
«Credo che quelle siano le montagne Splendenti, lassù c'è Dimmerstadt e Asmeret.» Dichiara Lucius consultando la bussola.
«Asmeret è la nostra città natìa», dichiara Haru, il nonno di Leithian.
«Dunque siete originari di Asmeret, perché non ci raccontate qualcosa della vostra città?» Chiede Leithian incredula e incuriosita.
«Leithian cara, certo, allora, dovete sapere che noi abitavamo ad Asmeret, ma quando il signore oscuro Nergal attaccò le varie città... scappammo portandoti con noi in Giappone attraverso il portale dimensionale che i tuoi genitori crearono per portarti in salvo da un mondo devastato dalla guerra», spiega nonna Akiko con un'espressione triste e gli occhi velati dalle lacrime.
«Dunque conoscete chi sono i miei genitori, dove sono?» Domanda Leithian palesemente in fermento di scoprire nuove cose.
«Sei la principessa della capitale di Dynas, una bellissima città Imperiale. Che si trova al di là della foresta di Saylaas.»
«Dunque sono nata a Dynas. Chissà come sarà la mia città natìa. Vorrei andarci», dice la giovane elfa con un sorriso guardando Lucius accanto a lei.
«Ci andremo, adesso in marcia, ragazzi il viaggio è lungo, ecco seguiamo quel sentiero che conduce sulle montagne splendenti», indicando il percorso davanti a noi.
«Dunque Leithian è una principessa», dice la piccola Leyla con entusiasmo seduta in groppa al destriero dietro a Frida.
«Già, proprio così, anche Lucius è di nobili origini...» dico con un sorriso.
Anche io e Ines abbiamo sangue nobile, essendo fratelli...
Ci troviamo su una versione più larga del sentiero, spesso l'ampiezza può superare i due metri questo perché in passato molte mulattiere erano percorse da carri trainati da muli o asini, frequentemente le mulattiere salgono a valichi che discendo in altre valli, questo perché sono l'eredità di vecchie vie di comunicazione.
Talvolta si tende a immaginare le mulattiere generalmente meno impegnative di un sentiero, questo non è del tutto vero, una carrareccia può essere molto ripida ed avere un fondo particolarmente sconnesso esattamente come un sentiero.
Il leggero refolo di vento che scompiglia i capelli sfiorando piacevolmente il viso mi dona un senso di tranquillità.
Respiro a pieni polmoni l'aria pura di questa landa prospera che profuma di primavera.
Attraversando il ruscello dalle acque cristalline gli zoccoli dei cavalli al contatto con il terreno bagnato provocano degli zampilli.
C'è un paesaggio stupendo davanti ai nostri occhi, un prato colmo di fiori di cui riconosco il giglio martagone chiamato Lilium martagon.
È un fiore di alta montagna di colore rosa carico di rara eleganza e bellezza. La particolarità del colore di questo fiore sono le puntinature color porpora.
«Come sono belli quei fiori!» Esclama Aerithel.
«Il giglio martagone è noto per le sue proprietà curative, tra cui la capacità di alleviare il dolore.» spiega Ines con un sorriso.
«Wow, sorella, dunque, conosci le proprietà curative delle piante, molto interessante», afferma Lucius con uno sguardo incantato guardando la distesa di fiori e il gruppo di farfalle che svolazzano nell'aria.
Dopo un lungo cammino ci troviamo davanti a un paesaggio innevato, le montagne splendenti sono ricoperte di neve.
«Wow, ragazzi, guardate sta nevicando! Che bel paesaggio.» Lucius si guarda intorno osservando con occhi di bambino i fiocchi di neve che cadono dall'alto.
«Siamo a 680 metri di altitudine, è normale che nevica, bene, eccoci un altro po' e siamo arrivati!» riferisco con un sorriso.
Il vento gelido sferza il viso, ma grazie ai mantelli termici siamo protetti dalle temperature basse.
«Guardate, quella deve essere Dimmerstadt», accenna Lucius indicando la città che si staglia davanti ai nostri occhi.
«Esattamente, Lucius, quella è la nostra città natìa», affermo contento di rivedere nostro padre.
Riverbranch entrata
La locanda di Enis
La casa di Thalion
Thalion corre ad abbracciare la sua mamma
Enis la madre di Thalion
Jared il papà di Thalion
Thalion e la sorella Lyriana
Sentiero della pianura Aithaira verso Dimmertstadt, oltre le montagne innevate (Montagne splendenti).
Pianura sentiero per Dimmertstadt
Lucius a cavallo di Shadow
Piccolo Angolo autrice
Eccoci finalmente il gruppo è quasi arrivato a Dimmerstadt, chissà cosa accadrà una volta giunti lì.
Non resta che scoprirlo leggendo...
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi farebbe piacere saperlo nei commenti.💕
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