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25. There's nothing I hate more than what I can't have (Parte 2)




🔞🐱🔞

-James!-

Non riesco a muovere un muscolo, posso solo aprire gli occhi per incontrare il blu elettrico di quelle iridi fredde che mi fissano di rimando.
La luce della luna impallidisce i connotati armoniosi del suo viso, avvolgendone i tratti più spigolosi.

-Ma che ci fai qui!?-

Sento la presa intorno ai miei polsi allentarsi, mentre James libera il mio petto dalla pressione del suo, rendendomi capace nuovamente di respirare.

-Volevi uccidermi cazzo?- sputa afferrando il coltello dal pavimento.

-Non pensavo fossi tu!-

-Ma poi con questo? Non è nemmeno affilato!- ridacchia squadrando attentamente la lama seghettata.

Mi porto entrambe le mani alla bocca per nascondere l'espressione scioccata.

-Oddio! E se ti avessi fatto del male??-

Lui invece scoppia a ridere dandomi letteralmente sui nervi.
Lo guardo posare il coltello sul davanzale mentre non accenna a levarsi quel ghigno divertito dalle labbra.

-Anzi sì, sai cosa ti dico!? In realtà volevo proprio ucciderti Hunter.-

-Ah davvero?-

James mette su un espressione di finta indignazione, intanto sfodera una confezione di tabacco dalla tasca dei jeans, prima di accovacciarsi sugli scalini del pianerottolo. Lo guardo dall'alto incrociando le braccia al petto.

-Avrei potuto farlo con la scusa di averti scambiato per qualcun altro..-

-Te l'avevo detto che andavo a fare un giro, stupida.- mi rimbecca cominciando a riempire una cartina trasparente.

-Ma che c'entra, pensavo con Tiffany..-

-Beh non pensare allora.-

Senza riflettere troppo mi accovaccio sugli scalini, sedendomi di fianco a lui.

-Perché sei qui?-

-Eh?- Solleva un sopracciglio chiaro, come a non voler capire la mia domanda.

Lo fa apposta, insopportabile.

- Hai capito benissimo.-

Dall'agitazione dondolo il ginocchio sinistro, mentre il destro resta immobile, incastrato nella mia coscia che dall'alto sembra così grande da farmi sentire goffa. E spostare lo sguardo poco di lato, sulle gambe muscolose lasciate scoperte dai pantaloncini sportivi, di certo non aiuta.

-Finisco questa e vado via.- dice prima di leccare avidamente la cartina che tiene ben salda tra le dita affusolate.

-Sei venuto per fumare qui fuori da casa mia?-

-Non mi andava di entrare nella mia.-

Il mio pensiero va subito a mia madre.
Non ci posso credere.
Ecco perché non mi ha sgridata nonostante avesse perfettamente capito che "sono andata da Amelia a dormire" non fosse altro che una bugia. Perché a quanto pare, ad oggi, lei è la campionessa in carica delle menzogne. Voleva tenersi il primato, la subdola bugiarda.

-Che situazione. Mi chiedo però perché vedersi di nascosto..- soffio via un pensiero a bassa voce.

La mascella di James compie una morsa più serrata, mentre assottiglia gli occhi a due fessure accendendosi la canna appena rollata.

-E sentiamo White, dove cazzo avresti nascosto un cadavere grande e grosso come il mio?-

Ricevuto, non vuole parlare di suo padre.

- Ho un freezer gigante in cantina.- pigolo con voce sottile.

-Pff..Con quelle braccine non riusciresti a spostare neanche un bambino piccolo.-

-Hunter cos'hai da dire a proposito delle..-

Poi però il mio sguardo scivola sulle mie braccia sottili, non molto distanti dalle sue, che invece sono grandi il triplo.

-Al posto di limitarti a muovere il culo prima di una partita di football, dovresti fare un po' di sport di combattimento. Almeno ti sapresti difendere in situazioni come questa.-

-Mi hai solo presa alla sprovvista.- mi giustifico a bassa voce.

-Ti ho messa spalle al muro in due secondi, White. Davvero hai un freezer gigante in cantina?-

-No, a dirla tutta non ho neanche una cantina.-

Non c'è un motivo, ma entrambi scoppiamo a ridere nello stesso istante.

-Questa non te la offro sennò svieni di nuovo come a casa mia.-

James giocherella con la lunga sigaretta che tiene stretta tra le dita.

-Che figura..-

Mi sfugge un ringhio tra i denti, mentre lui solleva il mento verso l'alto per guardare il cielo.

-No. Sei anche carina quando stai zitta per due ore di fila.-

Poi il suo sguardo sfreccia rapido verso il basso, piantandosi nel mio.

- ...e non aggredisci la gente con un cazzo di coltello giocattolo.-

Ricordati che lo detesti

Ma per quanto io non lo sopporti... è difficile stargli vicino.
Soprattuto se indosso un pigiama fucsia con delle banane fluorescenti sopra.
Perché non mi ha ancora presa in giro?

-Non mi aspettavo che in California facesse così caldo.-

James si acciglia nell'udirmi parlare.

-Sei una che si riduce a chiacchierare del meteo? Davvero?-

-E tu sei uno che si riduce a farsi la migliore amica della propria ragazza, davvero?-

Ride mordendosi lentamente il labbro inferiore.

-Sei troppo sveglia per fare chiacchiere di circostanza sul meteo, lo sapevo. -

-Cioè?-

Corrugo la fronte in attesa della sua risposta che non tarda ad arrivare.

-Sei una fottuta ficcanaso. Ci giri intorno, solo per nascondere le sue vere intenzioni, ovvero fare domande scomode.-

- Tipo?-

-Tipo chiedermi indirettamente se ho una ragazza.-

Scrollo la testa e lascio che le ciocche dei miei capelli lunghi mi ricadano sul viso, coprendo la mia espressione tinta di una punta d'imbarazzo.

-Guarda che io le cose le chiedo direttamente di solito.-

-Sì ma non se siamo io e te, da soli.-

Abbasso lo sguardo.

Non potevi essere bello come un adone ma stupido come una lumaca?

-Veramente il mio era solo un sottolineare il tuo comportamento poco corretto.-

-Poco corretto? E sentiamo ragazzina, chi l'avrebbe deciso?-

-Beh se hai una ragazza e...-

-Taylor non è la mia ragazza.-

Ingoia una boccata di fumo che subito dopo fuoriesce furiosamente dalle sue labbra socchiuse.

-Lei lo sa?-

-Ma che cazzo, sembri quel moralista di Jackson! Sì lei lo sai perfettamente.-

Un leggero fruscio in sottofondo si fa strada nella notte, forse macchine e parlottii in lontananza. Non ci faccio molto caso però.

-White?-

-Mhm?-

Lo vedo alzarsi in piedi infilandosi le mani nelle tasche.

-Me l'ha chiesto Will.-

-Cosa?-

-Di passare qui da te, prima di tornare a casa.- sputa assottigliando quegli occhi così scuri da sembrare neri.

-Sì certo.-

Ma certo, chi mai ha pensato il contrario?

-Non ci sarei mai venuto sennò.-

Presuntuoso come un pavone.
Ecco cosa sei.

-Già...comunque..-

Resto appesa alla sua voce lievemente ruvida, ma al contempo profonda ed avvolgente.

-Comunque cosa, James?-

Si modella il ciuffo con un movimento rapido del polso, poi a passi lenti si allontana dal viale di casa mia.

-Comunque ho il cellulare sempre con me. Anche quando dormo.-

-Quindi?- sbuffo sollevando gli occhi al cielo.

-Se c'è qualcosa...puoi chiamarmi.-











-Ho mangiato gallette di riso per due giorni.-

-Mi fa piacere Poppy, ma non fa per me.- tento di rifiutare nuovamente l'invito alla festa.

Le ragazze ne parlano da tutto il pomeriggio, neanche fosse l'evento del secolo.

-E ho bevuto acqua, tanta acqua.-

-Non ci posso venire.- ripeto controvoglia, mentre Poppy dallo schermo fa delle facce strane.

-June io dopo questo sacrificio di sicuro non me la perdo!-

-Scusa ma perché hai mangiato quella roba?-

Sono confusa e parlare con loro in video chiamata a volte risulta un caos non indifferente.

-Per l'effimera sensazione di avere la pancia piatta! Ho scoperto che gli Oreo non fanno lo stesso effetto.-

-È davvero una festa in costume da bagno?- domando riluttante.

-Sì. Ma non è come le altre.- puntualizza Amelia che non guarda neanche in camera, impegnata com'è a stendersi lo smalto alle unghie dei piedi.

-No ragazze, mi dispiace.-

-Tu non hai proprio capito di cosa si tratta..-

-Ho capito Amelia. Poppy me l'ha ripetuto otto volte. È una festa segreta, in un posto segreto, puoi entrare solo se conosci la password, bla bla bla..-

Siamo in video chiamata da circa un'oretta e Poppy è già alla terza gomma da masticare. Si butta in bocca la quarta, prima di ricominciare a parlare.

- Io non sono scesa nei dettagli, ma se volete vi dico com'è andata lo scorso anno..-

- Zitta Poppy!- la rimprovera Amelia. -E dai June, succede una volta l'anno!-

-Mia madre sa essere molto più convincente di voi due messe insieme..- le prendo in giro. Loro intanto si guardano in cagnesco.

-Sì è una festa in costume, ma è comunque piena di ragazzi carini...- continua Amelia.

-Obiezione! Se io avessi due ragazzi come James e Will da guardare, sai che mi importerebbe degli altri..-

-Basta con questa cazzo di storia, Poppy! June non sta con quel coglione di Hunter. Sta con Will. Vero, June?-

L'espressione diffidente di Amelia non passa di certo inosservata.

-E me lo chiedi? Certo.- mi affretto a rispondere.

-Beh, ragione in più per venire allora! James di solito porta la vernice fluorescente..-

-Figuriamoci, non vede l'ora. Spero ci si affoghi con quella robaccia.- taglia corto Amelia.

-È bravo con la pittura, anzi, secondo me dovrebbe iniziare a seguire uno di quei corsi che fa tua madre, June. Hai presente quello..-

-Poppy. Sei più agitata del solito oggi o sbaglio?- la secca Amelia in tono di rimprovero.

-Perché ce l'hai così tanto con lui?- domando alla mora, prima che Poppy parta in quarta con un monologo dei suoi.

-Perché è odioso. Allora è deciso, June ci viene!-

Devo uscire di nascosto?
Chi mi dice che ne varrà la pena?
Facciamo in modo di ricavarci qualcosa allora.

-Okay mettiamola così: io ci vengo... ma tu mi dici cos'è successo alla festa di Tiffany l'anno scorso.-

Le mie parole dirette fanno trasalire Amelia, che si appresta a guardare Poppy con occhi truci.

-Mannaggia!! Mr Rabbit non vuole proprio saperne di stare nella sua gabbietta! Devo andare!!- urla Poppy chiudendo la chiamata in un soffio.

-Chi sarebbe...?- domando confusa.

-Il suo stupido coniglio. Non ho ancora capito se esiste davvero o se è immaginario.-

Io e Amelia scoppiamo a ridere all'unisono.

-Vieni June, così stasera parliamo.- mi supplica lei con ancora il sorriso sulle labbra.

-Mi racconti tutto quello che è successo?-

-No, ti racconto solo quello che è successo con James.-

-Perché?-

-Non posso raccontarti tutto June.. c'è troppa gente di mezzo e non posso..-

Perché si proteggono a vicenda?

-Okay. Ci vediamo tra poco.-











Abbiamo passato un'ora interminabile a casa di Amelia che non riusciva a decidersi sul bikini da indossare, mentre Poppy non faceva altro che guardarsi la pancia allo specchio.
E ora che finalmente siamo qui, penso di aver già perso tre quarti del mio udito.
Da quando ho messo piede in questo postaccio non ho visto una faccia conosciuta: lo spazio intorno a me è tutto buio, illuminato solo da luci al neon. L'atmosfera è così soffocante che non mi stupirei se qualcuno svenisse da un momento all'altro. E ovviamente sono tutti in costume da bagno, tranne qualche povero superstite, tra cui me. Ho optato di restare in pantaloncini e canottiera.

-Fa troppo caldo, perché non abbassano il riscaldamento?- urlo ad Amelia che non mi sente neanche.

- Perché dovevi venirci in costume bellezza.- dice un tizio totalmente a caso in mezzo alla folla.

- Che schifo.- biascico appiccicandomi alle mie amiche con la paura che qualche altro ubriaco mi rivolga nuovamente la parola.

Raggiungiamo un piccolo tavolino dove ci stringiamo in tondo per non venire schiacciate dall'ammasso di gente.

-June! Ma allora non ti hanno rapita!-

Due figure mi si stagliano davanti.

Blaze è in maglietta e pantaloni lunghi, mentre Brian indossa un costume che lascia intravedere il suo fisico abbronzato e macchiato dai tatuaggi.

- Smammate che io e June abbiamo da parlare.-

Le parole di Amelia non scalfiscono i ragazzi che in tutta risposta le fanno il verso.

-Siamo tra i pochi eletti, June?- mi chiede Blaze indicando i miei vestiti.

Non mi sento a mio agio a spogliarmi. Siamo in una specie di discoteca, perché dovrei restare in mutande tra gente ammassata e sudata che tra poco sarà sempre più ubriaca?
Anche no.

-Sì, ho il costume sotto, ma non mi andava..-

-Non dirlo a me. La competizione è spietata.- dice Blaze dandosi una pacca al livello dell'addome, mentre i suoi occhi chiari fissano qualcosa alle mie spalle.

"La competizione è già persa in partenza per noi comuni mortali, caro Blaze" penso ammirando Poppy, Amelia e Brian. Loro con i loro fisici slanciati e snelli che problemi dovrebbero avere?

Blaze però, resta catturato da una scena che sembra registrata a rallentatore. Mi volto e vedo apparire all'ingresso principale tre figure variopinte sotto alla luce dei neon.
Jackson è enorme, James è un fascio di vene e muscoli guizzanti, William è asciutto come un modello da passerella.

- Ma che ti frega di loro! Non siamo mica ad una sfilata...- minimizzo con la bocca improvvisamente secca.

-Allora? Ci andate a prendere da bere o no?-

Amelia allontana i ragazzi, mentre Blaze solleva gli occhi al soffitto.
Brian invece mi accenna un sorriso e non so perché, ma la sua presenza mi mette in imbarazzo.

Forse perché è figo, nonché mezzo nudo, nonché il fratello di Amelia che ti tiene d'occhio come un avvoltoio, cara June?

Jackson ci passa a fianco esaminando me e Amelia con un'occhiata così altezzosa da sembrare sprezzante, mentre a James sfugge un ghigno non appena posa lo sguardo su di me.

- Idiota.- sbuffa Amelia.

Okay, è arrivato il momento

-Che è successo alla festa di Tiffany?-

No, non ci giro intorno. Mai.

-Innanzitutto, tu come lo sai..-

Poppy si nasconde dietro al menu appiccicoso di tequila e birra, mentre Amelia scuote la testa.

-Senti June.. non è successo niente di così particolare. James e io saremo stati ubriachi e lui ci avrà provato, anche se l'ho rifiutato più volte. Brian è entrato in camera da letto proprio in quel momento e si è incazzato.-

Lo osservo senza battere ciglio.
Me l'aspettavo questa risposta, peccato io volessi la verità.

Perché è tutto molto verosimile nella teoria, ma Poppy ha detto che non c'è mai stato nulla tra Amelia e James. E il mio sesto senso mi consiglia solo una cosa: non credere ad Amelia.
Non ad una singola parola.

Più che altro..come posso crederle se non ci crede neanche lei nel dirlo?
La vedo un po' troppo rilassata nel raccontare un episodio del genere.
Se ripenso a tutte le volte che Austin mi si è avvicinato, ho ancora i brividi. Ricordo perfettamente le spiacevoli  sensazioni che ho provato, da quanto terrificante è stata quell'esperienza.

- Ne sei sicura? James ti ha fatto qualcosa?-chiedo di sottecchi mentre Blaze torna con dei bicchieri stracolmi di ghiaccio e alcool dall'odore pungente.

- Sì, cioè alla fine non mi ha fatto niente, ma io ero particolarmente scossa...Brian è entrato in camera proprio in quel momento e l'ha massacrato di botte.-

-Tutto qui?- domando stranita.

Blaze non solleva lo sguardo dal tavolino.

-Tutto qui, se non contiamo che lo stronzo il giorno dopo mi ha fratturato due costole mandandomi all'ospedale.-

Alle mie spalle sopraggiunge la voce calma e profonda di Brian che mi fa trasalire.

-Intendi quando poi l'hanno mandato in riformatorio?-

Lui annuisce guardando sua sorella.

-Però perché Hunter ti ha picchiato, Brian?-

Amelia inizia a a sbattere ciglia nervosamente.

- Che cos'è successo?-

- Niente. Una ripicca per ciò che ti ho appena detto, per ciò che gli avevo fatto il giorno prima. Solo che lui ci è andato pesante e io sono finito all'ospedale.-

Gli occhi verdi di Brian si incupiscono quando si stagliano in un punto preciso avanti a sé.
Noi siamo in cinque stretti intorno ad un tavolino minuscolo, mentre Marvin e Jackson stanno svaccati belli comodi su un divano di velluto con due ragazze a fianco.
Will sta parlando con James che non sembra dargli troppa retta, tutto concentrato com'è a passare la vernice colorata sulla scollatura di una ragazza, mentre questa ogni tanto lo imbocca con una grossa bottiglia di spumante.

-Guardali. Si credono i padroni del mondo, quando sono solo dei delinquenti con troppi soldi in banca.- ringhia Brian prima di afferrare un bicchiere e voltarci le spalle.

Blaze mi lancia un'ultima occhiata preoccupata, per poi allontanarsi anche lui.

Okay, grazie tante gente! Ora sì che sono ancora più confusa

-James ha provato a forzarti a fare qualcosa?- domando nell'orecchio ad Amelia.

-Non me lo ricordo bene. Ero ubriaca, te l'ho detto.-

-Con che leggerezza puoi dire una cosa del genere di un ragazzo che forse non ti ha fatto niente? È terribile incolparlo senza che abbia fatto nulla.-

-Ma che stai dicendo? È James!- controbatte come se fosse una spiegazione più che plausibile.

-Cos'è il vostro capro espiatorio quando succede qualcosa?-

-Ma ti senti June? Lo difendi anche? Perché non te ne vai da lui invece che stare qui con noi?-

La sua sfrontatezza mi lascia attonita. Sembra davvero arrabbiata.

-Amelia non hai capito..-

-No tu non hai capito un cazzo. Quando succede qualcosa, sta sicura che c'è il suo zampino dietro, sempre.-

-Sì ma si è fatto un anno di riformatorio per cosa? Sarà anche un rissaiolo, ma ci sarà un motivo per cui ce l'aveva così tanto con Brian o no??-

Amelia scuote il capo con aria delusa.

-Quando sarai nei casini per colpa sua, non venire a dirmi che non ti avevo avvisata!-

Le sue parole mi lasciano senza fiato. La guardo andarsene infuriata come non mai.

-Perché queste cose non le chiedi a James o a William, vediamo se hanno il coraggio di dirti la verità.- sussurra Poppy prima di seguire l'amica con un'aria triste che non le si addice.

Di sicuro ho la conferma di una cosa. L'astio tra di loro è superiore a quanto pensassi.


June ma sei già arrivata? dove sei?

Sul telefono trovo una notifica di Will, perciò decido di raggiungerlo.
E mi dovrebbero dare un premio per quanto io stia diventando brava a fare lo slalom, al buio e senza toccare nessuno, tra gente che non fa altro che barcollare e ballare, se così vogliamo chiamare questi gestacci scoordinati.

-Immagina venirci con il pigiama di ieri.-

La voce calda che scivola nel mio orecchio mi provoca un sussulto.
Mi giro di scatto, come fossi appena stata punta da una vespa.
Quegli occhi blu mi fanno trasalire.
Vedo solo i pantaloncini del costume ed il corpo completamente dipinto di colori fluorescenti.

Ormoni chiamano June, June chiama ormoni! Smettiamola di ballare la macarena, grazie

-Come hai detto?- faccio segno di non aver sentito bene per via della musica troppo forte.

-Ho detto che sei ridicola.-

James non muove un muscolo dopo avermi insultata, sposta solo le labbra. Quelle si curvano, compiaciute per avermi fatta innervosire.

-Se ti rovescio questo in testa? Che ne dici? Così facciamo una prova e vediamo se le cazzate che spari sono resistenti all'acqua.- lo provoco indicandogli il mio cocktail.

Lui invece sbuffa in una risata, si ricompone i capelli che gli cascano sulla fronte con una leggera passata di mano, senza rimuovere i suoi occhi dai miei.

-Perché non sei in costume?-

-Sono sicura che di pelle scoperta tu ne abbia da vendere qui. Da vedere e da dipingere.-

-Magari non è quella che voglio però.-

Cosa?

Devo aver capito male, la musica è così alta che mi perfora i timpani.

James in un secondo si china a terra per poi guardarmi dal basso.

-Posso?-

Lo osservo confusa.

-Però devi dire a tua madre che ho talento..- sogghigna cominciando a pigiare un dito sulle mie gambe scoperte.

Stringe un pennello tra i denti, mentre comincia a strisciare quello che tiene in mano nel mio interno coscia, facendomi rabbrividire.

-Ma che fai? Alzati. Non stai scomodo?-

-Sai che hai ragione, White? Vieni con me.-

Le distanze e i tempi si accorciano quando l'alcol scorre in modo prepotente nelle vene: un attimo fa ero in mezzo al casino..ora perché siamo in bagno?

C'è qualcuno intorno a noi, chiacchiericci vari e gente che va e viene, ma non ho modo di capire chi mi circonda che James mi prende di peso dai fianchi e mi fa sedere sul bordo lavandino.

Lo guardo.
I suoi occhi sono persi ma le sue labbra sono vivide, rosse e sporgenti.
E poi senza che lui mi sfiori, avverto indistintamente il calore del suo corpo farsi più vicino al mio quando si posiziona tra le mie gambe.

Un pensiero pungente parte dalla mia testa fino a perforarmi la bocca dello stomaco, una morsa forte che urla solo una cosa: sta attenta.

Il suo buon odore è inconfondibile, un mix di profumo maschile, pulito, essenza vanigliata e ormoni.

Devo seriamente stare attenta a James. Non è uno scherzo.

Finora mi ci sono avvicinata in modo avventato, senza precauzioni. Adesso non posso più farlo, non posso più permettermelo.
E non per ciò che ha detto Amelia, ma perché lui ha una sorta di potere sul mio corpo che non riesco a controllare.

-Levati la canottiera ragazzina.-

Ecco appunto, come non detto.

-Certo e tu togliti i pantaloni Hunter.-

James mi guarda divertito per la risposta pronta che gli rifilo, poi però si fa serio.

-Okay.- sputa repentinamente, portandosi una mano sul bordo del costume.

-No! No! Era una battuta!!-

Mi imbarazzo sotto al suo sguardo sottile, mentre lui estrae dalle tasche tre tubetti colorati.

-Non mi tolgo la canottiera ovviamente.- asserisco aggrappandomi al lavandino con le mani.

-Beh scopri la pancia almeno, come faccio a dipingertela?-

-No.-

A quel punto James solleva le mani in segno di resa.

-Come vuoi ragazzina.- dice immergendo entrambe le mani nelle mie cosce per divaricarle appena.

Mi mordo il labbro per attutire il brivido di quel contatto così intimo e inaspettato, mentre lui è totalmente preso dal creare luci e forme sulla mia pelle.

-Lo dirai o no a tua madre?-

- Ma cosa!?-

- Che ho scoperto un mio nuovo talento. Uno dei tanti.- indica le mie gambe ricoperte di disegni.

-Sì certo come no.-replico imbronciata.

- Lo vuoi sulla bocca?-

- Dammelo. Me lo so mettere da sola.-

Provo a togliergli il pennello dalle mani, ma James lo allontana prontamente, prima che io possa afferrarlo.

-Ti ho fatto una domanda.- dice serio.

- Okay..blu.- 

Punto col dito il tubetto che tiene tra le dita.

-Quel pennello con quante ragazze l'hai usato?-

-Cazzo se inizio a contare non finisco più. Io ti avviso, il numero potrebbe scioccarti.-

Lo vedo trattenere una risata subdola con il labbro inferiore sotto ai denti.

- Ma sei coglione! Volevo sapere se è pulito, non voglio prendermi malattie!- urlo dandogli una spinta.

-È nuovo, rompipalle che non sei altro. Non l'ho ancora usato.-

Lo guardo premere un po' di tinta blu sulle setole lucide.

-Ti avviso che se baci qualcuno però.. questo va via.-

I suoi occhi scendono sulle mie labbra e io comincio a non capire più niente.

Non sollevo lo sguardo dal pavimento neanche per un attimo quando comincia a stendere con cura il colore sulla mia bocca tremolante.

Poi con un gesto rapido infila due dita dentro all'elastico che tiene insieme i miei capelli e mi scioglie la crocchia.
Le ciocche bionde scivolano contro le guance che si scaldano lievemente davanti al suo sguardo così diretto.

-Will ti sta cercando.- scandisce lento.

Poi mi volta le spalle lasciandomi ammirare i colori che riempiono le sue spalle possenti.

-Sai una cosa, Biancaneve? Me lo ricorderò.-

-Eh? Cosa?- Ovviamente casco dalle nuvole.

-Che mi hai chiesto di togliermi i pantaloni.-

Scollo il capo in segno di rimprovero. -James...-

Lui si morde il labbro inferiore, poi mi lascia come una cretina a fissare la porta che ha appena chiuso alle sue spalle.

Mi guardo allo specchio.
Cosa c'è di sbagliato in me?
Perché ora mi sento bella?
Solo perché quel bullo mi ha degnata di un'occhiata in più?

Salto giù dal lavandino ed esco da quel bagno. Mi muovo lenta tra la folla, finché finalmente non mi imbatto in William. Mi sorprende con un bel sorriso e una chiazza di colori che gli macchiano il petto.

-June sei qui! Senti ma ho chiesto ad Amelia dov'eri e lei mi ha mandato a fanculo.-

-Prevedibile.- borbotto imbarazzata.

-Ma va tutto bene? Che è successo?-

-Lascia perdere. Perché non beviamo qualcosa?- propongo impulsivamente.

William non se lo fa ripetere due volte, mi fa strada fino alla zona bar dove ci ordina qualcosa.

-Sicuro di voler...-

Non faccio in tempo a finire la frase che lui ha già scolato due shottini.

-Avanti mi devi stare dietro!- ride lasciandomi confusa.

Tiro giù il primo bicchierino con una fatica immensa.

-Sei lenta però..- mi prende in giro.

I due seguenti scivolano giù più facilmente.

E in un attimo ci ritroviamo in mezzo alla gente, a ballare, stretti come non lo siamo mai stati. Non passa neanche un minuto che cominciamo a baciarci, eppure nessuno intorno a noi ci fa caso. Il suo bacio ha un leggero retrogusto di menta.

Non ho molto margine di paragone, ma Will bacia davvero bene. Piano, con delicatezza, come se fossi fatta di cristallo e avesse paura di rompermi.
Quando la sua lingua prende a cambiare ritmo e le mani intorno alla vita mi stringono più forte, inizio a sussultare. E anche dentro, nello stomaco, comincio a sentirmi strana.

-Troppo?- domanda lui lasciandomi qualche bacio sul collo.

-Beh c'è tanta gente qui...-

"Che fa di peggio" vorrei anche aggiungere, ma non voglio sembrare troppo all'antica.

-Sei bellissima.- mormora lui cogliendomi di sorpresa. -E sarà difficile starti lontano..-

-Non farlo allora..-

I suoi occhi cristallini hanno un bagliore improvviso.

-Vieni con me June!-

Ci dileguiamo tra la folla, finché Marvin non blocca Will dal braccio per sussurrargli qualcosa nell'orecchio.

-Se hai bisogno, ne ho.-

Will in tutta risposta gli fa fa cenno di no con la testa.

-Cosa? Di cosa parlava?- chiedo ad alta voce notando la sua espressione imbarazzata.

-Niente. Andiamo da questa parte.-

Will afferra la mia mano per portarmi in una specie di privè, una zona appartata dove c'è solo gente molto più grande di noi.
Il divano sul quale ci accomodiamo è isolato rispetto al resto del locale, la musica è sempre assordante ma sembrano esserci un paio di decibel in meno, tant'è che riusciamo persino a parlare senza urlare.

-Come stai?- chiedo a William quando lo vedo sedersi sul divano.

Ha un lieve contorno di occhiaie sotto alle palpebre inferiori. Sembra stanco.
Non è mia intenzione fare la bacchettona e dirgli che non dovrebbe bere alcool mescolandolo ai farmaci, ma è proprio ciò che il mio istinto mi direbbe di fare.

D'altronde però ha sedici anni anche lui..

-Will tu stai assumendo qualcosa?-

Niente... è più forte di me, mi preoccupo troppo. Non riesco a rilassarmi neanche se comincio ad essere così brilla da vederci doppio.

-Non ancora, riprenderò il ciclo di farmaci appena tornano i miei. Non possiamo divertirci e non pensare a queste cose?-

La sua smorfia dice tutto.
Sono pesante, ricevuto. Me l'ha già detto, vediamo di non farglielo ripetere. Più che altro perché forse questa volta avrebbe tutte le ragioni del mondo per farlo. Vuole solo svagarsi un po', chi sono io per impedirglielo?

-Hai ragione, scusa Will. Voglio solo essere sicura che tu stia bene.-

-Sei dolce a preoccuparti, ma sto bene. E quando ti ho vista, stasera... Mi è preso un colpo.-

-Oddioooo. Sei serio?!-

La mia voce inizia a suonarmi estranea. Forse mi sarei dovuta fermare agli shottini, già sarebbe bastato.

-In senso buono, sei stupenda. Sei sexy anche se non ti spogli come le altre.-

-Ma che dici...-

Il suo complimento così sincero mi imbarazza ma, conoscendomi, dovrebbe imbarazzarmi molto di più la maniera in cui mi siedo a cavalcioni su di lui. Le sue labbra non sono mai state così umide. Il suo sapore si mescola al mio, confondendomi i sensi solleticati da luci, suoni e sensazioni che non ho mai provato prima d'ora.

Cominciamo a baciarci in modo disinibito finché Will non prende ad accarezzarmi la schiena con bramosia, fino a sfilarmi la canottiera lasciandomi con il pezzo di sopra del costume.
Sento le voci di Jackson e James ma non ci faccio caso, siamo troppo impegnati a non sciogliere quel bacio.

-Che schifo.- sento dire a Jackson con voce urticante.

-Che schifo?! Io mi sto eccitando.- ride Marvin.

- Non fare la testa di cazzo. Andiamo via da qui.-

Le ultime parole sono di James, ma quando mi volto se ne sono già andati.

-Tranquilla, siamo soli.- ansima Will contro le mie labbra che si schiudono a richiedere un altro bacio.

-Merda ti sto macchiando tutta.-

La pelle della mia pancia è un'accozzaglia di colori alla rinfusa e più i nostri corpi combaciano, più i nostri colori si mischiano.
Sento le orecchie pulsare per il calore che prende a diffondersi in tutto il mio corpo.

-June non farlo.-

-Cosa?-

William si guarda il costume con aria preoccupata.

-Che ho fatto? Ti sto dando fastidio?- domando confusa.

-No è il contrario. Se fai così...mi piace troppo.-

-Oh okay.-

-Così invece io ti do fastidio?- chiede posando entrambe le mani sul tessuto dei jeans, all'altezza del mio sedere.

-No.- biascico con le labbra incollate alle sue.

Il mio bacino oscilla con più convinzione, si muove sul suo creando un attrito che si rivela sempre più piacevole.

-June.-

-Mmm?-

Will mi prende il viso tra le mani per studiarmi con i suoi occhi chiari come l'oceano.

-Non credo che.. cioè .. non siamo già a quel punto vero?-

Che punto? Ci stiamo solo baciando.

Mi abbandono alle sue labbra che segnano ogni centimetro del mio collo sensibile con baci sempre più urgenti.
Oddio, ma sta dicendo... quel punto?

-No, non per me almeno.- biascico impacciata.

-Vuoi tornare di là?-

La domanda di Will mi lascia perplessa.

-Non lo so...Tu?-

-No.- replica secco prima di esplorare la mia schiena con carezze delicate, regalandomi un'infinità di brividi pungenti.

Mi lascio assaporare dalla sua bocca che sembra instancabile di baci e sarei sorpresa della mia audacia se fossi completamente sobria, ma ora.. non so che pensare. Anzi, non mi va proprio di pensare. Mi godo solo l'attimo. Cosa può accadere di male?

-June...-

Il mio nome è ormai un gemito eccitato nella sua bocca che preme contro la mia con un ritmo spezzato.

-Oh sì continua, continua.-

Sento il suo respiro frantumarsi in mille pezzi, mentre riversa la testa all'indietro.

-Will cosa..-

Una scia di brividi pervade la mia pancia quando sento un calore crescente tra le mie gambe avvolte intorno a lui.

-Cazzo. Scusa che figura del..-

Le sue parole secche sono uno schiaffo che mi risveglia bruscamente dal torpore.

-Cos'è successo?-

-Sono appena..Ehm..-

Lo guardo grattarsi la nuca.

-Devo andare in bagno.-

Non ci credo

Seguo Will che procede a passo spedito nella mischia, coprendosi le zone basse con la mia canottiera.

-Colpa mia?-

-Mi è piaciuto. Tanto. Tu.. cazzo se mi piaci.- dice prima di darmi un bacio sulle labbra.

-Resta qui. Vado un attimo al bagno e torno.-

Chiudo gli occhi per una frazione di secondo.

Ho bevuto, c'è troppa ressa e troppa gente intorno a me. Mi sento soffocare in questa calca. Mi sento strana e accaldata. Ho paura di perdermi e non trovarlo più. Fa davvero troppo caldo e sono tutti a loro agio qui, tranne me.

-Will ma mi lasci da sola?- domando senza nascondere la vena di smarrimento.

-No hai ragione. James! Vieni qui un attimo.-

Comincio pian piano a mettere a fuoco quello che accade intorno a noi e vedo James ballare appiccicato al fondoschiena di una ragazza, mentre quest'ultima si sta baciando con Marvin. Ottimo, mai inappropriato questo ragazzo.

Ma poi con che coraggio vai a pensare una cosa del genere tu, June White, che hai appena fatto una cosa inimmaginabile con Will?

Eccola, la vocina di mia madre che si insinua anche nella mente della ne stessa leggermente ubriaca.

-Stai con lei due secondi, arrivo.- asserisce Will afferrandolo dal braccio.

James si volta e forse sono troppo ubriaca per affermarlo con certezza, ma sono quasi sicura che lui stia fissando prima il collo di Will, poi il suo petto, entrambi macchiati dai baci della medesima pittura blu che lui stesso mi ha steso sulle labbra poco fa.

-Ma che cazzo Will!? Non vedi che sono fottutamente....-

James prova a richiamare l'amico che ormai si è dileguato per andare a cercare un bagno.

-.....impegnato.-

I suoi occhi iniettano quel blu scuro nelle mie iridi, più chiare di diverse tonalità.

Non mi vedo ma ho la percezione di essere fortemente spettinata e imbarazzata. Ho bevuto davvero troppo, ecco un'altra cosa da segnare nelle note del cellulare.
Non bere mai più così.

-Che è successo?- chiede James squadrandomi da capo a piedi.

I miei occhi strisciano sul suo petto largo per oltrepassare il torace disegnato, fino a scendere sui pantaloncini.
Un'occhiata, un guizzo rapido tra le sue gambe e poi ritorno sul suo viso.
James sbircia in basso dove sono appena stata con lo sguardo, poi solleva gli occhi, si lecca le labbra e compie un passo verso di me.

-Come siamo sfacciate.-

-No, ho solo...-

-Non fingere. Ti ho vista con Will, prima.- sussurra nel mio orecchio.

Mi ha vista? Fare cosa?

Giro la testa dall'altro lato per scansare i suoi occhi penetranti, non voglio guardarlo in viso, fa troppo caldo

-Sei riuscita a finire?-

Oh merda, mi ha vista davvero

-E poi sono io quella sfacciata?- lo punzecchio.

-Tu mi batti. Mi hai appena guardato il..-

-Non ti ho guardando proprio niente, finiscila. Sei irritante.-

-Quindi non ci sei riuscita.-

Abbasso il capo, non riesco più a stargli vicino. Sto prendendo fuoco.

-No, vero?-

Compio un timido cenno con il capo per far segno di no.

James scivola alle mie spalle come un predatore che sta per braccare la sua preda, ad un tratto avverto uno strano formicolio sulla pancia.
Le sue dita si insinuano vicino al bordo dei miei shorts, causandomi quasi il solletico.
Fa scorrere la mano lentamente e in circolo, dove la mia pelle si ammorbidisce, poco sotto all'ombelico e lo fa senza paura.

Ma la vera domanda è perché non glielo sto impedendo?
O meglio, perché è così piacevole?

James si morde il labbro poi mi guarda di sbieco.

-Chissà se ci riuscirai dopo.-

Sta ancora parlando di quello?

-A fare cosa?- domando prima di deglutire dolorosamente.

-A non pensare a me.-

Mi bruciano le labbra per via dei baci con Will, mi brucia la gola per l'alcol e ora mi brucia anche la pancia...nel punto esatto in cui mi ha sfiorata.

-Ho bisogno di una boccata d'aria..- sussurro con un filo di voce che probabilmente non ha sentito nessuno.

James dà una rapida occhiata alla ragazza sulla quale si stava strusciando cinque secondi fa. Lei lo richiama con un gesto della mano.

-Cazzo, White!-

Mi spintona tra la gente finché non usciamo fuori dal locale, dove il freddo mi risveglia come una doccia gelida. Le facce intorno a me si confondono, James ha la giacca di pelle, mi sono persa il passaggio in cui l'ha indossata. Mi gira anche la testa.

-Va meglio ora?- chiede lui con aria corrucciata.

Mi concentro sulle sue mani che cominciano a cercare una sigaretta da un pacchetto ormai vuoto.

-Dimmi se mi tocca fare il cazzo di babysitter invece che sbattermi una che stava morendo dalla voglia di darmela.-

-Sai che mi frega.- sbuffo stringendomi con le braccia al petto.

-La cosa dovrebbe fregarti, dato che non vuoi capirlo. Non è che tutto ruota intorno a te e al tuo faccino innocente.-

Tira verso l'alto il colletto della giacca di pelle che riveste il suo petto completamente nudo.
Lo vedo rabbrividire appena, quando l'aria fresca della notte gli fa inturgidire i muscoli.

E se Amelia avesse ragione?

Se mi fossi fatta abbagliare da un'idea di lui che non esiste? Dal suo aspetto fisico perfetto?
Magari sì, il suo passato potrà anche essere terribile e di ciò me ne dispiaccio ma... se questo lo portasse ad essere oggi una persona terribile?

-Dai sentiamo.-

-Cosa vuoi Hunter?-

-Voglio sentire cos'hai da chiedere. Te lo leggo in faccia che sei curiosa. Spara.-

Inizio a guardarmi intorno. Come glielo chiedo se mi guarda così senza paura, senza battere ciglio?

-Ma niente.. Amelia dice delle cose su di te..-

-E tu le credi, vero?-

-Non capisco perché mentire però, perché lei e Brian ti odiano tanto?-

E mi stupisco di come i miei pensieri fuoriescano coerenti, nonostante i numerosi drink.

-Perché hanno una visione tutta loro delle cose. Dovrebbero ringraziarmi, non odiarmi.-

La luce è quasi del tutto assente, sembra quasi più buio lì fuori che dentro a quella grossa scatola rumorosa, piena di corpi luminosi.
Un volto conosciuto mi rimbalza agli occhi. È Blaze che esce dal locale a passo spedito.

-Blaze!- lo richiamo.

-Ciao June. Torno a casa è troppo soffocante lì dentro per uno come me.-

Poi però il suo sguardo deluso casca su James, infine nuovamente su di me.

-Va beh ciao.-

Brian e Amelia potranno anche mentire, ma Blaze non lo farebbe mai.
Mi inumidisco le labbra ormai aride, mentre lancio un'occhiata veloce a James che fuma con aria annoiata.

-"L'ho fatto per te". Hai detto così ad Amelia....Ma cos'hai fatto per lei?-

L'indifferenza di James si trasforma ben presto in risolutezza.
Il suo sguardo si inasprisce, così come la sua voce quando mi inchioda con un'aria minacciosa.

-Finché scherziamo va bene, ma ora stai esagerando cazzo. Stanne fuori. Hai capito?-

Mi soffia il fumo in faccia, provocandomi due timidi colpi di tosse.

-E te lo sto dicendo in maniera diversa questa volta. Lo sto dicendo per te. Fidati, stanne fuori.-

Ci fissiamo intensamente per qualche secondo, lui fermo nel suo metro e ottantacinque di muscoli nascosti da cuoio nero, io confusa più che mai.
E non sposto gli occhi dai suoi, finché non sento una voce femminile.

-Jamie.-

Mi volto dall'altra parte a braccia incrociate, prima ancora di capire chi sia stata a parlare.
Se Tiffany, Taylor... o chiunque altra.

Non ha importanza.

È inutile cercare di raggiungere quello che non puoi avere.









Torno a casa verso le tre di notte, sono stanchissima ma mi obbligo comunque a fare una doccia per lavare via tutti quei colori dal corpo.
Sono ancora confusa, ho davvero tanti pensieri in testa. Di quelli che si accavallano e si rincorrono all'infinito, ma sono troppo brilla per fare chiarezza. C'è solo un ricordo della serata che luccica più di tutti gli altri. Le parole di James.

L'ha fatto apposta a dirmi così prima, sennò non starei qui a pensare a lui mentre il getto della doccia mi solletica la pelle sensibile.

Mi infilo il pigiama e mi stravacco sul letto. Non mi pento di aver bevuto qualcosina, perché con Will sono stata benissimo.. ma di sicuro ho esagerato un po'. Se mi fossi fermata ad un paio di bicchieri, magari non mi sarei lasciata sfiorare la pancia in quel modo da James.

Vorrei soffocarmi con il cuscino.
Anche se probabilmente ora come ora, c'è un solo posto in cui lo metterei il cuscino.

Chiudo gli occhi.

Sei a casa?

Li riapro all'improvviso.
Mi è arrivata una notifica.
E non è Will.

Ancora niente?

Lancio il cellulare sul materasso e mi copro il viso con le mani.

Non gli rispondere, non gli rispondere non...

Mi metto comoda, sdraiandomi a pancia in sù, mentre con la mano sto già cercando la sagoma del telefono.

Compongo ed invio così velocemente da non concedermi ripensamenti.

No

Mi aspettavo la solita presa in giro, invece la notifica mi fa trasalire.
Una foto.

Sono quasi le quattro del mattino, perché James mi ha mandato una foto?

Non devo aprirla.

E così faccio, non la apro.
Fisso il soffitto perché mi è appena passato il sonno.
Maledizione, mi è ritornato quel caldo infernale, vorrei spogliarmi per dare un po' di sollievo alla mia pelle rovente.. invece resto a guardare lo schermo, indecisa.

Al diavolo, apriamo questa dannata foto

Ci clicco sopra strizzando gli occhi, quasi per paura di vedere cosa mi si presenterà davanti.
Un sospiro languido nasce tra le labbra quando i miei occhi incontrano i suoi, di un blu così intenso da restare impresso sullo schermo.
È a petto nudo, con la testa sul cuscino, una catenina che scivola sulla sua pelle liscia e la lingua di fuori.

Mi fa sorridere, ma il sorriso inizia a scemare quando inizio ad avvertire di nuovo quel caldo insistente.

Ma che razza di capelli hai? gli chiedo notando che è leggermente spettinato.

Ma che cazzo vuoi ho appena fatto la doccia

Anch'io

Ma io non posso vedere, immagino

No, non gli manderò una mia foto. Mai.

No infatti immagini bene.

Scorro verso l'alto e più guardo la sua faccia, più mi sento strana.

Chiudo gli occhi, provo a rilassarmi e allargo timidamente le gambe tra loro. Le mie membra sono intorpidite c'è solo una zona che sento viva e carica di tensione. Provo ad allentarla picchiettandovi con le dita, ma è solo peggio. Mi sento scottare.

Un'altra notifica.

Allora?

James è ubriaco e sicuramente lo sono anche io, ma non posso negare quanto la cosa sia invitante. Ho già sognato di baciarlo, ma se immagino di sfiorare le sue labbra anche solo per un secondo, il mio corpo non riesce a reggere quella tensione, mi sembra di andare a fuoco.

Ci sei quasi?

La mia regione più febbricitante inizia scivolare e la mia voglia subisce un'accelerazione non indifferente nel leggere i messaggi di James.

Sì tu?

Perché gliel'ho chiesto? Sono impazzita? Non mi importa adesso, sento la mia mano cadere nuovamente lì mentre lui risponde.

Anch'io cazzo

Resto a fissare lo schermo, poi un altro messaggio.

Voglio vedere la tua faccia, dopo

Un ulteriore strascico di brividi mi avvolge, ma decido di non oppormi questa volta, accogliendo ogni piccolo tremore che inizia a farsi strada dentro di me.

Perché?

Sorpasso delicatamente la barriera del cotone e della carne, quando i miei occhi si riposano sul telefono.

Perché sì.. voglio vedere se sei bella come immagino

Bella? Immagina? Cosa immagina?

Inizio a mordicchiarmi il labbro.
A questo punto come posso non immaginarlo anch'io?

Non mi va più a rispondere, riesco solo a guardare la sua foto addentandomi le labbra con foga fino quasi a farmi male. E la timidezza si trasforma presto in avidità, ma l'avidità viene spazzata via dall'impazienza di arrivare alla fine della corsa.
Una manciata di attimi e tutto il mio corpo finisce a contrarsi per poi distendersi in un susseguirsi di spasmi strazianti.

Riapro gli occhi, il mio battito accelerato sembra non voler rallentare.
Dio mio, dopo quello che ho pensato di lui questa notte..sono certa che domani non riuscirò neanche a guardarlo in faccia.

Con ancora il respiro affannato mi scatto una foto. Le guance scarlatte e gli occhi distesi non rendono giustizia a quanto io mi senta bene in questo momento.

Cazzo sei stata più veloce di me

Sorrido torturandomi le labbra con le dita.

Meglio o peggio di come immaginavi?

Lo scrivo con paura di quale sarà la risposta.

Fottutamente meglio

Mi lavo le mani poi mi rimetto i pantaloni del pigiama, quando finalmente mi arriva l'ultimo messaggio di James.

È stato davvero figo.. buonanotte ragazzina







🎀 Ciao ragazze! 🎀

🌙 Cosa ne dite del capitolo? Spero vi sia piaciuto.

🌙 L'ultima parte è roba nuova per me, ma ho voluto sperimentare e vi avviso che si sperimenterà molto in questa storia 🤡😅

🌙 Nel prossimo torna un Jackson Pov (Ehhhh sì, ho finito Élite 😇)

🌙 Siccome ci sono troppi punti interrogativi, li riassumo tutti qui sotto.. così sarà più facile nei prossimi capitoli capirci qualcosa in più, anche per definire quali siano i pezzi collegati tra loro.

🦋 James è stato in riformatorio per un anno perché ha aggredito Brian. Questo già si sapeva dai primi capitoli.
Perché l'ha fatto?
Perché Brian e Amelia lo odiano?

🦋 Perché Will è James avevano una pistola che ora è nelle mani di quel delinquente di Austin?

🦋Perché Amelia e Brian erano presenti nella foto di famiglia di James?

🦋Cosa c'entra il preside in tutto ciò?

Nel prossimo capitolo si svelerà qualcosina di importante, ma per ora ho dovuto raggruppare i punti interrogativi... perché essendo la storia ancora in corso, ci si perde dei pezzi. 💕

🎧 appena finisco la playlist di Spotify che riguarda questa storia ve la posto.💕

🎀Alla prossima settimana 🎀

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