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Capitolo 9

Jack

Conan era disteso sul letto dell'infermeria, con  gli occhiali di traverso e il torace che si alzava e abbassava velocemente.

L'aveva portato a letto circa tre secondi e Madama Chips l'aveva trattenuto, impedendogli di andare a cercare Ai.

-Andiamo Preside, sia più dettagliato...

-Oh...ok...come stavo dicendo....

Mentre parlava Jack aveva continuato a spostarsi piano piano e appena si ritrovò con le spalle alla porta scappò via (N.A. si, tipo nei film americani).

-HAIBARA!!!- urlava per i corridoi mentre madama Chips la inseguiva brandendo una di quelle palette per guardare in bocca alla gente.

Quando la vide era seduta su una delle panchine di pietra del corridoio assieme a quello st...upido di Michael.

-HAIBARAAAA!!!!- urlò di nuovo senza accennare a rallentare.

Quando si girò aveva quell'espressione da "prima ti incazzi e poi vieni così a cercarmi? Fottiti", espressione che aveva visto talmente tante volte sul viso di Maya da non darci più peso.

-Jack...ma cosa...- lui si era lanciato contro di lei e se la mise il spalla come un sacco.

-JAAAAAACK- la ragazzina urlava mentre da oltre la spalla del suo amico vedeva la faccia infuriata di Madama Chips che li inseguiva.

Jack deviò all'improvviso per un corridoio buio e si nascose dietro un arazzo.

-JAAAAAACK!!!! METTIMI GIÙ!!!! ADEEEEESSOOO!!!!!!!- Ai urlava fortissimo, con una voce spaccatimpani che Jack non credeva potesse appartenerle. Per farla stare zitta fu costretto a metterle una mano sulla bocca, con il bel risultato che la ragazzina gli morse la mano ripetutamente.

-Credimi, ti sto facendo un favore- le sussurrò all'orecchio. Lei gli lanciò uno sguardo di fuoco.

Appena l'infermiera fu lontana nell'ombra del corridoio Jack lasciò la ragazzina a terra e scoppiò in una risata.

-Che hai da ridere?!- Ai urlava ancora e la cosa procurò ancora più ilarità da parte del preside della scuola.

-CHE COSA VUOI???- urlava ancora di più stavolta, cercando di sovrastare le risate di Jack.

Poi un'ombra passò negli occhi del ragazzo, come se gli fosse balenato nella mente qualcosa.

-in verità ero quì per un motivo piuttosto serio.

-Che succede?- era raro che Jack prendesse sul serio qualcosa

-È successo che....meglio che lo vedi con i tuoi occhi.

La condusse per una serie di scorciatoie, una più buia dell'altra, fino a che, dopo essersi arrampicati per una traballante scala a pioli, non spostarono una mattonella e non si trovarono nell'infermeria.

-Allora??? Perchè mi hai portato quì??? No, non ti perdono, se è questo che vuoi sape...- all'inizio la voce di Ai aveva una nota di rabbia ma quando il suo sguardo si posò su Conan privo di sensi, sdariato sul letto lindo e candido, coperto fino alla vita da un lenzuolo leggero.

-C-cosa gli è successo????- adesso la voce della ramata tremava, quasi temendo la risposta.

Jack le posò la mano sulla spalla mentre lei cominciava a piangere.

-Si sveglierà?

-Io...credo di si. Le funzioni vitali sono basse...crediamo sia in coma. Se non si risveglia entro breve lo trasferiremo a San Mungo.

-Può diventare così grave?

Jack tacque, e in quel silenzio potè sentire il dolore della sua amica.

Allora si chinò per mettersi alla sua altezza.

-Ascoltami Shiho, lo so che non puoi perdonarmi per aver reagito in quel modo, lo so che probabilmente non ti fidi più di me. Ma per una volta metti da parte l'antipatia e ascoltami.

Ai riuscì a guardarlo negli occhi senza astio, per la prima volta da quando avevano litigato.

-Vedi che se ti ci metti d'impegno ci riesci?- il moro abbozzo un sorriso -io farò tutto il possibile perchè si svegli ok? Anche a costo di fare il sacrificio per riportarlo in vita. (N.a. "il sacrificio" è quello per cui chi compie l'incantesimo perde la vita per riportare in vita la persona a cui si fa l'incantesimo, é bello sapersi spiegare.)

Ai pianse ancora e Jack la abbracciò, lei non ricambiò ma il ragazzo sentì che un po', in quell'insignificante modo in cui poteva, riusciva a starle vicino.

Ai

Una parte di lei voleva ricambiare l'abbraccio del preside ma dall'altra parte non poteva perdonarlo.

E poi adesso aveva altre priorità, ad esempio il suo ragazzo che giaceva in coma di fianco a lei.

-Io...vi lascio soli.- Jack se ne andò senza aggiungere altro.

Ai si sedette di fianco al suo ragazzo, prendendogli la mano.

-Hey Conan....lo so che puoi sentirmi.

Dal moro non venne nessuna risposta e Ai continuò a piangere, abbandonando la testa sul suo petto.

-Prenditi tutto il tempo che ti serve ok? Però non lasciarmi. Mai.- gli sussurró all'orecchio.

Con le lacrime salate inzuppava la maglietta del suo ragazzo. Ai si era sempre considerata una persona forte ma era bastato un avvenimento come quello a farla crollare e piangere come una ragazzina.

Quel pensiero le diede la forza di tirarsi su e smettere di piangere, drizzò la schiena e si riavviò i capelli, tolse gli occhiali a Conan e gli aggiustò le coperte.

Nei giorni che seguirono si autoproclamò l'assistente di Madama Chips, ronzando sempre intorno al ragazzo, facendo di tutto per stimolarlo e spingerlo a svegliarsi.

Purtroppo, però, era passata una settimana e il tempo a disposizione dell'infermiera della scuola per curarlo era finito.

-NON PUOI FARMI QUESTO!!!!!!! STA PROGREDENDO!!!!!! SISVEGLIERÀ A BREVE!!!!!- Ai urlava aggrappandosi alla camicia di Jack che faceva di tuttobper ignorarla.

-HOLMES NON MI INGNORARE!!!!!!!

-Ascolta Ai.- disse lui chinandosi e prendendola per le spalle -  non to riconosco piú. Sei diventata insopportabile. Io non ho fatto carte false per far venire te e il tuo stupido ragazzo portasfiga quí, io volevo la mia amica, la ragazza seria e simpqtica che conoscevo, se non cambi atteggiamento puoi considerartibfuori. Adesso calmati. Sto facendo il possibile.

Il preside si allontanò e Ai rimase da sola a riflettere sulle sue parole  effettivamente aveva notato un piccolo cambiamento nel suo carattere, ma non credeva fosse cosí evidente.

-Va bene, va bene. Pace. - Jack le sorrise

-Adesso vai da Conan, ha bisogno di te.

Quando Ai giunse al letto fu quasi delusa dal vedere che nulla era cambiato.

-Ascolta Conan, se non ti svegli adesso ti porteranno via....ti prego....stringimi la mano se puoi.

La ragazzina gli afferrò la mano ma si sentí tirare da dietro. Era Michael.

-Ai dobbiamo andare, lo porteranno via. Non c'é piú niente da fare

-Io immagino che....NO!!!!!-

-che c'é??

Ma Ai continuava a fissare il ragazzo disteso sul letto.

-Conan!!!!- le lacrime le inumidirono gli occhi. Conan le stava strongendo la mano. La pressione era terribilmente debole ma c'era.

Gli occho azzurri cominciavano ad aprirsi, piano.

-Conan?- la ragazzina era al settimo cielo.

Le labbra di lui si mossero appena, a formare una sola parola: Ai.


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