33. If you like to do the things you know that we shouldn't do...
JUNE POV
Durante la cena fisso mia madre con due occhi attenti, voglio scannerizzare ogni sua minima risposta. O forse dovrei dire, ogni sua minima bugia.
- E dimmi mamma... com'è andato il tuo viaggio di lavoro?-
-Bene. Dici che la pasta è scotta?-
Infilzo due penne con la forchetta, osservandola di sottecchi.
- Sì ma puoi dirmi di più? Quando io vado in gita mi fai raccontare vita, morte e miracoli di tutti!!- mi lamento cercando il suo sguardo dall'altra parte del tavolo da pranzo.
- Che vuoi sapere? È stato un noiosissimo viaggio di lavoro June. A scuola? Hai avuto altre verifiche?-
E certo, buttiamola sulla scuola.
Un classico.
-Jordan Hunter come sta?- la incalzo provocandole una smorfia indecifrabile.
-Cosa c'entra Jordan adesso?-
-Non lo so, dimmelo tu.- ribatto senza entusiasmo. - So che è stato via anche lui. Coincidenze, mamma?-
Lei si pulisce il lato della bocca con il tovagliolo, poi butta giù una sorsata d'acqua.
-È stato con Jasper in campeggio. Comunque farò finta di non sapere come sei venuta a conoscenza di queste informazioni, signorina.-
Lancio subito gli occhi al soffitto.
Eccola che riesce sempre a rigirarla a mio sfavore.
Così me ne resto muta per tutta la durata della cena, finché non la vedo alzarsi da tavola.
-Dove vai mamma?- chiedo quando la vedo buttare piatti e posate nella lavastoviglie, per poi tornare dal bagno tutta improfumata.
- Stai uscendo?- la interrogo guardando l'ora sul telefono.
Sono le nove e mezza, dove pensa di andare?
- No.. cioè sì. Io e Melissa abbiamo del lavoro da finire.-
La cosa assurda è che non si sforza neanche a trovare una scusa migliore. Ma con chi crede di parlare?
-Non potete farlo domani?-
Lei adduce altre scuse, si infila una giacca leggera, prende la borsa ed esce di casa.
Quindi vuole continuare a mentirmi?
Bene, ma io devo sapere.
Così senza neanche aspettare un minuto di più, esco di casa, inforco la bici e la seguo.
Ovviamente non riesco a starle dietro, dato che è in macchina e mi semina quasi subito, sono però riuscita a vedere in che isolato ha svoltato.
Ed è proprio quello in cui cadevano tutti i miei sospetti.
Decido di ascoltare il mio sesto senso e non appena arrivo davanti casa di James, inorridisco nel vedere la vecchia Toyota di mia madre parcheggiata lì fuori.
-Non ci posso credere...-
Lo sapevo sì, ma fino all'ultimo ho sperato di sbagliarmi.
Abbandono la bici dietro ad un cassonetto con l'augurio che non me la rubino, poi mi tiro su il cappuccio della felpa e mi apposto come un avvoltoio vicino alla porta d'ingresso.
Dal piano inferiore non vedo nulla, ci sono tende ovunque.
Mi sento una ladra, una stalker, ma devo farlo per il bene comune. Per la mia sanità mentale. Non voglio che mia madre frequenti quell'uomo. Né tanto meno voglio che mi dica bugie.
Stupide tende... non vedo nulla
Allungo il collo più che posso e noto che dalla finestra del salotto si intravedono due sagome.
Eccola. Lei e Jordan stanno salendo scale.
Fa che non sia come penso io...
Okay, non vorrei sapere dove stanno andando ma...devo saperlo.
Così esamino rapidamente la parete esterna della casa.
Come faccio ad arrivare al piano superiore?
Senza pensarci minimamente mi arrampico ad uno dei piloni del portico. Da piccola mi arrampicavo spesso sugli alberi, non è nulla di complicato, se non fosse che quando arrivo sul tetto per poco non mi scortico i palmi delle mani.
Resto accovacciata su una piccola porzione di superficie, le tegole sfregano contro le mie ginocchia, ma ho troppa paura ad alzarmi in piedi. Sarò a tre, forse quattro metri di altezza dal suolo.
Se cadi sei morta, June.
"Quella bugiarda mi avrà sulla coscienza" sdrammatizzo nella mia testa, quando mi accorgo che nella finestra di fronte non ci sono tende ma solo una stanza vuota, piena di tele dipinte.
Allora quel manzo di Jordan è davvero un appassionato di scarabocchi, e io credevo che facesse il casca morto con mia madre...
Svegliati June, una cosa non esclude l'altra!
Quando però vedo Jordan e mia madre avvicinarsi ad uno dei quadri nei pressi della finestra, mi abbasso di colpo. Maledizione, mi vedranno!
Mi fiondo contro la parete di fianco, ho il cuore in gola e senza accorgermene, mi sono appena alzata in piedi. Sono spalle al muro mentre muovo dei piccoli passi laterali, evitando di guardare verso il basso.
E ora che faccio? Come scendo da qui? Provo a lanciare una velocissima occhiata di sotto, per poco non mi sento svenire.
Non soffro di vertigini, ma il pensiero di saltare da quassù mi fa già presagire il fragore delle mie ossa che si rompono in mille pezzi.
Okay, non devo distrarmi.
C'è un'altra finestra dietro di me ed è socchiusa.
"Bene, mi infilerò qui..." mi dico provando a sbirciare dentro.
Ed è inutile sperare che quella sia la camera di Jasper, perché quando mi avvicino al vetro e guardo dentro, mi appare davanti una sagoma alta e muscolosa.
O merda, è James.
Ed è in mutande.
-Ma che cosa cazzo...-
-Non è come pensi!- mi sbrigo a mormorare sottovoce.
-Mi stai spiando?!- esclama divertito.
-Shhhh!! No!-
-Oh porca miseria White!-
Avverto la voce di Tiffany, finché la sua figura non appare alla finestra.
-Entra!- dice lei.
-Ma quale entra! Mandala via!- sento James sbuffare.
Che figura di merda stratosferica
Ora sì che James mi prenderà in giro a vita.
Su Netflix sono i ragazzi ad arrampicarsi alle finestre e a bussare ai vetri delle ragazze, mentre come al solito, nella vita reale, il maschiaccio della storia sono io.
"Chissà a che sta pensando Tiffany" mi domando quando la vedo perfettamente a suo agio in un vestito corto di elegante.
Sembra in procinto di uscire.
James mi si posiziona davanti e io per poco non perdo l'equilibrio quando con un gesto secco apre la finestra e mi rivolge un sorrisetto sghembo.
-Hunter fammi entrare per favore!-
Lo vedo incrociare le braccia al petto, contraendo i bicipiti allenati in un gesto involontario.
-Non ci penso neanche.-
-E dai, tuo padre mi vede. Sono appesa alla grondaia!-
-Allora rimani lì.- scoppia a ridere lui.
Provo nuovamente a tirarmi su per tentare di camminare sul cornicione, ma il pavimento di tegole si assottiglia pericolosamente in quel punto.
Il mio piede destro scivola sulla superficie, per un attimo avverto una forte sensazione di vuoto, di caduta, finché una presa stretta non mi stringe il braccio.
-Cazzo se sei imbranata...- sputa James afferrandomi con forza.
-E pure stupida. Come pensi che ti regga quello?-
-Mi sta dicendo che sono pesante?-
Mi aiuta a scavalcare la finestra, finché non finisco diritta tra le sue braccia.
Possibile che un essere umano abbia un profumo così buono?
- Sei parecchio pesante.-
Mi prende in giro con un ghigno malizioso, tirandomi su di peso neanche fossi leggera come una piuma.
- E tu invece sei proprio...-
Ci scambiamo uno sguardo ravvicinato, i suoi occhi blu sembrano più chiari visiti da vicino.
-E tu sei...-
Si passa distrattamente una mano tra i capelli, rivolgendomi un'espressione da cucciolo smarrito.
-Irresistibile?- mi imbocca le parole, tornando subito strafottente.
-No! Mezzo nudo come al tuo solito!-
Mi volto di scatto per evitare di perdermi a rimirare la visione del suo corpo scolpito coperto solo da un paio di boxer bianchi.
-Sei proprio un caso perso, White.- lo sento ridere.
E poi una voce femminile.
-June!-
Ah già, c'è anche Tiffany.
-Ma che diavolo stavi facendo là fuori?-
- Mi stavo nascondo da mia madre...- ammetto con un po' di vergogna.
-Quando cazzo sei sfigata...- sento James canzonarmi, mentre si infila un paio di pantaloni scuri.
-Forse non lo sai, ma sta qui, nella camera di fianco, con tuo padre!Dobbiamo scoprire se erano insieme nel viaggio perché...Perché se mi ha detto l'ennesima bugia...-
-Lo vedi quanto rompe il cazzo?- dice lui guardando Tiffany, come se io non fossi lì ad ascoltarli.
-Se vogliono scopare, lasciali scopare.-
Tiffany scoppia a ridere dinnanzi alla mia faccia esterrefatta.
-Cioè...Fammi capire, non ti interessa se hanno una relazione?-
- Ma perché non ti svegli? Secondo te hanno una relazione? Mio padre non si impegna con nessuno. L'ha presa una volta la batosta, di sicuro non va ad invischiarsi con una mezza pazza come tua madre.-
Sono ancora incredula per via delle parole ciniche di James, quando Tiffany mi richiama.
-June, perché non resti?-
-No, noi dobbiamo uscire.- sbotta lui sfilando una camicia perfettamente stirata dall'appendiabiti.
La morbidezza con la quale il tessuto bianco avvolge le sue spalle grandi e definite, mi rapisce.
Mi ricorda un angelo. I tratti del suo viso sono delicati, nonostante la piccola ammaccatura vicino al sopracciglio sinistro, residuo di qualche scontro passato.
-June può venire con noi se vuole.- mi sprona Tiffany.
-Col cazzo. Non la voglio tra i piedi.-
E poi quel ghigno, che non ha nulla di angelico. Quello è tipico del diavolo.
-Sì invece, viene anche June.- insiste la mora.
-Ah e sentiamo, viene così?-
James solleva appena il labbro superiore, facendo slittare gli occhi blu dalla mia felpa ai miei pantaloncini.
-Ho dei vestiti per lei.-
-Venire dove scusate?- chiedo guardando prima Tiffany, poi James.
Della serie, esisto anch'io! Non sono ancora diventata una bambola di cera che piazzate dove vi pare.
-Ti ho detto di no.- borbotta lui lanciandole un'occhiata assottigliata.
-Sì invece. Mi fa piacere se viene anche June.-
Sventolo le mani davanti alle loro facce, nella speranza che mi degnino uno sguardo.
-È possibile sapere dove, oppure...-
-Hai paura? Siamo davvero così poco raccomandabili?- ridacchia Tiffany porgendomi un vestito che estrae dal suo zaino di scuola.
-Anche se decidessi di uscire con voi, non mi cambio qui.- asserisco convinta, a braccia conserte.
-Perché?-
Tiffany si guarda intorno con aria ingenua, finché non incontra l'occhiata sottile di James.
-Ahhhhn ma non ti preoccupare, June! James va a preparaci un panino adesso.-
-Succhiamelo Tiff. È la mia fottuta camera e non esco solo perché la principessa di sto cazzo ha paura che io le possa guardare il culo.-
-Come se già non lo facessi abbastanza!- lo incalzo con una smorfia.
- Sta zitta!-
-Non mi sopporti perché dico la verità!- lo guardo in cagnesco.
-James! Sparisci.-
Tiffany lo spinge letteralmente fuori dalla stanza, lui invece sbuffa, prima di rivolgerle un'occhiataccia poco rassicurante.
-Voi due dovete per forza limonare in camera mia, non riuscite a resistere vero?-
-Fuori!- esclama lei a gran voce, facendomi ridere.
Così James esce sbattendo la porta, mentre io osservo Tiffany con aria leggermente imbarazzata.
Lei però non sembra conoscere timidezza, oltre al vestito mi propone un reggiseno a balconcino, palesemente imbottito.
-Ma è...-
- Non guardarlo così... È solo imbottito, non è esplosivo eh!- spiega notando la mia espressione riluttante.
- Ma ce l'ho già.-
- Sì ma per quel vestito è meglio metterne uno senza bretelline. Provalo, tanto abbiamo la stessa taglia.-
- Tu dici?-
Lei solleva le spalle.
- Sì. Qual è il problema?-
Già. Qual è il problema?
Avanti June c'è la puoi fare.
Mi giro dandole le spalle e dopo aver tolto la felpa, slaccio il reggiseno.
Non so cosa stia facendo Tiffany di preciso, ma di sicuro mi sta guardando. Spero non sembrare un'impacciata cronica che non sa neanche sganciarsi un reggiseno da sola. Poso sul letto il mio bianco e infilo quello nero a fascia di Tiffany.
-Non è un po' troppo...?-
Mi osservo il petto confusa.
-Aspetta.-
Lei mi si avvicina e mi aiuta ad abbassarlo lievemente sui lati.
-Così, vedi?-
-Un reggiseno non dovrebbe tenerle dentro?- mi corruccio io, provocandole una risata sincera.
-Dovrebbe valorizzartele e questo lo fa.-
-Se lo dici tu.- mormoro con un leggero colpetto di spalle.
-Tieni la schiena dritta. Ora il vestito.- mi rimbecca lei, indicandomi il minuscolo pezzo di stoffa nero.
Così finisco a guardarmi le gambe.
Porca miseria, non posso levarmi i pantaloncini davanti a Tiffany.
Perciò lì sbottono lentamente, poi lancio un'occhiata dentro.
Mi chiedo se una ragazza bella come Tiffany conosca l'esistenza delle smagliature.
Osservo il mio interno coscia con una leggera apprensione.
Fossero solo le smagliature...
Alla fine decido di indossare il vestito, poi una volta messo, sfilo gli shorts da sotto.
Stranamente Tiffany non mi prende in giro per la scenetta buffa che ho appena messo in atto, ma si avvicina a me, aiutandomi a sistemare l'abito particolarmente aderente in vita.
-Povero Will, non vorrei essere lui stasera... morirà di infarto.- sorride, mentre una punta di malizia le fa brillare le iridi scure.
E dopo aver posato entrambe le sue mani sui miei fianchi, mi fa ruotare verso lo specchio a figura intera.
- Stu-pen-da.- scandisce con aria soddisfatta.
-È un po troppo aggressivo per i miei gusti...-
-Non ti piace?-
-Non ho detto questo, solo... non sembra adatto a me.- puntualizzo.
-Secondo me è solo perché hai il viso struccato. Hai la faccia troppo acqua e sapone, basterà mettere un po' di eye-liner o di matita scura.-
Così senza che nessuno gliel'abbia chiesto, Tiffany si prende la confidenza di maneggiare i miei capelli.
Scioglie la mia crocchia spettinata di ciuffi biondi e prova a tirare indietro i miei capelli in una pettinatura raccolta.
- Se dici che non ti ci vedi ed è troppo aggressivo come stile, posso farteli un po' mossi.-
Io in tutta risposta annuisco, affidandomi alle sue mani. Finora Tiffany mi ha solo migliorata, a dirla tutta, quasi non mi riconosco.
- Okay, vediamo che riesco a fare con questo.-
Lei mette a scaldare il suo arriccia capelli e io ho un sussulto nel vedere quanto sia simile al mio.
Intanto che aspettiamo raggiunga la temperatura, recupera dallo zaino la borsetta con il make-up.
-Beata te che hai la fortuna di averceli lisci.- dice poi, districandomi i capelli con le dita.
-Beh, in realtà io vorrei averli mossi come i tuoi.-
Tiffany si lecca le labbra, mentre con una cura meticolosa mi stende il rossetto sulla bocca.
- Siediti che sei troppo alta e non ci arrivo.-
Mi indica il letto di James, dove io mi ci accomodo con un po' di timore, così lei comincia ad arricciarmi le ciocche di capelli.
-James, lo conosci da tanto?- domando guardandomi intorno.
Sono già stata in quella stanza, ma ora mi sembra di notare dei particolari che non aveva mai visto.
Non ci sono foto lì dentro.
La luce è fredda, quasi bluastra.
- Sì. Che vuoi sapere?-
-Che cosa gli piace?-
Glielo chiedo senza neanche pensarci su.
-A parte la droga, il sesso e le risse?- ribatte Tiffany ridendo.
Annuisco, intanto il pensiero va a mia madre. La giudico tanto perché è qui con Jordan, ma poi io sono nella stanza a fianco.
-Gli piacciono gli eccessi.- spiega poi, continuando ad acconciarmi i capelli.
-E se non riesci a fargli provare qualcosa in più, ci fai poco con uno come lui.-
È per questo che l'ho visto baciare un ragazzo?
Sentiamo dei passi provenire dal corridoio, Tiffany mi lascia il ferro in mano per avvicinarsi alla porta.
-Dammi ancora due minuti, non ho finito.- annuncia lei, mentre James sta già brontolando infastidito.
- Che stai bevendo?- lo punzecchia Tiffany, -Ma tu e Will non eravate quelli che dovevano rimanere sobri questa sera?-
- E quindi?- lo sento dire con voce apatica.
-E quindi il coach s'incazza.-
-Il coach può farmi una sega Tiff.-
-Lo sai che non ti puoi permettere di farti sbattere fuori dalla squadra football.-
-Ma di che ti preoccupi? Ci rimane Jackson sobrio per noi.-
-Sei sempre il solito... Ora dammi due minuti.-
Tiffany chiude la porta e torna a finire il lavoro sui miei capelli.
-Il coach può farmi una sega, Tiff.- dice lei facendo la voce grossa, imitando quella graffiata di James.
Scoppiamo entrambe a ridere, finché la mia curiosità non ha la meglio.
-Di che parlavate?-
- Ma niente... ci sarà un controllo anti droga a sorpresa per tutta la squadra di football.-
-Non mi sembra sia molto a sorpresa, dato che lo sapete tutti.- sottolineo con tono sarcastico.
- Qualcuno l'ha spifferato a Jackson.-
Ma certo, Blaze.
-Beh vedo che questo coach non fa poi così paura...- azzardo io.
- Oh in realtà la fa eccome. Pensaci un attimo, secondo te quale università vorrebbe uno che è stato un anno in riformatorio?-
C'è poco da rifletterci, la risposta è: nessuna ed è giusto così.
Trattengo i miei pensieri trasudanti di perbenismo, mentre lei prosegue.
-Quale università rinomata accetterebbe due soggetti che hanno una sfilza di atti di vandalismo sul curriculum?-
Mi volto di scatto e osservo gli occhi scuri di Tiffany con aria perplessa.
-Parli di...-
- Oh, sì. Parlo di Will. E di Jackson. E se il preside li odia, il coach di football è l'unico che può salvargli le palle e garantirgli una borsa di studio per un college di prestigio.-
-Quindi il coach tenta di farli rigare dritto, per il loro futuro?-
-Beh... sono pur sempre maschi bianchi, ricchi e privilegiati. E sì, il coach è uno stronzo perché sa che alcuni di loro possono contare solo sul football per la borsa di studio. Perciò ne approfitta.-
"Il mondo è ingiusto, June."
Me l'aveva detto mio padre, in lacrime, il giorno del funerale di mio fratello.
Ed è proprio così.
Probabilmente una come me dovrà mantenere una condotta perfetta, voti altissimi e una bella botta di fortuna, per poter entrare a Yale.
Mentre loro, che neanche si presentano per svolgere un compito in classe, hanno già il futuro assicurato. Senza parlare di tutto ciò che fanno quando non sono a scuola...
Non è giusto.
-Tipo? Perché dici che l'allenatore ne approfitta?- chiedo scacciando via quel pensiero meschino, ma pur sempre vero.
-Tipo che un ragazzo si è presentato agli allenamenti con la matita negli occhi e lui l'ha cacciato dalla squadra.-
-Stai scherzando!?- salto su incredula.
-No. È ancora convinto che i maschi debbano essere in un certo modo, comportarsi in un certo modo.-
Eccolo il vibe di mascolinità tossica che mi hanno sempre dato James e i suoi amici.
-Ma vedi, June... il caro vecchio coach non sa cosa piace fare ai suoi maschietti preferiti...- sogghigna maliziosa.
Sta parlando di James? O di Jackson?
Mi schiarisco la voce, vorrei avere il coraggio di chiederle di più ma non ci riesco.
-Porca miseria...-
Tiffany si lascia andare andare ad un'imprecazione, quando mi trascina davanti allo specchio.
-Che c'è?- chiedo confusa osservando i miei capelli biondi, particolarmente voluminosi e morbidi sulle spalle.
-Quando potenziale inespresso dietro a quell'aria da brava ragazza...- la sento bisbigliare indicando il mio riflesso.
-Grazie per l'insulto mascherato da complimento.-
La guardo avvicinarsi al mio viso, mentre i suoi occhi sembrano incollati alla mia bocca.
-Non ti insulterei mai June, dico solo che se volessi, potresti valorizzarli di più. Ma...-
- Cosa?- domando incrociando le mie iridi chiare nelle sue scure come il petrolio.
Lei accarezza distrattamente la mia spalla nuda, i suoi polpastrelli delicati sfiorano le mia pelle dandomi un brivido, mentre accompagna i miei capelli dietro alle spalle.
-...anche senza trucco...-
James interrompe le parole di Tiffany entrando in stanza con la grazia di un elefante. Senza bussare ovviamente.
- Avete finito o devo prendervi una stanza d'hotel?-
Io e Tiffany ci stacchiamo subito.
-Me l'hai fatto davvero il panino!- esclama lei tutta contenta.
-Col cazzo questo panino è ... -
James perde le parole per qualche istante, non appena i nostri occhi si incrociano fulminei.
-...mio.-
Tiffany sorride soddisfatta. Io non riesco a fiatare, ogni battutaccia mi muore in gola, in una serie di singulti che si accavallano facendomi perdere il fiato.
La maniera in cui James mi guarda non mi permette di muovere un dito. Sono di pietra.
No June
Non può essere. Non siamo nel classico romanzetto dove il bad boy viene folgorato dalla bellezza della brava ragazza di turno.
Per quanto mi piacerebbe pensare che James si circondi di ragazze volgari ed eccessive, la realtà è un altra, è abituato a ragazze molto più belle e intraprendenti di me.
Tiffany è solo una di queste.
E poi mi urta il sistema nervoso. Possibile che James mangi sempre?
Lo guardo divorarsi il panino incollato al cellulare, mentre lei finisce di agghindarmi.
-Orecchini sì o no?-
Faccio cenno di no con la testa.
-Andiamo. Mi sono rotto le palle, io sono pronto da mezz'ora.- taglia corto lui con tono spazientito.
James mi sferra una spallata, rubandomi il posto davanti allo specchio con disinvoltura.
Non posso fare a meno di guardarlo dal basso, mentre a testa alta finisce di abbottinare la camicia bianca, compiacendosi del suo riflesso.
E quando Tiffany va in bagno a lasciarvi i suoi trucchi, ne approfittiamo per lanciarci delle occhiatacce velenose.
-Che c'è?- domando nervosa sotto ai suoi occhi sfacciati.
Il taglio felino delle sue iridi lambisce le mie curve con lentezza. Dovrebbe darmi fastidio, dovrei aver voglia di tirargli uno schiaffo per il mondo quasi indecente in cui sta guardando il mio corpo. Invece provo un brivido.
-Niente, che cazzo dovrebbe esserci...- sorride poi.
-Boh. Niente. Ehm... Che festa è?-
-E ti importa, perché ?-
-Perché voglio sapere dove sto andando. Non ho neanche un invito.-
-Ci vieni con me. Nessuno avrà da ridire, ragazzina.-
-Ma...-
Lo guardo compiere due passi nella mia direzione, sovrastandomi con la sua altezza.
-Pensavi che ti avrei lasciata nella mia camera a collezionare i miei boxer?-
- Che schifo.- ribatto indignata.
-Sì sì certo, che schifo.-
Mi divincolo dalla sua figura possente prima che possa bloccarmi contro il muro, poi gli sfilo davanti senza degnarlo di un'occhiata.
Lo guardo compiere un giro su se stesso, per seguire i miei passi.
-E così ti sei messa il profumo....- mi prende in giro.
-E quindi?-
-E ti sei truccata?-
Il suo tono è sempre più divertito.
Ma chi voglio prendere in giro?
Sembrerò un pagliaccio, Tiffany è stata così convincente nel farmi credere che fossi bella, per un secondo.
Vorrei dirgli di smetterla di trattarmi come una bambina, come una sorella minore, ma alla fine non faccio altro che fulminarlo con uno sguardo diffidente.
-Dopo di te, White.- bisbiglia mordendosi il labbro, prima di indicarmi la porta.
🐳
-Okay andiamo a divertirci!- annuncia Tiffany non appena mettiamo piede in una discoteca affollata e buia.
-Ma non ci hanno chiesto la carta di identità! Non potremmo stare qui!-
James scoppia a ridere insieme alla mora.
-Almeno sa essere divertente, ogni tanto.- lo sento dire.
Inclino gli occhi al soffitto pieno di luci al neon. Il locale è gremito di gente, la musica è alta e io inizio a sentire uno strano languorino nello stomaco.
"Mi farei una fetta di pizza" mi dico guardandomi intorno.
Sono in un posto in cui non dovrei stare, con due persone che conosco a malapena... spero mia madre si accorga della mia assenza questa volta.
Prima che io possa allontanarmi tra la folla, James mi stringe il braccio con una presa solida.
-Beh?- domanda squadrandomi da capo a piedi.
-Che vuoi?- ribatto acida.
Con un'aria minacciosa si avvicina al mio viso, soffermandosi sulle mie labbra.
- Che pensi di fare?-
-Divertirmi. L'avete detto voi, no?-
In realtà voglio andare a cercare del cibo, ma questo non glielo dirò.
E la saliva mi si incastra in gola quando, sotto alle luci psichedeliche, vedo gli occhi azzurri di William che mi stanno puntando da lontano.
-Che intenzioni hai? -
- Eh? Che ti frega?- rispondo distratta.
-Di te niente. Ma ti rifaccio la domanda: che intenzioni hai ragazzina?-
-Voglio ubriacarmi.- schiocco la lingua al palato.
Lui accenna una risata sorpresa, ma le sue fossette agli angoli della bocca spariscono in fretta, non appena si rende conto che io non sto ridendo.
-Tu? Seriamente?-
-No guarda, voglio solo vedere la reazione di Mr "non me ne frega un cazzo di te"! Ma chi ti credi di essere?-
Lo vedo irrigidire la mandibola con violenza, poi corruccia le sopracciglia, è apparentemente confuso dalla mia ironia.
-Non mi sembra una buona idea per affrontare ciò che è successo ieri.- spiega seguendomi verso bancone del bar.
-Di sicuro non accetterò consigli da te.
Ah no, aspetta... tu sei il tipo più responsabile che conosco, vero?-sbraito sbattendo una mano sul bancone.
- Hai finito di fare battutine del cazzo, White?-
Il barman mi passa un bicchiere che James mi sfila prontamente dalle mani.
-Vorresti impedirmelo tu!? Sul serio?-
-Non sarei mai così ipocrita.- risponde curvando la testa verso la mia fronte.
-Ah no?- gli faccio segno di ridarmi il bicchiere.
Non voglio ubriacarmi, è ovvio. Voglio però capire il suo atteggiamento che per me resta un mistero.
-Se vuoi divertiti non sarò io a fermarti.- dice lanciando un'occhiata a William in lontananza.
-Jamie!-
E non passa neanche un minuto che due ragazze dell'ultimo anno gli si avvicinano sussurrandogli qualcosa all'orecchio.
-Anche perché saresti troppo impegnato...- borbotto io, credendo non mi stia più ascoltando.
-Esatto White. E dimmi...Da quando sei diventata così irresponsabile?-
-E da quando tu fingi di non esserlo?-
-Senti fa come ti pare.- sbuffa ormai portato al limite dai miei battibecchi.
-Quello sempre.-
Concludo poi, lasciandolo lì in compagnia delle ragazze.
Mi chiedo se sia oro o miele quello in cui si fa la doccia, perché appena arriva in qualsiasi luogo, le api gli si posano sopra neanche fosse scattato il momento dell'impollinazione.
Infastidita mi metto a cercare Tiffany tra la folla, ma con mia sorpresa vengo richiamata da una sagoma alta con due braccia tatuate.
-Brian...-
-Ciao June. Non credevo venissi.-
Non dirlo a me.
-Sei sparito ieri sera.-
-A quanto mi hanno detto, è stato meglio così.- sostiene Brian, approfondendo il suo sguardo scuro nel mio.
-Quindi... hai saputo...- abbozzo una smorfia, mentre giocherello con il bicchiere ancora pieno tra le mani.
- Sì.-
-Mi dispiace Brian.-
-Inizio a credere che lasciarci sia stata la scelta migliore.-
La sua bocca pronuncia quella frase, ma con gli occhi sta dicendo tutt'altro.
Sembra nostalgico.
Non ci vuole un veggente per capire che la ama ancora.
-Non ci meritano vero?- provo a sdrammatizzare, senza troppo successo.
-No affatto.-
Brian sembra così indifeso, mi chiedo perché James sia così accanito contro di lui, tanto da sconsigliarmi di andare a casa sua.
E la mia curiosità è inevitabilmente cresciuta.
Perché è come dire a Cappuccetto Rosso di non parlare con il lupo, è ovvio che lo farà.
-E toglimi una curiosità...Cos'hai saputo?-
-Che si sono baciati per uno stupido obbligo o verità.- ringhia lui cambiando quasi tono di voce.
Sembra decisamente arrabbiato, come dargli torto, sopratutto considerando che Ari ha fatto di molto peggio alle sue spalle.
Per un attimo vengo distratta, quando la sagoma alta e bionda di Jackson mi passa di fianco insieme a James.
Mi viene istintivo drizzare schiena.
Il biondo mi guarda stranito, giocherellando con il piercing al labbro.
-Quella è June? Non l'avevo riconosciuta.-
-Già. Però lo stronzo l'ha riconosciuta eccome.- sentenzia James trascinandosi una mano tra i capelli, con fare disinvolto.
Vedo Brian stringere lo sguardo e quando James gli sfila vicino, si scambiano un'occhiata di fuoco che mi fa sussultare.
-Ignoralo, Brian.-
Lui però non sembra voglia darmi retta.
-Se c'è qualcuno che ha bisogno di divertirsi, qui siete proprio voi due!Guarda che faccini tristi!-
Tiffany torna da noi con un tono di voce decisamente sopra alle righe.
-No, io un bicchiere e vado a casa.- mormoro controvoglia.
- Anch'io. Abbiamo la partita nel fine settimana.- mi dà corda Brian.
-Non fare il nonno! Guarda che bella ragazza hai qui davanti! E quando ti ricapita?-
-Effettivamente..- bisbiglia lui piantando i suoi occhi smerlando a terra.
E se da Will e James non so mai cos'aspettarmi, Brian mi sorprende sempre sì, ma in positivo.
Ha l'aria del cattivo ragazzo ma poi è un buono. O almeno credo.
- Va bene, solo uno però.- dice a Tiffany che ci guarda sorridendo.
- Siete belli tutti e due.- sussurra lei nel mio orecchio.
E certo, ho la testa già incasinata, mettiamoci dentro anche Brian adesso...
E proprio mentre formulo questo pensiero, avverto due occhi cerulei che mi fissano da lontano. Posso fingere di non vederli, ma li sento come lame taglienti, gli occhi di Will addosso.
L'atmosfera di leggerezza tra me e Brian però, si dirada non appena la sagoma minuta di Ari ci passa accanto.
E Brian cambia faccia all'istante.
Non lo scegli di chi innamorarti, questo è fottutamente vero.
-Ari...-
Brian si avventa su di lei, sembra quasi la stesse aspettando come un tossico in astinenza. Ari però, pare far finta di non sentire.
- Ariana.- ripete lui con voce decisa.
E se prima avevo solo allungato un'orecchio, ora mi volto con discrezione verso di loro.
dannata curiosità
Vedo Brian bloccarle la strada, la ferma, posizionandosi davanti a lei.
-Brian che c'è adesso?-
-Non te ne perdi mai una.-
-Non ricominciare.- sospira Ari, quasi infastidita dalla presenza del suo ex.
Mi chiedo con che coraggio lei si metta a rispondergli così...
Brian le dice qualcosa, ma riesco solo sentire lei lamentarsi.
-Lasciami.-
Il tono di voce spaventato di Ari rapisce la mia attenzione.
-Ma poi come cazzo ti sei vestita?-
- Mi vesto come voglio. Non stiamo più insieme. Ricordi?-
Vorrei non coglierlo, ma è impossibile non vedere il disprezzo negli occhi verdi di Brian, mentre si allontana, lasciandola lì da sola.
-Ari ma stai bene?- domando stupendomi delle mie stesse parole.
La guardo compiere un cenno di no, prima di abbassare la testa.
Ho una strana sensazione nello stomaco, forse una di quelle che chiamano intuizioni di pancia.
E se James avesse ragione e io non avessi capito proprio niente delle persone che mi circondano?
Ari mi saluta con fare sbrigativo e io torno con lo sguardo su Will, ma invece di trovare lui, i miei occhi incontrano la figura di James che sta ballando con una ragazza.
Ed è sempre lo stesso spettacolo.
Lui non fa altro che esibire la sua avvenenza con i soliti modi di fare sicuri di sé, mentre i riflessi dei neon creano luci ed ombre tra i suoi capelli castani.
Lo stesso gioco di luci che si propaga tra i capelli biondi della ragazza che sta avvinghiata al suo petto. Vorrei distogliere lo sguardo ma lei non fa altro che portare gli occhi all'indietro in un'espressione appagata, tutte le volte che lui le passa le labbra lungo il collo. Rabbrividisco.
Mi chiedo come non facciano a vergognarsi nel dare quello spettacolo in pubblico. Probabilmente lei è ubriaca, sennò non si spiega.
O forse il suo campo magnetico è così forte da mandarti in tilt il cervello.
Vorrei tirarmi uno schiaffo da sola, se solo penso che l'avrei persino baciato ieri sera.
No June, non è vero.
È solo il bicchiere mezzo vuoto che tieni in mano a farti ragionare così.
La ragazza che balla con lui non può essere contenta di stargli appiccicata, di farsi mettere le mani dappertutto e la lingua in bocca in quel modo.
Non può essere.
A fatica vorrei staccare la mia attenzione da lì, finché James non discosta i capelli dal viso della ragazza e con gli occhi la oltrepassa per piantare il suo sguardo affilato fisso su di me.
Sento una strana morsa nel petto, lo stomaco mi si chiude.
Faccio slittare immediatamente gli occhi verso Tiffany.
-Che succede?- domanda lei vedendomi pensierosa.
-Niente, non lo capisco. Non capisco cosa passa nella sua testa. Mi tratta male, poi però si preoccupa per me...-
-Will ha i suoi problemi, ma è un bravo ragazzo infondo...-
-Non parlo di Will.- rispondo di getto.
O porcaccia miseria.
Tiffany incrocia le braccia al petto.
-Ohhh questo sì che è interessante...-
Entrambe ci voltiamo a guardare James, ormai di spalle.
È davvero bello, mi urta ammetterlo. Prima era una constatazione pura e semplice, il fatto che fosse più attraente rispetto a Brian, Balze, Jackson o lo stesso Will. O qualsiasi ragazzo a scuola. O qualsiasi ragazzo che abbia mai..
June torna a casa col cervello
Ma ora...mi infastidisce confessarlo a me stessa. Vorrei non fosse così.
E se fosse bello anche solo la metà? Magari senza quegli occhi di un blu così intenso e senza quei capelli che ogni volta che gli cadono sugli occhi gli regalano quell'aria così dannata e irraggiungibile...
Vorrei non avesse quelle labbra così pronunciate. Dio mio, un ragazzo non dovrebbe avere delle labbra così, è illegale.
Tiffany mi strattona appena il braccio, riportandomi alla realtà.
-Ti dico una cosa. James si sente in colpa per averti accompagnata a casa ieri e per aver preso le tue difese. Avrebbe voluto stare dalla parte di Will.-
-Le vostre vite sono così noiose che state ancora a parlare di ieri sera?-
Taylor.
Che oltre ad essere odiosa, è anche il punto debole di Tiffany.
-E cosa cazzo fai qui con Barbie Baby escort?- esclama guardando il mio vestito audace.
-Tay! Ma che dici? Le ho prestato un mio vestito...-
-Appunto. Dov'eri oggi?- la interroga la bionda con aria arcigna.
-Ero...avevo da fare.-
Tiffany prova a fare la vaga, ma lo vedo che pende dalle labbra della sua migliore amica.
-Eri con lei?- chiede Taylor, quasi divertita.
-E quindi?-
Lo vedo che Tiffany tenta di risultare distaccata, ma alla fine cerca sempre la sua approvazione.
-E poi smettila con le droghe, ti fottono il cervello.- ci fulmina prima di ancheggiare via da noi.
-Perché ti fai trattare così? Guarda che è tossica quella ragazza.-
Tiffany mi osserva con attenzione, sembra per un attimo sorpresa del mio interesse per lei.
- Non lo so. Sarà anche tossica ma mi sento in colpa.-
-Senti, James l'avrà tradita mille volte, non mi sembra che abbiano una relazione esclusiva quei due, non puoi sentirti in colpa solo tu, mentre lui se ne sbatte altamente...-
E quando mi volto verso James, lui sta ovviamente ruotando la lingua nella bocca della tizia con cui sta ballando.
-Non mi sento in colpa per il rapporto che lei ha con James, infatti... Ma per il rapporto tra me e lei.-
Okay, ammetto che questa prospettiva non l'avevo considerata.
-Oh.-
- Ehm... June, scusa ma... vado un attimo...-
Annuisco, mentre vedo Tiffany seguire Taylor.
Non lo scegli chi amare, è proprio così.
-Stai con loro?-
- Scusa?-
Un ragazzo non troppo alto mi si avvicina.
-Sei June?-
-Sì.- lo guardo con aria interrogativa.
-Andiamo a scuola insieme.-
- Oh...Okay, educazione fisica?- domando nella speranza di aver azzeccato la lezione in cui credo di averlo già visto.
- No, letteratura.-
-Scusa ho pessima memoria.- confesso scrollando le spalle.
-Beh io ce l'ho buona, ma sei irriconoscibile stasera.-
-In che...-
Le parole però smettono di fluire, quando il ragazzo si volta verso la pista da ballo.
-Uh meglio se...-
- Che?-
- Meglio che ti lascio stare.-
-Che vuoi dire scusa? Fermati...- lo trattengo incuriosita per il cambio rapido di atteggiamento.
- Stai con loro, no?-
-Loro chi?-
-Sono molto protettivi con le cose di loro proprietà.-
E quando sollevo di poco gli occhi e trovo quelli di Will e James fissi su di me, vengo percorsa da un brivido.
-Non sono una cosa di loro proprietà.-
Ma all'apparenza vengo subito smentita da William, che si avvicina al ragazzo e gli fa un gesto con la testa.
Il tizio se ne va all'istante.
La cosa non mi piace.
Il ragazzo non mi interessava minimamente, ma non gli ho chiesto io di mandarlo via.
-Non sembri uno che fa paura.- lo punzecchio guardandolo di traverso.
-Forse sanno che sono completamente pazzo.-
La sua stupida affermazione mi fa sorridere.
-Però come dargli torto... tu sei bellissima.-
Maledizione Will, perché devi fare così...
James è ancora con quella ragazza, poco distante da noi, ma sento il calore dei suoi occhi addosso.
Perché dovete entrambi sempre fare così...
-June mi dispiace per ieri. Non volevo umiliarti davanti a tutti, né volevo tenerti nascosto di Ari, ma ti avevo detto già troppo di me e...-
-Will.-
-June ascolta...-
-No tu ascolta. Tra noi è ovviamente finita ma non riesco ad odiarti, ci ho provato ma non ci riesco. E non riesco a capire il perché.-
Lui corruga la fronte per un secondo, poi abbassa lo sguardo.
-Forse perché non sei innamorata di me.-
Sollevo un sopracciglio.
-Sì ma la verità è che neanche io sono stata completamente sincera con te, Will.-
-In che senso?-
Finisco il mio cocktail tutto d'un sorso, come se la cosa potesse darmi il coraggio di continuare a parlare.
-Alla festa volevo dirti che sarebbe stato meglio lasciarci. Quindi alla fine, per quanto non abbia sopportato il gesto del bacio... non posso avercela con te. Avevo già intenzione di finirla.-
- Perché June? Qualsiasi ragazza avrebbe approfittato del mio errore per farmela pagare o odiarmi... perché sei sempre così sincera?-
-È un difetto?- domando quasi stupita.
- No... ma il tuo atteggiamento mi rende più difficile lo stare lontano da te.-
-Will... tra me e te... non ha senso. Tu sei ancora preso da lei e io...-
- Tu volevi lasciarmi, okay... Ma lo stronzo sono stato io, June. Tu non avresti mai baciato un altro.-
Tu dici Will?
Nella teoria no, June White non bacerebbe proprio nessuno. Si farebbe suora a vita dopo una delusione così colossale con un ragazzo dolce come William Cooper. E invece.. nella pratica non so neanche io cosa sarei in grado di fare adesso.
-Non voglio finire per non parlarti più. Facciamo così, se è ciò che vogliamo...restiamo amici.-
Annuisco per via della proposta sensata. Non voglio altri drammi e se William dovesse avere bisogno di un'amica, voglio esserci per lui.
-E stasera divertiamoci okay?- dice lui indicandomi il bancone del bar.
- Vado a prenderti un mojito e poi balliamo.- lo vedo sorridere.
Provo un piccolo senso di sollievo, finché un ragazzo più grande non mi si avvicina un po' più del dovuto.
Il secondo in una serata?
È un chiaro segno che sono troppo appariscente oggi. Di solito sono invisibile, anche perché mi piace passare inosservata.
Lui dice qualcosa che non capisco, una di quelle solite frasi tremende, del tipo "Troppo bella per stare da sola..."
-Se la smetti di biascicare magari capisco cosa dici.- gli intimo con il mio modo di fare acido.
Ma lui non sembra abbia molta voglia di parlare. Tiene gli occhi fissi sulla mia scollatura dandomi sui nervi.
-Senti biondina...-
-Non credo abbia voglia di starti a sentire..- prova a scansarlo via William, che torna con due bicchieri in mano.
-E chi lo dice? Tu che sei un bambino?- sputa il tizio alto.
-Diamoci una calmata, so difendermi da sola.- ribatto infastidita dal comportamento eccessivamente protettivo di Will.
Il tizio però mi mette una mano sulle spalle, stringendomi a sé.
Avverto un senso di nausea e impotenza.
-Lasciala stare, avanti...- riprova Will, con le mani occupate.
- Pensi di poter dirmi cosa fare?- lo provoca il tizio.
Non indosso le scarpe con il tacco, ma quelle da ginnastica, eppure scommetto che una bella steccata tra le gambe la sentirebbe tutta. Se non fosse che il tizio insistente sta già puntando William, e io non c'entro più nulla con la loro discussione.
Da bravi maschi alfa senza cervello vogliono solo trovare un pretesto per scontrarsi.
- Io dico che non mi fai paura bambinetto.- continua il tipo.
-Io dico che ti conviene levarti dal cazzo e lasciarla stare, poi decidi tu.-
La voce di James mi fa sobbalzare.
E la sua figura intimidatoria fa fuggire quel ragazzo a gambe levate.
-Perché dovete fare sempre così... Non ha senso.- sussurro sottovoce.
James si morde il labbro e non accenna a rispondere. Sento pizzicare la pelle quando i miei occhi bruciano sulla sua bocca gonfia e lucida.
Rivedo immediatamente il bacio con la ragazza di poco fa.
-Stai bene?- mi chiede Will notando il mio stato di confusione.
Poi mi porge un bicchiere che James mi ruba prontamente dalle mani.
-Puoi ridarmelo per favore?- sputo innnervosita.
-Voglio solo assaggiare.- dice poi succhiando dalla cannuccia con gli occhi blu come la notte, fissi nei miei.
William mi accarezza il viso mentre fatico a distogliere lo sguardo da James, che mi porge il drink, indirizzando la cannuccia tra le mie labbra.
Non so che gioco sia, ma decido di lasciarlo fare e di bere un po'.
Chiudo gli occhi.
L'alcol caldo che mi scorre nelle vene mi dà i brividi. Forse è il modo dolce in cui William mi sta spostando i capelli da viso, o forse è la maniera in cui James mi accarezza il corpo con un'occhiata febbrile e carica di desiderio.
-Ho bisogno di.. ehm...-
Aria.
-Esco un attimo.- borbotto tra me e me, tentando di divincolarmi dalla morsa dei loro corpi vicini e febbricitanti.
-Se hai bisogno, ti accompagno.- sento dire a William.
-No... io...-
Non ho bevuto molto, ma mettere insieme due pensieri coerenti comincia a risultare più complesso.
Dopo ciò che è accaduto ieri, Will non ha diritto di intromettersi se qualcuno viene a provarci con me. So difendermi da sola. E lo stesso vale per James.
Devo allontanarmi da loro due.
-Sì ma questo lascialo a me.- sento dire a James quando mi sottrae il bicchiere dalle dita.
-Ed è meglio che non esci da sola.- sussurra poi nel mio orecchio, facendomi trasalire.
Indietreggio spaventata da quel modo di sfiorarmi così proibito, andando a sbattere con la schiena contro il petto caldo di Will.
-James...-
Non riesco a staccare gli occhi dalle sue labbra in questo istante.
Sento il profumo di William alle mie spalle. È delicato, sa di ammorbidente, forse di bagnoschiuma alla vaniglia.
E quando mi volto verso di lui, vengo rapita dal profumo di James, più intenso, più maschile.
Will mi si avvicina alla guancia, io abbasso gli occhi ma sento il respiro di menta e birra sul mio collo. Chiudo gli occhi, dicendomi che è solo la mia immaginazione.
-Will...-
-Sì...-
-Ma che fai?-
-Ti dà fastidio...?- soffia sfiorandomi il naso con la punta del suo.
Mi dà fastidio?
No, però... forse non è il caso.
-Non siamo... non stiamo più insieme.- puntualizzo nel suo orecchio.
Lui annuisce, la musica è assordante ma riesco a sentire la sua voce dire -Lo so, June.-
-Voglio che rimaniamo solo amici.-ripeto con voce biasciante.
-Sì anche io.-
Anche lui? Will vuole che restiamo solo amici? Allora perché continua a guardarmi in questo modo?
-È questo che fanno gli amici?- lo provoco con un sorriso divertito, che però svanisce quando Will lancia un'occhiata seria a James, alle mie spalle.
-Beh...-
Un piccolo sbuffo tiepido sulla mia mandibola mi fa arcuare il collo.
-È che non so se posso...-
E poi il respiro caldo di James vicino all'orecchio.
Il mio ventre si contrae.
Lo sento leccarsi le labbra, sfiorando con la punta della lingua il mio lobo sensibile.
La testa mi gira.
-Puoi fare tutto quello che vuoi, ragazzina.-
Il sussurro di James è così lascivo che comincio a credere di essere in un sogno. In uno di quei sogni in cui tutti i miei sensi sono cullati da sensazioni estremamente piacevoli, dove di lui c'è solo il buono, nessuna presa in giro con i suoi amici, né frecciatine velenose.
Poi mi sposta i capelli per trovare con le labbra il punto più sensibile del mio collo. Non mi sta baciando, mi sta solo provocando, forse promettendo qualcosa, sfregando dolcemente con la punta delle labbra morbide sulla mia pelle vibrante.
Mi abbandono per un attimo a quella sensazione divina, ma quando riapro gli occhi, torno nuovamente alla realtà.
Will è sempre qui davanti a me e sta continuando a fissarmi la bocca.
Non posso lasciarmi andare.
Le luci soffuse del locale si scontrano sempre più rapide sulle mie pupille.
No. Sono due diavolo tentatori, non cederò.
Devo togliermi da questa situazione al più presto. E se mi vedesse qualcuno?
Che figura.
Sbatto le palpebre un paio di volte.
Ma quando le riapro, è tutto ancora qui. Il mio corpo stretto tra i loro, la musica è così forte...non riesco a pensare.
L'alcol scorre bollente sotto alla pelle e, senza neanche accorgermene, mi sto muovendo. È una sensazione strana, quella che mi sorprende quando porto una mano alle mie spalle, per incontrare dapprima la guancia poi i capelli di James. Immergo le dita dentro tra le sue ciocche morbide, strattonandole appena e dal fondo della sua gola sembra emergere un gemito di piacere.
No, June
Will è sempre più vicino.
Avrò bevuto un po' ma di sicuro non sono ubriaca.
Devo dirgli di no.
Devo andarmene, conto fino a tre e vado via. Adesso.
Uno
James striscia la punta del suo naso perfetto contro la mia gola, poi arrotonda la bocca in un sorrisetto compiaciuto, regalandomi una scia di brividi che si propagano fino al mio basso ventre.
Due
Will avvicina le labbra alle mie, ne riesco ad avvertire il sapore dolce attraverso il suo respiro caldo.
Tre
Sento le mani di James appropriarsi dei miei fianchi, mi attira a sé, facendo sbattere il mio sedere contro i suoi pantaloni.
William affonda le dita tra i miei capelli e schiude appena le labbra.
Sta per baciarmi.
Devo fuggire. Adesso.
ahshsahahhdh e chi se lo aspettava?
Se il capitolo vi è piaciuto anche solo un po', lasciatemi la stellina...seconda parte arriva presto promesso!
E si accettano scommesse su cosa accadrà 😇
Detto ciò,
🐱 la storia tra la madre di June e il padre di James è solo un espediente narrativo, tranquille non ci saranno fratellastri qui (non ce la potrei fare di nuovo)
🐱🐱 e sì, sarà difficile tenere il personaggio di James lontano dalla toxic zone.. Tutti i miei personaggi maschili sono tossici, lo sappiamo...vediamo se riesco a darmi una regolata per una volta (non credo)
🐱🐱🐱 e poi c'è Brian. Non si sa ancora nulla di lui, ma non sottovalutatelo perché è un personaggio importante.
A prestissimo ragazze ♥️
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