SENTIMENTI INASPETTATI
CAP.2
James sgranò gli occhi per la sorpresa e si stava chiedendo se aveva sentito bene oppure no: quel tizio davanti a lui lo voleva…portare via? Probabilmente voleva scoparselo, ma una situazione simile, così “ravvicinata” non gli era mai capitata e per questo James si sentiva molto agitato e preoccupato sul da farsi.
-Credo che lei abbia frainteso le mie intenzioni…- iniziò a dire James guardando Michael negli occhi con tutta la determinazione che possedeva in corpo. Voleva fargli capire che la situazione non era quello che sembrava anche se era abbastanza naturale che sembrasse il contrario.
-Cos’è, tuo giro di “clienti” è terminato per questa sera?- gli disse Michael assottigliando lo sguardo. Non riusciva a smettere di guardarlo, gli occhi blu di James lo avevano lasciato senza fiato dal primo attimo in cui i loro sguardi si erano incrociati. E’ vero, non era un tipo da prostitute lui, ma in quel momento provava un’intensa attrazione per quel giovane uomo; gli abiti femminili che portava addosso, e quel lieve profumo floreale gli stavano letteralmente mettendo in pappa il cervello. Voleva farselo, assolutamente: Michael era un tipo che otteneva sempre ciò che voleva quindi un “no” da parte di James non era per niente accettabile.
Dal canto suo James, dopo l’ultima frase proferita da Michael, aveva iniziato a guardarlo con astio scostando il viso dal suo leggero tocco di dita dal suo mento. Doveva mettere le cose in chiaro, e in fretta.
-Non sono una prostituta, o qualsiasi altra cosa tu possa pensare…stronzo…- gli disse avvicinandosi a lui stringendolo per la giacca. James non era un tipo che si incazzava facilmente, ma essere preso per una persona frivola e volgare gli aveva fatto perdere le staffe.
Rimasero per una decina di secondi a fissarsi senza dire nulla: James non aveva mosso un millimetro continuando a guardare con astio Michael che senza troppi complimenti voleva portarselo a letto come se nulla fosse. Gli dava fastidio il fatto che non aveva battuto ciglio neppure all’insulto che gli aveva rivolto.
-Sono un po’ confuso…- iniziò a dire Michael buttando fuori l’ultimo tiro di sigaretta in faccia a James che resistette con tutte le sue forze per non tossire. Non c’era cosa che più odiava come il fumo delle sigarette. –Tu non sei una lucciola? O un “lucciolo” in questo caso…- gli chiese prendendogli le mani che stavano ancora stringendo la sua giacca sgualcendola un po’. Si avvicinò ancora di più portandogli le mani vicino al suo petto guardandolo il più intensamente possibile. Doveva ammettere che James lo stava sorprendendo.
-No! Non lo sono!- gli rispose quasi urlando. James voleva andarsene il più velocemente possibile. Il contatto delle gelide mani di Michael lo stavano facendo sentire strano. Non capiva esattamente che cosa gli stava accadendo, ma gli sguardi intensi che gli rivolgeva soffermandosi prima sui suoi occhi e poi sulle sue labbra stavano creando dentro di lui una strana attrazione nei confronti di Michael. E questo non poteva essere assolutamente ammissibile dato che quel tipo voleva solo scoparselo senza impegno.
-Non dirmi che sei qui solo per farti guardare…- gli chiese a fior di labbra pervaso da una sempre più crescente eccitazione nei riguardi di James. Lo trovava interessante, e lo incuriosiva sempre di più. James era rimasto per un attimo pietrificato di fronte l’imponente figura davanti a sé…quel profumo intenso di colonia lo stava inebriando un po’ troppo e in effetti quella era stata la prima volta in cui si sentiva attratto nei confronti un uomo, cosa che non credeva gli potesse mai accadere. Mancava davvero molto poco perché le loro labbra si unissero, ma decise di divincolarsi immediatamente, perché non aveva intenzione di cedere alle avances di quel tipo che lo voleva solamente usare.
-Sì, proprio così!- gli rispose sprezzante James, divincolandosi finalmente dalla stretta di Michael.
-Sono qui per farmi semplicemente guardare, per far incantare chiunque incroci il mio sguardo, per lasciarmi ammirare per poi…rimanere ancora una volta solo…aspettando qualcun altro…- sospirò pesante James: mai a nessuno aveva spiegato il motivo del perché faceva quello che faceva. A nessuno è mai interessato e soprattutto in quel momento si sentiva un idiota, perché solo in quell’istante si era reso conto di quanto quello che faceva per sentirsi migliore e considerato, anche per un solo istante, alla fine lo condannava ancora una volta a un’esistenza di solitudine che tutto sommato non era poi tanto diversa dalla solitudine che era costretto ad affrontare nella sua vita diurna.
Si voltò per un attimo verso di Michael che lo guardava con un sopracciglio alzato quasi come se non avesse capito neppure una parola di quello che aveva detto. Beh, era comprensibile: neppure James non nascondeva a se stesso che la situazione in cui lui si era volutamente cacciato era abbastanza assurda, ma non ha mai dovuto giustificarsi con nessuno e quindi le cose andavano bene così. Ma ora, quello sguardo sbigottito su di sé era davvero troppo per lui…non voleva essere guardato così, quegli occhi stavano rimuovendo tutto quell’alone di illusioni che aveva costruito su di sé.
Michael decise di muovere qualche passo verso James ancora un po’ incerto sul da farsi: non poteva credere che al mondo esistesse una persona che come lui che si aggirava di notte come una prostituta solo ed esclusivamente per farsi guardare. Era la cosa più assurda che avesse mai sentito, e si chiedeva che razza di schifosa vita potesse condurre quel giovane uomo di fronte a lui per costringerlo a fare quello che faceva da parecchie notti. Si chiedeva, poi, come era possibile che uno con una bellezza così disarmante potesse essere ignorato e incredibilmente solo dato che di primo acchitto non gli era sembrata una persona cattiva.
James stava muovendosi in direzione della sua macchina parcheggiata aldilà della strada. Non aveva intenzione di stare un minuto di più lì, aveva fatto fin troppo tardi e si maledisse per non essere andato via quando ne aveva avuta l’occasione. Si bloccò rischiando di perdere l’equilibrio quando si sentì strattonare all’improvviso. Osservò Michael che lo guardava con un’espressione indecifrabile sul volto. James lo osservava stanco pronto a sorbirsi un insulto o qualcosa del genere, ormai aveva perso l’esuberanza e la sicurezza che ogni notte lo pervadeva.
-Io e te…ci rivedremo ancora?- non sapeva neppure lui il perché di quella domanda nata spontaneamente tra le sue labbra. Michael lo guardava impassibile cercando di non far notare il lieve imbarazzo nato dal contatto degli occhi di James sorpresi e dalle sue guance deliziosamente colorate di rosa, che gli conferivano una bellezza capace di fargli tremare il cuore.
D’altro canto James, non sapeva che cosa dire, e né tanto meno cosa fare. Osservava stupito Michael che non accennava a ridurre la stretta sul suo braccio e che lo stava letteralmente mangiando con gli occhi cosa che lo face rabbrividire parecchio. Non sapeva se fidarsi di lui, che pur sempre era un perfetto sconosciuto che tra l’altro gli aveva proposto di andare a letto con lui senza troppe cerimonie, e si sentiva parecchio in difficoltà sentendo il suo cuore battere all’impazzata non appena questi gli si avvicinò per poi sussurrargli a fior di labbra –Hai perso la lingua per caso James?- socchiuse gli occhi senza smettere di fissare insistentemente quella bocca fin troppo rossa ed invitante. –Posso cercala io per te…- gli sussurrò sensuale, accarezzandolo dolcemente una guancia. James non si era mai sentito in vita sua così tanto desiderato come in quel momento e tutto quello che provava era completamente nuovo -Sai dove trovarmi…se vorrai- gli disse posando un lieve e dolce bacio casto sulle labbra sottili e fresche di Michael, lasciandolo sospirante sul ciglio della strada mentre che con passo svelto James corse verso la sua macchina andandosene il più velocemente possibile. Sentiva che se fosse rimasto ancora un po’ lì avrebbe ceduto alle attenzioni del suo adulatore e si sarebbe lasciato portare ovunque egli avesse voluto senza indugi.
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