25
"Il giorno finiva in una serenità di calmo e squisito splendore. L'acqua scintillava pacifica; il cielo era una benigna immensità di luce pura... Nella sua caduta obliqua e impercettibile, il sole toccò l'orizzonte e dal bianco incandescente passò a un rosso opaco senza raggi e senza calore." Questa volta le parole descrivevano benissimo l'immagine di un magnifico tramonto sul mare, con sullo sfondo il profilo nero della vicina costa.
Quello era il giorno delle gare che Luce preferiva, le "gare strane".
Quando lei ed Etienne arrivarono alla spiaggia erano già tutti lì, pronti per la prima: le "torri".
I maschi entravano in acqua fino al ginocchio e le ragazze salivano sulle loro spalle, mentre questi cercavano di mantenere l'equilibrio. Poi le femmine si spintonavano cercando di far cadere le avversarie. Leo e Debby capitolarono insieme a Renzo e Lucia spintonandosi tra di loro. Rebe in spalla a Ste ed Etienne con Luce resistettero fino a quando quest'ultima non fece il solletico all'amica facendola piombare in acqua insieme al fratello. Dopo aver mangiato Luce si propose per raccoglire tutta la spazzatura per andarla a buttare. Stefano si offrì di aiutarla: doveva parlarle in privato.
- Senti, stasera ci sono i fuochi a Recco, vuoi venire o non te la senti?
- È già l'otto?!
- Già -
Calò il silenzio
- Guarda che se non vuoi venire inventiamo una scusa, non sei mica obbligata!
Lei lo guardò negli occhi.
- Davvero?
- Ti sembra che ci sia una legge che ti impone ti venire a vedere i fuochi di Recco?
- No, dicevo: davvero mi copriresti le spalle?
- No, l'ho detto per scherzo!
Lei non colse il tono ironico.
- Oh!
- Guarda che sto scherzando! Certo che lo faccio, altrimenti non te l'avrei nemmeno proposto, no?
Alzò gli occhi e lo guardò in faccia:
- Grazie, grazie per tutto quello che stai facendo per me in questi giorni!
L'avrebbe abbracciato, ma non voleva farsi vedere da tutti gli altri.
- Ok, cosa devo dire?
- Mmm, non lo so, non sono molto brava a inventare scuse...
- Ok ci penso io, in queste cose un campione! Chiedilo al mio prof di matematica!
Mentre si risiedevano Rebe diede la solita gomitata nello stomaco al fratello che ruggì, questa volta controllando il tono di voce:
- Cosa vuoi adesso? Vuoi farmi vomitare tutti i giorni?
- Ste, lasciala in pace! Ha trovato il suo vero Luca. Guardali!
Indicò con il mento Luce ed Etienne seduti vicini che chiaccheravano come al solito in francese stretto.
- È molto simile fisicamente al suo ex, però ha un carattere molto diverso. So cosa vuol dire per te, ma lasciala in pace. È ancora confusa dopo quello che è successo tra lei e Luca, ma se la lasci seguire la sua strada arriverà alla felicità. Fallo per lei, lasciala in pace!
Lui non riuscì a ribattere. Si sentiva come se la gomitata fosse stata un pugno. Un pugno dato da una mano con un guanto d'acciaio. Non poteva credere che quelle parole fossero uscite dalla bocca della sorella. Di solito lo prendeva in giro, non era mai stata seria. E poi "Lasciala in pace". Cosa voleva dire? Cosa le aveva fatto? Cosa significava "So cosa vuol dire per te"? Forse Rebe aveva frainteso quello che era successo quando erano andati a buttare la spazzatura. Chissà cosa aveva pensato... D'altra parte era sicurissimo di non aver mai detto o fatto qualcosa per cui doveva "lasciarla in pace".
Si distrasse perchè Leonardo propose di andare avanti con le gare. Toccava alle pile di sassi: bisognava impilare i ciottoli di cui era formata la spiaggia, chi fosse riuscito a utilizzarne di più avrebbe vinto.
Le ragazze furono messe quasi subito fuori gioco. Infatti i maschi andarono ben oltre i loro cinque sassi, arrivarono a undici, dodici quindici. Con questo numero e una fantastica pila abbastanza precaria, Etienne si portò a casa un'altra vittoria. Tutti lo fissarono con sguardi tra l'incredulo e lo stupito: il francese era una vera e propria rivelazione continua. Era bravo in tutto e sembrava non avesse incertezze o dubbi. La lingua diversa non lo fermava e non dimostrava un briciolo di timidezza. Si era inserito nel gruppo come se ci fosse sempre stato, eppure sapeva a malapena i loro nomi, pronunciandoli con un buffissimo accento. L'unica che sembrava non fare caso a niente di tutto questo era proprio Luce che passava con lui la maggior parte della giornata e ormai non si dava neanche più la pena di tradurre quello che si dicevano.
Toccava alle immersioni. Di nuovo si gareggiava maschi e femmine separati.
La prima gara consisteva nel rimanere in apnea sott'acqua il più a lungo possibile.
Luce vinse facilmente, ma Stefano aveva notato l'esitazione e la paura che era balenata nei suoi occhi quando aveva dovuto immergersi. Nessuno dei due aveva dimenticato il giorno dopo Ferragosto.
Tra i maschi, Leo prima e Renzo dopo, persero. Rimasero in gara Etienne e Ste che arrivarono primi a pari merito.
La seconda gara, invece, consisteva nel percorerre più spazio possibile in apnea, completamente immersi. Tra le femmine vinse nuovamente Luce, mentre per i maschi si ripetè il podio di quella precedente. Luce notò che Etienne non era troppo soddisfatto e cercò di elogiarlo. Il ragazzo sorrise debolmente, ringraziò ma disse che non esistevano gare con vincitori a pari merito e che uno dei due avrebbe dovuto vincere. Lei gli spiegò che era la prima volta che succedeva, ma che non c'era nessun problema, avrebbero aggiunto dei premi.
- Mais quel sont les prix? - (Ma cosa sono i premi?) domandò lui.
Al che Luce si fece misteriosa e rispose:
- Vous vedrez vendredi! - (Vedrai venerdì!)
Si intromise Rebecca che propose ad Etienne di andare quella sera ai fuochi di Recco e lui chiese delucidazioni a Luce che parlava un francese decisamente migliore. Lei gli spiegò di buon grado tutto nei minimi dettagli, visto che non aveva mai saltato un anno e lui accettò entusiasta.
Erano le otto e mezza e tutta la compagnia era sotto la casa di Luce. Tutti si fermarono, ma Stefano disse di andare avanti.
- Ma Luce non ve l'ha detto che oggi non può venire?
- Ma come? Non se n'è mai perso uno!
- Infatti era molto arrabbiata, ma i suoi genitori l'hanno obbligata ad andare...
- Dove?
- Ma non vi ha detto proprio niente?
- No!
- A me l'ha detto mentre buttavamo la spazzatura, ma pensavo lo sapeste anche voi!
- E invece no! Allora ci dici dove doveva andare?
- Suo papà riceve un premio e il club a cui era iscritto offre a tutti la cena...
- Ah! Ma per cosa cosa lo riceve?
- Non so, credo per un articolo o roba così...
Deborah non ci era cascata nemmeno per un secondo. Recco era dove abitava Luca, c'era da aspettarselo.
Stefano invece aveva pensato al qundici di agosto quando Luce era scappata dalla spiaggia. Non era stata una fitta all'appendice. Lui lo sapeva. E per qualche motivo strano che non si sapeva spiegare lo collegava ai fuochi.
Rebecca invece non aveva capito un granchè, ma cercò comunque di spiegarlo ad Etienne che si rabbuiò quando seppe che Luce non sarebbe venuta. E non era solo perchè Rebe, che parlava un francese alquanto traballante, sarebbe stato il suo unico traduttore.
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