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32. The big bad wolf isn't hiding in your closet, it's hiding in your mind


ARI POV

William mi osserva.

Lo faceva spesso anche a scuola, ma di solito erano sguardi furtivi, rubati di nascosto. Questa volta ce l'ho seduto davanti, mi è impossibile non notarlo: gli occhi color cielo sbucano sotto al ciuffo biondo, che continua ricadere sulla fronte nonostante lui provi a sistemarselo.

-Come stai?- chiede cogliendomi di sorpresa.

Poi abbassa lo sguardo, così ne approfitto per tirare un piccolo respiro.

-Bene Will, tu?-

Ingoio il groppone che sento in gola, anche se in realtà William non c'entra proprio nulla con il mio stato d'animo attuale.

-Bene.- mormora lui sollevando gli occhi nei miei.

E basta una sguardo reciproco, che entrambi decidiamo di far crollare le maschere.

-No... non è vero che va tutto bene.- ammetto chinando la testa a lato.

William compie il mio stesso gesto, come un riflesso allo specchio.

-No, nemmeno per me.- sospira piano.

Restiamo in silenzio per qualche istante, io gioco ad intrappolare la punta della coda di capelli tra le dita, finché lui non decide di parlare ancora.

-Per le ragazze o per Brian...?-

-Tutti e due.- confesso con un filo di voce.

-Vuoi parlarne?-

È davvero raro che qualcuno si interessi a me, sopratutto se questo qualcuno è un ragazzo. Di solito a loro importa solo del mio aspetto esteriore e Will non dovrebbe fare eccezioni...difatti l'ho trattato con sufficienza in passato, l'ho sempre considerato un bambino immaturo, in particolar modo con le ragazze.
Di certo non credevo di finire la serata a parlare con lui nell'armadio di Poppy.

Non ci rivolgiamo la parola da anni, eppure questa sera sono successe così tante cose che non riesco a tenermi tutto dentro: Brian non vuole più avere niente a che fare con me e sento che sto per perdere anche Amelia e Poppy.

Fino ad un mese fa avevo tutto, ora mi ritrovo con nulla tra le mani.
E mi ero abituata e vivere così, tra due fuochi. James e Brian.
Nonostante sapessi di non contare nulla per James e tutto per Brian, non sono riuscita a fare la scelta che chiunque avrebbe considerato più "giusta".

- Con Brian è davvero finita?- domanda William sollevando un sopracciglio.

-Sì.-

-Anche con... James?-

-Sì l'ha voluto lui.- confesso a denti stretti.

Lo guardo annuire. Ovviamente non c'è bisogno di essere il suo migliore amico per sapere che, una volta tolto Brian dell'equazione, a uno come James Hunter non importa più nulla di me.

-Solo lasciandolo ho capito di non amarlo abbastanza. Parlo di Brian. Non aveva senso continuare, nonostante io e lui fossimo cresciuti insieme...-

-Forse ricominciare è la cosa migliore.- asserisce Will scrollando le spalle.

Certo, ma non è facile per una che non è mai stata da sola.

-E tu? Serata pesante eh...- viro il discorso verso un'altra direzione, facendogli cenno alla porta dell'armadio.

-James mi fa ... perdere il controllo.-

Sorrido dinnanzi alla sincerità disarmante di William.

- Ho visto.- ammetto sottovoce.

-Gli voglio bene ma non riesco mai a capire che intenzioni abbia.-

- Non dirlo a me Will. Pensavo avessimo qualcosa di...-

Vedo William corrugare lo sguardo in un'espressione di viva incredulità.

- Speciale? Con James? Senza offesa Ari, ma...-

-Lo so, mi sono illusa da sola. Lui a parole me lo diceva che non gliene fregava niente di me. Ma poi con i fatti... -

- Non è colpa tua, fa così con tutte. Non penso si legherà mai a nessuna ragazza.-

-Di sicuro non quanto è legato a te e Jackson.- puntualizzo fredda.

- Come possibile ragazzo fa schifo, ma come migliore amico non posso chiedere di meglio.-

Il suo sguardo però non tarda ad incupirsi.

-Ti vuole bene come fossi suo fratello Will, di cosa di preoccupi?-

Non sarà mica per June?

Vedo l'esitazione nascondersi nelle sue iridi cerulee, come una conferma al mio dubbio.

-Non lo so...Da quando c'è June...-

-Will, James non ti tradirebbe mai. Ha tanti difetti ma è leale. Lo sappiamo tutti.- mi appresto a notare.

William smette all'istante di torturare le piume di una sciarpa che penzola dall'appendiabiti e mi scruta di sottecchi.

-E tu come lo sai?-

Lo sai che lo so.

- Forse non te l'ha mai detto, ma gli sono stata dietro per due anni prima che mi rivolgesse anche solo uno sguardo.-

-Oh...-

Con fare impacciato, Will prende a  strofinarsi la nuca.

- Sapeva che tu insomma...-

Ma non è necessario continuare, lui già annuisce, ha capito perfettamente che sto parlando dei suoi sentimenti per me.
Mi chiedo se Will sappia che James ha aspettato che lui si dimenticasse di me, prima di potermi dare anche solo un bacio.

- Sì ma con June, non lo so... lo vedo diverso.-

Will raccoglie il cellulare dalle tasche per dare un'occhiata rapida ai minuti che ci rimangono.

- Lo vedi diverso?- chiedo ormai incuriosita dalla sua espressione seria e al contempo preoccupata.

- Sì, tipo.. più protettivo.-

-Tu non sei per nulla geloso, eh.- lo prendo in giro quando lo vedo farsi più accigliato.

-Non lo so... Pensandoci bene, non è neanche gelosia la mia, è solo paura che me la porti via. Forse sono io ad essere sbagliato, ma quando si tratta di James...tutte le ragazze preferiscono lui a me.-

Mi si stringe il cuore nell'udire la sua voce rotta dall'insicurezza.

-Ma non June, lei ha scelto te Will.- esclamo decisa.

Lui però sembra immune al mio tentativo di rassicurarlo.

- Se prima avevo paura che scappasse, ora che le ho raccontato tutto, mi sento uno stupido. Mi tratta come un fratello minore, anche quando faccio cazzate... non litighiamo mai. Sembra abbia paura delle mie reazioni.-

Come darle torto.

-Beh non sarà facile per lei...e neanche per te, ovviamente.- mi correggo subito.

William non fiata, sembra un cucciolo indifeso e io vorrei solo abbracciarlo.

-Poi da quello che ho visto stasera, James e June non si sopportano, Will.-

Certo fanno scintille quando sono insieme, solo loro non se ne sono accorti.

Forse però è meglio non infierire, credo che Will sia già sufficientemente paranoico.
Sicuramente non dev'essere bello vivere sempre all'ombra del proprio migliore amico.

-Non lo so...-

Will è decisamente scettico e per quanto mi dispiaccia per lui, non dovrebbe sentirsi meno di James. Sono solo due ragazzi diversi.

-Senti Ari ma... che ne dici se ci vestiamo?-

Will se ne esce con quella proposta, indicando l'ammasso di vestiti colorati appesi sopra alle nostre teste.

-Cosa? Che vuoi dire?-

Capisco solo quando mi allunga uno degli abiti eccentrici di Poppy.

-Vuoi metterti questo Will!? Non farmi ridere!- esclamo con un pezzo di stoffa ricolma di paillette tra le mani.

-Inizia tu, io mi giro.- annuncia lui, voltandomi le spalle.

-Okay.-

Faccio slittare la zip del mio vestito verso il basso, poi mi accorgo di un angolino dove sono ammassati dei travestimenti di Halloween.

-O mio Dio!! Questo deve essere di qualche carnevale di quando eravamo piccole!- esclamo afferrando un boa fucsia con occhiali da sole abbinati.

Sono ancora in reggiseno e mutande, coperta solo da quella sciarpa cosparsa di piume, quando Will mi chiede -Posso?-

-Sì.-

Lo vedo agitarsi immediatamente nel voltarsi e scoprirmi svestita.

-Wow e questo sarebbe?- chiedo indicando l'indumento a quadri con cui giocherella nervosamente.

-Eh?-

Non so perché ma mi metto a ridere quando lui si sfila la maglietta e agguanta un cappello ridicolo.

-Perché nell'armadio di Poppy c'è un cappello da cowboy e...una gonna scozzese, ma è un kilt?- chiedo ridendo ancora.

-Certo, dici che mi starebbe tanto male?-

-Non ti entra Will!! È minuscola, gliela spacchi!- urlo io tirandogliela via dalle mani prima che possa indossarla.

Litighiamo con la gonna di Poppy come due bambini piccoli, finché non l'ho vinta io. La porto a me più che posso, inducendo William a finirmi addosso.

-Scusa.- dice quando sono ormai spalle al muro, con il suo petto nudo premuto contro il mio.

Non emetto un suono quando lui mi sfila con dolcezza quegli occhiali ridicoli.

-Mi sei mancata.-

Abbasso sguardo, provando a nascondere il brivido causato dalle sue parole sussurrate.

Brian per me rappresenta il mare calmo, James le acque agitate.
Ma io ho sempre cercato entrambe le cose.

-Stai con June adesso.- bisbiglio sottovoce.

William si allontana immediatamente, lasciando un piccolo spazio tra i nostri corpi accaldati.

-Già.-

I suoi occhi chiari si fanno assorti al solo sentirla nominare.

-Ti piace tanto vero?-

-June è... June. Quello che pensa glielo leggi in faccia ed è davvero così come la vedi... Quando le parlo dei miei problemi si interessa veramente a quello che ho da dire, lo vedo che ci tiene a me. Solo che poi finisco lo stesso a farle certe scenate...-

-Sempre per...James?- azzardo con un po' di coraggio.

-Anche. Non abbiamo mai litigato per una ragazza, è successo solo una volta.-

E quando lo dice mi guarda in quel modo...

- Will tra di noi non è mai successo niente, lo sai vero? A parte quella volta...-

Sorrido guardando il pavimento e Will con me.

-Lo so però... Come faccio a dimenticarmela quella notte?-

Potrei giurare che i cinque minuti siano già finiti, ma in questo istante non sembra importare né a me né a William.
Un timido sorriso gli adorna il volto e io comincio a non capire bene cosa mi stia accadendo.
Avverto la scarpiera alle mie spalle oscillare quando William si avvicina alle mie labbra per sigillarle con le sue.

Ho baciato tanti ragazzi, ma quando le nostre lingue si incontrano riconosco subito il suo sapore. Con ancora agli occhi chiusi, gli lancio le braccia al collo, la sua pelle è rovente.
Lottiamo con le labbra fino a restare senza fiato.
Non provo l'affetto profondo che sento per Brian, ma non è neanche solo sesso come con James. Will mi vuole per davvero, lo sento da come mi accarezza il viso, mentre con un braccio mi tiene salda a lui.

-Porca miseria...-

Quando ci stacchiamo lo vedo portare il dorso della mano sulle labbra, come a voler imprimere quel bacio da qualche parte. O forse cancellarlo.

-Merda Ari, non avrei dovuto.-

Mi guardo intorno. Per un attimo ho perso la cognizione di dove mi trovo.

-Scusa.- ripete Will.

-No scusa tu.- mi affretto a dire.

Ed è in quel momento che Taylor apre la porta dell'armadio.

-Ma certo...- cinguetta la bionda guardandomi di traverso.

-Tu i vestiti addosso non sai mai come tenerteli, vero?-

Mi sono fatta travolgere dal bacio e non mi sono resa conto di una cosa.
Sono ancora in reggiseno.

JUNE POV

-Non si baceranno vero?- ridacchia un ragazzo guardandomi dall'altro lato della stanza.

- Se ti tiro questa sul muso, non farà male vero?-

Mimo il gesto di lanciargli un'intera bottiglia di Tequila, obbligandolo a smetterla di prendermi in giro.

-Tranquilli, ancora un minuto e vado a controllare se sono vivi.-

Taylor zittisce tutti alzandosi in piedi, mentre io lancio un'occhiata nascosta a James, in cerca di un indizio, qualcosa.
Lui se ne sta appoggiato al davanzale a fumare, fissa un punto fuori dalla finestra e sembra proprio che stia evitando il mio sguardo.
Di certo non è geloso di Ari, ma sa perfettamente quello che Will prova per lei, ecco qual è il problema.

Taylor invece mi squadra dall'alto, i suoi occhi sottili sono rivolti verso di me come due piccole micce infuocate.

-Peccato che tu non sia potuta entrare lì dentro con loro. Avresti visto i fuochi d'artificio.-

Non riesco a capire come faccia a provare tanto astio nei miei confronti, ci conosciamo appena. Possibile che sia bastato rubarle il ruolo da capo cheerleader? Per me può riprenderselo, anche perché ultimamente ho saltato più allenamenti che feste.

- Dammi qui.-

Con mia sorpresa James le si avvicina strappandole letteralmente il cellulare dalle mani.

-Che cazzo stai facendo Jamie!?- salta su lei con un pizzico di preoccupazione.

E quando lui solleva la bocca a lato, lasciandosi andare ad un piccolo sorriso storto, capisco che le sue intenzioni sono tutt'altro che buone.

-Sto scegliendo una foto.-

-James!- lo rimprovera Taylor.

La vedo corrucciare la fronte prima di alzarsi in punta di piedi per prendergli il telefono.
Lì per lì non capisco cosa stia accendendo, ma d'altronde come posso prendere sul serio uno che ha ancora un biscotto infilzato tra i denti, mentre solleva il braccio per non farsi sottrarre il cellulare?

-Dici che tuo padre amerebbe di più un mio primo piano, o magari una foto di coppia. O magari un video..-

Il viso di Taylor si trasforma, diventando completamente viola davanti a tutti.

-Inviata.-

-James non ci pensare neanche! È un reato! Prova a farlo e...-

Lui le restituisce il telefono con un ghigno sbilenco.

-Quale reato, se la foto è mia?-

-Ma...-

-Solo io. Solo che sono nel tuo letto. Dici che a papino darà tanto fastidio?-

Taylor sgrana gli occhi azzurri in un'espressione di terrore puro.

-Cosa!????-

-Oh... mi sa che l'ha vista. Ti sta già chiamando.-

Lei resta a bocca aperta quando James le consegna il telefono, io invece mi copro la fronte con la mano. Ormai però è troppo tardi, senza volerlo l'ho vista anch'io quella foto.

-Tu mi vuoi rovinare la vita!-

-Siamo pari tesoro.- le dice nell'orecchio con voce sarcastica, prima di uscire dalla stanza.

Taylor appare ancora scossa quando va come una furia ad aprire l'armadio da dove escono Ari e William.
Io non ho il coraggio di alzare lo sguardo, ma una frase l'ho sentita chiara e limpida.

-Tu i vestiti addosso non sai mai come tenerteli vero?-

C'è un po' di brusio di sottofondo, vedo Amelia lanciarmi un'occhiata strana da lontano.

-Va bene  direi che il gioco è davvero finito.- annuncia Jackson con voce annoiata, mentre Taylor è alle prese con le chiamate di suo padre.

- June?-

La voce che mi nomina la sento lontana, ma mi basta immergere gli occhi in quelli di Will ed Ari per scorgere le loro espressioni colpevoli.

Comincio ad udire uno strano ronzio nell'orecchio, non riesco neanche più a sentire cosa dicono le persone intorno a me.
Non starò qui un secondo di più.
Mi alzo in piedi ed esco velocemente da camera di Poppy.
Dei passi mi rincorrono per le scale ma io non mi volto.

- June!-

Will mi insegue. E se la sua reazione era prevedibile, non mi aspettavo di certo quella di Ari, che mi sta chiamando a gran voce.

-June! Aspetta!-

Devono avere proprio la coscienza sporca questi due

-No, devo dirglielo io.-

La voce di William si perde tra il vociferare del salotto e quando finalmente esco in strada, mi riempio il petto di una una grossa boccata d'aria fresca.
Devo andare a casa subito, mi dico inghiottendo un groppone in gola che sembra pesante come un macigno.

Non è Will, né Ari, né Taylor a farmi stare così.
È solo la paura che qualcuno riesca a farmi scoppiare a piangere, a farmi crollare davanti a tutti.

Prendo ancora un ampio respiro, poi tiro su il cappuccio della giacca e proseguo lungo il marciapiede che costeggia l'ingresso di casa di Poppy. Senza accorgermene sorpasso la sagoma di James che sta fumando con una ragazza, seduto sul ciglio della strada.

-June ascolta...-

È ancora Will.

-Non voglio sentire.- sputo senza rifletterci su.

- June!-

E poi di nuovo la voce di Ari, che mi fa perdere letteralmente le staffe.

- Non voglio sentire vi ho detto!- esclamo più decisa, questa volta.

-Oh no, io invece voglio proprio sentire.- sento dire a James con la sua voce rauca che rasenta il sarcasmo.

Ari corruccia lo sguardo rivolgendogli un'occhiata torva.

-Sta zitto tu, la cosa non ti riguarda!-

-Quando invece si parla di farsi qualcuno che non sia il tuo ragazzo, la cosa ti riguarda sempre vero?- la pungola lui con voce seria.

-Scusa June, è che tu sei arrivata da poco e non sai...-

William? William ha il coraggio di parlare ancora e addurre scuse inutili?

- È stato solo un bacio e...-

-Non mi va di starvi a sentire. Vi siete baciati? Mi fa piacere per voi! Auguri! Io me ne tiro fuori.-

Incrocio le braccia al petto e li punto con uno sguardo secco.
William è leggermente spettinato, mentre Ari è sempre impeccabile.
Sarebbero davvero una coppia perfetta.

-Ma che succede?- domanda Amelia uscendo dalla porta con aria affannata.

Poi però non guarda né me, né William, tutte le sue attenzioni sono puntate su Ari.

-Senti io ci sto provando a cambiare.- dice quest'ultima lanciando gli occhi color nocciola verso l'asfalto.

La stradina davanti casa di Poppy è scarsamente illuminata ma di sicuro una cosa la noto: Amelia la sta guardando male, in cagnesco oserei dire.

- No vabbè... e io credevo che Taylor scherzasse. Ma come al solito è più forte di te!- la rimprovera poi.

-Non sarò perfetta, ma questo non cambia il fatto che sei la mia migliore amica e..-

Ari tentenna per un attimo, così la mora le si avvicina al viso.

-E cosa? Ti appena lasciata con Brian e ti sei fatta anche Will, complimenti! Vuoi un applauso? Magari da June? Mi fai proprio schifo.- sputa Amelia arricciando il labbro superiore in una smorfia di chiaro disgusto.

-Senti vacci piano okay?- le intima Will.

Ora la difende anche, fantastico!

Così decido di voltar loro le spalle, voglio ritirarmi da questo siparietto, la cosa non mi riguarda più.

-June senti... perché non andiamo a parlarne io e te da soli?-

William sfiora la mia spalla, quanto basta per farmi indietreggiare ancora.

-Non c'è nulla da dire.-

Così evito il suo sguardo, ma ben presto mi rendo conto che quella più adirata in questo momento è Amelia, che continua a discutere con Ari.

-June è lì, perché non chiedi scusa a lei? Perché cazzo ti stai giustificando con me?- domanda rivolta alla sua amica che inizia ad avere i lacrimoni agli occhi.

Sia io che Will ci voltiamo ad osservarle.
James abbassa lo sguardo, Ari sta tremando ed è ovvio che stia per scoppiare. Non riesce più a tenerselo dentro, sta per dirglielo.

-Ho tradito tuo fratello sì, e mi dispiace.-

Non passa neanche un secondo che Amelia solleva le braccia in segno di incredulità.

-Lo sapevo! È stato quando sei andata al mare la scorsa estate e hai conosciuto con quel deficiente che andava sullo skate? Questo mi stai dicendo?- chiede a gran voce.

I toni si alzano così tanto che ormai credo che anche i vicini di Poppy stiano sentendo tutta la discussione.

- James...-

Ari lo chiama in causa e per Amelia non ci vuole molto a fare uno più uno.

-Mi stai dicendo che quella volta...non è stata l'unica?-

Sollevo lo sguardo verso l'alto.
La luna piena sta ancora lì, incastonata nel cielo buio.

-Mi dispiace Amelia. Davvero.- continua Ari, ormai al limite del pianto.

-Ho mentito a mio fratello per colpa tua, pensavo fosse la sbandata di una sera! Cazzo! Chissà perché mi circondo solo di gente di merda!- urla guardando James che trattiene le parole tra i denti finché può.

-Mi spieghi che cazzo ti ho fatto io?! Mi sono scopato la tua migliore amica e allora? Vuoi avercela con me anche per questo?-

-Ti scopi chiunque tu! Lo sai che non è per questo che ce l'ho con te!- esala Amelia con occhi lucidi.

Ma non appena James si alza in piedi per arrivarle davanti al viso, cala un silenzio tale, da far sembrare le liti di poco fa, nulla in confronto.

- Che cazzo vuoi da me?- insiste lui a testa alta.

- Che mi lasci in pace. Me, Brian, le mie amiche, la mia famiglia.-

- La tua famiglia? Davvero?-

- Ragazzi...-

La voce pacata di Blaze taglia l'atmosfera tesa, nessuno ovviamente sembra dargli retta.

- Brian non se lo merita.- afferma Amelia con un espressione contrita.

James però non sembra minimamente toccato dalle parole della mora.

- No certo. Brian è il miglior fratello del mondo e io sono la causa di tutti i tuoi problemi vero?-

- Cresci James. Il mondo non gira intorno a te!- mugola lei con voce rotta.

- No, certo... gira intorno alla principessa e a quel coglione che non ha le palle di venire a dirmi grazie.-

- Bene, direi che per questa sera va bene così...-

L'enorme sagoma di Jackson si frappone tra i due, mentre Blaze lancia un braccio intorno alle spalle di Amelia, con l'intento di portarsela via.

-Che dici se torniamo a casa?-

- Io e Brian non ti abbiamo chiesto proprio niente!-

Sento la voce di Amelia spezzarsi quando si rivolge ancora una volta a James.
Lui chiude gli occhi, per poi liberarsi di un grosso respiro. Sembra si stia trattenendo, ma non riesco a capire dal fare cosa.

-Così come nessuno ti ha chiesto di aggredire il preside! Se vi piace ferire la gente e nascondervi dietro al vostro finto eroismo fatelo pure! Ma io sono stufa! E forse June dovrebbe allontanarsi da gente come voi, siete tossici!-

Le parole di Amelia vibrano nell'aria ormai taciturna. Nessuno sta fiatando, tantomeno Blaze, che sposta lo sguardo a lato.
Sembra parecchio a disagio.

-June.-

-Sì?-

Guardo Amelia negli occhi e capisco che sta per chiedermelo.

-Dimmi una cosa... Tu lo sapevi di Ari?-

-No, cioè... L'ho saputo per caso e..-

-Non ci posso credere...-

- Sì ma io non c'entro niente, non te l'ho detto perché sono cose vostre e io...-

- Sai che ti dico? Forse il tuo posto è proprio qui con loro.- sentenzia Amelia.

Si asciuga le lacrime, prima di voltarci le spalle per andarsene insieme a Blaze.

Guardo Ari, poi William.
Entrambi in rigoroso silenzio.
Non so perché, ma la gelosia nei suoi confronti, in questo momento sembra del tutto svanita.
Non è Will il problema, sono io.

Davanti a situazioni del genere mi manca il controllo, mi sento persa.
E ripensandoci, nonostante le scenate di gelosia di Will, se ha baciato Ari con così tanta facilità... anche lui non doveva essere così preso da me.

-June?-

-No Will non mi va di parlare. Rispetta questa mia decisione, voglio solo tornare a casa.-

-Ascolta...- mormora afferrandomi dal braccio prima che io possa allontanarmi.

-Will non vuole parlare, te l'ha appena detto.- sbuffa James alzando appena la voce.

William china il capo, finché l'amico non gli si mette davanti.

-Ne hai fatte abbastanza stasera.- gli dice sottovoce.

-James non volevo insultare tua madre prima, ma...-

-Ma...vattene.- sputo di getto guardando gli occhi cristallini di William, oltre alle spalle di James.

Sembra così innocuo in questo istante...però non riesco più a farmi intenerire, perciò decido di andarmene.

-June dove vai?- chiede Will, quando mi butto in strada per incamminarmi verso casa.

-James accompagnala.- sento la voce di William, poi quella dell'amico.

-Che palle, ma perché devo sempre finire in mezzo al mondo di Patty?! Mi sono rotto i coglioni!-

Mi volto per lanciargli un'occhiataccia e vedo che William è ormai rientrato in casa.

-White!-

-Lasciami in pace Hunter, torna da...da chi ti pare!-

-Okay che sei incazzata, ma questo mi sembra esagerato... Mi stai ascoltando? Ma dove cazzo vai?-

-Devo tornare a casa!-

-Va bene, ti accompagno allora. Dammi solo...-

James si guarda intorno, è ancora a petto nudo mentre imprigiona la sigaretta quasi finita tra le labbra, intanto si tasta le tasche dei pantaloni della tuta come a cercare le chiavi della macchina.

-Dammi un attimo.- biascica infastidito.

-No, voglio tornare ora.-

-Ma che cazzo di problemi hai! Lasciami finire la sigaretta.-

Lo sento accelerare il passo non appena riprendo a camminare nel buio.

-Ma dove stai andando?

-Torno a casa ti ho detto!

- Non puoi darmi cinque fottuti minuti per vestirmi?-

Lo sento sbraitare ma non mi fermo.

-Sei una fottuta bambina. Avanti muoviti.- mi fa cenno con la testa verso la sua macchina parcheggiata dall'altra parte della strada.

Resto in silenzio mentre ci avviciniamo all'auto. Lui non fiata, finché non entriamo dentro e mette in moto.

-Che cazzo hai? E per Will sei...?-

-No!-

-E allora che c'è?-

C'è che quando mi manca il controllo sento la terra sotto ai piedi sgretolarsi, così tanto da avvertire la caduta mentre scivolo nel vuoto.
E poi una forte sensazione di panico.

Come glielo spiego?
Che non piango da anni.
Che tengo tutto dentro e che ho bisogno di ordine nella mia vita, perché il caos mi manda in tilt.

Lui invece che guardare la strada mi sta fissando accigliato.

-Stai bene?-

-Sì devo solo andare a casa.- ringhio rabbiosamente.

-Va bene però calmati cazzo.-

L'aria fresca e notturna entra dal finestrino, mentre il fumo esce dirompente dai suoi polmoni.

-Potevi vestirti.- sottolineo quando vedo la sua figura a petto nudo tremare un po'.

-Non mi hai dato tempo neanche di pisciare cazzo!-

-Hai freddo?-

-Muoviti, passami la felpa.- dice indicandomi il sedile posteriore.

Così mi allungo per prenderla ma quando mi porge la mano per averla, io l'allontano subito.

-Non te la metterai mentre guidi, è pericoloso.-

Il sorrisetto che gli si crea ai lati del labbro mi ricorda quello di suo fratello.

- Sapessi quante cose so fare mentre guido Biancaneve...-

Ignoro la frecciatina maliziosa e mi concentro a guardare fuori dal finestrino.

-Perché ora mi accompagni a casa?-

-Lo sai perché.- risponde prontamente.

-Perché te l'ha chiesto Will bla bla bla. Che noia che siete.-

-Più acida del solito questa sera. Ieri ti avrebbe fatto bene darmi retta.-

- Cosa?-

Lo guardo mordersi il labbro, mentre il suo profilo perfetto viene impresso nei miei occhi che non si sono ancora abituati a quella bellezza disordinata e pericolosa che porta il nome di James Hunter.

E mentre scannerizzo la sua mascella squadrata e la curva del suo naso così perfetto da sembrare dipinto, mi torna in mente quello che gli ha detto Amelia poco fa, ciò che gli ha detto Will poco prima e le cattiverie che gli ho detto io durante la festa.

- Sei abituato.-

Lo vedo sollevare entrambi i sopraccigli mentre la mano adornata di anelli imprime una forza più serrata intorno al volante.

- A cosa?-

- A ricevere colpi. Non solo fisici.-

- E tu?-

La sua domanda mi spiazza.

- Non... non lo so.- mi stringo nelle spalle.

Sì è vero, mi dispiace per ciò che gli ho detto, ma non gli chiederò scusa.

- Non lo sai o non vuoi che gli altri lo sappiano?-

Scrollo il capo.

-Inutile che ti fingi quello che non sei James.-

Non gli chiederò scusa sopratutto se ripenso a come mi ha trattata poco fa. Ha detto che non gli importa di me, è sufficiente a farmi capire che dovrei stargli lontana, no?

- Che vorresti dire Biancaneve?-

I suoi occhi blu scintillano nel buio della macchina.

- Un attimo prima sembra che ti importi delle persone che ti stanno intorno, l'attimo dopo dici che te ne sbatti.-

- Ah quindi non stai parlando delle "persone", stai parlando di te.-

- No, io...-

Mi volto immediatamente verso il finestrino per non dargli la soddisfazione di vedere la mia faccia diventare color aragosta.

-Tu credi che io sia il lupo più cattivo del bosco, il che può darsi, ma sappi che quelli intorno a te non sono agnellini.-

E certo, da Biancaneve a Cappuccetto rosso è un attimo.

-Se parli di William l'ho capito. È Ari la ragazza di cui è sempre stato innamorato vero?-

-Boh.-

-James..-

Lui lancia lo sguardo a lato.

-Perché vi difendete sempre?-

-Perché secondo te?- ribatte deciso.

-Hai davvero salvato la vita a Will?-

-E quindi?-

La naturalezza con cui ribatte mi lascia senza parole.

-Che cosa è successo a quell'uomo dopo che l'hai colpito?-

Non c'è una risposta nel nostro battibecco, solo domande che si accavallano, finché lui finalmente non si decide a rispondere.

-Trauma cranico. Ricoverato in ospedale.-

-E poi?-

-Boh.- dice portando le labbra all'infuori con aria disinteressata.

Sta mentendo.

-Ti ha sporto denuncia?-

Lo guardo passarsi una mano fra i capelli castani mentre la sua espressione del viso si fa più stizzita.

-No.-

-E perché no? Lo hanno allontanato da scuola?-

James annuisce appena, mordendosi il labbro superiore nervosamente.

-Non l'hai più rivisto?-

-A scuola no.- taglia corto.

E io capisco che è arrivato il momento per farla finita.

-Adesso basta Sherlock, ora tocca a me fare le domande. Perché volevi scappare a casa con così tanta fretta?-

- Ma che dici...-

- Ma che dici...-

James mi fa il verso imitando una vocina femminile in modo ridicolo.

-Senti quello che faccio io non ti riguarda, portami a casa e basta.- asserisco incrociando le braccia al petto.

- Cazzo, ti servirebbe.-

- Cosa?!-

La frenata è così brusca che mi aggrappo alla cintura di sicurezza per non schizzare via dal finestrino.

- James!!!- urlo inviperita. -Ma porca...-

Mi rimangio un'imprecazione quando lui ferma l'auto di colpo e scende lasciandomi perplessa ad osservare la sua sagoma alta e imponente fare un giro intorno alla carrozzeria.
Mi sporgo dal finestrino e vedo che si sta infilando la felpa.

-Ma che fai??-

-Sali in macchina.- dice poi.

-Sono in macchina, cretino!-

- Al mio, di posto! Cretina!-

Scoppio a ridere per l'ennesima imitazione della mia voce.

- Da quando ti dai alle imitazioni? Fai pena.- lo punzecchio.

- Da quando una ragazzina testarda fa i capricci e non fa quello che gli dico.-

Lancio gli occhi al cielo e quando torno a guardarlo confusa, lui è ancora immobile a fissarmi.

Dice sul serio? Devo sedermi al suo posto?

-Avanti White!-

-Cosa?-

-Sto perdendo la pazienza, io ti avviso..-

Così apro la portiera per lanciargli un'occhiata tagliente.

-Vuoi... farmi guidare? Tu?-

Lui annuisce soddisfatto.

-Sei impazzito tutto di colpo o lo eri già?- sbraito facendolo ridere.

-Può darsi che io sia pazzo, dato che ti faccio guidare la mia macchina. Muoviti prima che cambi idea!-

Così scendo dal sedile del passeggero, James si siede al mio posto mentre io raggiungo il suo.
Quando chiudo la portiera vengo rapita da un brivido che non avevo previsto.
La sua mano aggancia salda la mia coscia.

-Va tutto bene.-

-No non...-

-Non era una domanda. Va tutto bene.- insiste puntandomi con due occhi luminosi.

Avverto uno strano sfarfallio nel petto, è vibrante, vivo.

-Ora però raddrizza il volante e datti una mossa.-

Così provo a mettere in moto e a proseguire sulla stradina di villette residenziali che porta verso casa mia.

-Vai dritta ti ho detto!-

-Sto andando dritta!-

-No stai andando in un fosso!-

- Ma è buio!!- esclamo divertita.

Una vivida sensazione di ebbrezza mi coglie di sorpresa, così schiaccio appena l'acceleratore.

- Puoi andare piano?! Ma che cazzo!!-

-Wow...- esplodo soddisfatta per la piacevole sensazione di controllo ritrovato.

-Non pigiare troppo, hai bevuto ricordatelo.- puntualizza serio.

-Oddio noooo è vero!!-

-Si ma non mollare il volante! Ma che cazzo! Ma che ti è preso?! Fino a cinque minuti fa non guidavi così.- lo sento lamentarsi.

-Come guidavo!?-

-Da vecchia rincoglionita ma sempre meglio che da pazza spericolata!-

Così mentre stiamo per giungere davanti a casa mia, glielo chiedo.
-Come sono andata?-

-Mmmm...fai sempre cagare a guidare ma magari hai margine di miglioramento.-

-Allora potresti...-

I suoi occhi blu hanno un rapido scintillio nel buio.

-A parole tue, White.-

-Non lo so.. magari..-

-Oh no no!-

Con la coda dell'occhio lo vedo gesticolare.

-Ma non ho ancora detto niente!!-

-Vuoi lezioni di guida? Da me?- domanda incredulo.

William ci morirebbe, ma forse non è il caso di pensare alla vendetta ora.

Così dopo imprecazioni varie e avermi paragonato alla guida della nonna di Jackson per circa otto volte, arriviamo davanti casa mia.

Con una brusca frenata fermo l'auto, causandogli un gemito di disappunto.
Alla fine James non è così male con me, non capisco perché si ostina a trattarmi da schifo davanti agli altri.

- Mi ero prefissata delle cose non ne ho rispettata manco mezza.- ammetto fissando il volante.

- Tipo?- chiede lui picchiettando la sigaretta fuori da finestrino.

-Volevo parlare con Will e non l'ho fatto. Volevo evitare di bere alcolici e non l'ho fatto per via di quello stupido gioco e poi...-

Curvo il collo quanto basta per guardarlo.

-Volevo starti lontano.-

-Tu?- chiede ridendo con voce rauca.

-Come fosse impossibile, ma creditela di meno James.-

Lo vedo assottigliare lo sguardo mentre le sue labbra carnose si schiudono per liberare il fumo.

- Ti ho fatto guidare la mia macchina ragazzina...-

-Beh. Grazie.-

Per un attimo appare quasi sorpreso dalla mia gentilezza, lo vedo arcuare le sopracciglia chiare.

-Non devi prendertela con Will.- aggiunge poi, facendomi alterare all'istante.

-Non ricominciare le tue lezioni di vita per cui dobbiamo accettare tutto ciò che fa William!-

-Non dico questo. Lui ci tiene a te.-

La sua affermazione mi spiazza. Come può dire una cosa del genere?

-Si è visto come ci tiene! Appena lo chiudono in un armadio con una ragazza, non riesce a non saltarle addosso!-

-Si ma che cazzo c'entra. Ci tiene davvero a te.-

-Vorrebbe dire...??- chiedo con una smorfia corrucciata.

-Sveglia! Esiste anche l'amicizia White.-

James continua a buttare fuori fumo biancastro mentre le sue labbra piene di arrotondano ogni qualvolta che alzo la voce.

-Ci tiene a me come amica? Dovrebbe consolarmi questa cosa?-

-E quindi? Tu sei innamorata di lui?-

La pausa di silenzio dura poco.
-No.-

-E allora? Perché devi starci male?
Accettalo, ama un'altra .-

La sua affermazione, così secca e decisa, mi pungola nello stomaco.
Abbasso lo sguardo alle ginocchia, mentre i capelli lisci mi rigano viso come fossero lacrime.

-Però non volevo...-

-No hai ragione.- ammetto schiarendomi la voce.
-È una sensazione di fallimento che non sopporto e non è per Will è...-

-Si supera.- sentenzia James.

-Già, ma a che prezzo.-

-In che senso?- chiede con voce vagamente confusa.

-Lascia perdere.-

Scendo dall'auto e lui fa lo stesso.

-White.-

-Eh.-

-Non hai bisogno di nessuno, tu... sei forte, no?- domanda mentre giriamo intorno alla macchina.

Lo fisso attentamente, al buio vedo solo la sua figura muoversi lentamente.

-Sì credo di sì. Rivuoi...-

Gli indico la sedia a dondolo sulla quale ieri ho trovato l'orsacchiotto.

-Eh?-

Sta ovviamente facendo finta di niente.

-Dai hai capito...-

-Che cosa?- accenna un sorriso con due fossette agli angoli della bocca.

Ora lo picchio.

-Te lo concedo ancora per una notte, White. Mi sa che oggi ne hai bisogno.-

Un minuscolo sorriso si fa spazio anche tra le mie labbra.

Perché davanti agli altri mi tratta da schifo se poi sa essere anche così?

Scruto le sue spalle grandi nascoste nella felpa mentre si volta come per allontanarsi, poi però torna indietro.

-Senti volevo chiederti una cosa.-

La sua voce graffiata è stranamente seria e io ho un sussulto dritto nella pancia.

-Cosa?-

Con le mani in tasca, butta i suoi occhi color notte nei miei.

-Soffri di qualche problema?-

-Ma come ti permetti?!- esclamo con un tono scandalizzato che rasenta l'acuto.

-Intendo del sonno..-

Mi irrigidisco.

-Cosa stai dicendo James?-

- Tipo che ne so, un disturbo del sonno...-

-Arriva al punto! Che stai insinuando ?

-Che cazzo ne so! Se te lo sto chiedendo è perché non lo so!-

Scrolla la testa poi borbotta un
-Okay come non detto.-

No adesso me lo dici!

Non faccio in tempo a proferire parola che lui scaccia un sassolino dall'asfalto, poi sfila una sigaretta dal pacchetto.

-Devo andare tornare a casa, domani mattina vado a prendere Jasper che rientra dal campeggio.-

-Levami tu una curiosità.- dico quando lo vedo appoggiarsi con la schiena ampia alla portiera della macchina.

-Sentiamo.-

-Che cosa ci facevi ammanettato al letto di Taylor?-

James mi rivolge un ghigno, lasciando uscire il fumo a grosse boccate tra i denti bianchi.

-Sì ho visto la foto.-

-Sapessi Biancaneve.-

Resto indecisa sul da farsi e indugio un po' prima di entrare in casa.

-Perché non entri?- osserva lui.

- È tornata mia madre. Ha una specie di etilometro al posto degli occhi, se ne accorge subito anche se ho bevuto un piccolo sorso di alcool.-

-Dille di farsi i cazzi suoi.-

- Certo, prova a dirglielo tu!-

James si avvicina così velocemente alla porta che sono costretta a spingerlo via di forza.

- No! Ma che sei impazzito?!-

Scoppio a ridere affondando entrambi i palmi delle mani nella sua felpa calda e morbida.
Con una mano regge la sigaretta, con l'altra si scompiglia i capelli davanti alla fronte, obbligandomi con quel gesto ipnotico a guardarlo negli occhi.
E poi inclina la testa.
Siamo così vicini...

E la sua felpa ha un odore così buono...

-Perché non posso entrare?- chiede fissandomi profondamente.

-Ehm... Mia madre ti odia?-

-Non avevo dubbi.- sussurra ad un soffio dal mio orecchio, lasciandomi beare della visione ravvicinata del suo viso perfetto.

-A Will piaci sul serio. Non credo voglia rinunciare a te.-

Perché deve sempre fare così?

-Perché stai parlando di lui adesso...-

Mi mordo il lato del labbro, pentita delle parole appena sussurrate dalla mia bocca.

-E di cosa dovrei...-

Sollevo di poco il mento davanti alla sua figura possente, gli arrivo a malapena alle spalle.

-Non so... credevo...-

Sento le parole sgretolarmisi in bocca, non so cosa mi sta succedendo.
Sto seriamente faticando a pensare lucidamente in questo momento.

-Cosa credevi?- domanda senza distogliere mai lo sguardo dal mio.

Di cosa parlava Amelia?

-Di poterti fidare di me?-

Sono provocazioni continue le sue? Non riesco mai a capirlo.

- Finora però non mi hai mai dimostrato il contrario, James.-

- No, tu non ti fidi davvero di me, June.-

Non so se lo faccia in modo canzonatorio o meno, ma la maniera in cui le sue labbra rosee e perfette pronunciano il mio nome mi fa tremare le ginocchia.

-Mi sono sempre fidata di te, sennò non ti avrei raccontato di mio fratello.
Né sarei venuta con voi da Austin, quella mattina. Sapevo che non mi avrebbe fatto del male perché c'eri tu.-

Lo vedo schiudere la bocca, sembra disorientato, forse non è abituato a ricevere i "grazie", né un minimo di riconoscenza.

-Cazzo.-

-Solo non capisco perché finisci sempre per trattarmi così da schifo..-

Risucchia tra le labbra un respiro che sa di biscotti al cioccolato, tabacco e forse menta.

-Secondo te perché lo faccio?-

Mimo le spallucce, come posso saperlo?

-Non ti piaccio e mi odi così tanto che...-

Lo vedo lanciare la sigaretta ancora accesa a terra.
Un brivido scivola lento sotto alla mia pelle quando dall'alto, la sua fronte si poggia dolcemente sulla mia.
E quando lo vedo chiudere gli occhi sento il battito cominciare a ticchettare un ritmo strano nel mio petto.

-Non posso fare questo a Will, lo capisci?-

Chiudo gli occhi anch'io, non riesco a pensare a Will, né a nessun altro in questo momento. Persino la vocina nella mia testa si è messa a tacere.
Ho spento ogni neurone funzionante.

Se James vuole farlo, può farlo.

Mi lecco le labbra, le sento bruciare per il desiderio di sentire le sue.

Deglutisco a fatica, poi riapro gli occhi. James sta già aprendo la portiera della macchina.

-Vedi di riportamelo domani.- sputa prima di mettere in moto e andarsene.

Rientro in casa con la testa confusa e ancora leggera, fortuna che mia madre non c'è nei paraggi.
Dev'essere già a letto.
Cosi dopo poco mi immergo sotto alle coperte e stringo forte l'orsacchiotto.
Il suo profumo mi culla mentre mi addormento con il sorriso.



TIFFANY POV

Il cigolio del sacco da boxe non mi permette di concentrarmi.

- Sto provando a guardare la tv...- mi lamento con voce annoiata.

Ad ogni colpo che arriva dritto sul sacco, James alterna gemiti più sostenuti a piccoli sbuffi, mentre delle minuscole goccioline gli rigano il collo fino a scivolare sul petto abbronzato.

-Che cazzo vuoi?- sbuffa controvoglia asciugandosi la fronte imperlata con l'avambraccio muscoloso.

-Che andiamo a questa festa.-

La mia risposta gli causa una smorfia infastidita.

-Non lo so.-

-Non diciamo niente a Will. Così non fa cazzate e tu non stai in pensiero tutta la sera per lui. Non ti sembra un ottimo piano?-

James colpisce il sacco con più forza questa volta, poi la porta di camera sua si spalanca lasciando intravedere la sagoma di Jasper.

- Ehi Jas.-

Neanche il tempo di salutarlo, che è già fuggito.

-Tuo fratello mi detesta.-

-Forse perché gli tocca sentire il macello che fai quando ti fermi a dormire qui.-

-Non dire cazzate. Solo quando sono ubriaca faccio casino.-

- Allora quando mi scopi sei sempre ubriaca.-

- Ha parlato.-

Gli lancio un cuscino addosso che lui schiva al volo, poi si slaccia i guantoni afferrandone l'estremità con i denti.

Io e James siamo simili.
Ci piace divertirci e non avere legami.
E poi è l'unica persona che non mi giudica, mai.

Gli porgo una bottiglia d'acqua fresca mentre si siede di fianco a me, sul suo letto, lasciandomi beare del suo profumo più carico del solito.

-Che c'è?- domando quando lo vedo lanciarmi un'occhiataccia.

-La tenevo per stasera.- lo sento dire quando sfilo una bustina di polvere bianca dalle tasche dei suoi jeans abbandonati sul fondo del letto.

-Ora, stasera...che importanza ha?-

-Sì ma dopo ieri...-

-Non puoi preoccuparti sempre di Will, è adulto. Ha baciato Ari? Cazzi suoi.-

James ovviamente non mi sta dando retta, lo conosco, testardo com'è pensa sempre di avere ragione.

-Se se la deve vedere con Brian, se la vedrà con Brian. Non puoi andarci sempre di mezzo tu.-

Così mi avvicino per baciarlo, ma quando le sue labbra morbide non mi lasciano l'accesso sperato, mi ritraggo.

-Sei preoccupato per lei?-

-Cosa? No, che cazzo dici.- si irrigidisce subito.

I suoi bicipiti allenati si induriscono sotto alla pelle fina quando stringe i pugni sulle ginocchia.
Gli lascio un piccolo bacio sul collo, mentre lui sta pensando a tutt'altro.

-Biancaneve è meglio che non si fa vedere alla festa di questa sera.-

-Lei sarà Biancaneve ma tu sei la bella addormentata qua sotto!-

Lo punzecchio indicandogli il cavallo dei pantaloni.

-Ma vaffanculo!-

Quando James non è dell'umore non c'è niente che lo faccia risvegliare.
È molto più sensibile e cerebrale di quanto voglia far credere, non gli basta avere una ragazza mezza nuda che gli sta addosso.

- Che c'è?- chiedo osservandolo attentamente.

-Dovevo stare con Will, invece ho portato lei a casa.-

-E allora? Non è che se lui è il tuo migliore amico, devi per forza fare quello che dice lui ogni volta. Tanto qualsiasi cosa fai non gli va mai bene.-

-Parli tu? Che per Taylor ti faresti anche esportare un rene?-

-Ma che c'entra...- sbuffo.

-C'entra invece. "Tiff guarda che la terra è piatta!"
"Hai ragione Taylor, la terra è piatta, aspetta che mi ci sdraio così mi cammini addosso!"-

- Ma smettila, che esagerato!-

-Mi faccio una doccia e andiamo a questa fottuta festa.- asserisce abbassandosi i pantaloncini con aria imbronciata.

-Evvai!- esulto felice.

-L'avessi io il tuo cazzo di spirito Tiff.- borbotta innervosito.

Torno a rilassarmi sul letto, godendomi lo spettacolo.

-L'avessi io il tuo culo, Jamie..-

Lui in tutta risposta mi fa dito medio, poi sparisce nel bagno.
Neanche il tempo di scegliere la prossima serie su Netflix, che avverto dei tumulti fuori dalla finestra.
Lì per lì non ci presto attenzione, ma poi i rumori si fanno più insistenti.

Ma chi può essere?

-James?!-

- Che c'è?- sputa scorbutico oltre alla porta del bagno.

-Stavi.. stavi aspettando June White?-

Sento l'acqua della doccia interrompersi bruscamente.

- Che cazzo hai detto?-

-June White si sta arrampicando alla tua finestra.-


🦋 Ce l'abbiamo fatta!!! 🦋

🍪 ragazze il capitolo è un po' più "scarno" del solito ma ho dovuto lasciarlo così senza revisionarlo troppo, pur di pubblicarlo!

🍪 e poi l'ho dovuto concludere così, perdonatemi! 😅 ovviamente c'è una motivazione dietro al finale, che scoprirete nel prossimo capitolo..

🍪 il prossimo non sarà 🔴, ma le vibes lo saranno abbastanza.
stessa cosa per quello dopo, che non sarà per deboli di cuore 😌

🍪 nella prima parte ho provato a spiegare la gelosia di Will che abbiamo visto nei capitoli precedenti... in realtà è più rivolta a James che a June, nel senso che lui non è innamorato di lei, perciò è solo vittima della sua sorta di "complesso di inferiorità" verso James. Spero di essermi spiegata!

E soprattutto, spero di riuscire ad aggiornare presto!! ❤️

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