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25. Dilemma.

Jay's POV

È passato qualche giorno dalla discussione con Sunghoon e sono stato rinchiuso nell'alloggio a riflettere sulle sue parole e a chiedermi se effettivamente avesse ragione.

E se Jungwon mi stesse davvero prendendo per il culo? Il ché mi spezzerebbe il cuore... Ma perché mi faccio tanti problemi?! A lui interessa la sua vendetta e mi ha pagato per aiutarlo e io ho accettato... Ma perché ci resto così male?! Perché mi sono innamorato, pur sapendo a cosa avrebbe comportato... Chissà se anche Jungwon abbia fatto lo stesso, lo spero con tutto il cuore, ma ne dubito... Non so...

È da giorni che questi pensieri si accalcavano nella mia mente e non volevano più uscire, come dei parassiti, il cui divertimento è solo farti soffrire. Intanto io mi guardavo One Piece, cercando di non pensarci, ma invano.

Sono uscito finalmente il pomeriggio della partita.

L'aria era pungente e non capivo proprio come facessero i giocatori a stare in maglietta, a maniche corte per giunta! Io indossavo la giacca pesante, con sotto il felpone e tremavo lo stesso... Erano solo gli inizi di dicembre, ma già si gelava.
I respiri affannosi dei nostri calciatori si disperdevano nell'aria come fumo.

Osservavo i movimenti rapidi dell'attaccante Kim Sunoo, anche lui provato dalle basse temperature; talvolta inciampava sui suoi piedi, meno rapidi del solito, i muscoli gli si contraevano dal freddo, rendendo più faticoso ogni movimento.

La nostra squadra stava perdendo miseramente, contro la nuova squadra rivale, i cui giocatori non apparivano nemmeno un po' scossi od ostacolati dal freddo.

Quando ci è stata una breve pausa, alla fine del primo tempo, qualcuno si è seduto vicino a me, ma io non ci ho fatto molto caso. Ho sospirato e ho controllato l'ora sul cellulare.

Quel qualcuno si è appoggiato sulla mia spalla con la testa... Quei capelli morbidi, il profumo del suo shampoo al cocco... Poteva essere solo lui... Quel piccolo diavolo... Il mio malessere costante...

"Hey." Ha mormorato dolcemente... La sua voce acuta, leggermente nasale e angelica allo stesso tempo, è bastata per riscaldarmi.

"Ciao, Jungwon."

Gli ho avvolto le spalle col braccio sinistro e lui si è accoccolato ancora di più vicino a me, come un micetto accanto alla stufa... Come faccio a restare arrabbiato con lui?! Come faccio a giudicarlo così?! Tutto il mio nervosismo si è dissolto nell'esatto momento in cui ha posato la mano sulla mia coscia e io gliel'ho stretta nella mia.

Non abbiamo più aggiunto altro, finché non è iniziato il secondo tempo.

"Jay..."

"Mmh?"

"Sei per caso arrabbiato con me? Ho fatto qualcosa di sbagliato per caso?"

"No."

Ha sollevato la testa e ha preso a fissarmi, catturando il mio sguardo nei suoi occhioni adorabili, in quel momento così seri e concentrati sui miei... Chissà cosa stava pensando...

"Allora perché mi eviti?" Ha chiesto.

"Che ti importa? Non mi odi tu?"

"Adesso è diverso... Sei il mio amante ora e mi interesso a te... Credevi forse che pensassi solo al sesso e a vendicarmi?"

"È esattamente quello che Sunghoon mi ha detto."

Dopo questa, Jungwon ha abbozzato un'espressione infastidito e una smorfia con le labbra quasi impercettibile, ha alzato appena il labbro superiore, mostrando il bianco dei suoi denti.

"Sunghoon è geloso, tu non devi dargli retta." Ha detto fugacemente, sputando le parole di bocca.

Ha distolto lo sguardo e si è girato verso la partita. Ha esultato, quando il suo amico è riuscito a segnare, facendolo voltare verso di noi.

"Wonie!" Ha esclamato entusiasta, col sorriso stampato in faccia. Poi si è rivolto a me... Ho notato del compiacimento nel suo sguardo.

"Hey, Jay!" Ha salutato anche me, come se fossimo amici da sempre. È tornato alla partita subito dopo.

Jungwon è tornato serio di colpo, non appena l'amico avesse ripreso a giocare.

"E poi a te che importa? Non ti interessano solo quei soldi? Perché le parole di Sunghoon ti hanno così urtato?" Ha chiesto ingenuamente.

È mai possibile che un individuo di così spiccata intelligenza non riesca a capire una cosa così ovvia?! Anche un cretino capirebbe che sono ormai pazzo, invaghito di lui... Perché un ragazzo intuitivo e astuto come lui non ci arriva?! A meno che non l'abbia già fatto e mi stia ingannando... Ormai non riesco più a capire i suoi stratagemmi e le sue verità o bugie.

"A me non interessano solo quei soldi, Jungwon, ma è mai possibile che tu non riesca a capire?!"

"Se mi dici, forse capisco."

Dovrei dichiararmi una volta per tutte?!Magari la potrebbe prendere male, prendermi in giro, oppure è proprio quello che vuole sentirsi dire da me, magari mi ama anche lui davvero e potremmo diventare molto più che finti amanti.

"Credo che ci sia sfuggita di mano questa farsa." Ho mormorato, intento a non guardarlo negli occhi.

"Se ti riferisci a Seojoon, tranquillo, non sa ancora niente e non preoccuparti... Manca poco all'assemblea e avrai i tuoi soldi e io la mia vendetta."

Io ci rinuncio! Certo che se si tratta di sentimenti, Jungwon diventa veramente un idiota e Seojoon ne è la conferma... Come ha fatto a fidanzarsi con una persona del genere?!

"Non intendevo quello... Vabbè lascia stare."

"Sei strano ultimamente..." Ha commentato, poi si è girato verso la partita.

"Che succede? È finita?" Ha chiesto.

"Ci sono i rigori; sono 3-3 pari... Ma sai qualcosa di calcio?"

"No e lo detesto, vengo alle partite solo per vedere Sunoo giocare."

"È fenomenale!"

"Lo so." Ha risposto Jungwon, fiero del suo amico, il quale era pronto per segnare.

La palla stava immobile davanti alla porta avversaria, il suo bel bianco si era contaminato col fango. Sunoo ci stava davanti, ha indietreggiato appena, per prepararsi al tiro, prima di scattare e calciare.

"Cazzo!" Ha esclamato Jungwon a denti stretti.

"Dai, Jungwon, non ti abbattere, non è neancora detta l'ultima... Magari vinciamo."

Sunoo's POV

Mi sono seduto sulla panchina a bordo campo, non appena fosse finita la partita, ho afferrato la mia borraccia e l' ho bevuta quasi tutta. Quel giorno non è andata molto bene; facevo fatica a muovermi per il freddo e ho persino sbagliato il calcio di rigore, inoltre era la prima volta che Riki mi vedeva giocare... Chissà cosa avrà pensato di me! Che faccio schifo a giocare? Ero così felice che mi vedesse, desideravo di fare tutto perfetto e di vincere, ma non è stato così.

Mi è rotolata la palla davanti ai piedi e io, preso dal nervoso, l'ho calciata via e ho sospirato... Che delusione! Di solito non me la prendo così male per una sconfitta, ma questa volta mi sono arrabbiato.

Non appena mi è passato l'affanno di un' ora di corsa, ho sentito freddo e mi sono messo a tremare come una foglia... Non mi ero nemmeno portato una giacca! Che stupido!

Ho cercato di scaldarmi con le mie stesse braccia, ma niente da fare, finché non ho sentito il dolce tepore di una felpa che qualcuno mi aveva appoggiato delicatamente sulle spalle. Mi sono girato e mi si è scaldato il cuore...

"Hey, Riki." L'ho salutato, lui ha ricambiato con un sorriso.

La mia mano è passata a contatto con quel cotone morbido.

"G-grazie." Ho mormorato.

"Stavi tremando..."

"Ora non più."

Momento di silenzio, non sapevo che dirgli e non volevo nemmeno sapere i suoi commenti riguardanti quella partita deludente. Gli avevo persino promesso che l'avrei vinta, che avrei segnato più di tre goal, ma ne ho fatto solamente uno.

"Volevo dirti che sei stato fantastico in campo." Ha detto infine.

"Ma fammi il piacere! Ho fatto schifo."

"Non è assolutamente vero... Il campo è scivoloso e c'è freddo. È chiaro che hai giocato peggio delle altre volte." Ha ribadito.

Mi sono girato verso di lui... Il suo volto di profilo... La dolce curvatura del naso... Ogni lineamento non presentava spigoli, solo curve lievi e armoniose.
Si è voltato a sua volta e ha inumidito le sue belle labbra rosee e spesse, mi ricordavano i petali dei fiori di ciliegio, i suoi capelli tinti d'oro, invece, spieghe di grano ai raggi del sole.

"Inoltre ti ho scattato delle foto bellissime... Queste vanno sul giornale." Ha detto, mostrandomi la macchina fotografica che teneva in mano da tutto il tempo. L'ha accesa e ha scrollato tutte le foto, fino a trovare le mie.

"Sei un fotografo fantastico, Riki, sono stupende!" Ho commentato.

La mia preferita, tra quelle che mi ha fatto vedere, mostrava me nell' attimo prima che calciassi la palla... Ha saputo cogliere l'attimo e il movimento alla perfezione, sembrava quasi che la foto si muovesse.

"Posso farti un ritratto una volta di queste, sempre se lo vuoi, ma mi piacerebbe..."

Per un attimo mi si è arrestato il respiro... Riki che vuole ritrarre me... ME! Ma cosa lo spinge a farlo?! Non sono mica il soggetto perfetto che cercherebbe un artista.

"C-certo..." Non sono riuscito a dire altro, oltre a questo. Solo l'idea che volesse immortalarmi su carta, mi sconvolgeva.

"Perfetto! Allora ci vediamo nell' aula d'arte quando vuoi tu." Ha annunciato entusiasta, prima di alzarsi di scatto.

"Sarà meglio entrare, o ti prenderai un raffreddore." Ha detto infine.

"Devo andare a cambiarmi prima."

"Allora ci vediamo domani."

Ci siamo salutati e lui se n'è andato, lasciandomi la sua felpa, che portava ancora il suo profumo inconfondibile.

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