10
La cena era passata velocemente. Nessuno le aveva fatto domande e questo aveva fatto sì che Luce si rilassasse e si divertisse. In più qualcuno aveva proposto di far sedere i maschi (Luca, Stefano, Renzo, Leonardo e Mirko, amico di Rebecca) da un lato del tavolo e dall'altro le femmine (Luce, Deborah, Rebecca, Lucia e Laura, un'amica di Rebe). I ragazzi si erano prepotentemente sistemati e le ragazze si erano sedute di fronte. Quelle che avevano preso coraggio per prime erano state Lucia (in faccia al gemello), Deborah (davanti al "troppo bello" Leo) e Rebecca (dirimpetto al suo "quasi fidanzato" Mirko). Poi Luce, che voleva mettersi vicino a Debby si era trovata innanzi a Stefano e Laura era stata obbligata a sedersi dinnanzi a Luca, anche per essere vicina a Rebe.
Alla fine della cena, Leonardo, che con i suoi 19 anni era il più grande, aveva proposto di andare a prendere un gelato da mangiare in spiaggia.
I coni erano finiti da un po' e il cerchio di ragazzi stava chiacchierando del più e del meno, quando luca se ne uscì con una delle sue battute perfide su Luce e quella, come suo solito, mandò giù senza una parola, ma si scurì in volto. Gli amici si lanciarono sguardi significativi: Leo guardò con una faccia interrogativa Renzo che rimbalzò il suo sguardo a Stefano, il quale, alzò le spalle e rivolse un'occhiata preoccupata a Deborah, che alzò a sua volta le spalle e rivolse velocemente la sua attenzione a loro due.
Mentre Luca continuava imperterrito a parlare, senza accorgersi di niente, si udirono le campane della chiesa.
- E' mezzanotte.
Leo saltò in piedi come una molla, sospirando di sollievo per quella distrazione. A quel punto tutti si svestirono e corsero verso il mare. Luce, che quell'estate era sempre la prima a entrare in acqua, tentennava, muovendo lenti passettini sempre più insicuri mano a mano che l'acqua diventava più alta. Steafano e Deborah, facendo finta di giocare cercavano di rimanere più indietro di lei. Quando l'acqua le arrivava al ginocchio era quasi ferma. Dopo il sedici non si era più avvicinata al mare e ora... Barcollò e poi cadde in ginocchio. Si voltò scura in volto. Non era stato un errore. Dietro di lei Luca sogghignava:
- Però, che equilibrio! Per una piccola spintina sei lì a leccar per terra!
Lei si rialzò e strinse le labbra fino a farle diventare una sottile linea bianca. Poi con una forza che lei stessa non conosceva appoggiò i palmi delle mani al suo torace e lo spinse violentemente fino a che lui non cadde. Poi si voltò e camminò velocemente fino al resto del gruppo. Luca si rialzò rosso di rabbia e deciso a fargliela pagare.
Sembravano bambini piccoli da tanto si divertivano e schiamazzavano. Anche Luce ora non aveva più paura, però non osava ancora immergere anche la testa. Non si era accorta di avere Luca alle spalle, non fino a che lui l'ebbe spinta sott'acqua e l'avrebbe tenuta sotto per chissà quanto tempo se Steafano non avesse cercato di strappare le sue mani dalle spalle della ragazza, insultando:
- Stupido deficiente! Non vedi che la fai annegare?!
Solo Rebe e Debby capirono perchè si erano tanto scaldato. Luca ci provava sempre più gusto e spingeva sempre più forte fino a che Stefano non gli tirò un pugno in faccia. Al che lasciò la presa per poter rispondere. Mentre volavano pugni e insulti, Luce riemerse. Disse che si sentiva bene, poi si girò e vide i due ragazzi.
- Smettetela! - fu tutto quello che riuscì a dire.
Tutti concordarono che il bagno poteva dirsi concluso.
Luca si era diertto all'angolo vicino alle canoe dove aveva lasciato i vestiti. Si era appena infilato la maglietta che si trovò davanti Luce con una strana espressione.
- Ti devo parlare!
- Senti se è per prima... - Dal tono si capiva che non voleva scusarsi.
- Non è per prima! Ma per tutte le volte! Non posso andare avanti così! Vedi, tra noi non c'è solo una lettera di differenza. La tua A definisce un carattere che non mi appartiene.
Detto questo si girò e se ne andò, senza aspettare una risposta.
Chiunque avrebbe cercato di fermarla, non Luca. Normalmente le avrebbe detto che non era lei che lo lasciava, ma lui che si era stufato. Non quella volta. Rimase a guardarla che si allontanava come imbambolato. Non disse niente e per alcuni secondi trattenne il respiro.
Lei aveva ormai raggiunto gli altri. Non aveva avuto esitazioni. Non perchè si fosse preparata il discorso, no. Aveva semplicemente detto in sintesi quello che le era affiorato alla mente in quei giorni passati ad ascoltare. Ascoltare la musica, sì, ma soparattutto il suo cuore. Quello che aveva detto le era uscito di getto e, ora che l'aveva fatto, le sembrava di aver usato le parole migliori.
Solo due persone avevano capito cos'era successo: Deborah e Stefano. Infatti per quanto Debby fosse occupata ad ammirare Leo, si era accorta di tutto, mentre Stefano non l'aveva persa di vista un attimo. Dunque entrambi sapevano, ma nessuno aveva commentato, nè aveva intenzione di farlo.
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