8. Gossip.
(Tre giorni dopo)
Jay's POV
L'ha fatto! Quel diavolo l'ha fatto!
Devo stare calmo!
Ora vi racconto tutto.
Appena le lezioni fossero terminate del tutto, ho notato pagine di giornale appese su una bacheca, a fianco alla mia classe e alcuni studenti che leggevano interessati.
Io subito non ci ho prestato molta attenzione, finché ho addocchiato il mio nome in grassetto, in prima pagina. Allora mi sono avvicinato per saperne di più, ma già avevo un bruttissimo presentimento.
"BASTARDO!" Ho gridato, quando ho letto il titolo per intero.
Rappresentante d'istituto ha una storia col noto bullo Park Jongsong! Sarà vero o c'è qualcosa sotto?
Io questa volta lo ammazzo seriamente! Per colpa sua ora mi daranno tutti del frocio! Mi prenderanno in giro a vita!
Fa parte anche questo della tua stupida vendetta, Yang Jungwon?
Digrignavo i denti dalla rabbia, mentre leggevo il resto.
I due studenti sono stati colti di sorpresa ieri in corridoio, mano nella mano.
Inoltre il nostro rappresentante, come riportano i testimoni, ha confermato la sua storia col ragazzo più popolare della scuola.
A provare il tutto, il nostro reporter ha fotografato i due mentre si davano un bacio...
Io quel giapponese lo rispedisco nel suo paese a calci in culo!
Ma aspettate un attimo... Jungwon è già fidanzato! E si chiama Kim Seojoon! Che è successo?! Forse hanno rotto, oppure, cari miei, stiamo assistendo a un tradimento!
Per altri scoop, leggete la sezione gossip dei prossimi giorni!
C'era dell'altro, ma io ero troppo adirato per continuare. Sono corso via, ma non per andarmene, per scambiare due paroline con Jungwon.
Sono salito al piano di sopra, superando una rampa dopo l'altra di scale, metri di corridoi... Ma quanto cazzo è lontana la sua classe dalla mia!
Sono arrivato col fiatone. La porta era aperta, così sono entrato e la maggior parte degli studenti rimasti si sono ammutoliti.
"YANG JUNGWON!" Ho gridato.
Lui si è voltato di scatto e mi ha guardato beffardo.
"Che cazzo urli?! Ci sento!" Mi ha risposto arrogantemente.
"Vieni fuori ADESSO." Ho ordinato. Bruciavo di rabbia e l'impulso di picchiarlo era fortissimo.
Lui si è alzato svogliato e mi ha raggiunto in corridoio.
Preso dal nervosismo, gli ho tirato uno schiaffo, facendo un ciocco che ha rimbombato per i corridoi quasi deserti.
È rimasto impassibile, come se non l'avesse nemmeno sentito, non ha fatto né detto niente, non ha reagito, era immobile a scrutarmi.
Mi sono accorto solo dopo del suo grosso livido che gli occupava quasi metà collo... Ma che?!
Ad una certa tutta la mia rabbia è sfumata via, nel vederlo meglio. Gli occhi si mostravano stranamente lucidi ed evitava di guardarmi in faccia. Mi sono reso conto che il Jungwon insopportabile che conosco non si trovava lì davanti a me e che qualcosa non andava.
"S-scusa... N-non..." Ho balbettato.
Le sue pupille si sono mosse per cercare le mie, le sue labbra separate leggermente e ha aggrottato la fronte, formando un espressione confusa.
"Scusami." Ha mormorato, per poi spostare immediatamente lo sguardo sul pavimento.
Non ho aperto bocca. Se prima avevo tanta voglia di urlargli in faccia tutto quello che pensavo di lui e del suo piano sadico, adesso mi fa quasi pena, nel vederlo così... Triste.
"Non avrei dovuto far pubblicare quella roba... È per questo che sei qui, no?" Ha continuato.
Ho annuito.
"Jungwon..."
Ha mosso leggermente il capo verso il mio, per avere la più completa attenzione alle mie parole.
"Stai bene?"
"Perché ti preoccupi ora?" Ha risposto freddamente.
Lecita domanda, alla quale non so dare risposta. Devo ammettere, però, che questi ultimi tre giorni da amante hanno cambiato il mio modo di vedere quel ragazzo... Lo odio ancora moltissimo, certo, gli mollerei sberle all'infinito su quel bel faccino e prenderei a calci quel culo perfetto che si ritrova, ma allo stesso tempo inizio a provare una leggera empatia per lui e la complicità che hanno due veri amanti.
Ho sentito un lieve calore nelle guance. Ho distolto lo sguardo.
"Era proprio necessario, Jungwon?" Ho mormorato serio, cambiando argomento.
"Per farlo ingelosire, sono necessari dei pettegolezzi."
Stavo per saltare su a ribattere, ma mi ha preceduto.
"Scusami..."
Tutto il mio nervosismo si è dissolto, come una bolla di sapone scoppiata in aria, le quali goccioline vengono trasportate dal vento. Ero stranamente calmo.
Ho sospirato.
"Ha funzionato almeno?"
"Anche troppo." Ha interrotto il nostro contatto visivo, per poi concentrarsi sulle grandi mattonelle a scacchi del pavimento.
Ho capito, allora, le origini di quel misterioso livido sul collo e sul mio viso si è creata una smorfia poco percettibile di disappunto.
Jungwon's POV
Certo che l'inglese non è proprio il mio forte! Divento estremamente nervoso quando lo studio e aggressivo quando lo parlo... Non so il perché... Non lo sopporto.
La biro picchiettava sulla carta, a volte la masticavo, formando delle profonde incisioni sulla plastica del tappo.
Ma perché devo studiare Charles Dickens, quando non so nemmeno capire la differenza tra past simple e present perfect?! Non so una regola grammaticale! E sono sicuro che avrò il debito anche quest'anno!
Proprio quando mi stavo per addormentare, con la testa appoggiata sulla scrivania e l'evidenziatore in mano, ho sentito la porta aprirsi e sbattere subito dopo. Io sono saltato sulla sedia, mettendomi dritto immediatamente... Il cuore ha sussultato in petto e ha preso a battere forte... Che spavento! Non me lo aspettavo!
Non ho fatto in tempo a voltarmi e a realizzare, che ho avvertito una pressione sulle spalle, la quale mi ha spinto violentemente contro lo spigolo della scrivania. Ho aperto gli occhi attonito e ho visto Seojoon quasi sopra di me... Il suo sguardo, nero di rabbia, mi ha agitato ancora di più.
Tra le mani stringeva una pagina di giornale, quella che avevano appeso in bacheca da poco, pochi minuti prima della fine delle lezioni... Mi sorprende che l'abbia già visto. Me l'ha lanciata in faccia.
Le mie braccia sono scattate d'istinto, dopo quel gesto, così gli ho mollato uno schiaffo di avvertimento, solo che mi è tornato indietro, amplificato.
"Che cos'è questo?" Ha chiesto.
"Un giornale, non lo vedi?"
"NON FARE IL FURBO E SPIEGAMI COS'È QUESTA STORIA DI JONGSONG!"
Già sapevo perché era arrabbiato, ma ho deciso di fare il finto tonto e di negare tutto.
"Che storia?"
"A NON LO SO... DIMMELO TU! A QUANTO PARE STAI AGENDO ALLA MIE SPALLE!"
"Calmati."
Mi ha tirato un secondo ceffone, così forte stavolta, che mi ha fatto girare la testa di lato e bruciare la guancia come ustionata.
"DIMMI CHE MI STAI NASCONDENDO! HAI UNA STORIA CON JONGSONG?" Ha urlato ancora più furioso.
"No."
"NON RACCONTARE STRONZATE!"
"Seojoon, sono solo pettegolezzi, hanno frainteso tutto."
Successivamente, mi ha afferrato il collo e ha tirato verso di se per farmi alzare. Le sue dita graffiavano la pelle e premevano così tanto, che sentivo l'arteria pulsare copiosamente... Faceva male, molto male... Respiravo a fatica... La trachea bloccata.
Ha preso di nuovo quella pagina di giornale, per mostrarmi gli scatti del mio amico.
"E questi? COSA SONO?!"
Non riuscivo a parlare, mi mancava il fiato... Emanavo solo versi strozzati e monosillabi, intanto che stringeva ancora di più la presa.
Non ha mai fatto una cosa del genere prima ad ora; all'inizio mi è apparso come un ragazzo dolcissimo, gentile, amabile e affettuoso, ma ora sta sempre più rivelando la sua vera faccia, sotto quella maschera, sotto i complimenti, baci e carezze... Che schifo! La pagherà per tutto!
"S-Seo..." Era l'unica cosa che usciva dalla mia bocca.
"Sei peggio di una troia... Se ti rivedo con qualcun'altro, ti..."
Non aveva finito la frase, già sottointendeva quello che mi avrebbe fatto, oppure aveva capito che non stavo dando peso alle sue parole, essendo troppo impegnato a cercare l'ossigeno, a boccheggiare come un pesce.
Così mi ha spinto a terra.
Ho tirato un respiro profondo e rumoroso e poi un altro e un altro ancora, interrotti ogni tanto da colpi di tosse... Finalmente! Il collo mi doleva e pulsava, dieci minuti dopo già avrei visto un grande livido.
Faticavo a tenere dentro tutta la rabbia che stavo provando... Aspetta, Jungwon, aspetta... Non è il momento, ma quando lo sarà sarò io a ridere!
Sono rimasto in ginocchio sul pavimento, tenendomi il collo con una mano.
"Ora mi fai anche le scenate?! Sei patetico! Alzati, che non ti sei fatto niente!" Ha ringhiato Seojoon, come un cane rabbioso.
Stringevo il pugno, così forte, che le nocche sbiancavano, tremavo e non davo segni di voler obbedire a quel comando.
"M-muori..." Ho bisbigliato... Grosso errore.
"Che cos'hai detto?!"
Non mi ha lasciato il tempo di ripeterlo, che mi ha tirato un calcio sul diaframma, prendendo in pieno anche un paio di costole... Mi ha tolto il respiro... Il colpo è stato così forte, che ho sentito le mie membra rivoltarsi come un calzino. Subito dopo me ne ha tirato un altro sul fianco, prima di andarsene soddisfatto. Ha sbattuto la porta alle spalle, che ha fatto un tonfo sonoro, lasciandomi dolorante a terra.
Mi sono accasciato, appoggiandomi sul fianco non colpito, stringendomi il diaframma tra le braccia... Non respiravo, non si muoveva a causa dell'impatto, ha ricominciato solo quando sono scoppiato in singhiozzi.
Lacrime di odio mi bruciavano le guance, il sangue mi ribolliva dentro... Ho lanciato un grido strozzato, poi ho tirato violentemente un pugno sulle mattonelle del pavimento.
Vuoi tanto fare l'uomo, eh, Seojoon? Ti fa sentire realizzato saper dare un pugno e un calcio, ti fai bello davanti ai tuoi amici, quando mi tratti come un giochino di fronte a loro! Quando ridi alle mie spalle e credi che io non ti senta, fai finta di non conoscermi e mi tratti bene solo quando vuoi scopare! Testa di cazzo!
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