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21

"La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne. Il vecchio era magro e scarno... Le mani avevano cicatrici profonde che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti. Ma nessuna di queste cicatrici era fresca. Erano tutte antiche come erosioni di un deserto senza pesci." Questa se la ricordava, era un pezzo da "Il vecchio e il mare" che aveva appena letto. Per un attimo pensò che i sogni legati al libro "Mare" fossero finiti. Ma fu un attimo, perchè si ricordava anche l'immagine: una delle tante foto che ritraeva i pescatori intenti nella "levata" della tonnarella di Punta Chiappa. Non una frase qualunque, ma quella che accompagnava l'immagine nel" Cube book". Ormai lo sapeva tutto a memoria.
Più il tempo passava e più le sembrava inquietante "la faccenda dei sogni", come la chiamava lei.
Diede un calcio al lenzuolo e si affacciò alla finestra: mare abbastanza calmo e buon vento.
Notò quasi subito il messaggio di Ste:
"Alle 9.30 a Mulinetti. Noi quattro con il windsurf, gli altri con il bahia, ci incontriamo a metà."
Non si preoccupò di rispondere: quel messaggio non voleva risposte e poco dopo era a Mulinetti ad aspettare gli altri.

- Eccoli!
Le loro vele colorate non erano certo invisibili. Leo e Renzo ammainarono velocemente la randa e rollarono il fiocco. Appena i quattro sulle tavole furono vicini appoggiarono le vele sull'acqua e tutti e sei si tuffarono.
Fu Luce la prima a notarlo:
- Dov'è tua sorella?
Renzo si mostrò imbarazzato. Aveva appena dovuto spiegarlo a Leo e non gli andava di dirlo di nuovo. Ma gli sguardi di tutti puntati su di lui lo fecero cedere:
- A Genova. In ospedale. Ieri era nervosa perchè le avevo detto che la sua migliore amica era stata ricoverata.
Al che Stefano sbottò:
- Ma sei cretino?! Ieri la prendevi in giro in quel modo...
Renzo non lo lasciò finire:
- Giuro che non lo sapevo! Me l'ha detto stamattina!
Stava quasi piangendo.
- Vi assicuro che ha spiazzato anche me!
- Ma cos'ha?
Luce era tornata alla carica.
- Non lo so. Lucia ha borbottato qualcosa a proposito del fatto che è stata investita...
Calò il silenzio.
Imbarazzato, Renzo cambiò discorso:
- Lunedì iniziano le nostre olimpiadi! Siete pronti?
- Prontissimi, anche se nel nuoto femminile non c'è speranza: potremmo anche non disputarle. Luce ha un motore entrobordo a 200 cavalli!
Nonostante l'avesse messa un po' sul ridere, Rebecca era sempre un po' freddina su questo punto.
Le loro olimpiadi erano delle gare che si svolgevano l'ultima settimana prima dell'inizio della scuola. Partecipavano tutti in tutte le "discipline" e ogni anno veniva aggiunta una gara.
Deborah, sentendo che l'atmosfera stava diventando ancora più fredda provò a cambiare ancora discorso:
- Che ne dite, se come gara nuova, quest'anno facessimo una regata con i windsurf?
Renzo la contraddisse:
- Semmai con i bahia!
- Ma così dovremmo farlo a squadre...
- E allora? Anche le torri e il nuoto sincronizzato sono a squadre.
Questa volta provò Leo ad alleggerire l'atmosfera:
- Bè prima fammi provare.
Debby gli diede il suo windsurf e cominciò a spiegargli come fare. Leo cercò di tirare su la vela:
- Ma dov'è lo sblocco?
- Non c'è lo sblocco, tira e basta!
- Come tira e basta? Peserà due tonnellate, non ce l'hai un argano?
- Ma che argano, tira!
- E non ce la faccio! Che razza di forza avete voi quattro?
- Guarda che quello è più leggero di quello di Ste, vuoi provare il suo?!
- Aspetta, ci sono! Ma quanta forza ho!
- Più su: deve stare in piedi diritto!
- Ok, aspetta...
Splash
- Eh no, io non la tiro più su!
Leo aveva rinunciato quando la vela era nuovamente caduta in acqua insieme a lui. Nel frattempo Stefano aveva convinto Renzo a provare anche lui.
- Cavolo se pesa!
- Ok, ci sei, adesso prendi il boma e spostalo leggermente in qua... Non così tanto! Ok così!
Splash. Renzo non si diede per vinto e salì nuovamente sulla tavola.
- Sì, così sei giusto. Portala un po' più a prua per poggiare, se no vai all'orza.
Renzo era un velista provetto e capì quel discorso che ad altri poteva sembrare arabo.
- Perfetto, ci sei! Vedi che sta prendendo il vento?
Renzo fece qualche metro per poi cadere nuovamente in acqua.
- Be' sei stato molto bravo! Noi avevamo provato una cinquantina di volte, prima di riuscire a fare il pezzo che hai appena fatto!
Non solo Leo era rimasto a bocca aperta, ma anche i quattro windsurfisti si erano sentiti in dovere di fargli i complimenti.
- Allora che ne dici? Lo facciamo?
Lo punzecchiò Rebecca.
- Oh no! Non ho mica voglia di sollevare ancora i due quintali della vela.
Lo battè sul tempo Leo. E questa volta la tensione si sciolse sul serio.

Ancora una volta Luce e Stefano si trovarono da soli sulla spiaggia di Mulinetti aspettando che Deborah e Rebecca si cambiassero. Infatti come sempre Ste si era solamente infilato una maglietta e Luce non si era curata di mettere un costume asciutto, come testimoniava la chiazza bagnata sulla T-shirt. Ancora una volta fu lui a iniziare, ma questa volta la conversazione aveva tutt'altro tono:
- Senti, scusa, posso sapere cosa c'era scritto nel messaggio che hai ricevuto stamattina?
Stupita Luce glielo mostrò.
- Ah ok, no perchè Rebe mi ha fregato il telefono con la scusa che lei non aveva soldi e poi ha cancellato i messaggi, volevo sapere cosa ti aveva scritto... Sai, a volte è un po'...
Luce sorrise:
- Nessun problema!
- A ridagli Ste! Lasciala in pace!
Rebecca si era nuovamente intromessa prendendo in giro il fratello che era arrossito e sembrava volergli mollare una sberla. Debby la trascinò con la classica frase da mammina che li fece ridere tutti e tre:
- Vieni, lascia in pace tuo fratello!

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