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4. Azione... Er3z1one.

Jungwon's POV:

"Fammi uscire!" Ha urlato furioso.

Prima che potesse aggiungere altro, mi sono avvicinato e gli ho tappato la bocca. Ovviamente ha cercato di divincolarsi, ma io lo immobilizzavo da dietro, con la mano che premeva sul collo.

"Ascoltami..." Ho detto a voce calma, ma mancava veramente poco al perdere la pazienza.

"Credi che per me sia divertente? Non ti sto chiedendo di sposarmi, solo di fingere di corteggiarmi."

Jongsong mi ha afferrato la mano e l'ha scostata dalle labbra.

"Perché proprio io?!"

"E lo chiedi pure?! Sei il ragazzo più popolare della scuola... Hai la minima idea di quanto si ingelosirebbe?!"

"Ma io sono etero!"

Ho abbozzato un sorriso amaro. Ho iniziato a giocare con qualche ciocca dei suoi morbidissimi capelli neri, con fare provocatorio. Lui intanto mi fissava smarrito.

"Caro mio Jay... Tu sei tutto tranne etero!" È stata la prima volta in cui l'ho chiamato così e non intendo rifarlo.

Lo sguardo perfido che avevo lo stava facendo uscire di senno, glielo si leggeva negli occhi.

"Ti piacerebbe, finocchietto!"

Quel soprannome! Per la rabbia gli ho tirato la ciocca che stavo ancora tenendo.

"Non chiamarmi così, idiota!"

Ho mollato la presa.

"Ti farò pure i compiti per un anno." Ho detto subito dopo impaziente.

Mi osservava incerto sul da farsi e assai infastidito dalle mie maniere arroganti e sfacciate. Si mordeva il labbro inferiore e cercava di distogliere lo sguardo da me in modo quasi impacciato.

"Non so."

Non potevo accettare una risposta del genere... O sí o no.

Mi sono avvicinato nuovamente, incredulo di quello che stavo per fare. Jongsong ha provato a indietreggiare, ma ha sbattuto contro un banco.

Le mie labbra, a una certa, hanno sfiorato la morbida pelle del suo collo, mentre lui cercava di piegarsi all'indietro per sfuggirmi, ma io lo seguivo. La sua schiena ha toccato il banco... Era in trappola.

"Non sai deciderti eh? Allora ti do una mano." Gli ho sussurrato all'orecchio.

Il mio dito, così come il calore del mio fiato, scivolava sul suo collo liscio e scolpito. Il pomo d'Adamo si muoveva lentamente, come le parole strozzate che vi uscivano.

"Che vuoi fare?"

"Niente..."

Pian piano scendevo con i tocchi, fino ad arrivare alla cravatta. Gliel'ho slegata lentamente, con movimenti sinuosi delle dita, per infine sfilargliela via e farla cadere a terra.

Allora ha cercato di sollevare la schiena, ma io l'ho spinto immediatamente contro il banco.

"Dove vuoi andare? Se vuoi che ti lasci, sai cosa devi fare."

I suoi occhi ardevano di rabbia e le sue labbra erano serrate, in un espressione di disprezzo.

"Mai!" Ha ringhiato.

"Molto bene..."

La mia mano è scesa ancora; il mio dito attraversava il petto con una lentezza per lui snervante.

"Ti stai eccitando, vero?"

Nessuna risposta. Ho iniziato a premere un po' dappertutto col polpastrello. La sua faccia era un mix tra rabbia e piacere.

Mi sono issato sul banco con le ginocchia per vederlo meglio... Il sudore che gli inumidiva la pelle, il sangue che gli arrossava il viso.

C'è rimasto solo un posto da provare...

"E qui? Ti piace?"

Sembrava un meccanismo a molla: qualunque stimolo lo avrebbe fatto scattare.

"Chissà cosa accadrebbe se accidentalmente lo toccassi!"

"T-ti prego no." Ha balbettato con un filino di voce.

Ho sorriso vittorioso.

"Allora sii il mio amante."

"Preferisco morire!"

"Peggio per te."

Ho incominciato con una lieve pressione e Jongsong ha inarcato la schiena di riflesso, ha chiuso gli occhi, preparandosi al peggio.

"Fermati..." Ha mormorato.

"Ti basta dire solo una parolina e io la smetto."

Non sembrava ancora intenzionato a cedere, ma gli conveniva farlo.

"Crepa!" Ha esclamato a denti stretti.

Che coraggio hai, Jongsong! Sfidarmi in questo modo! Ma io se fossi stato in te non lo avrei fatto... Ormai era con le spalle al muro, un'altra piccola pressione e l'erezione era inevitabile. Mi ricordava una boccetta di nitroglicerina scaldata: altamente instabile. Mi sorprende che in quella situazione sia stato così tanto scemo da permettersi di fare l'arrogante! Idiota!

Jay's POV

Jungwon era sopra di me... Il suo sguardo provocatorio e innocente allo stesso tempo mi faceva saltare i nervi!

Il mio corpo era immobile, come paralizzato.

Il fiato caldo sul collo, le sue dita che scorrevano sulla pelle, i suoi tocchi sempre più insistenti... Non ce la facevo più!

È successo tutto in un attimo... Lui mi ha spinto contro il banco, la pressione sulle mie spalle mi impediva di divincolarmi.

"Non sai deciderti eh?" Allora ti do una mano." Ha detto.

Sentivo il contatto di quelle labbra delicate, le sue gambe contro le mie.

Vedevo quegli occhi larghi e vispi, le profonde fossette che gli segnavano le guance soffici. Un visino talmente dolce da mascherare un demonio.

Ogni tocco era una scarica di adrenalina nuova. La mia faccia avvampava come se andasse a fuoco e da lì a poco quel calore si sarebbe propagato da un'altra parte, come il sangue che sentivo pulsare nelle orecchie, alimentato dai battiti frenetici del cuore.

Tutto questo per chi? Un ragazzo, colui che odio di più al mondo, per giunta.

Il suo dito scendeva e a me venivano i brividi, anche se ero madido di sudore.

Si è issato sul banco, giusto per vedere meglio la mia espressione impanicata, che lo divertiva... Quanto avrei voluto tirargli un pugno!
Prima si allungava, stando in punta di piedi... Quel nanetto faticava ad arrivarmi al collo! Ho sentito le sue gambe tremare dallo sforzo mentre lo baciava.

Si stava prendendo gioco di me, nel mentre cercava con insistenza il punto del mio piacere. Quando lo ha trovato, ho visto le sue labbra tirarsi all'indietro, formando un sorriso maligno. Gli leggevo la vittoria sul volto ed è stato in quel momento che ho capito il suo piano.

"Chissà cosa accadrebbe se accidentalmente lo toccassi!" Ha detto Jungwon ironico.

"T-ti prego no!"

Non oserebbe! Vero?

"Allora sii il mio amante!"

Quella parola mi ha rivoltato lo stomaco come un calzino.

"Preferisco morire!" Ho risposto. Non avevo alcuna intenzione di essere un suo burattino da manovrare per una stupida vendetta!

"Peggio per te."

Ha continuato a premere. Ho chiuso gli occhi, questa volta il brivido di piacere è stato più intenso, facendomi inarcare la schiena.

Non cedere, Jay, non cedere...

Gli ho implorato di smettere, ma lui continuava a guardarmi con quegli occhi perfidi.

"Ti basta dire solo una parolina..."

Piccolo diavolo!

"Crepa!" Ho esclamato, preso dall'impulso... Me ne sono pentito immediatamente...

Percepivo il sangue anche nei più piccoli capillari... Pulsava... Avevo caldo... No... Stavo bruciando dentro.

Non alzarti, per favore!

Jungwon intanto sogghignava, fiero di quello che ha appena fatto... Maledetto!

"Osp!" Ha esclamato.

È successo l'inevitabile... Dannato Jungwon!

"Strano però... A una persona "etero" non diventa così..."

Non gli ho neanche fatto finire la frase, che mi sono ritratto, alzandomi con le braccia e ho piegato le gambe verso di me: più lontano possibile da lui. Ho buttato le mani sull'inguine, nel tentativo di farlo abbassare.

Nel mentre quel diavolo con le fossette è rimasto immobile a fissarmi. I suoi occhi larghi mi scrutavano interessati. Stava forse pensando a qualche altro modo per torturarmi?! Ho intravisto la linguetta rosea inumidirgli le labbra... Cosa vuole fare? Baciarmi?! No... Non lo farebbe... Si limitava a guardarmi e basta... Quell'attesa era snervante!

Dovevo andarmene, ma non potevo, il ché lo dilettava.

"Sai che non si abbasserà mai se continui a guardarmi?" Ha sghignazzato.

Provavo a distogliergli l'attenzione, ma i suoi occhi da cucciolo hanno catturato i miei... Così vispi, larghi, vividi... Sembrava una vipera e io la preda intrappolata tra le sue spire; mi toglieva man mano il respiro.

Jungwon, ma cosa mi hai fatto?! Se cerchi in qualche modo di sedurmi, sappi che non ci casco! So a che gioco stai giocando e sappi che perderai... Anche se diventassi il tuo amante, non potrei mai e MAI amarti davvero!

E se fossi veramente attratto? Assolutamente no! Non posso permettere a uno stronzo, narcisista e insensibile come lui di averla vinta! La sua unica intenzione è di vendicarsi, sedurmi e spezzarmi il cuore... Ma non accadrà mai! Si tratta di una ripicca sia per Seojoon, sia per me, un piano malefico per prendere due piccioni con una fava. E lui, scemo, pensa che non l'abbia capito!

Intanto sorrideva beffardo, come se avesse appena rubato delle caramelle a un bambino, oppure il mio cuore, per poi sentirsi autorizzato a farci ciò che vuole, ma questo non glielo permetterò mai!

Basta, non ne potevo più!

Ho sospirato.

"E va bene... Hai vinto."

Quelle parole mi dolevano anche solo a pronunciarle.

"Sarò il tuo amante."

Vuoi giocare con me, Yang Jungwon? Allora io farò il tuo stesso identico gioco e ti assicuro che soffrirai!

L'unica regola? Non devo innamorarmi!

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