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24. Contesa.

Jay's POV

Non so che ci facevo a passeggiare per il corridoio, la scuola era finita già da una settimana... Ah già... Era appena finita la partita di calcio della squadra della nostra scuola contro la rivale di sempre, proveniente da un altro college, molto più di spicco di questo.

Tra i ragazzi che giocavano si è distinto uno in particolare, da quello che mi ricordo, si chiama Kim Sunoo: un attaccante che ha segnato tre gol su sette totali, facendo vincere la squadra. Malgrado tutto, però, non si è mai vantato come gli altri ragazzi che giocavano, ma ogni punto lo accompagnava con un sorriso trionfante e un cinque dal compagno, poco altro... Ha veramente una sportività e un autocontrollo ammirevoli! Dopo tutte le partite che vedo, lui va a stringere la mano a tutti gli avversari, facendo a loro i complimenti, sia in caso di vittoria, che di sconfitta.

La sua figura in campo, sebbene più basso della maggior parte dei giocatori, si muoveva con agilità e disinvoltura, come se non fosse provato dalla stanchezza di due ore di partita, forse anche di più; non lo dava mai a vedere.

Mentre camminavo, mi è tornato in mente quel giorno in cui mi è corso incontro, perché mi era caduto il portafogli: un atto di totale onestà... Il suo sorriso smagliante e contagioso... Quindi è lui il migliore amico di Jungwon... Devo dire che ha ottimi gusti in amici, oltre che in ragazzi.

Ad un certo punto qualcuno mi ha afferrato il braccio e trascinato in una classe, illuminata solo dai pochi raggi di sole che filtravano dalle tapparelle quasi abbassate del tutto e che puzzava di candeggina e detersivo, infatti i banchi erano ancora umidi. Certi giorni è normale che ci obblighino a pulire le aule e mantenerle in ordine e profumate, poiché le usiamo anche in vacanza, per fare i compiti o attività varie.

Quel ragazzo si mostrava alto, col suo taglio scalato lungo dietro, che scende per il collo e ciocche più corte che gli coprono parte della fronte, molto di moda tra i ragazzi. Il buio gli oscurava la faccia, ma quando ha aperto bocca, ho capito subito di chi si trattasse, purtroppo, ora come ora, non mi ricordo esattamente il nome.

"Tu sei l'amante di Wonie, vero?" Mi ha chiesto fugacemente, con tono quasi freddo o addirittura irritato.

Ho annuito.

Si è avvicinato a me, mostrando il suo bel faccino, dagli occhi scuri come la notte, le sopracciglia spesse e scure, come i capelli corvini, gli intensificano lo sguardo, in mezzo ad esse, appena più su del naso marcato, ho notato un piccolo neo che gli segna la pelle all'apparenza perfetta.

Ha preso a scrutarmi da capo a piedi, abbozzando una lieve smorfia con la bocca, come se mi stesse schifando.

"Ma cosa ci vede in te? Non sei tutto sto gran ché... Io sono molto meglio." Ha detto con tono disprezzante... Ma chi si crede di essere?!

"Chissà perché ha scelto proprio te! Perché sei il più bello? Tsk!" Ha alzato gli occhi al cielo innervosito, il suo labbro superiore tremolava ogni tanto.

"Cosa vuoi?" Ho ringhiato.

"Senti... Tu lo ami? È da un po' di tempo che non lo maltratti più."

E lui credeva seriamente che io gli rispondessi?! Che lo rivelassi proprio a lui?!

"E tu sei il suo cagnolino per caso? Infatti non mi ricordo neanche il tuo nome... Pensavo fossi soltanto la sua ombra." Ho risposto beffardo, per poi ricevere una sberla che mi ha fatto bruciare la guancia.

"Mi chiamo Park Sunghoon e non ti permettere di parlarmi ancora così!"

Ora ricordo perfettamente... È il ragazzo di cui Hee è perdutamente innamorato... Ammetto che ha gusti, perché effettivamente è molto affascinante, ma è uno stronzo, viziato e narcisista di merda! Crede che può ottenere tutto ciò che vuole, si pensa il principino di chissà cosa, solo perché ha vinto l'argento! Mi da proprio sui nervi!

"Rispondimi: lo ami?" Ha insistito.

"Fatti i cazzi tuoi, principe del ghiaccio... Oppure è meglio dire: re degli zerbini." Ho sputato fuori le parole come acido.

Sunghoon ha cercato di tirarmi un pugno, ma questa volta l'ho schivato e subito dopo gliel'ho dato indietro... Le mie nocche affondavano nella sua morbida guancia. Si è appoggiato al banco che aveva di fianco.

"Lui ti sta solo usando, lo vedrai." Ha continuato a denti stretti.

"Ha detto che mi ama."

"E tu seriamente ci hai creduto?! Jungwon mente. È il suo hobby preferito, soprattutto se si tratta di vendette... Tu pensi che tutto quello che gli hai fatto passare rimarrà impunito?"

"Credi che non ci abbia già pensato?! Ma non ci posso fare niente se lo amo."

Ha abbozzato un sorriso amaro.

"Sei patetico e ti conviene lasciarlo stare. Anche se ti sembra la persona più dolce al mondo, cambierà radicalmente, quando non gli servirai più."

"Non puoi saperlo."

Spero che tutto quello che mi ha detto sia una bugia data dalla gelosia, anche se non nascondo che ci ho pensato anch'io molte volte.
Jungwon non è così crudele da farmi questo, non può dirmi che mi ama se non è vero, sarebbe da stupidi o da stronzi... Lui non è così, pensavo che lo fosse, ma mi sono ricreduto.

"Jay, sveglia! Lo conosco da anni!"

"Questo non vuol dire niente."

"Vedrai... Il mio è solo un consiglio da amico, poi fa' come ti pare."

"Io e te non siamo amici, non ci siamo mai rivolti la parola, perciò non chiamarmi più "Jay"... Sembra una presa per il culo, pronunciato da te."

Successivamente mi sono seduto su un banco... L'errore più stupido che avessi mai fatto... Mi sono lamentato a denti stretti, ritraendo leggermente la testa all'indietro... Che dolore! Sempre meno forte che di qualche giorno fa (non camminavo nemmeno), sebbene ancora lancinante quando mi appoggio... Piccolo diavolo! Se lo vedo, lo sbatto al muro e gli do uno di quei baci che se lo ricorda per cinque generazioni, poi gli restituisco il favore... Non camminerà più per due anni! Ok basta sogni erotici! Continuiamo col principino narcisista...

"Te lo sei pure scopato?!" Ha esclamato incredulo.

"Fatti i cazzi tuoi."

Dopodiché mi sono alzato, per poi avanzare verso la porta.

"Apetta!"

Mi sono voltato nuovamente.

"Cosa c'è ora?"

"Tu sei amico di quel ragazzo di qualche settimana fa?"

"Non sai nemmeno il suo nome?!"

"Ci siamo parlati poche volte."

"Si chiama Heeseung ed è il mio migliore amico insieme a Jaehyun."

La sua espressione si è fatta più accigliata e torva, la sua bocca era contorta in una specie di ringhio.

"Non nominare più quel nome! Maledetto traditore!"

"Sai che c'è? Non so proprio come faccia Jungwon a esserti ancora amico. Sei la persona più perfida che abbia mai visto e non capisco perché un ragazzo dolce come Heeseung debba amarti, non lo meriti." Da quanto tempo lo volevo dire! Dall'esatto momento in cui l'ho visto schiaffeggiare la faccia del mio migliore amico.

"Ma chi lo vuole?!" Dopo questa, sono stato seriamente tentato da fargli un occhio nero. Ho serrato il pugno e mi sono morso la lingua per non aggredirlo.

"Qualcuno certamente migliore di te." Ho concluso.

Ho aperto la porta e sono uscito di corsa e adirato; non ne potevo più, ma non mi sono accorto di una cosa: Heeseung stava seduto a terra accanto alla classe e, dalla sua espressione, ha sentito tutto.

Stava accovacciato e abbracciava le ginocchia. Non mi ha degnato di uno sguardo, fissava il pavimento. Quando finalmente mi ha notato, è corso via.

Heeseung's POV

Sono corso fuori quasi in lacrime e col cuore in frantumi.

Forse era meglio se quel giorno non fossi uscito dall'alloggio... Anzi... Meglio così... Ho finalmente capito che persona orribile è Sunghoon, ma perché sto così male?! Perché mi dispero così tanto per lui?! Per quale assurdo motivo mi sono fermato davanti a quella classe?!

In campo intanto c'erano ancora studenti, soprattutto della squadra di calcio. Portavano una maglietta azzurrina, con su scritto il nome del giocatore in grande sulla schiena, il suo numero subito sotto e davanti a sinistra, grande quanto un pugno, il logo della nostra scuola: una D miniata d'oro, decorata da arrampicanti e foglie, come un capitello corinzio.

Uno dei giocatori si è avvicinato a me, lo sentivo correre nella mia direzione. La sua mano sulla mia spalla mi ha fatto trasalire; mi sono girato di scatto, sempre con gli occhi gonfi di lacrime.

Una figura bassina e all'apparenza gracilina e minuta si ergeva davanti a me... Doveva essere o di terza o quarta. I suoi occhi stretti brillavano alla luce del sole e i suoi capelli nerissimi scintillavano lisci, le guance si mostravano larghe e soffici, la bocca sottile dava un lieve accenno di un sorriso raggiante e perenne.

Mi ha offerto un fazzoletto, porgendomelo senza dire niente, ma con fare benevolo, come se io fossi un suo amico stretto, sebbene non ci fossimo mai incontrati.

"Grazie."

"Figurati."

Mi sono asciugato le lacrime e soffiato il naso, per infine intascarmelo.

"Come ti chiami?" Ho chiesto.

"Sunoo... Kim Sunoo, tu?"

Ho allungato la mano, sforzando di sorridere, malgrado il mio immenso dispiacere, tuttavia quel sorriso luminoso mi rallegrava allo stesso tempo.

"Lee Heeseung."

Mi ha stretto la mano, facendo un lieve inchino, anch'io ho fatto lo stesso.

Si è girato per un attimo, poi è tornato a guardarmi dritto negli occhi, come se stesse cercando di capire il motivo per cui avessi gli occhi gonfi di lacrime. Non me l'ha chiesto ad alta voce, ma io intuivo che lo stesse facendo tra sé e sé.

"Vuoi fare una partita?"

"Non sono capace."

Ha sorriso ancora di più, raggiante come Apollo, allegro come un giorno soleggiato e caldo d'estate.

"Non fa niente, è solo per divertirci e sdrammatizzare no?"

Ho esitato un attimo, ma alla fine ho accettato.

Sunoo ha esultato, felice di essersi fatto un nuovo amico, oppure per aver rimediato un giocatore (che fa altamente pena). Mi ha preso la mano e mi ha accompagnato dagli altri studenti, i quali non vedevano l'ora di giocare e l'idea di avere un dilettante in partita, li allettava.

"Ragazzi, vi presento Heeseung... "

Poi si è rivolto a me.

"Heeseung, ti presento la mia squadra!" Ha esclamato.

Non mi aspettavo tutto quell'entusiasmo, anche da parte degli altri giocatori.

"Ci mancava un difensore effettivamente... Ishida si è fatto male poco fa... Una storta." Era un nome familiare, forse perché l'ho incontrato più volte al club di canto, anche se non ci ho mai parlato, siccome non parla molto bene la nostra lingua, essendo giapponese.

Ero pronto per ribattere, poiché mi stavano letteralmente chiedendo di sostituire un calciatore e io non ne sapevo niente.

"Avanti, Hee! Non puoi rifiutarti!" Ha esclamato Sunoo. Che situazione! Surreale!

"Solo per una partita." Ho detto.

Un membro mi ha passato la palla con un calcio, io l'ho fermata col piede.

"A te... Vediamo che sai fare."

Certo che il gesto di quel ragazzo non lo dimenticherò facilmente; è stato uno delle uniche persone che mi abbia fatto sentire a mio agio, col suo sorriso luminoso.
In pochi minuti mi ha fatto scordare tutto quanto e devo ammettere che il calcio è divertente, inoltre lui mi ha dato un sacco di dritte su come fare meglio e ha cercato sempre di passarmi la palla, ma anche di rubarmela quando abbiamo cambiato le squadre, riuscendoci sempre... Quel ragazzo ha una grinta e un' energia impressionanti, Jongsong me lo ha detto una volta, quando è stato sollevato l'argomento.

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