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capitolo 1

Era una normale giornata come le altre.

Lavorava come al solito nel bar mentre fuori c'erano persone e creature di ogni tipo. Coppiette innamorate -poteva quasi vomitare-, genitori coi bambini e passanti che camminavano senza guardare nessuno. Negozi vari adornavano le vie insieme ad abitazioni colorate. Sembrava proprio il mondo magico che era. C'erano anche ristoranti allegri e vivaci con molti clienti.

Gli stessi clienti che sporcavano in giro, chiacchieravano rumorosamente oppure addirittura si mettevano lì nel suo bar senza ordinare niente solo per fissarlo mentre lavorava e lanciando frecciatine o sguardi ammiccanti. Porci.

Mettendo in soggezione il corvino rendendolo nervoso dandogli così più lavoro, dovendo trattenersi dal cacciarli tutti a calci in culo dalla caffetteria dopo avergli sbraitato contro i peggiori insulti.

"Maledetti prima o poi mi licanzio. Lo giuro questa volta! Prima o poi lo faccio..."

Era un ragazzo dai capelli corvini il padrone di quei pensieri.
Mentre puliva il tavolo in legno di quercia con un panno impregnato con un buon igenizzante di marca pensava già a un nuovo lavoro da fare. Per quanto ricevesse abbastanza soldi dai capi della città. Non poteva rimanere con le mani in mano. Perché riceveva quei soldi? Perché era un ex militare in congedo per la sua salute mentale.

"Tsk! Certo! Io sto benissimo maledetti! Depressione? Col cazzo!"

Non era molto d'accordo. Il congedo sarebbe durato qualche tempo. Era stato obbligato anche ad andare da uno psicologo e uno psichiatra se necessario. Aveva protestato ma niente.
Odiava tutto questo. Gli avevano detto che se avesse trovato anche un compagno avrebbe avuto il congedo assoluto essendo un omega.

"Che cazzate! Stronzi. Io trovare un compagno!? Mai!"

Era fermamente convinto che non avrebbe mai trovato un compagno.
Non era il tipo. Dopo 7 anni dal suo primo calore, situazione in cui dopo si manifesta l'imprinting, ci aveva perso le speranze.

Lavorava in quel bar da 2 mesi ormai. Era abituato alla presenza di quegli incivili dei suoi clienti.
Era il miglior impiegato anche se a volte rispondeva male ai clienti ma il suo capo, Erwin, pensava che quel titolo se lo era più che guadagnato.

Il nome del corvino era Levi, un uomo sui 23 anni che portava molto bene: sembrava un ragazzino, tranne quando si accigliava. E in attesa di essere riconvocato in servizio stava lì, in quella piccola città del paese di Fiore chiamata Magnòlia.

Era un bellissimo uomo dai capelli neri lucenti e setosi tagliati con un'acconciatura da vero militare con la nuca leggermente rasata e ciocche che ricadevano ai lati. Lui stesso adorava il suo taglio perché gli ricordava quella dell'amata madre deceduta. La causa è stata una malattia sessualmente trasmessibile. L'aveva contagiata un suo cliente per via del suo lavoro di prostituzione. È morta agli 8 anni dell'uomo un mese prima del 25 dicembre, il suo compleanno.

Il viso delicato e quasi femminile aveva sempre un'espressione distaccata, fredda, rigida che ora aveva anche un po' di scocciatura mentre malediva il cliente/maiale che aveva sporcato il tavolo col suo caffè macchiato.
Il naso era leggermente all'insù e richiamava la sua provenienza francese. La pelle sembrava di porcellana, candida e in netto contrasto con i suoi capelli, era liscia e senza un'imperfezione.
Il corpo era molto piccolo e basso su un metro e 60, all'apparenza sembrava proprio lo si potesse rompere solo sfiorandolo ma in realtà nascondeva una corporatura robusta e muscolosa frutto del suo allenamento intrapreso fin da piccolo con lo zio Kenny, ex criminale. Ma la cosa che lo rendeva una vera meraviglia erano i suoi occhi: due perle blu metallico, il grigio e le sfumature del azzurro celeste e blu scuro erano una meraviglia. Risplendevano, creavano magnifici riflessi perlati e ricordavano molto la luna.

Mentre era concentrato sulla pulizia senti suonare il campanellino sulla porta.
Alzò il capo pensando di dover stare a servire un'altro cliente rozzo (per lui tutti lo erano..). Ma si sbagliava di grosso.

"Eccolo un altro co-"

Il suo pensiero venne interrotto. E mentre sgranava gli occhi una figura entrava nel suo locale.

Spazio autore

Salve...sono ritornato su questa storia perché...boh mi sembrava bello contribuire con una storia ereri. Mi dispiace se sarà uno schifo ma Hey! Ci ho provato.
Scusate gli errori nello scorso capitolo ma non li correggerò. Se ci sono domande chiedete pure.

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