17
Ben's POV:
Dopo quel commento sull'anello, mi nascondo la mano dietro la schiena, arrossendo.
Quell'anello è il simbolo della sua fedeltà, che Joe ha tradito, in uno schiocco di dita.
Queste parole mi fanno male, venire a sapere queste cose sul conto di Joe mi fa male, ma non posso credere a Gwilym, se mi nasconde qualcosa, me lo deve dire Joe.
Magari si è inventato tutto per far sì che io ceda alle sue avances, ma è anche vero che il comportamento del mio futuro sposo è stato molto strano questa mattina...
- N-ne sei sicuro? - chiedo conferma io.
- Assolutamente - mi risponde lui, senza lasciare che nessuna emozione tradisca il suo volto.
- M-me lo deve dire lui però...non tu. Tu non sei nulla, sei solo un farabutto manipolatore... -
- Allora vieni a Los Angeles con me - dice semplicemente lui, spiazzandomi ancora una volta.
- Puoi vedere con i tuoi occhi ciò che ti ho detto io...sono passato a dirtelo perché non volevo che tu soffrissi ulteriormente...magari scoprendolo da solo, più avanti, quando la vostra relazione iniziava a farsi seria...non volevo che si arrivasse a questo punto, credimi. Ma io ci tengo a te, anche se non ci conosciamo, possiamo iniziare a farlo...ma dato che non mi credi, ti posso portare a Los Angeles con me, anche se questo ti farà male...-
- S-sei...molto gentile...scusami, ti avevo giudicato male - balbetto io, accorgendomi di quanto avevo trattato male la persona che c'era sempre stata per me.
- Tranquillo...so benissimo che sono entrato nella tua vita in modo molto violento, c'è anche del mio in tutto ciò. Ma sono sempre stato giudicato così...Gwilym il cattivo, Gwilym il manipolatore...credimi, la realtà è ben diversa, io non mi sto approfittando di te, ti sto solo aiutando...cosa che dovrebbe fare il tuo Joe...l'unico che ti sta facendo del male in questa storia - mi immobilizzo, le sue parole mi stanno incantando, più va avanti con il discorso, e più capisco che non ho mai visto la realtà, l'ho soffocata sotto coperte fatte di mille percezioni diverse. Ciò che ho sempre creduto fosse nel giusto, è in realtà nel torto marcio, e ciò che ho sempre considerato come una minaccia, è sempre stata una via di fuga dal pericolo.
- Portami a Los Angeles. Ora. - mi decido io. Gwilym allora annuisce mentre ride sotto i baffi.
Lasciamo la casa di Joe dopo poco, non porto nulla con me, solo i documenti e un bagaglio a mano con dentro l'indispensabile.
Io e Gwilym raggiungiamo l'aeroporto con la macchina, e arriviamo là con l'intenzione di prendere un biglietto last-minute, che fortunatamente troviamo, ma dobbiamo aspettare oltre sette ore, facendo altrettante ore di viaggio.
Per tutto il tempo non ho fatto altro che guardarmi l'anello, soffocare le lacrime e mordermi il labbro per attenuare l'ansia che si stava via via impossessando del mio corpo.
Per tutto questo tempo però, le mie pene vengono calmate dalla presenza di Gwilym, che mi ha stretto la mano tutto il tempo, cercando di dirmi cose carine per distrarmi e farmi godere il momento.
Non sono mai stato a Los Angeles prima d'ora, né ho fatto un viaggio così lungo.
Se è per questo, non sono mai uscito dall'Inghilterra.
Nonostante quello che sto passando in questo momento, l'intero viaggio è stato elettrizzante, sono carico di energia, e non faccio altro che guardare fuori dal finestrino, agitarmi e mi è difficile stare seduto, sono come un bambino impaziente.
Nyeess...that's it baby...
OK piccola inserzione, Hardzello is fucking real...ma questo video...è uno dei video più cuute che ho mai visto... Non potevo far riferimento a questo no, non potevo...
Il volo giunge al suo termine, e io e Gwilym scendiamo dell'aereo per recarci in aeroporto, prendere i nostri bagagli nella stiva e una volta fuori saliamo su un autobus che ci porta a prendere la macchina a noleggio.
Ne scegliamo una velocemente e dopo le varie pratiche pallose, siamo a bordo della nostra nuova auto.
Gwilym si mette alla guida e dopo circa un quarto d'ora di macchina, arriviamo alla casa di..Joe...alla seconda casa...o la prima, dato che è lì con suo marito.
- Eccoci qui...siamo arrivati...allora, vuoi entrare? - mi chiede Gwilym, spegnendo la macchina, ma io faccio segno di no con la testa.
- Voglio solo guardare...con i miei occhi..di cosa è capace Joe - detto questo, mi slaccio la cintura e scendo dalla macchina di soppiatto.
Dopodiché, avanzo a carponi fino a raggiungere la finestra, e, con il cuore in gola, mi metto a sbirciare.
Ad un tratto, vedo un uomo, con i capelli neri ricci e gli occhi grandi, che apparecchia la tavola per quattro persone.
Sembra felice.
Sembra avere tutto quello che io mi sono sognato un giorno.
Infatti, si volta verso le scale e chiama probabilmente i suoi due figli adottivi, che scendono immediatamente correndo e facendo a gara a chi arriva prima.
Sono carini, solari, vivaci...a quell'immagine sorrido, mentre due lacrime mi rigano il volto.
Ad un tratto, quell'uomo chiama un'altra persona...e sì. È quella persona.
Quella persona, che mi aveva chiesto di sposarlo appena due settimane prima, e si ritrova già sposato con due figli adottati con un altro uomo.
È Joe, il traditore, il farabutto, lo stronzo, il bastardo...è lui, tutto quello che era prima Gwilym per me...non è altro che un manipolatore, un macchinatore, un cospiratore...
Ha un sorriso smagliante in volto, sorride ai figli, li prende in braccio, ci gioca, fa loro il solletico...
È molto bravo con i bambini...ed è sicuramente anche il marito perfetto...ma io non sarò mai in grado di provarlo.
Inizio a singhiozzare, la visione di quel quadretto familiare mi fa male, molto male...talmente tanto da non riuscire più a resistere.
Distolgo lo sguardo da loro quattro, per posarlo su Gwilym, che mi sorride, cercando di farmi forza.
Io contraccambio, e decido di andare alla porta e suonare il campanello.
Sento dei passi avvicinarsi.
- Chi è? - chiede una voce sconosciuta.
- Sono...Ben... - rispondo io.
- Ben chi? -
- Ben...un...amico di Joe... - detto questo, la porta si apre, e ad aprire è quell'uomo...quel...Rami, se non ricordo male.
- Ciao...io sono Rami, piacere - esordisce lui, tendendomi la mano.
Io la afferro dopo poco, stringendola leggermente, mentre lui ha una presa ferrea e me la stritola.
Ha un sorriso smagliante che mi viene voglia di distruggere a suon di calci e pugni.
- Allora, mi hai detto che sei un amico di Joe, lo vuoi vedere? - mi chiede lui, con una tranquillità assurda.
- Ehm n-no guarda i-io... - ma a quel punto, il volto di Joe fa capolino dietro la porta.
- Ben! M-ma...che ci fai qui? - chiede lui, sorpreso e allarmato.
- N-niente...me lo sto ancora chiedendo...sono di troppo lo so, ora è meglio che vada... - detto questo, volto le spalle ai due maritini per avviarmi verso la macchina di Gwilym, ma Joe mi corre dietro e mi appoggia una mano sulla spalla.
- Non toccarmi, sta lontano da me! - sbraito io, scoppiando a piangere.
- Ben, chi ti ha portato qui? - chiede Joe, per poi accorgersi di Gwilym, che lo saluta dentro la macchina.
- Come hai potuto fidarti di lui... - chiede Joe, contrariato.
- Cosa stai dicendo? Tu come hai potuto farmi una cosa del genere!? Perché non mi hai detto nulla? Cosa pensavi di fare? Non è legale la poliandria né in questo e né in nessun altro paese occidentale, lo sai? -
- No Ben, forse hai frainteso... - tenta di dire lui, con voce soffocata.
- Ah! Ma tu per chi mi hai preso, per uno stupido? -
- No! Ti sto dicendo che ti sei fidato della persona sbagliata! - esclama lui.
- Già...è proprio così... - confermo io, quasi sussurrando. - e il fatto che me ne accorgo soltanto ora..beh sì, mi fa sentire ancora più stupido... - continuo, con la voce rotta dal pianto.
- Sai, ho rinunciato a tutto per te. Al mio lavoro, ai miei amici...ma tu, non mi sembra che abbia rinunciato a nulla, anzi, ti sei dato alla pazza gioia, e hai fatto tutto alle mie spalle, ti divertivi quando io come uno stupido rimanevo in casa tua a farti i lavoretti di casa...una parola per descrivermi...stupido, proprio così. Sono solo una ragazzina ingenua in preda agli ormoni, del resto...ho fatto tutto da solo, sono io che mi sono cacciato nei guai, e ora devo pagarne le conseguenze... - detto questo, mi sfilo l'anello, per restituirglielo.
- E questo che cosa significa? Ben, non è come tu pensi! Non puoi lasciarmi senza farmi nemmeno spiegare! - ma le sue parole, mi scivolano addosso. Gli volto le spalle ed entro in macchina.
Gwilym mi accarezza.
- Mi dispiace...ma hai fatto la scelta giusta. Torno subito... - e così, Gwilym esce dalla macchina, chiudendomi dentro.
Joe's POV:
- Ci sei riuscito, hai centrato il bersaglio, vedo...è incredibile, Ben ti ha creduto...sei peggiorato, con le tue continue macchinazioni... -
- Joe, me l'hai servita sul piatto d'argento...coraggio, ritorna dal tuo maritino, hai un altro anello da regalargli... - sibila lui, velenoso come una serpe.
- Se provi ad avvicinarti a Ben io...-
- Ormai ti resta poco da fare..rientra in casa, prima di far ingelosire anche l'unico che ti rimane...potevi avere una vita fantastica, e ora ti ritrovi quella che meriti - detto questo, Gwilym ritorna in macchina dal mio Ben, portandosi via la persona a cui tengo di più al mondo.
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