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Capitolo 3


Nei giorni seguenti un grande nervosismo al bunker regnava sovrano.
Io non ne avevo captato il motivo e quando provai a chiedere spiegazioni a Ron fu vago, mi disse soltanto che sarebbero dovuti andar via.

I mie occhi si erano illuminati a quelle parole anche se il mio entusiasmo non durò tanto.
Io e Xhon saremmo rimasti al sicuro dentro al bunker1 ancora per qualche giorno.

-E Thao?- Avevo chiesto.
-Thao è importantissimo per questa missione, c'è un uomo da curare.- rispose Ron.
Così mi ritrovai sola col mio peggior nemico, Xhon.

Sembrava scontento quanto me della cosa, aveva litigato furiosamente col padre ma alla fine aveva dovuto cedere.
-Sei la mia spina nel fianco.-
Mi disse un giorno all'allenamento.
-Vieni al sacco!- ordinò.
Mi costrinsi ad ignorare il tono imperativo per evitare di tirargli un pugno.
-Potresti essere più gentile? Sono tre settimane che mi alleno e non mi sono mai lamentata.- obiettai.

Xhon fece un sorrisetto e si massaggiò il mento.
- Effettivamente questa è stata proprio una sorpresa per me, credevo fossi una mammoletta.-
Gli lanciai un' occhiataccia. -Sono cresciuta senza una madre e un padre, mi dispiace contraddirti.- 
Tirai un pugno furente contro il sacco per enfatizzare le mie parole.
Xhon sembrò apprezzare il gesto.
- Dovresti tirarla fuori più spesso questa rabbia, è utile per il combattimento.-

Non riuscii a frenarmi dal chiederglielo.
-E' stato Macho a insegnartelo?-
Xhon ignorò la domanda, ma intravidi in lui una punta di fastidio.
Continuai a tirare pugni a caso. Il sacco era davvero duro.
-Se non segui le posizioni che ti ho insegnato rischi soltanto di farti male, saputella.- disse girandomi attorno come  una mosca fastidiosa.

Per l'ennesima volta, nonostante il mio impegno ricevevo solo insulti.
- Vorrei tanto ci fosse qui Thao al tuo posto. Lui si che è un uomo.- Esclamai fiera
Sorrise beffardo.
- Uh si, proprio un grande uomo. Non è neppure stato in grado di proteggere la sua ragazza quando serviva.-

Quelle parole mi colpirono allo stomaco. - Cosa?-
Xhon girò attorno al sacco, guardandomi dritta negli occhi.- Non te lo ha detto il caro fratellino?-
Tirai un pugno più forte, il sacco si slancioò in  avanti  ma Xhon non lo fermò, quindi tornò con ferocia indietro e colpendomi mi sbalzò a terra.

-Concentrati Luce. Non sono qua a divertirmi, dovrei essere fuori a difendere i miei fratelli cazzo.-
Lo guardai con odio. -Scusa se ti sto facendo perdere del tempo, ma non sei costretto a farlo se non vuoi.-
Mi alzai barcollando.
- Se non te ne fossi accorto in questo orribile bunker ci siamo solo io e te, per quanto mi riguarda puoi aprire quella porta,- indicai la porta da dove Thao mi aveva fatto vedere il cielo- e io andrò via per sempre dalla tua vita.-

Anche se la mia frase suonò molto come una supplica, la risposta di Xhon arrivò tagliente .
-Se avessi potuto lo avrei già fatto credimi, ma io tengo fede alla parola data a mio padre.-
Ci guardammo in silenzio per un minuto che sembrò essere eterno.
- Se lui crede in te e vuole difenderti, per forza di cose devo farlo anche io. Mi fido di mio padre, lo faccio per lui e per la mia famiglia. Ciò non vuol dire che anche io mi fidi di te, sono ordini e se mi tocca stare qui ad addestrarti lo faccio e basta.-

Sembrò soddisfatto delle proprie parole mentre a me faceva tutto ancora più rabbia.
-Se non ci credi non dovresti farlo.- dissi.
-Tu a cosa credi invece?-chiese con disprezzo.
Rimasi in silenzio.
-Immaginavo.- Disse soddisfatto. Fece per prendere il suo asciugamano e se ne ando'.

Quella sera capii che dovevo andare via. Odiavo quel bunker e odiavo Xhon. Su una cosa mi ero sbagliata, qualcosa che accomunava lui e Thao c'era, la schiettezza quella che ti colpisce e ti fa star male. Come si permetteva di giudicarmi? Non sapeva niente di me.

Verso quelle che credetti essere le 21 , non ne ero sicura perché il mio auricolare aveva smesso di segnare il tempo da qualche giorno, misi lo zaino con le mie cose in spalla e andai verso la porta del Bunker1.
Xhon era li ad attendermi.

-Sapevo che ci avresti provato.- disse.
Lo sconforto pervase il mio corpo. Non volevo lottare con lui.
-Te lo chiedo per favore, apri quella porta e non mi vedrai mai più.-
Con stupore vidi le sue mani prendere delle chiavi e inserirle nel chiavistello. La serratura fece un rumore metallico, poi scattò e l'aria fresca della sera m'invase le narici.
-Ovviamente vengo con te.- Aggiunse.
-Non capisco.- obiettai.
-Ti ricordo che ho degli ordini da eseguire e poi sono stanco anch' io di stare qui dentro.-

Si toccò il ciondolo che aveva al collo, non avevo mai notato che ne avesse uno.
- Io non,- feci per dire ma un fascio di luce mi accecò, dal suo ciondolo si materializzò una grossa lince nera che lo leccò affettuosamente.
-O mio dio.- Non riuscii' a contenermi- E' stupenda.
Xhon sorrise fiero. -Lui è Shi.-
Mi avvicinai all'animale che mi annusò incuriosito.
-E' strano,- disse guardandomi accarezzare l'animale- non annusa mai nessuno, al massimo li sbrana.-

Salimmo entrambi sulle nostre linci e iniziammo ad andare. Non mi ero resa conto, perché Xhon mi ci aveva portata da svenuta la prima volta, che il Bunker fosse immerso nel fitto di un bosco.
Era buio pesto e per questo ci affidavamo ai nostri animali per attraversare gli alberi.
Fu li che ad un certo punto Sasha ringhiò.
-Cos' é stato?- dissi impaurita.
Xhon prese una torcia dal borsone che portava a tracolla. -Sarà stato qualche scoiattolo, le nostre linci avranno fame.-

Sapevo che non poteva essere vero, il nonno mi aveva detto che le linci erano come spiriti guida che ci proteggevano e crescevano  e si nutrivano con noi.
-Dove siamo diretti?- Chiesi curiosa.
Xhon, si stacco l'auricolare.
- Il tuo funziona?- Chiese preoccupato.
Feci cenno di no con la testa. Xhon rimise il suo nel borsone.
-Se i nostri auricolari non funzionano, vuol dire che Metasio è fuori gioco.-

Sobbalzai a quel pensiero.- Vuoi dire che è morto?-
-Non ne ho la certezza, ma sicuramente non può fare più il suo lavoro.-
Riflettei sulla cosa.- Come facciamo a capire il tempo? Beh io un pò me la cavo adesso, ma non so essere precisa come il Metasio.-

Xhon scoppio a ridere. -Tu te la cavi? -
Mi sentii presa in giro.
-Che ora pensi che siano adesso?- Chiese.
Calcolai che più o meno stessimo camminando da una ventina di minuti.
-Saranno le 21:30. -Dissi fiduciosa.
A Xhon scappò una fragorosa risata, che mi innervosì parecchio.
-Lascialo calcolare a me il tempo, prima che Macho mi scegliesse per fare il guerriero avrei dovuto essere un Metasio. Io so leggere il tempo.-
Restai piacevolmente scioccata, dal tono si capiva che non se lo era inventato.
-E che ore sono di grazia?- chiesi ridendo.
-L'ora di diventare un tutt'uno col tuo animale e correre come un fulmine.-
Sentii il colpo troppo tardi, quella che immaginai fosse una pallottola mi sfiorò il braccio, facendomi gridare per il brucione.

-Luce è tutto ok?- gridò Xhon.  Sentivo le palpebre appesantirsi e la vista più sfocata.
-Resta sulla tua lince.- Furono l'ultime parole che sentii prima di svenire.

- Svegliati, bambina mia.-
La voce del nonno si affievoliva.
-Svegliati.-
Qualcuno mi strattonò, aprii gli occhi, vidi Xhon chino su me. Era giorno. Finalmente rivedevo il sole e finalmente sentivo di nuovo cantare gli uccellini.  Xhon si alzò e scomparve dietro una radura poi tornò con la sua borraccia gocciolante.
-Bevi è acqua fresca. - Disse.
Mi accorsi che lo stomaco brontolava. Avevo fame.
-Cosa è successo?- Chiesi.
-Ti hanno colpito con un dardo avvelenato.-

Mi guardai il braccio, era coperto da una grossa foglia verde. Sentivo qualcosa di umido sotto.
-Per tua fortuna sono anche un esperto di piante officinali.- Disse spavaldo.
-Un dardo? A me è sembrato più un proiettile. - Obiettai.
- E' colpa del tuo mondo. Qui il male si manifesta nello stesso modo in cui lo hai conosciuto. Nel tuo mondo con le armi da fuoco, nel mio con frecce ,spade e pugnali.- Spiegò.

Mi sembrò tutto assurdo.
-Ce la fai ad alzarti?- Chiese, tendendomi la mano.
Mi tastai il petto e la collana preoccupata.
- Sasha, Sasha sta bene?-
Xhon annuì. -Dobbiamo sbrigarci se vogliamo raggiungere la Residenza prima di sera.-
-La Residenza? Torniamo la?-
-Se il Metasio è morto come ho intuito, i Difensori si staranno spostando per trovare chi lo ha ucciso. Devo andare sulla sua torre a ripristinare il collegamento del tempo coi miei fratelli. Capiranno che sono io. -

-Ma se lui è morto, vuol dire che a Thao è successo qualcosa allora? - Chiesi disperata.
Xhon mi guardò incuriosito.- Stai tranquilla,- mi rassicurò- forse non è arrivato in tempo per guarirlo.-

Ci rimettemmo in cammino , dapprima però mangiai dei biscotti che avevo nello zaino.
In realtà mi ero stupita di trovarmelo ancora. Xhon avrebbe potuto prendermi la spilla e il diario mentre ero svenuta, invece non lo aveva fatto.
-Grazie per avermi salvato la vita.- Dissi, stupendomi delle mie parole.
-Ordini,- ribatte' lui secco- eseguo solo gli ordini.-
Ma stavolta non riuscii a credergli.

Quando arrivammo alla Residenza, non eravamo preparati a vedere quel triste spettacolo. Praticamente il castello non esisteva più, solo la torre del Metasio era ancora in piedi. Per fortuna si  affrettò a dire Xhon.

-Tu aspettami qui, io vado su a vedere.-
Decisi di non obiettare.
Tornò dopo quello che mi parve un quarto d'ora.
-Sono riuscito a riattivare l'auricolare per qualche minuto. Spero mi abbiano sentito.-
-Lo spero anche io.- dissi fiduciosa- E il Metasio? - chiesi.
Scrollò le spalle- Non c' è traccia.-
-Quindi che facciamo?-
-Dobbiamo trovare mia madre é l'unica in grado d' insegnarti ad usare la capsula ancestrale.-
Restai sbigottita- Dovrei usarla?-
- Non fare l'ingenua se ce l'hai tu è per un motivo e l'unico che mi viene in mente è che un giorno o l'altro ci servirà che la usi.-
Mi sentii un pò offesa.- Non faccio l'ingenua. Sono stata catapultata in questo mondo con degli oggetti che pensavo essere solo oggetti, invece scopro che sono vere e proprie armi per sopravvivere. Io faccio davvero fatica a capirci qualcosa che tu ci creda o no.-
-Non ci posso credere.- Sbottò lui.
-Cosa?-
-Come può una persona importante come tuo Nonno averti tenuto all'oscuro di tutto. -Scosse la testa- Giuro che fatico ancora a crederci. Oppure sei proprio una brava attrice.-
Tirò su col naso. - Andiamo.-

Per buona parte del viaggio non parlai di nulla. Ancora una volta Xhon mi aveva dimostrato di non fidarsi di me.
-Al diavolo!- Si fermò di botto interrompendo i miei pensieri. -Devo cacciare qualcosa ho una fame da lupi.-
-Cacciare?- chiesi.
-Accendi un fuoco vicino quel cespuglio,- indicò un gruppo di rami e foglie  -sai farlo vero?-
Capì dal mio silenzio che non avevo idea di come si facesse.
-Mi spieghi come avresti fatto senza di me?- Sbottò.
- La grande donna che vuole essere liberata. Saresti già morta!- Andò via.

Aveva ragione, non sarei durata un giorno senza di lui. Nonno non mi aveva dato non solo gli strumenti ma neppure le basi per cavarmela da sola. La mia vita era insensata, ma come poteva essere colpa mia?
Iniziai a piangere stringendomi a Sasha. Lei mi leccò tenera il viso.
-Sasha. -Andai verso un cespuglio, lontano da quello che Xhon prima mia aveva indicato, avevo bisogno di stare da sola. Dovevo pensare.

Xhon tornò circa un'ora dopo con quelli che mi parvero dei poveri scoiattoli impiccati a un rametto, sottile ma robusto. Li appoggiò su un grosso masso e poi andò alla ricerca di legna.
In men che non si dica accese un fuocherello scoppiettante.
-Sai qual' é la cosa che più mi irrita di te?- Ruggì dirigendosi come una freccia nella mia direzione.
-Tu non ci provi nemmeno, non vuoi imparare, non vuoi sopravvivere forse?-
Sentii una punta di disprezzo nella sua voce.
-C'é gente che si sta facendo il culo per non farti uccidere, l'hai capito o no?-

Vedendo che non reagivo iniziò a scuotermi con violenza. -Luce!-
Fu lo schiaffo la cosa che mi fece più male, non tanto un male fisico quanto un male dentro.
Sasha reagì al posto mio fendendo il polso di Xhon. Shi le fu subito addosso per difenderlo.
-Basta.- Richiamai Sasha nel ciondolo.
Gli occhi di Xhon mi gelarono. Si gettò sullo zaino.
-Tu non ci servi, mia madre saprà sicuramente usare la spilla. -Ringhio'.
-No!- Mi buttai su di lui scaraventandolo giù per terra.

Un pugno potente colpì il mio naso, che iniziò a sanguinare. Lo ricambiai, tirandogliene uno al basso ventre. Non avrei mai pensato di poterlo atterrare un giorno, la sua forza era indescrivibile. Mi avrebbe uccisa se avessi continuato.
-Non tiri più fuori il tuo animaletto adesso!?-  Urlò sprezzante.
Tenevo salde le mie gambe sopra di lui.
-Rivoglio il mio zaino.- Gridai.
-Perché?- Urlò feroce lui.
-E' l'unica cosa che mi resta di mia madre, ti prego Xhon. -

Le lacrime uscirono ancora una volta, sempre più difficili da ricacciare indietro, la mia corazza si era ormai sgretolata. Ero vulnerabile.
Xhon si liberò dalla presa e ribaltò la situazione, approfittando della mia debolezza.- Devi restare concentrata, Luce.-
Lo guardai con rabbia.- Ti odio. Odio tutto di questo mondo.-
Mi lasciò li, sanguinante e piangente, mentre il fuoco scoppiettava allegro.

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