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11

La mattina dopo Luce si svegliò alle sei. Aveva avuto una notte terribile: si era addormentata alle due e da allora si erano alternati momenti di sogni sereni e di liberazione ad altri di incubi e bruschi risvegli causati dal senso di colpa. Forse era stata troppo brusca, forse non doveva farlo? Aveva usato parole senza senso? Avrebbe dovuto lasciare che si spiegasse? E ora? Cosa sarebbe successo? Non aveva versato una lacrima, ma aveva una gran paura.
Quando alle sei si decise finalmente ad alzarsi dopo tre ore scarse di sonno, il letto era ridotto a un ammasso informe formato dal copriletto arrotolato su se stesso e spinto via dai piedi. Il lenzuolo era appallotolato per terra a un paio di metri dal letto.
Appena alzata era così accaldata che decise di farsi una docia gelata, ma neppure questo riuscì a farla stare meglio. Mentre rifaceva il letto le venne la tentazione di ritornare a dormire, ma scacciò subito quel pensiero perchè l'idea di ritornare a rigirarsi, stretta nella morsa dei suooi pensieri le faceva venire la nausea. Si sdraiò allora sul divanetto, con le cuffie. Quasi senza accorgersene si addormentò e, quando un'ora dopo si svegliò, nonostante il sonno agitato, si ritrovò più riposata che dopo tutta la notte. Fu allora che benedisse l'inventore dell'mp3 e i due cantanti che aveva ascoltato.

- Mamma, perchè mi avete chiamato Luce?
La domanda le rimbalzava in testa da un po', ma dalla sera prima la sentiva più impellente. Ma ora che lo aveva detto, aveva paura. Non sapeva di cosa di preciso, forse che la madre cercasse di sapere di più. Ma Miriam rimase spiazzata. Cosa poteva rispondere? Cercò con lo sguardo il marito, ma era nella stanza accanto, non sarebbe intervenuto.
- Be'... Perchè ci piaceva... Non c'è un motivo particolare...
- Mmm... Ma Alba si chiama così perchè è nata al sorgere del sole... Anche Luce viene da una cosa di simile?
- Be'... No... Cioè è un nome che ci piaceva e basta... Non c'entra niente il sole, come invece per quella tua compagna.
- E se fossi nata maschio, mi averesta chiamato Luca?
- No... Ma perchè...- non riuscì a finire la frase perchè fu interrotta.
- Nel senso: quando si aspetta un bambino non si sa subito se sarà maschio o femmina, quindi si scelgono nomi per entrabi i sessi... Capisci? Quindi se fossi stata maschio che nome mi avreste dato?
- Be' in realtà non avevamo ancora deciso quali nomi ci piacevano quando abbiamo scoperto che saresti stata femmina e ci siamo concentrati su nomi femminili...
- Mmm... Capito...
Che cosa pensavo che le avrebbe risposto? Che si chiamava così perchè "un raggio di luce l'aveva illuminata mentre nasceva"? Si sentiva veramente stupida.
- Allora ragazze che volete fare oggi?
Alessandro entrò improvvisamente in cucina.
Senza un attimo di esitazione, Luce impose:
- Andiamo in barca a Punta!
Non aveva nessuna intenzione di vedere qualcuno dei suoi amici. Accortasi però di esser stata troppo brusca e perentoria, rilanciò:
- Così posso fare un po' di sci... Dai, vi prego!
Miriam e Alessandro si guarderanno in faccia: dall'ordine perentorio luce era passata alla supplica. Ma alzarono le spalle e acconsentirono.

§§§

Aprì gli occhi e venne accecata dal sole. Non era stato un risceglio brusco come quelli di quella notte, ma dolce come la canzone che stava ascoltando. Era sdraiata a pancia in giù sul ponte della barca e, cullata dalle onde e accarezzata dal sole, si era addormentata senza accorgersene. Osservò i giochi di luce dei raggi solari sulle onde e lentamente girò la testa: sua madre prendeva il sole lì a fianco. Inarcando leggermente la testa, vide che suo padre si era addormentato all'ombra del tendalino con il giornale in mano. Allungando un braccio raggiunse la borsa da cui estrasse il telefonino. Un solo messaggio. Controllò l'ora e il mittente. Era delle 9 ed era Deborah che le chiedeva came stava e "ma a che ora mi mandi i messaggi?!". Si ricordò che in quella notte di delirio le aveva mandato un messaggio verso le 4 chiedendole se aveva fatto la cosa giusta. Notò che l'amica aveva evitato di rispondere alla sua domanda. Fu allora che le uscì:
- Mamma ho lasciato Luca.
Non era stata lei, la sua bocca aveva agito da sola.
Miriam aprì gli occhi e si girò verso la figlia.
- Quando?
- Ieri sera.
Era meno stupita di quanto Luce avesse immaginato: era quasi preparata, si aspettava qualcosa di simile. In quell'estate Luce era cambiata così tanto che non riconosceva più in lei la figlia che aveva cresciuto.
- Senti so che non vuoi che faccia domande, quindi non approfondirò, ma posso chiederti solo due cose?
- Sentiamo...
- E' per questo che hai insistito per venire in barca? E' per questo che è un po' che sei strana?
Luce annuì, ma abbassò gli occhi. Alla prima domanda aveva risposto sinceramente, ma alla seconda...

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