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5

Il vento la sfiorava dolcemente mentre teneva in piedi la vela. Le si affiancò Stefano
- E' magnifico oggi, no?
- Sì si fila che è una meraviglia. Ce la facciamo ad arrivare a Punta?
- Sì, penso di sì... Potremmo fare un bagno là e tornare... Mangeremo alle tre, ma tanto abbiamo fatto colazione tardi...
- Allora via!
E si staccò da lui prendendo una raffica di vento.
"E' stato carino a non chiedermi più niente... E deve aver detto anche a Deborah e a Rebecca di non fare domande! Luca invece non mi ha nemmeno chiesto come stavo..." rimuginò Luce per l'ennesima volta.
- Io direi che possiamo fermarci, cosa ne dite?
L'acqua sotto alla tavola di Rebecca era cristallina: il fondale composto da sabbia, alghe e qualche scoglio era popolato da numerosi pesci di specie diversi. La proposta fu accettata e, appoggiate le vele all'acqua, si abbandonarono atuffi e schiamazzi. Luce era felice. Era riuscita a dimenticarsi cosa era successo la sera precedente e il litigio con Luca.
- E' l'una, ci conviene tornare.
Sì, decisamente Stefano era quello con più senso pratico. Le ragazze, però, erano un po' meno convinte.
- Un ultimo tuffi tutti insieme, dai!
Rebecca sperava di ottenere così anche il beneplacito del fratello. E ci riuscì. "Un ultimo tuffo", però, voleva dire "un tuffo e un altro quarto d'ora di bagno", ma nessuno ci fece troppo caso, nemmeno Stefano.
- Luce, adesso ti lancio! Pronta?
Il ragazzo le si era avvicinato da dietro e, dopo averle cinto la vita con le braccia, si preparava a lanciarla in avanti.
- Vai!! - esclamò lei ridendo.
SPLASH
Chiuse gli occhi e lasciò che l'acqua la accarezzasse mentre affondava. Doveva riemergere. Mosse lentamente i piedi. affondò ancor di più. Agitò freneticamente le braccia. Il mare la inghiottì più velocemente. Le bruciavano i polmoni a furia di trattenere il fiato.
- Ma cosa sta facendo Luce? Perchè non riemerge? - i ragazzi erano allibiti.
"Basta è finita..." pensò Luce smettendo di lottare e lasciandosi trascinare a corpo morto verso il fondo.
- No! Luce, no!
Il grido gli si bloccò in gola nel momento stesso in cui si immerse. Con rapide bracciate raggiunse la ragazza e con una solida presa del braccio intorno alla sua vita la riportò in superficie più velocemente che potè. Adagiò con tutta la delicatezza che aveva quel corpo abbronzato, eppure così pallido, sulla tavola da surf. Piano piano Luce si riprese e, aprendo gli occhi, si ritrovò circondata dalle facce preoccupate degli amici.
- Come stai? - La voce di Stefano era incerta e agitata.
Queste parole le rimbombavano nella testa. Si sentiva rintronata. Non voleva preoccuparli, ma non se la sentiva di mentire, non di nuovo.
- Be'... Sono un po' frastornata... Ma  cosa è successo?
- Be'... Ti ho lanciato e non riemergevi più...
- Ste ti ha salvato!
- Rebe stai zitta! - la zittì lui.
Luce si sentiva troppo stanca per ridere o per ringraziarlo. Appoggiò la testa sulla tavola e chiuse gli occhi. Di nuovo Stefano lanciò quel grido angosciato:
- Luce, no!
Lei fece un salto spalancando gli occhi.
- C-che c'è?
Il ragazzo arrossì violentemente, mentre sua sorella ridacchiava, cercando di non farsi notare.
- Come stai veramente? - domandò allora Deborah, prendendo in mano la situazione.
- Sentite, non mi va di mentirmi. Sto... - scelse con cura le parole - Mi sento un po' strana. Cioè, non sto male fisicamente, ma...
- Pensi di riuscire a tornare a Mulinetti?
- Credo di sì... Vi spiace solo aspettare dieci minuti?
Nessuno aveva fretta. Risalirono sulle tavole e si scaldarono sotto i raggi dorato del sole.
Luce cominciò a essere tormentata da troppi pensieri: "Cosa mi sta succedendo? E' la seconda volta che il mare mi stava spingendo verso il fondo. Se non fosse stato per Stefano..." Già Stefano. Il paese era piccolo ed erano cresciuti insieme. Lui aveva un anno di più, ma nessuno dei due si ricordava quando si erano visti per la prima volta, come se fossero stati amici da sempre. E forse era così. Luca era arrivato dopo. Era di Recco e si erano conosciuti al liceo. Piano piano aveva cominciato ad entrare nella vecchia compagni di Luce, che era sempre rimasta legata ai vecchi vecchi amici di Sori. Quell'estate, però, Luca si comportava stranamente: ormai andava quasi sempre a Sori, dieci minuti di motorino da casa sua, ma ultimamente evitava Luce. D'altra parte lei non faceva niente per impedirglielo. Se lui le rispondeva male, il giorno dopo lei non era in spiaggia, ma a fare un giro in windsurf.
Intanto che Luce rimuginava su queste cose, Stefano non aveva smesso un attimo di pensare a quello che era successo. Non si era sbagliato, Luce stava veramente annegando, ma perchè? Cos'era successo? Perchè ultimamente era così strana? Già, ultimamente, ma da quando di preciso? Dall'inizio dell'estate? Sì, forse era un po' cambiata, ma non era ancora strana. Dalla sera prima! quest'idea gli attraversò il cervello come un lampo. Era tutta una scusa quella dell'appendice? E se lo avesse fatto di proposito, se avesse voluto annegare? Quell'idea lo rattristò, ma poi si convise che non poteva esserecosì, altrimenti la sua reazione sarebbe stata ben diversa. Forse non voleva parlarne, come riguardo a quello che era successo la sera precedente, ma si sentiva in dovere di farlo: doveva chiederle cos'era successo veramente! Era sicuro che non gli avrebbe mentito, sapeva che se non voleva dirgli qualcosa  avrebbe potuto semplicemente stare zitta, lui avrebbe capito.
- Ok ragazzi sto bene. Possiamo tornare.
Luce si era riscossa e aveva sollevato la vela dall'acqua. Gli altri tre furono subito pronti.
Il vento non era calato e le tavole planavano dolcemente sull'acqua. Per tutto il ritorno nessuno fiatò: Deborah e Rebecca si godevano il vento tra i capelli, ma erano preoccupate per Luce, Stefano cercava le parole più adatte per parlarle e pensava a quale potesse essere il momento migliore. La ragazza al centro dei pensieri degli amici stava invece ragionando che, se Stefano fosse stato Luca, il giorno dopo non solo l'avrebbe guardata come un marziano, ma avrebbe certamente detto a tutti quello che era successo.
La spiaggia di Mulinetti arrivò prima del previsto per tutti: se ne resero conto solo quando un signore che stava facendo il bagno li ammonì di stare più attenti.

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