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Capitolo 2 - Si o no?

—— Luke ——

È passata una settimana e dopo gli avvenimenti della partita ho deciso di stare principalmente agli allenamenti evitando le domande dei paparazzi su ciò che è accaduto.
Caroline, la mia manager, mi ha detto che la sua amica, la ragazza con la quale dovrei fare finta di stare insieme ha deciso di venire oggi agli allenamenti per darmi una risposta definitiva alla proposta, io egoisticamente spero dica di sì e che questa cosa aiuti sia me e la squadra a dare un po' più di calma dopo tutto ciò che è successo.
Per me la squadra è come la mia seconda famiglia per cui i sensi di colpa mi stanno mangiando vivo per aver causato così tanti problemi, ma appena ho sentito Andrews nominare mia sorella e sapendo tutto ciò che è successo, non ci ho visto più.
Entro nel Canadanian Tire Centre, lo stadio più grande che ci sia qui ad Ottawa e nonché il nostro campo di allenamento per noi Ice Knights, incontro e saluto il coach e mi dirigo verso gli spogliatoi per cambiarmi, ho bisogno di allenarmi per non pensare ad altro, entro e vedo dentro William, Nathan e tutto il resto della squadra, li saluto e inizio a cambiarmi.
Dopo almeno una buona mezz'ora dall'inizio degli allenamenti il coach mi chiama.
«Mi dica coach.» dico mentre esco dalla pista di ghiaccio e inizio a mettermi i paralame per evitare che le lame dei miei pattini si rovinino.
«Henderson hai qualcuno che ti sta cercando e ti sta aspettando vicino agli spogliatoi.» dice soltanto, lo ringrazio, metto nella panchina la mia mazza da gioco e vado verso gli spogliatoi per vedere chi mi sta cercando.

—— Julia ——

È passata una settimana da quella giornata nella quale mi hanno proposto di fingere di stare con Luke Henderson, l'hockeista di Ottawa più amato dai tifosi, e oggi ho deciso di dare la mia risposta definitiva; questa mattina mi sono svegliata e ho detto ad entrambe le mie coinquiline, Caroline e Harriet, che ho deciso cosa dire e loro per poco non hanno mandato di traverso la colazione per quanto erano sorprese, subito hanno iniziato a chiedermi cosa avessi deciso ma io non ho dato mezza risposta.
Devo prima dirlo a Luke, d'altronde il patto lo devo stringere con lui ed è giusto che sia lui a saperlo per primo.
Oggi al lavoro non ho fatto altro che avere in testa la fatidica proposta e la mia risposta, e per tutta la settimana non ho fatto altro che valutare entrambe le risposte che avevo e che potevo scegliere.
Per cui appena uscita da lavoro e tornata a casa, ho detto a Caroline di avvertire Luke che sarei passata agli allenamenti per dirgli la mia risposta e infatti, eccomi qui.
Appena entro nello stadio chiesi al coach Stevens se Luke era lì agli allenamenti e lui mi ha detto di sì per cui gli chiesi di chiamarlo e di farlo venire negli spogliatoi, dovevamo parlare da soli.
«Ciao.» mi saluta appena mi vede davanti allo spogliatoio.
«Ciao, innanzitutto ti chiedo scusa per averti interrotto durante l'allenamento, so che siamo in piena stagione della NHL*, però era davvero importante che fossimo soli e che tu fossi il primo a sapere la mia risposta.» dico soltanto.
«Tranquilla non mi hai disturbato, anzi ho passato tutta la settimana ad allenarmi per non pensare ai paparazzi e alle domande scomode su ciò che è successo.» risponde; «allora, qual è la tua risposta?» chiede, posso sentire la sua ansia nel chiedermelo.
«Okay... Ci ho pensato a lungo, sappi che la decisione non è stata semplice, ci ho pensato tutta la settimana, ho valutato anche le possibili circostanze che si potrebbero creare a seconda di quello che avrei deciso.» stringo le mie mani nella catena della mia borsa a tracolla: «ho deciso di aiutare te e la squadra.»
Luke sbarra gli occhi. Non se l'aspettava.
«Davvero?» domanda.
«Sì.» rispondo, era sorpreso.
«Wow... Non me lo aspettavo.» non ci sta credendo.
«Ti dico fin da subito che dobbiamo mettere dei limiti alla cosa.» lui è ancora sorpreso ma si legge in faccia che dentro si sente un bambino di cinque anni alla notte di Natale.

—— Luke ——

Io ancora non ci sto credendo.
«Intanto ti ringrazio e poi si assolutamente è giusto mettere dei limiti a questa cosa.» dico soltanto e quindi inizia a dire la sua.
«Per prima cosa vorrei che sia ben chiaro che se una cosa non mi andrà bene non la farò, e sopratutto la cosa più importante di tutte è che noi non ci dobbiamo innamorare l'uno dell'altra.»
«Sono d'accordo, io non posso permettemi distrazioni e poi in caso non sarei un fidanzato presente, in questo momento della mia vita sto pensando all'hockey e a vincere sopratutto la Stanley Cup.» rispondo, e sopratutto voglio stare specialmente insieme alla mia famiglia il più possibile.
«Capisco perfettamente, quindi che si fa ora?» domanda.
«Io credo che questa sia la domanda giusta da fare a Caroline.» annuisce e guarda l'orario sul suo orologio.
«Oddio, devo andare e scusami ancora se ti ho disturbato durante l'allenamento.» dice, e io rispondo: «tranquilla non fa niente davvero, che ne dici se domani non hai impegni ci incontriamo con Caroline?» annuisco e dopo avermi augurato un buon allenamento la vedo andare via, devo ammettere che come ragazza è proprio carina.

*******
*NHL: sigla di National Hockey League, la lega di hockey del Nordamerica e del Canada

hi guys, luna is here <3
scusatemi se ci ho messo un po' ad aggiornare ma ho dovuto editare abbastanza questo capitolo, che ve ne pare?

e poi ci sarebbe una novità, come sapete ho creato l'account instagram dedicato alla storia nella quale ogni volta prima di aggiornare pubblicherò degli spoiler del prossimo capitolo a partire da questo, mi trovate come: lunagoldstein_
ma ho anche creato roleplay di julia e lucas, se vi va di seguirli per sapere cosa fanno i personaggi nel frattempo che la storia va avanti
thank u <3
see you soon

with love,
luna

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