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Ciao ragazza sono tornata per spaccare tutto e conquistare il mondo!! Finalmente ho dato l'esame di inglese e ho più tempo per dedicarmi alle cento fanfiction che sto scrivendo tutte in una volta perché io se non faccio venti cose insieme non sono contenta eee..niente, Vi lascio alla storia, buona lettura!
Joe's POV:
Il giorno successivo alla festa, ho la testa completamente in un altro mondo. Il pensiero di aver ballato il tango con Ben quella sera mi manda in estasi.
Tanto che giro per la casa degli Smith con il mio bellissimo pigiama blu a paperelle.
Sì, mi hanno invitato a fermarmi a dormire, e io ho accettato.
Chi non vorrebbe dormire in una villa del genere?
Comunque, vado a prendermi una boccata d'aria e mi viene servita la colazione in terrazzo, così decido di sedermi comodamente e fare colazione lì.
Ad un tratto, vedo Ben. Colui che tormenta i miei sogni e i miei pensieri.
Perché sì, l'ho sognato.
E...al mio risveglio non avevo le mutande tanto asciutte.
Coomunque...lo vedo che è intento a tagliare l'erba nel prato...quanto è sexy...
È decisamente mooolto sexy...poi, ad un tratto, decide di fare una cosa che mi lascia a bocca aperta.
Si toglie la maglietta.
A quel punto, posso vedere benissimo i suoi addominali scolpiti, i suoi pettorali perfetti, le sue spalle larghe...il tutto impreziosito da diversi strati di sudore.
Si passa una mano tra i capelli, e io a quel punto non resisto e mi mordo il labbro, fissandolo con desiderio.
Sì, mi piace Ben...ma a chi non può piacere? Insomma, è la perfezione in persona!
Comunque, mentre lo fisso, il suo sguardo si posa sul mio, e io abbasso velocemente il capo facendo finta di niente, ma è ormai troppo tardi, mi ha beccato.
Le sue labbra si allargano in un sorriso, e decide di provocarmi ancora di più, voltandosi e chinandosi per raccogliere i guanti "accidentalmente" caduti.
Il mio sguardo allora si sposta dal caffé al suo fondoschiena perfetto, che sembra scolpito dagli angeli del twerk.
A quella visione, mi accorgo di avere i pantaloni leggermente stretti, e capisco che è giunto il momento di ritirarsi in camera.
Ho deciso. Ci ho pensato molto, e mi sono deciso.
Devo parlare con Ben il prima possibile.
Mi alzo dal letto, buttandomi quasi giù, ed esco dalla stanza con passo deciso, anche se non sapevo dove andare.
Ad un tratto mi blocco, per poi individuare il signor Smith trotterellare in fondo al corridoio.
Decido di raggiungerlo a passo spedito e mi fermo a pochi centimetri da lui.
- Buongiorno, signor Smith... - lo saluto io, e lui si accorge della mia presenza soltanto in quel momento.
- Buongiorno, signor Mazzello...ha dormito bene stanotte? -
- Oh, benissimo...il letto è molto comodo. Potrei sapere cortesemente dove si trova Ben? Che devo chiedergli una cosa... - a quel punto il signor Smith mi fissa turbato.
- Beh ehm...che cosa gli deve chiedere? Perché sa, di solito i nostri dipendenti non devono parlare con nessuno sul luogo di lavoro, specialmente con gli ospiti... -
- Beh si tratta di una cosa urgente... - il signor Smith mi fissa a lungo prima di dirmi che era nella sala da pranzo. Venendo a conoscenza di ciò decido di salutarlo e di correre da lui.
Lo vedo che apparecchia la tavola, e appena lo vedo sul viso mi si disegna un sorriso.
- Ciao, Ben - esordisco, salutandolo con voce profonda.
A quel mio debutto, Ben si spaventa, essendo assorto nel suo lavoro, per poi sorridere in modo non poco perverso.
- Ciao, Joe...allora, piaciuto lo spettacolo di poco fa? Come mai sei rientrato in camera in quel modo? Avevi qualche faccenda da sbrigare? - mi provoca lui, dando un'occhiata in basso.
- Se non ti senti soddisfatto, posso rimediare io... - mormora, avvicinandosi pericolosamente continuando a fissare il mio amico di sotto.
- No grazie, non ne ho bisogno e ne faccio volentieri a meno. Meno male che ero io il maniaco...comunque, sono venuto a proporti un'altra cosa...-
- ...Si tratta di una proposta di matrimonio? Perché se è così, non credo di accettare, insomma...ci conosciamo da poco, va bene che tu sei ricco e famoso, ma... -
- Iscriviti alla mia nuova scuola di danza qui a Detroit - gli dico secco, facendolo smettere di farfugliare.
- No - è la sua risposta.
- Come no? Mi vuoi dare almeno una spiegazione logica? -
- Perché no, non è il mio ambiente, io vengo dalla strada, non sono fatto per sale da ballo di lusso e fichettini che ti guardano dalla testa ai piedi...e che non fanno altro che giudicarti come un poco di buono, un delinquente.. -
- Stai tranquillo, non ci sarà nessuno oltre a noi, ti darò lezioni private, e non intendo farti pagare nulla...tu hai un talento, vedi ieri sera, non hai mai ballato il tango e nonostante tutto sei riuscito a farlo tuo. - dopo le mie parole, Ben rimane un po' assorto nei suoi pensieri per poi scoppiare a ridere.
- Certo che hai delle intenzioni serie, eh? Allora è vero che mi vuoi sposare... -
- Oh, non fare il cretino - mi spazientisco io
- Allora, accetti? -
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