Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 22

Dedicato a GaiaBarbello94 LUKE7025 SiennaGrey1723 SissyScullari valentinashadowgirl Anita-Winter FDFlames ArthurBlack94

Leithian

Sono alla mensa della gilda insieme al mio amato e ai nostri compagni.
C'è stata una rivelazione che mi ha sorpreso: Ines Devon è la sorella maggiore di Lucius, e a causa di Nergal, un elfo oscuro, i genitori del mio amato furono costretti a oltrepassare il varco dimensionale e ad abbandonarlo ai piedi di un albero di ciliegio in fiore in Giappone.

«Ragazzi, eccovi qui, allora cosa facciamo?» L'arrivo dei genitori adottivi di Lucius e dei miei nonni interrompe il flusso dei miei pensieri.

Lucius rilasciando la mano di sua sorella con un sorriso guarda i suoi interlocutori.

«Riscuotiamo le nostre ricompense delle missioni, poi andiamo a Riverbranch per noleggiare dei cavalli e da lì ci dirigiamo a Dimmerstadt», spiega con naturalezza.

«Bene, allora direi che possiamo andare a riscuotere le ricompense, ma prima, Lucius, ascoltami. Volevo chiederti se per caso sai a cosa servono questi?» esprime Asato mostrando dalla bisaccia delle pietre preziose. Grazie ad analisi fattuale, riesco ad avere informazioni: giada magica, sono pietre dall'enorme potere magico.

«Giusto, chissà a cosa servono», dico guardando i genitori adottivi del mio amato che scrollano le spalle rammaricati.

«Sono pietre dall'enorme potere magico», borbotta Lucius aggrottando le sopracciglia, assumendo un'espressione pensosa, portandosi la mano al mento. Poi, i suoi occhi si illuminano di una luce.

«Ci sono, credo che servano per incantare le armi o le armature, dovremo andare da Kain e magari lui potrebbe esserci d'aiuto, andiamo a prenderci le ricompense, poi da Kain e infine lasciamo la città diretti a Riverbranch, d'accordo siete pronti?»

«Prontissimi!» riferiamo e tutti insieme una volta raggiunta la hall salutiamo la giovane addetta dello staff della gilda.

«Buongiorno a voi giovani eroi, ho saputo che avete superato le due missioni assegnate, ottimo lavoro, congratulazioni! Ecco le vostre ricompense», accenna consegnando le bisacce contenente le 5550 monete d'oro e i libri di magia: Turbine di Ghiaccio, tempesta di Fulmini ed esplosione di fuoco e un bracciale magico.

«Grazie infinite», dice Lucius prendendo le nostre ricompense.

Haruto è insieme ad Eldrin, l'elfo dai capelli color cioccolato e occhi di tonalità verde muschio. Frida, la guerriera dai lunghi capelli dorati e occhi cerulei e Leyla, la bambina dai capelli e coda e orecchie da gatto neri, e dalle iridi azzurri e il nasino all'insù. Sono riuniti vicino alla bacheca missioni.

«Ehi, Lucius, ragazzi buongiorno!» esclama il biondo con entusiasmo sventolando la mano per farsi notare.

«Ciao ragazzi, allora avete accettato qualche missione giornaliera?» domanda Lucius mentre raggiungiamo il gruppo vicino alla bacheca.

«Purtroppo, attualmente non ci sono nuove missioni disponibili, che peccato», dice il biondo con rammarico.

«Già, è proprio un peccato, mi sarebbe piaciuto poter intraprendere una missione, allenarmi e diventare più forte», borbotta la piccola Leyla abbassando le orecchie da gatto.

«Siamo diretti all'armeria di Kain per chiedere informazioni riguardo alle pietre di giada magica, poi lasceremo la città e andremo a Riverbranch, noleggeremo dei cavalli e da lì andremo a Dimmerstadt, volete unirvi al gruppo?» domanda Lucius ai tre che si scambiano sguardi confusi, poi tornano a guardare il nostro leader.

«D'accordo, credo che sia una buona idea» dice Frida, la bionda.

«Direi di dividerci in due o tre squadre. Leithian, Igor, Ines, Oscar e Thalion, Astral e Daphne saranno nella mia squadra. Gli altri scelgano i componenti delle due.»

«Bene, allora, scegliamo i componenti delle altre squadre», commenta Asato.

La seconda squadra è composta da: Asato il leader, Cassandra, Haruto e Hanae e i miei nonni.
La terza squadra è composta da Frida con il ruolo di leader, Eldrin e Leyla.

«Bene, adesso che i vari gruppi sono stati formati, direi che possiamo andare», dico con un sorriso mentre insieme agli altri usciamo dalla gilda e passeggiando tra le stradine della piazza commerciale che è abbastanza affollata, si sentono le voci dei mercanti raggiungiamo così l'armeria di Kaine.
Entriamo all'interno del negozio e l'uomo dai capelli argento ci accoglie con un gran sorriso.
«Buongiorno ragazzi, abbiamo nuovi clienti, vedo» dice guardando Frida, Eldrin e Leyla.

«Salve Kein, mi chiedevo se potresti spiegarmi a cosa servono queste», accenna Lucius appoggiando sul bancone la bisaccia di cuoio mostrando le pietre di giada.

Kein abbassa lo sguardo verso il materiale esposto sul bancone, sorride sotto i baffi.
«Interessante sono pietre dal grande potere magico. Posso canalizzare la magia nelle armi o accessori. Sei interessato a procedere?» domanda Kain guardando Lucius che con gli occhi che luccicano di entusiasmo annuisce.
«Sì, assolutamente, mi spieghi come incanalare l'energia magica delle pietre in un'arma» esprime con palpabile curiosità.

«Bene, è semplice, basta concentrare il mana all'interno delle pietre e trasferirlo all'arma, prestami un attimo la tua spada», annuncia con naturalezza.

Lucius sfila dal fodero la katana e la adagia sul bancone.

Kein sorregge nella mano destra la pietra magica, la avvicina alla lama e in questo istante la pietra magica emana una luce che viene assorbita con la spada.

«Il processo di accumulazione mana è terminato, con ogni tuo attacco sottrai mana ai nemici puoi incantare la tua arma con un extra: aggiungendo al tuo attacco una magia di elemento, esempio: fuoco, ghiaccio, fulmine, vento, oppure magie di alterazioni status come: Veleno, paralisi, pietra, morte. Mentre per gli accessori direi di utilizzare le alterazioni di status positivi: Rigene che ripristina piccole quantità di HP man mano che passa il tempo, oppure risveglio, che permette di rianimarsi automaticamente dopo aver subito un KO, ovvero quando gli HP raggiungono lo 0. Cosa ne dici? Hai qualche accessorio da incantare?» domanda l'armaiolo rivolgendosi a Lucius che annuisce.

Cavolo, ma questo è magnifico, si può incanalare la magia nelle armi e gli accessori!

«Ho questo bracciale, lo puoi incantare con la magia Risveglio?» chiede Lucius con un sorriso porgendo il bracciale all'uomo.

«Certamente, un attimo» dice ed eseguendo la stessa prassi incalana la magia Risveglio nel bracciale che si illumina brevemente di una luce azzurrina.

«Ecco fatto, finito» afferma Kein consegnando a Lucius il bracciale.

«Leithian tieni, indossalo tu» dice il mio amato porgendomi il bracciale che prendendolo lo infilo al polso.

«Grazie, ma non dovevi.»

«Questo ti sarà utile in battaglia», mi guarda intensamente.

Dovrei ricambiare il suo gesto, appena avrò la possibilità gli comprerò qualcosa che può esserci utile in battaglia da regalargli...

Le pietre utilizzate terminato il potere magico si frantumano.

«Ragazzi, mi dispiace, ma abbiamo terminato le giade magiche, non posso incantare altri oggetti o armi, ma non disperatevi, in questo mondo ci sono alcuni mostri che una volta sconfitti rilasciano giade magiche, questi mostri sono i Lesmathor, che si incontrano facilmente alla pianura Aithaira tra l'alba e il tramonto, i Blinura e Buel che si trovano nei luoghi umidi, a esempio nelle grotte. Dimenticavo, potete anche trovarle nelle miniere di Greymine sulle montagne a coda di drago, e anche a Saliens, le miniere del deserto Taamis, una località che per raggiungerla c'è bisogno di una nave per oltrepassare il mare di Inar. Questo è un regalo per aiutarvi ad estrarre le pietre magiche e altro», dice porgendo a Lucius un piccone.

Si eleva un vociare alle nostre spalle.

«Dobbiamo procurarci una bella scorta di giada magica, così quando ritorneremo a GreenPort potremmo incantare le nostre armi e accessori», commentano Haruto e Hanae.

«Peccato, comunque grazie mille per tutto e per averci dato informazioni sui mostri che lasciano le pietre magiche. Direi che possiamo andare, giusto?» riferisce Lucius riponendo il piccone nella scheda inventario il quale sparisce nel nulla come per magia.

«Non abbiamo altro da fare qui, andiamo a Riverbranch, e poi a Dimmerstadt!» Esclama pimpante Aerithel.

Hanae

Salutato Kein usciamo dalla bottega dell'armaiolo e ci avviamo all'uscita della città.

Dei bambini dai capelli rossi e occhi azzurri che abbiamo visto ieri alla festa scorrazzano per la strada acciottolata ridacchiando allegramente tenendosi per mano e saltellano di qua e di là. «Yuppie! Il serpente gigante è stato ucciso dall'Eroe leggendario insieme ai suoi compagni di avventura!» esclama il bambino.
Si fermano salutandoci allegramente.

«Buona giornata, oh, no, state per partire?»

«Esatto, bambini, andiamo a Riverbranch e poi andremo a Dimmerstadt» dice Haruto con un sorriso mentre i piccoli abbassano gli sguardi.

«Buon viaggio allora, peccato ci sarebbe piaciuto che foste restati di più nella nostra città...» esprimono i bambini con le lentiggini sulle guance e sul naso.

«Torneremo, non preoccupatevi» interviene Lucius dando una carezza sulla testa ai fanciulli che saltellano gioiosi.

«Allora ci rivedremo, è una promessa, ci contiamo, eh» borbottano con un sorriso i due gemelli.

«Certo, manterremo la promessa fatta, ci rivedremo, per adesso arrivederci», dice Lucius salutando i due bambini e avanzando verso l'uscita della città.

«Arrivederci», ci salutano i piccoli con entusiasmo sventolando le manine e tutti noi li salutiamo per poi tornare a guardare di fronte a noi e a oltrepassare la chiave di volta all'uscita della città.

All'esterno il vento sferza lievemente il viso, fa ondeggiare i capelli e dona un senso di tranquillità. Il cielo è azzurro, sgombro di nuvole.
Siamo nella pianura Aithaira.

«Ecco, quella è Riverbranch, la mia città», dice Thalion con entusiasmo, mentre con la magia fa apparire la sua bici e sale in sella alle due ruote. In lontananza vediamo dei gruppi di lupetti che corrono nella nostra direzione.

«Lucius! Ciao, che bello rivederti!» comunicano saltellando e scodinzolanti intorno al ragazzo che inciampando cade con il sedere a terra e i cuccioli lo leccano sul viso mentre ridacchia. «Ehi, lupetti, adesso basta mi fate il solletico!» si lamenta il corvino e in questo istante i cuccioli smettono di leccarlo.

«D'accordo, ehm, dove siete diretti? Mamma, papà possiamo venire anche noi?» chiedono ad Astral e a Daphne.

«Cosa? Voi siete i figli di Astral e Daphne?!»

Increduli dalla scoperta li guardiamo gioiosi.

«Già, loro sono i nostri cuccioli: Colin, Faolan, Freki, Zeus e Ylva», annuncia Astral con un'espressione orgogliosa.

Sono tutti cuccioli di lupo dal manto grigio con striature scure con iridi gialle mentre Ylva invece ha il manto più scuro e gli occhi azzurri come sua madre Daphne.

«Complimenti, avete dei bellissimi cuccioli e anche i loro nomi sono stupendi!» commentiamo guardandoli che giocano con Lucius.

«Allora possiamo venire con voi?» chiede Ylva con uno sguardo tenero.

«Cosa dobbiamo fare? Credo che siete ancora troppo piccoli per viaggiare», dichiara Astral aspro.

«Non siamo piccoli, vogliamo viaggiare con voi!» intervengono gli altri fratellini.

«Lucius tu che sei il leader del gruppo, cosa decidi di fare? Accetti che i miei figli verranno con noi?» chiede Astral guardando Lucius con uno sguardo implorante in attesa della sua scelta.

Ines se ne sta in disparte vicino a un albero con la schiena appoggiata al tronco e le braccia incrociate al petto. «Direi di sbrigarci, Lucius, hai deciso? Accetti o rifiuti che vengano con noi?» borbotta piccata.

«Ehm, uffa, sorella non darmi fretta, eh, sto decidendo... ok, direi che possono venire con noi! Siete contenti?» chiede guardando i lupetti che saltellano allegramente intorno a lui.

«Sì, siamo tanto felici! Allora andiamo», dicono i lupetti e così al gruppo si unisce anche il branco dei cuccioli di Astral e Daphne.

Lucius

Al nostro gruppo si è unito anche il branco di lupetti, i figli di Daphne e Astral. Siamo diretti a Riverbranch.

A un tratto Ylva si guarda intorno e inizia a fiutare qualcosa nascosto tra i cespugli.

«Sento uno strano odore...» afferma la lupetta agitando la coda, annusando qualcosa.

«Cosa c'è? Ylva, dimmi hai trovato qualcosa?» chiedo avvicinandomi ad accarezzarla sulla schiena e noto che tra gli arbusti c'è un uovo di colore nero con scaglie dorate.

«Ehi, ragazzi, guardate qui, c'è un uovo, ma è così grosso. A quale animale apparterrà?» domando perplesso mentre lo osservo e successivamente raccolgo.

Appena i miei compagni notano le dimensioni dell'ovulo mi guardano increduli con gli occhi spalancati.

«Quello deve essere l'uovo di un animale gallinaceo, credo appartenga a qualche razza simile allo struzzo oppure se esistono a un Cockatrice, forse», ipotizza Haruto.

«Il Cockatrice... o Cokatoris è un nemico presente in un videogioco. Sono grandi uccelli simili a galli dal piumaggio bruno e verde e con un secondo paio di ali sulla testa sono in grado di pietrificare con lo sguardo, e se sconfitti rilasciano tutta l'elettricità che hanno in corpo in un solo, potentissimo attacco», spiego con un sorriso un po' scettico osservando l'uovo che sorreggo tra le mani lo osservo in controluce e intravedo qualcosa all'interno dell'involucro.

«Interessante spiegazione, come mai conosci molte cose sull'esistenza di questi mostri?» chiede Aerithel incuriosita.

«Perché nel mondo in cui ho vissuto in Giappone, ero un abile gamer, cioè un appassionato di videogiochi di ruolo... e credo che le mie conoscenze siano molto utili», concludo con un timido sorriso.

«Capisco, sarebbe bello se un giorno potessi vedere il tuo mondo, poterlo visitare e giocare a questi videogiochi», afferma la piccola con uno sguardo trasognato.

«Chissà, magari potrebbe succedere, in fondo c'è la possibilità di viaggiare spostandosi da un mondo all'altro. Quando tutta questa situazione ingarbugliata si sarà risolta ti prometto che verrai con noi in Giappone» dichiaro con fermezza.

Oscar mi guarda perplesso. «Videogiochi? Che cosa sono? Da come ne parli direi che sei un esperto.»

«Esatto, Oscar i videogiochi sono giochi gestiti da un dispositivo elettronico che consente di interagire con le immagini di uno schermo. Colui che utilizza un videogioco viene chiamato gamer, e si serve di una o più periferiche di input chiamate controller, come per esempio il gamepad, il joystick, il mouse e la tastiera di un computer. Credo che per te sia abbastanza confuso, ma mi piacerebbe molto se un giorno te li potessi mostrare da vicino», dico mentre Oscar annuisce frettoloso facendo spallucce.

«Mi hai incuriosito, mi piacerebbe fare una partita con te a questi cosiddetti videogiochi!» annuncia entusiasta.

«Ragazzi, comunque, tornando a noi, non credo appartenga a un Cockatrice, piuttosto... sospetto che in questo guscio ci sia il cucciolo di un drago. Avverto del calore. Le uova possono avere diversi colori. A giudicare dalla tonalità e le sfumature del guscio potrebbero indicare il colore del drago all'interno.»

«Allora è possibile che là dentro ci sia veramente un drago?» chiedono Aerithel e Thalion sbattendo un paio di volte le palpebre incuriositi.

«Credo proprio che sia così, ehi, aspettate avverto delle vibrazioni al suo interno...» borbotto mentre in questo preciso momento l'ovulo inizia a schiudersi frantumandosi lentamente e da esso fuoriesce lentamente prima la testolina e poi il corpo di una creaturina adorabile: un draghetto dalla pelle coracea nera, dagli occhioni colore ambra e con piccole corna di ugual colore ai lati della testa.

«Ah, finalmente sono libera, oh, e voi chi siete?» domanda il draghetto guardandoci con un'espressione curiosa.

«Mi presento sono Lucius, e loro sono i miei compagni di viaggio...» non riesco a terminare la frase che il draghetto mi svolazza intorno come un'ape tra i fiori.

«Piacere di conoscerti Lucius, io sono... ehm, cavolo, non ho ancora un nome, puoi sceglierlo tu?»

Mi porto la mano sotto al mento, riflettendo quale nome assegnare a questo draghetto.

È un maschio o una femmina? Penso, osservando la creaturina che mi guarda con quegli occhioni ambrati.

Ha piccole corna ai lati della testolina, quattro zampe, ali membranose, aspetto da "lucertolone" e squame e scaglie su tutto il corpo, e probabilmente l'innata capacità di sputare fuoco.
Credo sia un drago femmina, visto le dimensioni delle corna e le scaglie se fosse stato maschio sarebbero più pronunciate.

«Hm... ti chiamerò Kaida, ti piace?» dico mentre le do una carezza sulla testa.

«Bel nome, complimenti! Dunque Lucius, visto che sei stato tu a scegliere il mio nome e che mi piace, vorrei essere la tua compagna di viaggio, mi accettate nel vostro gruppo?» chiede appoggiandosi sulla mia spalla.

«Un drago femmina nel nostro gruppo? Che bello, benvenuta Kaida!» Esclamano gioiosi Thalion e Aerithel.

«Benvenuta nel gruppo piccolina, io sono Leithian», dice la mia amata presentandosi con un sorriso.

«Un drago femmina, credevo che fossero solo creature leggendarie, ma adesso mi sono ricreduto», commenta mio padre con un'espressione tra il sorpreso e il serio.

«Devo ammettere che questo mondo è straordinario, oltre alla magia vi sono le creature magiche, lupi e draghi parlanti!» afferma mia madre con entusiasmo.

«Il mondo di Waynith è ricco di sorprese inattese, draghi e creature fantastiche, quanto ci era mancato questo mondo, Leithian cara», dicono i nonni della mia amata.

«Dunque anche voi precedentemente eravate originari di questo mondo? Che cosa è successo perché siete andati a vivere in Giappone?» domanda Leithian incredula quanto me.

«Durante il viaggio per Dimmerstadt ne parleremo con calma, forza, adesso riprendiamo il cammino verso Riverbranch, la nostra prossima destinazione», conclude nonna Akiko che è molto più giovane di come la ricordavo.

«D'accordo, andiamo», ribatto avanzando verso la nostra nuova destinazione seguito dai miei fidati compagni e dai lupetti e dalla nuova arrivata Kaida che si è praticamente intrufolata nella mia bisaccia.

Mensa della gilda dei Wrong Soldiers.

Lucius alla bottega dell'armaiolo Kein.

Astral Daphne e i loro cinque cuccioli

Lucius e Astral

Kaida

Volume magia tempesta di fulmine


Volume Magia Turbine di ghiaccio

Volume magia Esplosione di fuoco

Il bracciale magico

Il piccolo Jaiden e la sorellina Anya. (i bambini vivaci della festa della locanda)

Aerithel felice di intraprendere il viaggio verso Dimmerstadt

"Piccolo angolo Autrice''

Bene, bene, al gruppo si sono uniti i figli di Astral e Daphne, e anche la piccola Kaida in giapponese significa piccolo drago. Prossima città Riverbranch.
Cosa ne pensate del capitolo in sé vi è piaciuto? Fatemelo sapere nei commenti, grazie!💕

Piccolo spoiler, sapete che il nome della città di Dimmerstadt mi è stata ispirata da una ricerca che ho fatto riguardo Immenstadt im Allgäu, e si trova in Germania.❤️

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro