RAGA, RAGA, RAGA

MA STATE MALEEEEE!!! ERA IL MIO SOGNO DELLA VITA ARRIVARE PRIMA IN QUALCOSA, E LA MIA STORIA È DIVENTATA PRIMA IN HARDELLOOOO!!!
Vabbe che effettivamente non ci sono molte storie hardzello quindi è facile arrivare primi...e questo è un gran peccato perché la hardzello is fucking real bitches, ok??? Ok??? OK??? Do ya know who I am? Eh? Eh? No? Biz, informati allora.
Comunque, tu, proprio tu che ora stai leggendo, e falla 'na fanfiction hardzelloooo!!!
Comunque, dopo questa trashata, vi lascio al capitolo...eh, pensavate vi lasciassi a secco eh? Eh no, siete le mie viziatine...
...ok questa era fin troppo trash, me ne rendo conto. Ma io sono la regina del trash, ok?

ASCOLTATE IL VIDEO APPENA VEDETE QUESTO SEGNO🎤

Ben's POV:

Dopo quella breve avventura, che è servita solo a farci innervosire entrambi, lascio il camerino di Joe e vado nel mio, a prepararmi.
Sono pronto in pochi minuti, e decido di uscire subito dal camerino per bussare a quello di Joe.
Non posso fermarmi, devo sempre essere attivo perché altrimenti mi viene l'ansia e non posso reggere tutto questo.
Insomma, è già un miracolo che noi siamo qui e non ci abbia ancora guardato male nessuno, o peggio, insultato.
Joe apre la porta dopo pochi istanti e mi fa entrare.

- che ti succede? Perché sei così pallido...? - mi chiede Joe, scrutando il mio volto con attenzione.

- Beh...ecco...io... - ad un tratto, il suo sguardo si accende di un bagliore di rabbia, mista allo shock.

- Hai mica incontrato Gwilym? Quel farabutto... - sibila lui, già sull'orlo di un'altra crisi di nervi.

- No, Joe...non ho incontrato nessuno, sono stato chiuso in camerino per tutto il tempo. Vuoi smetterla di preoccuparti? Mi sembra di averti già detto che lui non è una minaccia per me, qualsiasi cosa accada - ribatto io, innervosito, e Joe annuisce capendo di essersi scaldato senza motivo ancora una volta.

- Scusami...ho capito, sei agitato per quello che faremo di qui a poco. Devi stare tranquillo, andrà tutto bene. Nessuno andrà contro di noi, nessuno ci giudicherà, siamo circondati da artisti, vanno oltre tutto ciò. La cosa più importante, è non farti sopraffare dalla paura, perché finirai per cadere vittima della tua stessa trappola - quelle parole hanno la potenza di calmarmi, perché Joe è così, sa come prendermi.

Rimaniamo insieme per tanto tempo, dentro a quel camerino. E che cosa è successo lì rimarrà lì.
Ad un certo punto, dopo non si sa quante ore, qualcuno bussa alla porta, una donna, a giudicare dalla voce

- tra due minuti tocca a voi! - esclama da dietro la porta.
A quelle parole, io e Joe ci alziamo e usciamo.
Io sento che l'agitazione ribolle dentro di me, ma cerco di dare ascolto alle parole di Joe e di stare calmo.
Le mie mani sudano freddo, e mentre percorro il lungo corridoio che ci separa dal palcoscenico, seguo Joe con lo sguardo basso.
Sì, magari i ballerini possono anche capire l'amore tra due uomini, ma il pubblico? Quello è formato da gente normale, non da artisti che guardano oltre!
E se alla fine della nostra esibizione ci tirano i pomodori e le uova marce?
Appena arriviamo dietro le quinte, tutti i miei pensieri si bloccano, ormai colmi di ansia.
Un uomo di mezza età viene vicino a noi, e posiziona tre dita a pochi centimetri di distanza dal muso di Joe.
Prima fa il segno del tre, poi del due, dell'uno, e dopodiché da una pacca sulla spalla a me e a Joe, che entriamo in scena.
Joe bello sorridente, e io a testa bassa, nascondo il mio volto sotto il cappello.
Indossiamo io lo smoking bianco completo di cappello e Joe lo smoking nero completo sempre di un cappello.
Ci mettiamo in posizione, non siamo poi così distanti l'uno dall'altro, e infatti Joe mi sfiora la mano con il suo indice, ma senza stringerla.

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- Tu chiudi gli occhi e lasciati trasportare da me - mi sussurra piano, e io annuisco.
Il silenzio a volte viene rotto da alcuni mormorii sconcertanti di persone provenienti dal pubblico, ma io non permetto a persone ignoranti di sconcentrarmi, o peggio, di rovinarli questo mio bellissimo momento con Joe.
Insomma, al di là di tutto, ben poche coppie possono permettersi di vivere un'esperienza unica come questa, ballare ad un concorso importantissimo con l'amore della propria vita.
Perché sì, Joe è l'amore della mia vita, anche se sta con me da pochi mesi, riesco già a prevedere un futuro luminoso al suo fianco.
Alzo un poco lo sguardo, e riesco a riconoscere il volto di Gwilym, seduto al centro di un tavolino, in mezzo a un uomo e una donna, ma abbasso subito lo sguardo.
Nemmeno lui potrà rovinarmi questo momento.
Ad un tratto, si accende la pioggia, e un fascio di luce mi sopraffae e all'inizio rimango sconcertato, ma poi mi perdo nello sguardo di Joe e tutto il mondo sembra scomparire, con tutte le sue preoccupazioni e le sue chiacchiere.
Ora esistiamo solo io e lui, e quando la musica parte, trasmettiamo tutto questo al pubblico, ai giudici, agli altri balerini.
Io, sotto consiglio di Joe, ho chiuso gli occhi e sembra buffo ammettere che in quel preciso istante ho iniziato a vedere.
Non vedo altro che lui, Joe mi guida mi stringe e mi fa girare, e i nostri passi si inseguono, si rincorrono, seguendo l'armonia della musica.
Potremmo ballare anche senza musica, bastiamo noi due insieme a fare musica. 
Il risultato? Si vedrà, pensavo che le mille paranoie che mi sono fatto mi possono sopraffare, ma invece sono riuscito a frenare le mie paure, per accelerare il mio amore che provo per Joe.
Quando la musica finisce, noi due ci fermiamo nella posa finale, in un casqué in cui stavolta è Joe a sorreggermi, e in quell'istante apro gli occhi.
I nostri volti sono vicini, vicinissimi, e io sorrido, per poi passare il mio sguardo sul pubblico, che ci fissa immobile per qualche istante.
Alcuni applaudono, mentre altri fischiano, Gwilym batte le mani e il suo volto sorridente mi fissa con ammirazione, ma io non ho tempo per ricambiare, perché Joe mi ha stretto la mano, e io porto le braccia al suo collo, abbracciandolo.