22. Fear makes the wolf bigger than he is
🍒🔞🍒🔞
JAMES POV
Bere
Sniffare
Scopare
Ho riempito le prime due caselline, ora mi manca l'ultima.
La mia vita fa schifo.
Così prevedibile.
Ma non posso fare altrimenti, è l'unico schema che riesco a seguire per non pensare più a niente.
I miei denti stridono.
Da quando sono uscito da quel fottuto riformatorio non posso neanche più sfogarmi su quelle facce di cazzo di Austin e i suoi amici.
E anche stasera l'ha vinta lui.
Quindi ho bisogno di svago.
Più svago.
L'effetto dell'alcol sta passando.
Non riesco a calmarmi e ho un fottuto bisogno di calmarmi.
Taylor viene ad accogliermi sulla porta con addosso un pigiama di seta rossa.
-Jamie, finalmente.-
Nelle sue labbra tinte riconosco il sapore dello champagne costoso che ama bere insieme alle sue amiche. Vengo assalito da quell'odore acre che mi penetra le narici, provocandomi una leggera nausea. Lei intanto mi sferra un bacio storto, prendendomi in pieno il mento invece che la bocca. È ubriaca.
-Dov'è quel coglione di tuo padre?-
Perché lo è nel verso senso del termine: un guerrafondaio fanatico di armi e di caccia, insomma una testa di cazzo colossale.
-Secondo te ti invitavo, se c'era lui?- cinguetta lei, intenta ad aggiustarsi i lunghi capelli biondi nello specchio appeso alla parete del corridoio.
Le passo accanto facendo scorrere lentamente le dita tra le sue ciocche lisce, dandole una carezza di cui non si accorge neanche, impegnata com'è a rimirare sé stessa.
Io preferisco ignorarlo il mio riflesso, a volte mi dà i brividi, a volte fa semplicemente schifo.
Mi faccio strada nel salotto e vi trovo la testa riccioluta della sua migliore amica. Sta in mutande, seduta sul tappeto a gambe incrociate con le mani sul tavolino, tutta concentrata a rollarsi una canna.
Quando mi vede però, sembra perdere magicamente l'interesse per ciò che stava facendo.
-E tu stai così?- chiedo secco, percorrendo con lo sguardo il reggiseno che fa traboccare le sue forme.
Lei mi sorride maliziosamente.
- Sai com'è.. aspettavo te.-
-Cos'hai detto?-
Taylor arriva in salotto e si intromette all'instante.
-Niente, dicevo... mi hai scritto che volevi compagnia, ma sei già in compagnia. C'è Tiffany.-
Indico la ragazza mezza svestita a Taylor, che invece mi spinge sul divano ridendo.
La sua amica si avvicina e inizia a sussurrarle qualcosa nell'orecchio.
- Okay, facciamo un gioco.- ridacchia Taylor, però cambia faccia quando sente cos'ha da dirle Tiffany.
-Ma questo non è un gioco! È solo una scusa per farsi il mio ragazzo.- si stizzisce la bionda, poi guarda male l'amica che non mi toglie i suoi occhi scuri di dosso.
-Che gioco è?-
Leggo eccitazione nello sguardo di Tiffany. Sono maledettamente curioso adesso.
-Ti bendiamo e tu devi indovinare chi ti sta baciando.-
-Non mi oppongo, cazzo.- annuncio portando il petto all'infuori mentre allargo le braccia lungo lo schienale del divano.
-Tiff piantala. Quando bevi diventi troppo socievole.-
Trattengo un ghigno laterale, Tiffany invece si discolpa ridendo.
- Ma che dici, sta arrivando anche Jax!-
La mora mette su un tono innocente che non convince nessuno. Non scopiamo da un mese, non la biasimo di certo se è da quando sono entrato in casa che ha voglia di saltarmi addosso.
-Perché stai ancora sotto a Jackson?-
-Non gli sto sotto. L'ho invitato perché avevo voglia di vederlo. Punto.- Tiffany si va a sedere sul tappeto con aria imbronciata.
-Certo.. Perché pensi davvero che Jackson prima o poi vorrà stare con te?- la pungola acidamente la bionda.
-E cos'ha Tiff che non va?-
Entro in difesa della mora che mi rivolge un mezzo sorriso.
Ha sempre voglia e ha delle belle tette, non capisco cosa voglia di più Jackson.
-Solo...non mi sembra il suo tipo.-
Ma poi da parlare di baciarmi, sono finite a parlare di Jackson?
Le ragazze sono proprio strane.
-Vado a prendere gli smalti.-
Resto composto nel divano a godermi i baci che Taylor mi lascia sul collo, ma non riesco a non stuzzicare la mora.
-Non dimenticare la benda.-
- Non preoccuparti che non me la scordo.- ammicca lei, uscendo dal salotto.
Sento suonare il campanello e poco dopo Jackson arriva con una scia di buon profumo e il suo giubbotto color rosso vermiglio.
-Ma che cazzo ci fai qui?- gli chiedo inarcando un sopracciglio.
-Mi ha detto Tay che eri qui, volevo vedere come stavi.-
Mi defilo un po', facendogli posto accanto a me sul divano.
-Dillo che sei venuto per la manicure.- ridacchia Taylor sedendosi sulle mie gambe.
-Scegli il colore Jax. Tu James?-
-Ma ci mette tanto ad asciugare sta roba?-
Osservo i colori accesi delle piccole boccette di smalto che mi mostrano.
-Ma...una decina di minuti.-
-Non ho nessuna voglia di aspettare.- bofonchio tirando fuori una sigaretta dal pacchetto, mentre Jackson ovviamente ha già scelto il rosso più vivido tra tutti gli smalti.
-E dai James..-
Taylor mi poggia la testa sul petto.
-Ho le mani impegnate, non vedi?-
Accendo una sigaretta per poi indicargliela, lei invece afferra la mia mano sinistra abbondata sullo schienale dietro alla testa di Jackson.
-Sono così belle però. Vero Jax?-
Taylor aspetta una risposta fissando Jackson che sta sotto alle grinfie di Tiffany, tutta presa a mettergli lo smalto.
-Boh a me sembrano messe male.- minimizza Jackson.
-Devi mettere le bende quando tiri al sacco, Jamie.-
La voce di Taylor, di solito pungente e ostile, si fa sempre più dolce. Passa sempre dal trattarmi di merda a preoccuparsi per me, come se ci tenesse per davvero.
Non la capirò mai.
Ma d'altronde di cosa mi stupisco? Non c'è mai nulla di disinteressato nelle persone che mi girano intorno, tutti vogliono qualcosa. Sempre.
-Le metto sempre le bende, non rompete i coglioni. Abbiamo finito di parlare delle mie fottute mani?- faccio schioccare la lingua al palato.
-Allora il gioco?- insiste Tiffany puntandomi gli occhi addosso.
Sono qui apposta, se magari vi date una cazzo di mossa
- Cosa devo fare?- domanda Jackson con il suo fare scorbutico.
Le ragazze ridacchiano all'unisono.
- Tu niente. Ora ti bendiamo. Devi solo indovinare.-
Tiffany tira fuori una delle mascherine che Taylor usa per dormire, è rosa e sopra c'è scritto "Princess".
La cosa me lo fa ammosciare e non poco.
Jackson resta immobile mentre la mora gli infila la mascherina sugli occhi, ma la sua solita vanità esce fuori in modo prepotente, è più forte di lui. Fa per sfiorarsi la testa come ad aggiustarsi i capelli che lei gli ha a malapena scompigliato, ma si blocca non appena le ragazze lo rimproverano per lo smalto steso da poco. Si dà una scoccata con il collo per levarsi le ciocche bionde dalla fronte, ma queste ricadono prontamente, rendendo vano il suo gesto.
Incastro la sigaretta tra le labbra poi con le dita ghermisco il suo ciuffo portandoglielo verso l'alto per rimetterlo in posa.
- Non toccarmi i capelli Tiff.- sputa lui, scrollando la testa infastidito.
Le ragazze ovviamente continuano a ridere.
-Iniziamo da Jackson.- gracchia Taylor balzando sulle mie gambe tutta eccitata, poi fa cenno alla sua amica di baciare Jackson sulle labbra.
Tiffany ripone lo smalto sul tavolino e con passi cauti si avvicina al divano.
E no, mi sto già annoiando.
Così blocco la mora dal braccio, poi mi avvicino all'orecchio di Taylor.
- Bacialo tu.-
Lei sgrana gli occhi chiari, curvando le labbra in una smorfia delusa.
È bene ricordarglielo ogni tanto: io e Taylor non stiamo insieme, ma lei decide arbitrariamente di dimenticarselo, ama considerarsi la mia ragazza.
È di sicuro non provo il benché minimo straccio di gelosia, dato che vedere baciare la cosiddetta "mia ragazza" con il mio migliore amico è più eccitante che farlo io stesso.
Taylor è ancora seduta sulle mie gambe, quando si sporge verso Jackson per lasciargli un bacio a stampo.
- Chi è stato?-
-Boh.. Tiff?- dice lui con disinteresse.
-No. Era Taylor. Non puoi togliere la benda finché non indovini.- spiega Tiffany.
Vedo Jackson gonfiare il petto largo per poi sbuffare con le sue labbra rosse e traforate dal piercing.
Faccio un cenno a Tiffany, come a dirle di baciarlo...inaspettatamente però, lei mi guarda. Per un attimo le si illuminano gli occhi, punta Taylor e lei ricambia lo stesso sguardo eccitato.
Ci metto un attimo a capire, ma quando entrambe prendono a fissarmi intensamente, non ho più dubbi.
Io?
Facciamolo, che sarà mai
Così mi accosto lentamente al viso di Jackson che se ne sta ignaro ad aspettare il bacio di Tiffany. Indugio qualche secondo, la pelle del suo viso emana un odore maschile che si mescola a quello della birra. Mi lecco le labbra che si fanno all'improvviso secche. Lo vedo inspirare a fondo, per poi socchiudere le labbra quando sente il calore della mia bocca premere piano contro la sua.
Con la punta della lingua sfiora il mio labbro inferiore, mentre il metallo freddo del piercing mi solletica il lato della bocca. Sto per staccarmi quando la sua lingua ruvida si fa più insistente fino a trovare la mia. Nell'aria si libera un risucchio.
Ma che cazzo?
Pensavo di dargli un bacio a stampo. Come ha fatto a non essersene accorto che ero io?
Mi allontano pulendomi con il dorso della mano, mentre Jackson si lecca il labbro ripetutamente.
Mi sento leggermente a disagio.
E Jackson ha le guance lattee sporche di rosso.
Le aveva anche prima, vero?
-Ma che cazzo di gioco è?! -
Con fare irritato si toglie la benda poi butta i suoi occhi cerulei su Tiffany.
-Tiff?-
-No.-
-Ehm...-
Il suo sguardo cade per un secondo sulle mie labbra.
-Cazzo, James!- mi rimprovera dandomi uno spintone.
-Che c'è, non ti è piaciuto?- lo prendo in giro ridendo.
In quel momento non sembrava affatto dispiaciuto, ma ora che l'ha saputo, sicuramente gli avrà fatto schifo.
Poi mi volto verso le ragazze che stranamente non hanno ancora detto una parola. Anzi, non fiatano proprio.
-Tutto bene?- domando quando le vedo entrambe con gli occhi fissi su di noi.
-Oh! Vi riprendete?-
Faccio schioccare le dita davanti agli occhi di Tiffany e Taylor che sembrano imbambolate.
-È stato ...-
Taylor deglutisce, non termina la frase che viene rimboccata dalla sua amica.
-Molto ..-
-Figo..- conclude poi mordendosi il labbro.
-Io devo andare.- Jackson si alza in piedi lanciando la mascherina a terra.
-Come torni?- chiedo prontamente.
-Will sta vendendo a prendermi, ha accompagnato June a casa. Ora è fuori con la mia macchina che mi aspetta.-
-Oh, okay. Sicuro di non volere un passaggio?- urlo quando lui è ormai alla porta, scortato da Taylor.
-Ci vediamo a scuola.-
-Ma io mi stavo divertendo...- si lamenta Tiffany con il broncio.
Punta entrambe le mani sul divano stringendo tra le braccia il seno che si fa ancora più stretto nel reggiseno nero.
- E io sono ancora qui, di che ti preoccupi?-
-Cos'hai portato?- mormora portando una mano sulla patta dei miei jeans, per poi farla scivolare lungo le tasche laterali.
I passi di Taylor la fanno allontanare all'istante.
-Va a vestirti per favore.- la rimprovera l'amica.
Tiffany sbuffa, poi va a collegare il cellulare all'impianto stereo, intanto Taylor ne approfitta per sedersi a cavalcioni su di me. Prende a baciarmi il lobo dell'orecchio, pizzicandomelo tra i denti provocandomi un mugolio sofferente.
Mi sposto in modo brusco, perché la cosa mi infastidisce e lei lo sa, ma nonostante ciò lo fa sempre.
Ho ancora addosso la giacca quando le sue unghie lunghe si infilano sotto alla mia maglia sollevandomela fino al petto. Mi scappa un lamento roco quando sento i suoi artigli sul mio torace sensibile.
-Cazzo dammi un attimo magari..-
Taylor non mi ascolta neanche, troppo impegnata com'è a baciarmi l'addome come fossi un giocattolo che le hanno appena consegnato fuori dalla porta.
-Che fretta c'è? Sicura che non torna tuo padre?-
Lascio che Taylor mi sfili la giacca senza troppi complimenti, mentre della musica riempie lo spazio intorno a noi. Ah già, c'è anche Tiffany.
-E tu che ci fai ancora qui?- chiedo alla mora. Invece che andarsene a casa, non smette di guardarci con occhi irruenti.
-Voglio solo divertirmi, te l'ho detto.- sospira dandosi una passata di lingua sul labbro. Lo fa maliziosamente, prima di attorcigliarsi una ciocca castana tra le dita.
-Smettila Tiff. Non rompere niente!-
Taylor si inviperisce contro la sua amica quando questa inizia a ballare sul tavolino.
Dovrebbe essere un'immagine eccitante, quella di una ragazza che balla mezza nuda mentre la sua migliore amica mi fa un succhiotto...ma non so perché, io comincio a ridere divertito.
-Ma la regge quel tavolo?-
Taylor sbuffa contrariata.
-Tanto finisce sempre così quando è ubriaca. Si spoglia comincia e ballare in mutande.-
Come se non lo sapessi
Taylor però sembra essere sufficientemente ubriaca da insistere a baciarmi le labbra.
Non riesco a smettere di guardare Tiffany che si muove sinuosamente, scompigliandosi i capelli mossi.
Ma se baciassi Tiffany, guarderei di sicuro Taylor.
Non c'è niente di male nel farmi una con cui sono stato già mille volte.
È solo che diventa sempre uguale, noioso.
Glielo infili dentro, lei urla e tu godi. Fine.
Non mi diverte.
Voglio di più.
Preferisco prendermi a botte con Austin, farmi in mille pezzi con quella dannata roba che un giorno o l'altro mi ucciderà, o guidare quella macchina infernale e andare così oltre il limite, da provare l'ebbrezza della morte. Quello sì che mi fa sentire fottutamente vivo.
Ma quando lo dico a Will lui comincia con le sue cazzate sull'amore.
"È solo perché non ti sei mai innamorato James"
"Perché? Se ti fa una che ami, vieni di più?"
La mia domanda non trova mai risposta.
"Non ho detto questo. Dico solo che l'amore è diverso."
Solite cazzate di chi non scopa mai. Ovviamente.
-Cos'hai portato?- chiede la mora facendo irruzione nei miei pensieri.
Le rivolgo un ghigno estraendo un pacchetto d'erba dalle tasche.
-Solo questo?- si lamenta lei mordendosi il labbro.
-Senti smettila. Tu hai fumato e bevuto abbastanza stasera.- la bacchetta Taylor.
Poi si rivolge a me e il suo tono si fa subito più dolce.
- Jamie vuoi bere qualcosa?-
Annuisco.
-E dai, Tay. Solo per stasera.- sento la mora supplicarla.
- Vado a prendere da bere , non rovesciare niente sul tappeto Tiff o giuro che ti strozzo.-
La sua amica non l'ascolta neanche, aspetta solo che la bionda esca dal salotto per avventarsi su di me.
-Cos'è quello?- domando indicando una confezione bianca abbandonata sul tavolo.
Sembra cibo e io ho fame.
-I muffin che Taylor ha ordinato in un momento di tristezza acuta, poi si è fatta prendere dai sensi di colpa e non ne ha toccato neanche uno. Ma sei qui per mangiare tu?-
-Anche se fosse? Che cazzo vuoi, ho fame.-
La guardo tirarsi su in piedi per poi affondare un dito nella glassa bianca, se lo porta alle labbra e comincia a succhiare.
-Vuoi?-
-Ti ho già detto di sì.-
Stavolta vi immerge il pollice riempiendolo di glassa zuccherata e si china verso di me per infilarmelo in bocca. Lo succhio avidamente, lei chiude gli occhi nell'istante in cui la mia lingua vi scivola ripetutamente sopra.
Le strizzo il sedere con forza prima di darle uno schiaffetto mentre lei fa scivolare una mano su e giù sul mio petto coperto da una maglietta aderente. Indurisco i muscoli dell'addome quando lei scende un po' più in basso.
-Come sei messo stasera?-
- Dipende da voi due.- la provoco in maniera tutt'altro che innocente.
- Io ne ho voglia.-
-Mi sa che te la tieni la voglia. Tay non lo farebbe mai.-
-Scommetti?- dice facendomi rizzare le antenne. E le sopracciglia.
Le cose facili non interessano a nessuno, si sa.
E se fino a qualche secondo fa pensavo di tornarmene a casa, ora che è diventata una sfida.. beh, potrebbe interessarmi.
- Cazzo. Fammi vedere allora.- la provoco sfacciatamente.
Lei però mi guarda in attesa, così capisco immediatamente cosa vuole. Mi inginocchio sul tavolino per dividere in due strisce la polverina bianca che avevo nelle tasche della giacca, poi la facciamo sparire prima che torni la padrona di casa.
- Vorrei avere un naso bello come il tuo James.-
Tiffany mi strofina la punta del naso con un colpetto di dita, ma è costretta ad allontanarsi quando Taylor fa la sua apparizione con una grossa bottiglia tra le mani.
-Hai appena aperto una bottiglia da ottocento dollari?- la interrogo quando vedo l'etichetta.
- Mio padre non c'è, smettila di fartela sotto.- sputa acida.
Mi tratta come un idiota.
L'ha sempre fatto.
Ma d'altronde perché dovrebbe trattarmi meglio?
L'ho tradita mille volte eppure non riesce mai a lasciarmi andare.
-E comunque lui l'ha pagata mille e cinquecento dollari perché è un'edizione limitata.-
Perché é una testa di cazzo, vorrai dire.
E dopo qualche bicchiere mi alzo in piedi a fatica, ci mancava dello stupido champagne dell'88' a farmi barcollare ancora di più.
-Dove stai andando?-
Taylor la maniaca del controllo mi segue a vista.
-Voglio andare nella cantina di tuo padre.-
-Vuoi stappare un'altra bottiglia? Quella non ti piace?-
Non le rispondo.
Scendo le scale che danno al seminterrato, intanto la sento ansiosa alle mie spalle.
-Jamie..-
E quando svolto a sinistra invece che andare nella cantina dei vini, lei si fa più agitata.
Questo posto mi dà i brividi, sembrerebbe che qualcuno sia pronto per andare in guerra.
Il quantitativo di fucili appesi al muro è impressionante.
C'è una lastra di vetro che li copre, come fossero ornamenti preziosi da mettere in mostra.
A me però non interessano i fucili e Taylor lo sa, così ruota la chiavetta e apre il secondo cassetto di un vecchio mobile in acciaio.
Lo spazio vuoto non si vede a colpo d'occhio, sembra sia tutto a posto tra quella sfilza di pistole.
-Le ho avvicinate un po', in modo da non far apparire che ne manchi una.-
-Dici che se ne accorgerà mai?-
-Usa di più i fucili perché va a caccia, ma quando gli verrà lo schiribizzo di smontarle e pulirle...se ne accorgerà.-
-È passato un anno e non l'ha ancora fatto.- sibilo con occhi assorti.
Lei però mi afferra dal braccio dandomi uno strattone, quasi a volermi svegliare da quell'incubo.
-Quei falliti dovrebbero leccare la strada in cui passi. Sono degli ingrati James.-
-Non parlare così dei miei amici.-
Sento i muscoli del mio collo indurirsi all'istante.
-Sto parlando di quella stronza di Amelia e di suo fratello. Lo sai.-
Il pavimento si fa più scivoloso, sento di cadere.
-È meglio se torno a casa.-
Per un attimo quel fantasma esce fuori dal mio corpo e si mostra per quello che è. Debole e indifeso.
E persino Tayor se ne accorge: si addolcisce all'istante, tanto da prendermi la mano.
-No, James. Rimani, ci divertiamo. Te lo prometto.-
Lei può anche promettermi cosa vuole, ma io ho bisogno di dimenticare.
Ho bisogno di bere e farmi fino a non capire più niente.
-Come vuoi.-
Così torniamo su in salotto, dove Tiffany sembra rimasta nel suo mondo fatto di musica e unicorni.
Fuma continuando a ballare, come se nulla la scalfisse. La invidio, cazzo.
-Perché non vai a ballare anche tu?- chiedo alla bionda incitandola ad unirsi alla sua amica.
Taylor chiude gli occhi e comincia a muoversi a ritmo di musica. Non si lascia mai andare del tutto, ma stavolta il suo bicchiere ondeggia un po' troppo, facendo straboccare un po' di rosé sul tappeto. Non se ne accorge neanche.
Io intanto sto già guardando il soffitto.
-Ti stiamo annoiando?- chiede Tiffany senza mezze misure.
La bionda invece non sembra capire.
-Abbastanza.-
Tiffany guarda me e io guardo lei mentre curva una ciocca di Taylor tra le dita, poi le fa scendere la mano sul seno coperto dalla canottiera del pigiama.
Ah così proprio?
Taylor comincia a ridacchiare quando l'amica le dà un bacio a stampo.
-Jamie, vieni anche tu?-
Beh, di sicuro non mi tiro indietro.
Lecco la cartina prima di arrotolarla, mentre le guardo prendere confidenza.
-E così che vi baciate?- chiedo quasi sprezzante.
Taylor è decisamente andata, sennò non aprirebbe la bocca in quel modo quando l'amica la riempie con la lingua senza smettere di guardarmi. Vedo le sue mani infilarsi lentamente sotto al tessuto rosso che circonda le gambe affusolate della bionda, che a sua volta non fa una piega. No, Taylor non farebbe mai una cosa del genere, neanche da ubriaca...eppure sembra che le piaccia.
Le ragazze sono davvero strane.
-E ora?- chiede Tiffany.
E ora, una cosa da darvi ce l'avrei
Anzi no, non sono dell'umore stasera, facciamo che la finiamo qui.
-E ora niente. Fumiamo questa e vado a casa. Taylor è meglio che torni a letto prima che arrivi tuo padre.-
All'inizio era eccitante stare con lei solo per farlo incazzare, ma quando mi ha minacciato di non farmi più trovare in casa sua o mi avrebbe ucciso e dato in pasto agli orsi... beh, da allora ci vado più cauto nel venire qui.
-Ma non torna stanotte...- mormora con il broncio la bionda, prima di portare le sue gambe lunghe nella mia traiettoria.
Si siede nuovamente a cavalcioni su di me, io chiudo gli occhi. La testa vortica troppo rapidamente, mi sembra di essere di nuovo in macchina di Jackson.
Quella dannata ragazzina è arrossita quando le ho messo le mani sulle cosce.
-Pensavo rimanessi un po' qui...-
E l'ha fatto di nuovo, quando stava seduta davanti e ho cominciato a stuzzicarle le ciocche di capelli che le cadevano sulle spalle.
Sono ancora assorto nei miei pensieri ma Taylor non sembra farci caso. Mi accarezza la nuca facendo strisciare le dita verso il basso, raggiunge la mia schiena dove affonda le unghie facendomi gemere di dolore.
Se sapesse come glieli tirerei quei capelli
-Jamie... avanti..-
Il sussurro caldo che mi penetra l'orecchio, mi riporta alla realtà.
-Sicura di volermi qui?-
Non lo facciamo mai a casa sua, tantomeno con la sua migliore amica che ci guarda.
-Ti ho chiamato apposta.-
Lo so che mi usa come fossi il suo giocattolo personale, ma ora che importanza ha?
-Puoi levarti questo?- chiedo a Taylor quando comincia a baciarmi muovendo la lingua dentro e fuori dalla mia bocca senza ritegno.
-L'ho comprato da Victoria's Secret e l'ho pagato un botto. Fammelo tenere.-
Che noia le figlie di papà.
"Non spettinarmi i capelli che ho appena fatto la piega", "no se ti bacio lì poi mi va via il rossetto", "questo completino è il più costoso che ho nell'armadio, non strapparmelo di dosso."
Ma fatti scopare e non rompere i coglioni.
- Ahia, piano.-
Taylor affonda i denti sul mio collo e le unghie più in profondità nella mia schiena, cominciando a strusciarsi sulla patta dei miei jeans.
Le accarezzo le spalle facendo scivolare i pollici lungo le clavicole sporgenti, le spalline scendono languidamente ma lei si irrigidisce.
-No che fai..c'è ancora Tiffany.— bisbiglia ridendo.
Ma se ti stai strusciando sui miei pantaloni da mezz'ora
-Vuoi mica mandarla via.- la provoco scontrando i miei occhi con i suoi, che si allargano confusi per poi farsi più subdoli.
- James, non fare il solito pervertito.-
Fino a prova contraria non sto facendo un cazzo io.
Spingo la testa all'indietro per poggiarla sul divano, aspettando la sua prossima mossa.
Lei comincia a baciarmi sfilandomi completamente la maglietta.
Lo fa con un gesto brusco, senza un minimo di delicatezza.
Ripenso a ieri sera.
La mia maglia finisce a terra, Taylor segna il mio torace con le mani accaldate e la bocca umida.
Chissà che le frulla in quel cervello da ragazzina sveglia. Sono troppo curioso.
Tiffany sta imbronciata a fumare guardandomi male dall'altra parte della stanza.
-Datti una cazzo di mossa.- le dico con il labiale.
Lei apre le braccia alle spalle dell'amica, come a dire "E ora che faccio?", io scoppio a ridere.
-Vieni qua, muoviti.- le dico mentre Taylor mi sta divorando le labbra.
-Però non puoi toccarlo, è mio.- sospira la bionda quando vede l'altra avvicinarsi.
Quest'ultima porta la canna accesa tra le mie labbra, facendomi inspirare quel fumo finché Taylor non la punta scandalizzata.
-Ma sei ancora in mutande? Tiff ma che ti prende, vorrai mica guardarci?-
-Oh, non credo proprio che si limiterà a guardarci.-
Inizio a sogghignare risucchiando tra i denti il labbro inferiore che brucia per i baci e i morsi ripetuti di Taylor.
Tiffany senza farselo dire due volte si slaccia il reggiseno e le sue tette sode rimbalzano in faccia a Taylor.
Devo sbottonarmi questi fottuti jeans, adesso. E così faccio.
-Perché non la baci di nuovo?- chiedo a Taylor che guarda l'amica esterefatta.
Eppure è eccitata. Sennò non si sfregherebbe contro di me in questo modo lascivo. Con il pollice le sposto le mutande lasciando la sua intimità scoperta frizionare contro i miei boxer.
-James io non so...-
-Baciala.-
La sorreggo dai fianchi, mentre lei si sporge verso l'amica che le lecca il lucida labbra dalla bocca in modo spinto e sfacciato, tale da provocarmi un'erezione non indifferente.
Va bene, direi che abbiamo riso e scherzato abbastanza questa sera
Le mie mani si muovono irrequiete nella tasca della giacca abbandonata sul divano, in cerca di una pastiglia.
-James non esagerare o sennò sai cosa succede...-
E certo, l'importante è che quello che ho tra le gambe sia sempre funzionante per voi.
-Non è per me.-
Poso la pastiglia colorata sulla lingua, Tiffany si butta su di me come fossi una preda succulenta, ma io le faccio cenno di no poi mi rivolgo a Taylor che mi guarda titubante. Ma la sua indecisione dura un secondo.
Le nostre lingue si curvano in una danza frenetica mentre le lascio prendere quello che vuole.
- Jamie..-
Sento la mano di Tiffany posarsi languidamente sul mio bicipite, mi sta pregando con gli occhi.
E io non so mai se è la droga o il sesso che vogliono da me.
Sento le mani di Taylor dappertutto, ha perso ogni inibizione. Io raggiungo il mio giubbotto un'altra volta, Tiffany sta fremendo.
-Se la vuoi, devi aprire la bocca.-
Ma invece che darle quel veleno che tanto desidera lo prendo io, causandole un gemito di frustrazione che termina quando gliene spingo una in bocca con il pollice.
E poi chiudo gli occhi.
Finalmente il mio cervello comincia a liquefarsi sul serio.
Ma non il mio corpo.
Sento il calore sulle guance, poi tra le gambe. Discosto dal viso i capelli di Taylor che si muove rapidamente su di me, le sue ciocche mi cascano sulla guancia dandomi fastidio.
-Cazzo, sì.-
La stanza inizia a vorticare impazzita intorno a me.
Il preservativo?
Ce l'ho addosso.
Taylor?
Le sono dentro.
Tiffany?
Sento le dita bagnate.
Mi volto di scatto.
Ah cazzo, ecco dov'è.
I colori si mescolano.
Prima il giallo poi il nero.
Davanti ai miei occhi, sulla mia bocca.
I suoni si confondono.
-Ti voglio.- La voce di Tiffany.
Taylor sta ansimando il mio nome.
Anche i sapori si intrecciano.
Cerco con insistenza le labbra di Taylor per macchiarle il rossetto con le mie dita intrise degli umori della sua amica.
Ma le sensazioni si fanno sempre più nitide e forti.
-Girati.-
Con un dito accarezzo la traiettoria perfetta della schiena di Taylor, mentre il suo calore mi risucchia forte dentro.
L'afferro per i lunghi capelli stringendoli con forza nella mano e le do un lieve strattone facendole abbassare la testa per poi spingerla contro pancia della sua amica.
-James ma cosa...-
Taylor ha una voce rotta dai ripetuti orgasmi.
-Falla godere.-
E in un attimo i miei occhi assorbono quella visione, in cui la testa bionda di Taylor si insinua tra cosce della mora. Spingo più forte dentro di lei, finché non sento Taylor spezzarsi in un altro orgasmo, mentre Tiffany sta ansimando dal piacere.
Vengo ringhiando senza pudore, riversando fino all'ultima goccia dentro al preservativo.
Mi sento svuotato, di tutto. Anche di un'anima.
-Wow.- dice Taylor sdraiandosi beata sul divano.
-Che resti tra noi eh.- sussurra poi imbarazzata, riabbassandosi canottiera del pigiama.
Tiffany si rimette le mutande ed il reggiseno, intanto mi guarda ridendo.
Come se non l'avessimo già fatto altre mille volte.
Che ci sia Bonnie, Taylor o Stacy non cambia nulla.
-Dove vai James?-
Ho bisogno d'aria, devo riprendermi.
Mi riabbottono i jeans, poi esco a petto nudo sul balcone.
Forse fa freddo. La mia pelle calda comincia a pizzicare forte, si fa decisamente freddo, ma non ho voglia di rientrare. La piccola scintilla dell'accendino illumina le mie mani.
Prendo il cellulare e ci trovo una notifica inaspettata.
Domani abbiamo un compito da fare, ricordatelo
Sorrido ingenuamente.
Sì ragazzina rompipalle le scrivo.
Non tornare a casa fatto per favore
Torno a sorridere.
Sì mammina
-Che c'è da ridere? Chi è?-
La voce di Taylor è lontana, eppure irritante.
-Nessuno.-
Le rispondo così, senza curarmi di risultare rude. Voglio starmene da solo, quindi chiudo la porta finestra alle spalle.
Infilo una sigaretta tra le labbra leggermente impastate.
Te lo porto io il compito, tanto devo venire da te ad aiutare Jasper
Sei proprio una maestrina del cazzo quindi
Ma va a dormire Hunter, che fai ancora sveglio che prima non ti reggevi neanche in piedi!?
Inspiro lentamente lasciando che il fumo mi bruci nei polmoni, per poi dissolversi nella notte insieme ai miei problemi.
Sapessi Biancaneve. A domani
E mi è passato il sonno.
Non vedo l'ora che sia domani.
Ma solo perché così Taylor e Tiffany si levano dal cazzo.
Sì è quello. Figuriamoci se mi importa di quella ragazzina, non ho neanche voglia di scoparmela.
Sarà pure vergine per davvero.
Insopportabile.
🍒
- Ma come...Jasper non c'è ??-
È a casa mia da cinque secondi e si già lamentando. E io vorrei già buttarla fuori a calci in culo.
-Senti White non so che cazzo dirti. Mio padre si è dimenticato di avvisare tua madre. Oggi pomeriggio Jasper è a fare terapia.-
Si è messa una felpa rossa in coordinato con un cerchietto dello stesso colore, che le separa le ciocche bionde e lisce.
Sotto ha ancora la divisa della scuola.
Le faccio la radiografia con abilità, tant'è che lei non se ne accorge neanche.
- Ma quando torna?-
Sembra rimanerci un po' male per Jasper.
Però devo ammettere che vedere mio fratello sorridere in quel modo, come fa con lei, è una cosa rara.
Non posso negare che mi faccia piacere.
-Quindi me ne vado?-
Mi passo una mano tra i capelli, ancora umidi dopo la doccia.
- Non lo so vuoi restare qui con me? Ti invito nella mia cameretta prendiamo il tè con i pasticcini e ci raccontiamo tutti i nostri segreti?-
Cazzo sono di pessimo umore e sto facendo il coglione.
Ma tanto lei mi odia. Sennò non mi guarderebbe così.
-Tu sei tutto stronzo.- dice dal basso.
Respiro più a fondo per farmi passare l'arrabbiatura che mi provoca il suo affronto.
Fa tutta l'imbarazzata quando la sfioro e poi mi fronteggia in questo modo?
Chi cazzo si crede di essere?
Manco ce l'avesse solo lei.
Guarda che hai un bel culo, finisce qui.
-Tieni. -
Mi sbatte sul tavolo un cartellina da cui fuoriescono dei fogli fitti di scritte.
Ah già, quella maledetta relazione per il vicepreside.
- La farai tutta per domani, okay?-
Prova ad usare un tono autoritario, ma in realtà emerge solo una vena sospettosa dalla sua voce.
Non crede che io possa farcela.
-Ho voglia di fumare.- rispondo mandandola su tutte le furie.
-Non mentre studiamo.-
-Ah perché studiamo insieme? Non avevi detto che dovevo farlo da solo?-
Ridacchio divertito per la sua reazione istintiva. Si innervosisce quando mi vede tirare fuori una cartina vicino alla sua stupida relazione, così la sposta prima che possa sbriciolarvi sopra del tabacco.
-Che fai?-
-Un canna, vuoi?- domando piatto.
-Sei pazzo? No.-
Io continuo sotto al suo sguardo contrariato.
-Senti Hunter, io ce l'ho messa tutta a...-
Il telefono le squilla.
Abbandona il tavolo per raggiungere un angolo della cucina in cui ha lasciato lo zaino. Si china a prendere il cellulare dalla tasca frontale e senza volerlo, la gonna della divisa le si alza vertiginosamente.
Sposto subito lo sguardo.
Va bene provocarla per scherzare, ma di sicuro non mi metto a guardare il culo della ragazza del mio migliore amico.
-Chi è?-
Chi è? Ma che cazzo sto dicendo?
Lei mi dà pure corda.
-È Will.-
E certo, chi sennò.
Mi chiedo quando lui si deciderà a parlarle sul serio. Forse dovrei convincerlo a farlo.
La vedo scomparire in salotto, così esco in giardino e mi siedo sui gradini del pianerottolo a godermi i raggi tiepidi del tardo pomeriggio.
Fumo un paio di tiri, quando la sento arrivare come una furia.
-Dammi qui.- dice allungano la mano verso di me.
-Cos'è che vorresti adesso, sentiamo.-
Mi guarda dritta negli occhi senza sbattere ciglio. A volte ho come l'impressione abbia paura di me, altre no. Affatto. Come in questo momento.
- Fumare.-
-Ohi, ohi. Frena ragazzina, che succede?- domando allontanando lo spinello dalla sua traiettoria.
-Fammi fumare.-
-È successo qualcosa?-
-No, fammi fumare.-
- Sei diventata tutta stupida?-
- Ti stai insultando da solo, lo sai?-
Tanto ha sempre ragione lei.
Aspetto che si sieda a fianco a me, poi glielo lascio in mano.
Le nostre dita si sfiorano in maniera quasi volontaria, mentre lei si lecca il labbro e deglutisce.
- La canna devi fumartela, non stare a guardarla respirando fumo passivo.-
-Ci ho ripensato, non so se mi va.- dice ad un tratto.
Fa per ripassarmela, così me la riprendo.
-E prova. Non ti succede niente se provi una volta.- la prendo in giro con un ghigno.
Lei mi guarda con i suoi occhi azzurri e limpidi, a volte ho come l'impressione non ci siano barriere in mezzo a noi.
E non so se questo avvenga da parte mia o da parte sua.
Così le avvicino il filtro alle labbra, sento il calore della sua bocca sulle mia dita.
Lei se lo lascia fare. Inspira rapidamente, poi tossisce.
-Oddio fa schifo.-
-Ti avvelena i polmoni cazzo, certo che fa schifo.- mi stringo nelle spalle.
-È perché lo fai?-
Ne assumo una boccata più avida.
-Perché dopo un po' ci prendi l'abitudine, non puoi farne a meno di avvelenarti giorno per giorno.-
- Pensi che facendolo poco alla volta, il veleno sia meno mortale?-
-Il corpo si assuefa. Quindi sì.-
Sento le nostre voci collidere, si scontrano in un intreccio fuori tempo. La sua così chiara e pulita, rende ancora più bassa, graffiata e stridente, la mia.
-Ma il sapore fa davvero schifo.- ripete allungando nuovamente la mano verso di me.
Stavolta gliela passo e fuma da sola.
Mi distraggo a guardarla, non mi importa se se ne accorge.
E lei se ne accorge.
Si passa un filo di capelli dietro all'orecchio e abbassa gli occhi imbarazzata.
Biancaneve ha sta faccia e non ha mai visto un cazzo. Non ci posso credere
-Ma che c'è?- domanda infastidita.
-Niente.-
-James mi stai ascoltando sì o no?-
No.
- Che hai detto?-
-Che dovresti smetterla prima o poi. E non solo con il fumo.-
Distendo la bocca in un sorriso beffardo.
-E perché?-
Sentiamo che ha da dire la ragazzina
-Perché ti uccide lo sai.-
- Chi ti dice che io non sia già morto?-
Lei corruccia le sopracciglia folte, le labbra si fermano come ad intrappolare un ghigno infantile.
Le sta già facendo effetto.
-Sto solo dando una spintarella alla morte, forse così verrà a trovarmi prima del dovuto.-
Non sembra essere in grado di mascherare le sue emozioni, non sta più ridendo, anzi.
Fissa attentamente le sue unghie corte e smangiucchiate.
-Tanto dobbiamo morire tutti, no? Non sapere quando accadrà, è fottutamente eccitante. Non trovi?- incalzo ripassandole lo spinello.
Lei muove gli occhi nervosamente, poi si tira su il cappuccio della felpa rossa lasciando fuoriuscire due ciocche bionde.
Le sta bene il rosso, sembra quasi carina.
- Non lo so. Secondo me è da stupidi rovinarsi la vita per un piccolo attimo di piacere. Non mi va più. Tieni.-
Mi ripassa la canna facendo cenno di no con la testa.
-E allora che vivi a fare se hai già deciso che la tua sarà un'esistenza piatta e senza un minimo di piacere?-
-Non ho detto questo.- Si impunta, quasi offesa per la mia provocazione.
-Dico solo che è impossibile vivere tutta la vita in questo modo, così come fai tu, James. È impossibile riuscire a sopravvivere.-
-Ho sempre avuto un debole per le cose impossibili.-
I nostri occhi si uniscono sulle rispettive labbra.
È attratta.
Lo vedo.
Lo sento.
Perché deve fingere?
Non capisco perché vergognarsi.
Vuoi stare con Will? Bene, ma non fingere che io non ti faccia questo effetto.
-Ti ho visto, mi guardi sempre le labbra ragazzina.-
Lei si copre il viso con la scusa di aggiustarsi il cappuccio.
-Perché ci tieni a questo ruolo del cattivo ragazzo? Non lo sei.-
-E tu perché ci tieni tanto al ruolo della brava ragazza? Non lo sei.-
La mia risposta sembra spiazzarla.
-La tua supposizione che basi avrebbe, scusa?-
-Hai voglia di baciarmi anche se sono il migliore amico del tuo ragazzo.-
Con la mano si copre l'interezza della guancia che si fa rosea e calda.
Si imbarazza e a me viene voglia di sbatterla al muro e ficcarle la lingua bocca.
Ma solo per dimostrarle che ho ragione io, cioè che con un bacio posso fare bagnare le mutande anche a una come lei. Mica perché voglio baciarla per davvero.
Chiude gli occhi poi li riapre.
Fumare erba rallenta le sue parole, così come i suoi pensieri, di solito più svelti e sagaci.
-Non... io non voglio farlo, sei fuori strada. Poi la tua supposizione non ha fondamenta, è solo la tua arroganza mista alla faccia tosta che ti ritrovi, a darti la sicurezza che ciò che pensi possa essere realtà.-
-Tu sei tutta un bla bla bla.. ho smesso di ascoltarti alla prima parola che hai detto.-
- Ti odio Hunter.-
Sbuffo spingendo le labbra all'infuori.
Potrà anche odiarmi per davvero, e i suoi occhi avranno anche quell'aspetto puro di una giornata limpida, ma resta il fatto che il suo sguardo non si allontana neanche per un attimo dalla mia bocca, che di puro non ha proprio niente.
-Se fai così, mi avvalgo della facoltà di guardare la tua, però.-
-Come scusa?-
Forse ci ho messo troppa erba, è confusa lei e lo sono anch'io.
Cazzo se hai delle belle labbra
Non fosse la ragazza di William glielo direi.
O forse no, è June White.
Ma che mi sono messo in testa? Mi manderebbe a fanculo all'istante.
Ma non è l'unica ad averle belle, le ho anch'io.
Per questo gliele guardo e lei le guarda a me.
Abbiamo delle belle labbra, fine.
Svelato l'enigma dei nostri sguardi furtivi.
-Dimmi una cosa White.-
Lei annuisce in attesa che io parli.
-Quello che mi hai raccontato l'altro giorno. Era vero?-
-Che intendi?-
-Quando mi hai parlato di tuo fratello.-
Solleva le spalle in un gesto rapido.
-Sì, perché avrei dovuto mentire?-
-Mi chiedo solo perché...-
Le sbuffo un'ondata di fumo in pieno viso, lei si fa più piccola nella felpa enorme.
-Perché l'hai fatto... Perché l'hai detto a me?-
-Mi è venuto così, naturale.-
I miei occhi percepiscono il suo movimento lieve, così compio il mio ruotando la testa. I nostri sguardi combaciano.
-Se ti ha dato fastidio...-
-No, certo che no.-
-Anche Will me l'ha fatto capire, a volte sono troppo diretta.-
Che cazzata
-L'hai mai raccontato a Will?-
Mi sto buttando in un sentiero impervio e pericoloso, lo so.
-No. Non è mai capitata l'occasione.- ammette con voce pulita.
Non mi sforzo a parlare oltre.
-James io non capisco perché ti impunti su una confessione che ti ho fatto, in un momento di debolezza....-
-Il modo così schietto in cui l'hai raccontato.-
-In che senso?-
- Ho provato invidia.-
Torniamo a scontrarci con gli occhi.
Uno, due, tre.. forse quattro secondi. Poi abbassiamo entrambi lo sguardo.
-James..-
Sento i suoi occhi bruciare sulle mie mani mentre faccio scivolare la cenere sul pavimento.
-Voglio chiederti anche io una cosa.-
Sollevo gli occhi a lato.
-Se proprio devi.-
-Cosa ci facevano Amelia e Brian nella tua foto di famiglia?-
Una ficcanaso. Ecco cosa sei.
-Fatti i cazzi tuoi. La cosa non ti riguarda.-
-Eri un bambino buffo però.-
Lo dice ridendo, liberandosi dei suoi pensieri in maniera infantile. Incuneando ancora di più in me quel sentimento di invidia per la sua spensieratezza.
Inizia a farmi sentire scomodo la sua maniera di appropriarsi del mio passato.
-Non sai un cazzo.- sputo alzandomi in piedi.
Spengo il mozzicone nel piccolo posacenere abbandonato sul tavolo della veranda, ma quando le passo accanto per rientrare, noto che il suo viso ha cominciato ad impallidirsi.
-Ho bisogno di..-
Ad un certo punto fa per sollevarsi in piedi, ma la sua andatura oscilla vertiginosamente.
-Stai bene?-
-Sì.- dice abbassandosi il cappuccio.
-Ti porto dell' acqua?-
La vedo strana.
-No è meglio se mi...-
-Cosa? Parla.-
-James... non mi sento bene.-
-Oh non mi fare spaventare, eh.-
Mi avvicino di riflesso, impedendole di collassare al pavimento.
-Soffri di pressione bassa?-
-Sì. Boh, forse.-
-E dimmelo prima cazzo, non ti facevo fumare.-
Si poggia con la fronte sulla mia spalla, la sorreggo dei fianchi poi l'accompagno fino al divano.
-Ce la fai a sederti da sola?-
Lei in tutta risposta si sdraia.
La gonna della divisa della scuola si solleva appena quando si stende sul divano, lasciando intravedere le sue cosce sode. Le sue ciglia lunghe sono immobili, mentre tiene gli occhi chiusi. È così pura, innocente.
Ma è anche molto strano.
È una ragazza come tutte le altre e io dovrei pensare a tutti i modi in cui potrei sbattermela.
Invece le abbasso la gonna facendo attenzione a non toccarle la pelle, poi avvolgo il suo corpo con la coperta di Super Mario di Jasper.
Per un attimo penso al peggio. Mi immagino William entrare da quella porta.
Non me lo perdonerebbe mai.
Guarda in che stato è. Ed è solo colpa mia. Scaccio il pensiero e mi siedo al tavolo.
La disparità di genere nella letteratura.
Leggo il titolo del compito che ci ha assegnato il vice preside.
Ma che cazzo è sta stronzata?
Vediamo che ha scritto la ragazzina.
Una premessa, un'introduzione, bla bla bla. Guarda come ci gira intorno al problema senza mai affrontarlo. Ci credo che gliel'ha fatto rifare. Ben scritto ma non va a fondo. Paura di esporsi? Non c'è sostanza qua dentro.
Che stupida. Ha una calligrafia così bambinesca.
Passo un'ora sul compito e lei sta ancora dormendo, devo andare a controllare che sia ancora viva?
No, io mi ci avvicino più.
Dopo un'altra mezz'ora vedo la sua testa bionda spuntare dal divano.
-Ma dove...-
Spalanca gli occhi quando si accorge di essere a casa mia.
-Hai delle idee interessanti in quella testolina.- le dico facendola voltare nella mia direzione.
-Che stai facendo?- domanda tutta apprensiva quando vede che ho il suo compito in mano.
-L'ho finito.-
-Oh, no. me ne sono dimenticata.-
-Ho già fatto. Davvero.-
Lei non abbandona mai quell'occhiata diffidente.
-Mi hai lasciata dormire?-
-Dovevo fare altro?-
Sbuffa, poi si guarda intorno.
-Ho una fame pazzesca.-
-Hai fumato. Ho fame anch'io, ordiniamo qualcosa.- asserisco rimettendo i fogli nella cartellina.
-Ehm... qui?-
Lei guarda scandalizzata il tavolo su cui sono appoggiato.
-Eh che cazzo vuoi, l'invito formale?-
La vedo controllare il cellulare.
-È tardi. Meglio se...torno a casa.- bofonchia con voce tentennante, poi raccoglie lo zaino tutta impacciata.
-Non dimenticarti di questo.- le porgo il compito che lei scruta attentamente.
-Grazie James, ehm...-
Ma di cosa?
Corrugo la fronte e le sopracciglia, quando lei si avvicina in modo inaspettato.
Il collo mi si irrigidisce senza preavviso.
Respiro a lungo, prima di chiudere lentamente gli occhi.
Un bacio sulla guancia.
Poi è scappata via.
🍒🍒🍒
🍒 Che ne pensate della prima parte? Troppo? Ho alleggerito il tutto, sennò veniva davvero ph e non mi sembrava il caso 😅
🍒 Ma a parte questo, sono veramente cretina.
Avevo scelto un modello totalmente a caso per James, poi boh l'ho perso, non sapendone il nome. Quindi cambierò il cast e siccome quando scrivo di James penso ad una persona che mi ricorda troppo Isaac di Teen Wolf, ho deciso che userò lui 😇
🍒 Nel prossimo capitolo finalmente June scopre qualcosa su William. Si accettano scommesse, che cosa scoprirà la nostra protagonista?? ✨
🍒 Ma della storia voi ci state capendo qualcosa o i piccoli indizi si fa fatica a coglierli?
🍒 SUPER off topic ✍️
Vengo spesso taggatata sull'ultimo capitolo di faded quando si fa salotto per i "consiglia storie".
Ora io mi chiedo...ma il senso di andare lì ogni giorno e mettersi ad elemosinare in ottocentomila, per un capitolo?
Per me è meglio mettersi l'anima in pace 😅✌️♥️
Alla prossima ragazze 🦋
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