27. Pausa.
Jungwon's POV
Ero così arrabbiato che dovevo sfogarmi, ed eccomi lì: a tirare calci su calci contro un sacco gonfiabile.
La notte prima, la litigata con Sunghoon, lo stress, professori e studenti che mi chiedono di fare mille cose, Seojoon... Quella gran testa di cazzo la sera prima è entrato in camera mia senza bussare e mi ha obbligato a farlo con lui, anche se non ne avevo nessuna voglia... Mi ha fatto un gran male oltre che lividi scurissimi ed estesi, poi, quando è venuto, mi sono morso la lingua per non piangere dal dolore... Non ha cognizione, tratta il mio corpo come un oggetto di poco conto, infatti se n'è subito andato via, senza nemmeno preoccuparsi di come stessi. Aveva detto semplicemente che era stanco e aveva un gran bisogno di dormire.
Il Taekwondo è la mia unica valvola di sfogo, quello e Jongsong, con i suoi baci indimenticabili, dolce piacere, il quale a volte si trasforma in una sorta di scarica elettrica, letteralmente da pelle d'oca.
Il gonfiabile si deformava a ogni urto, si piegava e tornava subito dritto, pronto per un altro. Affondavo il piede nudo nella gomma, immaginando fosse la guancia di Seojoon... Quanto vorrei riempirlo di calci! Gli deformerei la faccia e magari anche il cervello, forse diventa più intelligente. Fa tanto il gradasso, credendosi il più bravo a tirare un pugno! Chiunque lo sa fare.
Si illude di essere tanto uomo, quando mi riempie di botte, ma non sa che io sono in grado tirargliele indietro e anche più forte, solo che mi trattengo, poiché una buona vendetta non si idealizza con la violenza, ma con l'astuzia, sennò come avrebbe fatto Odysseo a fuggire da Polifemo? Mica poteva ucciderlo e spostare il masso che bloccava l' uscita, non era abbastanza forte, quindi si è salvato attraverso un geniale stratagemma.
Più davo calci, più bruciavo dentro di rabbia, stringevo e digrignavo i denti, pensando a tutte le violenze e i soprusi... Gliela farò pagare amara, non smetterò mai di ripeterlo, fino a quando non sarò soddisfatto.
Quando finalmente mi sono stancato, dopo un'oretta buona di continue botte a quel povero gonfiabile, ho deciso di finirla. Ho preso la borraccia e, assetato, ho bevuto. Ansimante, ma soddisfatto, ho osservato il sacco tornare immobile, in uno stato di delicato equilibrio, che ho ristabilito anch'io nel mio animo, dopo essermi sfogato. Sapevo che sarebbe durato poco.
Ho voltato le spalle al mio inanimato avversario e ho camminato verso gli spogliatoi, lasciando il campo libero a un gruppetto di ragazzi, intenti a fare una partita di basket. Mi sono accorto della loro presenza solo quando ero in procinto di aprire la porta.
Sono entrato in quella stanza piccola e munita di armadietti, panche e appendini, mi sono seduto e levato il kimono subito dopo. Faceva un caldo atroce per me, anche se era poco meno di metà dicembre. Mi sono infilato i jeans e subito dopo un felpone; non volevo di certo ammalarmi per un colpo d'aria da sudato.
Mi sfregavo freneticamente i capelli umidi, con lo sguardo rivolto verso gli armadietti... Non mi sono reso conto che è entrata un' altra persona, finché non ho sentito il contatto di due braccia, avvolgermi i fianchi da dietro, successivamente soffici labbra a contatto col mio collo.
"Seojoon, piantala, ruffiano." Quell' idiota traditore era l' ultima persona che desideravo incontrare.
"Io non sono Seojoon." Quella voce mi ha fatto rabbrividire, la riconoscerei dovunque.
Ho girato il capo verso il suo viso da divo, così vicino al mio.
"Che ci fai qui, Jongsong?" Ho chiesto.
"Cosa ti è successo al collo?" Odio quando rispondono con un' altra domanda!
"Secondo te?"
"L'avete fatto?!" C'era molta gelosia nel suo tono. Ha stretto leggermente la presa.
Ho annuito, scaturendo una smorfia di disapprovazione.
"Non volevo però... Sai bene che ormai tu sei l'unico con cui voglio avere quel piacere, vero?" Almeno lui tratta il mio corpo col rispetto che merita.
"Ti ha fatto male?"
"Sta' tranquillo."
Non ho fatto a meno di nascondere un sorriso. Ho preso ad accarezzagli la guancia.
"Che dolce... Ti preoccupi per me!"
"Ovvio... Sono o non sono il tuo amante?"
La mia mano è passata dietro il suo collo morbido.
"Il mio dolcissimo amante..."
Dopodiché si è sporto e ha premuto le sue labbra perfette contro le mie... Bacia con una destrezza tale, da farmi sognare... Mi ci voleva proprio in un momento del genere.
Il mio cuore ha accelerato i battiti, martellando istintentemente il petto, come un galeotto che tenta la fuga. E anche il suo, lo sentivo fremere contro la mia schiena... Quanto amo percepire le sue pulsazioni!
Non so quanto tempo è durato e poco importa, so solo che, purtroppo, sto iniziando ad amarlo seriamente...
Jay's POV
Quel solito fantomatico brivido si è fatto strada in me, come se mi fossi immerso nel ghiaccio, e subito dopo un piacevole tepore di piacere.
La mano di Jungwon mi scaldava il collo. I suoi respiri irregolari... Non riesco nemmeno a descrivere tutto ciò. Stringevo il suo corpo tra le mie braccia e non volevo lasciarlo andare per nessun motivo al mondo.
Le nostre labbra erano attaccate come magneti e gli occhi serrati, intenti a non far scappare i sogni... Lui lo è... è un sogno ad occhi aperti e il suo sguardo una tentazione continua.
Quando tutto è finito, Jungwon continuava a sorridere, persino con gli occhi. Come al solito le fossette gli solcavano le larghe guance.
"Grazie, Jay."
Ha ripreso ad accarezzarmi la guancia, il mio respiro rallentava al suo dolce tocco.
D'un tratto il suo sorriso è svanito, sostituito da un espressione più triste.
"Sai... Forse tu ne sarai felice..."
Mi sono staccato da quell' abbraccio, mettendomi davanti a lui. Ha estratto dei soldi dalle tasche e me li ha porti.
"Tieni... Il tuo lavoro da amante è finito... Per ora... Ma se vuoi altri soldi..." Ha detto.
Non ne ero contento per niente, ma cosa posso farci? I patti sono patti... Mi sento come una prostituta che si innamora di un suo cliente: la scelta più stupida che possa commettere nella vita.
Purtroppo dovevo rassegnarmi a tornare alla mia vita triste, ora che quel diavolo mi ha rubato il cuore... Tuttavia...
"E se volessi altri soldi?" Intanto ho agguantato quelli che teneva in mano e me li sono intascati, dopo una veloce controllata.
Ha abbozzato un sorrisetto di complicità e allo stesso tempo malizioso.
"Beh... Allora dovrai farmi ancora da amante, ma solo ed esclusivamente quando te lo chiederò... Vedi... Seojoon è diventato appiccicoso ultimamente e non vorrei che la situazione degenerasse... Mi capisci?" Ha spiegato lui.
Ho annuito deluso. Ho mascherato tutto il mio dispiacere con la soddisfazione di aver ricevuto quei soldi, invano... Anche le mie competenze nella recitazione hanno avuto poco effetto, malgrado non volessi far notare a Jungwon quello che provavo.
Ho visto la sua mano allungarsi con altri soldi in mano, non molti però, solo ventimila won in più (equivale a circa 14€)
"Tieni anche questi... Per essere stato un così bravo amante... Mi sei piaciuto."
Ero tentato a prenderli, ma mi sono trattenuto.
"No... Tienili tu."
"Ma non avevi detto che ne volevi altri?"
"È vero ma... Odio ricevere denaro in regalo." Cercavo di usare i miei soliti toni freddi di un tempo, giusto per fargli credere che fingessi di amarlo solo per la ricompensa.
"Come vuoi." Se li è rintascati immediatamente.
Senza più dirgli niente, evitando completamente un altro scambio di sguardi, mi sono diretto verso l'uscita.
"Adiós, frocetto." Non ha fatto a meno che scapparmi un sorrisetto... Ho proprio una bella faccia tosta a chiamarlo ancora così, ma è così divertente infastidirlo! Questo vizio non mi è mai passato.
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