26
"La gente di mare è gelosa delle tradizioni della propria terra, ma condivide i sogni, le ferite, le sfide, con i suoi simili d'altre terre e d'altri mari: per vincere l'ostilità della vasta distesa d'acqua, occorrono sempre impegno e sacrificio, falso eroismo: il mare offre doni preziosi, ma sa anche essere terribile... Sul calar della sera i pescatori sistemavano gli attrezzi sulla barca. Li attendono lunghe ore senza sonno, sostenuti dalla speranza di una buona pesca. Si allontanavano dal porto che era ormai notte. Una preghiera va a Dio perchè la pesca sia abbandonata. È una notte senza molte luci, ma tiene compagnia il pensiero del ritorno, del colore del sole il giorno dopo e la certezza dei gesti fatti mille volte. Eroe senza armatura, il pescatore ripete oggi, a bordo di navi tecnologiche, gli stessi riti di ieri: sono gesti, imprecazioni, scaramanzie che aiutano a superare il terrore della grande onda che appare, distrugge e scompare... E più ancora, la paura della rete vuota, della povertà e della fame. Sulla pesca ogni comunità marinara ha fondata la sua esistenza." Il sogno era durato così a lungo che l'immagine non era stata una sola, ma tre che sfilavano. Rappresentavano tutte marinai al lavoro o schierati su una nave che, non sapeva perchè, le sembrava che fosse l'Amerigo Vespucci. Quando si svegliò e andò a controllare capì perchè. ERA l'Amerigo Vespucci. Pensò di aver ormai imparato a memoria tutto il libro.
Era l'ultimo giorno di competizioni. Quello in cui si proponevano nuove gare strane. Una sarebbe stata scelta per l'anno successivo.
Passando davanti al B&B di Etienne, Luce lo vide già sulla strada ad aspettarla. Non fece in tempo a salutarlo che lui subito le chiese della sera prima, perchè non era venuta. Allora lei fu grata a Stefano che questa mattina le aveva inviato un sms con la scusa che aveva usato. Così potè rispondere e riuscì anche a farcirlo un po' di particolari. Lui, che era un grandissimo chiaccherone, la guardò e le disse solo:
- Tu me es manquèe. - (Mi sei mancata.)
Lei ed Etienne erano in spiaggia già da un po' quando arrivarono tutti gli altri. Passarono la mattina a fare ipotesi sulle possibili gare. Scartarono i tuffi perchè era difficile trovare un buon posto per farli. Rimase lo scivolo con il materassino, i rimbalzi con i sassi, l'inginocchiamento e la corsa sui sassi.
La prima consisteva nel sedersi a cavalcioni del materassino e lasciarsi scivolare in acqua. Quando si furono ripresi dalle risate che li aveva fatti bere non poca acqua di mare, decisero che era impossibile decretare il vincitore e quindi la scartarono.
Passarono alla corsa sui sassi roventi, ma erano talmente abituati che fecero due volte il giro della spiaggia, prima di stufarsi e di incoronare vincitore Leo, il primo ad arrivare. Stessa sorte ebbe l'inginocchiamento che non ebbe un vincitore, visto che, dopo un quarto d'ora, erano ancora tutti inginocchiati e si erano decisamente stufati. Per il rimbalzo, aspettarono che la spiaggia si fosse svuotata, avendo paura di prendere qualcuno in testa.
Luce ed Etienne parlavano continuamente fitto-fitto.
Stefano cercò di capire cosa stavano dicendo, ma scoraggiato si rivolse alla sorella:
- Le sta raccontando dei fuochi di ieri però divagano parecchio...
- Cioè?
- Lui ama la chitarra elettrica e gli U2, legge molto, ma non ha un libro preferito. Lei non sa suonare niente, ama De Andrè, legge molto e il suo libro preferito è "Il vecchio e il mare". Devo continuare?
Annuì.
- Lui adora la città e non potrebbe vivere in un piccolo paese, lei il contrario. Lui passa tutto il suo tempo in piscina e va benissimo a scuola. Lei va bene, ma studia tantissimo. In piscina non riesce a entrarci, ma fino a quando proprio non si gela fa il bagno in mare. Le piace scrivere racconti. Lui le ha chiesto come fa, dicendole che scrive bellissimi temi, ma niente al di fuori della scuola. Letterale "Mi piace vedere il segno della stilografica sul foglio che minuto dopo minuto forma una storia, la storia che ho in testa. È meglio che tenere un diario, perchè quello che scrivi rappresenta il tuo pensare e i tuoi pensieri, mentre il diario vero e proprio diventa più l'esagerazione di quello che provi, lo sfogo di un pazzo". Lui si stupisce che non scriva a computer e che non abbia un diario... -
- Sei migliorata in francese sorellina!
- Già... Senti, ma perchè ti interessa? -
- Mah così... Dopo una settimana che non fanno altro che parlare pensavo che non avessero più argomenti...
- Sei tu che sei un misantropo e che parli pochissimo!
- Forse è così...
Stefano si era rabbuiato e aveva abbassato lo sguardo.
- Guardami un attimo in faccia, ti devo dire una cosa importante!
Due occhi color nocciola le rivolsero lo sguardo di un cerbiatto ferito.
- Mmh... Ste... Non voglio farti rimanere male... Ma...
- Ma?
- Niente lascia stare.
- Senti non me ne frega niente, va bene? Non mi metterò a fare scenate di gelosia o chissà cosa stai pensando! Non sono Luca e so rispettare le persone e le loro scelte! Dimmi quello che mi volevi dire!
- Mmh... Ste... Stai urlando...
Il ragazzo arrossì violentemente e abbassò lo sguardo. Aveva attirato l'attenzione di tutti, fortunatamente non della diretta interessata che aveva seguitato a parlare in francese.
- Se vuoi te lo dico, però calmati!
- Spara!
- È chiaro che lui ci sta provando...
- Coosa? Ma si conoscono da tre giorni!
- Abbassa la voce!
- Sì, ma... Dopo aver sbagliato con Luca che conosceva da tre mesi è assurdo che accetti!
- Non dirmi che non sembra che ci stia!
- L'apparenza inganna!
- Ma le parole e i fatti no!
- Ma...
- Fratellone, guarda che lo so quanto ci tieni a lei e sarei sicuramente più contenta se si mettesse con te, ma è lei che deve scegliere e, purtroppo, pare che l'abbia fatto...
Stefano si stupì del tono di sua sorella: non era mai stata seria in argomento delle sue possibili fidanzate. Lo aveva sempre preso in giro e ora... Pensò che forse gli stava facendo uno scherzo più sottile del solito, ma bastò uno sguardo ai due ragazzi seduti di fronte che parlavano rapidamente a fugare ogni dubbio.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro