10. Fight or run forever
Brian POV
Ho fatto un buco nella parete di camera mia, dietro al letto.
L'ho fatto quando avevo sei anni.
Nessuno si è mai preoccupato di rattoppare quel muro. Mia madre ha finto di non vederlo, così ogni mattina lo colpisco con un pugno, sempre nello stesso punto, per non dare modo ad Amelia di preoccuparsi.
Il letto è un groviglio di lenzuola quando mi sveglio, un campo di battaglia dove la notte sono costretto a combattere. La signora Maria me lo fa ritrovare ogni sera perfettamente in ordine, ma tanto lo so già che torneranno. Quelle mani che mi soffocano fino a togliermi il respiro, tornano ogni fottuta notte.
Do un colpo all'iphone per fermare la sveglia, poi ancora stanco mi trascino alla finestra. Sposto la tenda riparandomi dalla luce come un vampiro.
La metto a fuoco con gli occhi assonnati: Amelia sta fumando in cortile. Tiro su l'anta scorrevole con una spinta secca.
-Di prima mattina? Sono le sette meno venti, ma cosa ti prende?-
-Rilassati, faccio due tiri prima di colazione.- urla lei da sotto.
Lo ammazzerei.
Quello stronzo è tornato da meno di una settimana e a scuola ha già ricominciato a girare quella merda che mette in giro.
-Non ti ci porto sballata a scuola, muoviti a rientrare!- le dico brusco mentre lei stringe le spalle nella camicetta della divisa.
Il solito rituale mattutino: doccia, boxer, camicia, pantaloni e giacca. Allo specchio sono così composto e pettinato che sembro per davvero il figlio di mia madre.
Scendo le scale fino alla cucina.
-Mamma è già uscita?- domando ad Amelia che sta inzuppando un pancake nello sciroppo.
-È già in tribunale.- replica giocherellando con una delle treccine sottili che le finiscono davanti agli occhi chiari.
Mia madre è un avvocato difensore.
E non c'è peggior specie.
Per due soldi difendono assassini e stupratori, ma poi, come le mamme coniglio, ignorano i propri figli lasciandoli morire sbranati dai lupi selvatici.
Ma io e Amelia sopravviviamo alla grande in questa giungla chiamata vita.
Mi verso del caffè e la osservo ridere davanti allo schermo del cellulare, mentre sto poggiato contro il mobile della cucina.
-Cosa c'è da ridere?- le chiedo sgarbatamente.
-Io e le Cherry daremo una festa.-
-Addirittura. E perché? Ma sopratutto, dove?-
-Non qui, sta tranquillo. È solo per festeggiare June come nuova capo cheerleader.-
Mi fa piacere che June si sia integrata, ma non mi sembra una scusa sufficiente per fare casino.
Anche perché questo vorrà dire una sola cosa: Ari mi vorrà trascinare in qualche stupida festa a cui non avrò voglia di partecipare.
-Non a casa sua.- sputo deciso.
Lei mi si versa del latte nel caffè fumante, poi mi guarda. -Ha la casa più grande di tutta la...-
-Non a casa sua.- ripeto guardandola di sbieco.
-Tanto lui e June non si sopportano, quindi dubito che lei accetterebbe...-
Mi volto di scatto, non voglio che mia sorella veda la mia reazione.
Una mano stretta a pugno, l'altra fa scivolare la tazza nel lavello provocando un rumore sordo.
-Glielo hai già chiesto prima ancora di dirmelo? Lo vuoi capire o no che non devi parlarci con quel...-
Sento i denti stridere dal nervoso.
-Sta calmo Brian. Non ci parlo con James, è solo che... voglio solo che June capisca che è a tutti gli effetti parte del nostro gruppo, vuole essere una cosa carina.-
Mia sorella non fa che atteggiarsi da ragazzaccia con le sue amiche, ma resta sempre la più ingenua.
-Vuole solo essere un'occasione per fare casino. E di casini ne abbiamo avuti abbastanza.- sputo scrollando la testa.
Lei sbuffa sonoramente.
-Andiamo sennò facciamo tardi. Alla fine oggi pomeriggio passa Ari?-
-Non lo so.- taglio corto.
-Beh, dimmelo così vi lascio soli.-
Accenna una smorfia maliziosa, io fingo di non vederla.
Non c'è niente di malizioso nel rapporto tra me ed Ari.
-Smettila.-
-Eri più divertente una volta, Brian.-
Già.
•
La campanella non è ancora suonata, mentre Blaze giocherella con una catenina tra le dita.
-Hai visto un fantasma?- gli chiedo notando la sua espressione mortuaria.
-No, no.- biascica lui lanciando lo zaino sull'erba.
-Non possiamo andare avanti con le nostre vite e fare finta che non sia tornato?-
Ci sediamo contro un albero, aspettando l'inizio delle lezioni.
-Basta non andarci, Brian.-
-Certo. Perché glielo dici tu alla mia ragazza che non ho nessuna intenzione di partecipare ad una stupida festa che organizzano lei e le sue amiche?-
-Sì, glielo dico se vuoi. Però devo aggiungere che sei proprio un noioso scassa palle.-
Blaze è un tipo strano.
-Chi è la fortunata?- domando sospettoso, lui invece mi guarda con occhi colpevoli.
-Ehm, cosa?-
-Avanti, hai capito. Stai guardando il cancello ripetutamente da circa dieci minuti, vuoi che finga di non vederlo?-
-Sarebbe carino se ti facessi gli affari tuoi, Brian.-
Blaze è troppo riservato, non ha mai avuto una ragazza e raramente l'ho visto parlare con una di queste.
-Ti piace la ragazza nuova?- chiedo senza mezzi termini.
-June dici?-
Annuisco, ma lui è già pronto a scrollare le spalle.
-Boh è carina.-
"Boh è carina" per Blaze vuol dire solo una cosa: "non è un granché". Parliamo di uno che si entusiasma per l'uscita degli spin-off di Game of Thrones. Se di June parla così, non dev'essere molto interessato.
-Secondo me è molto carina, ma soprattutto è diversa.- specifico.
Strano che uno come Blaze non apprezzi June... lui è il più intelligente che conosco, lei sembra molto più sveglia della media delle ragazze della mia scuola.
- Il tuo è solo un pregiudizio, seppur positivo. - aggiunge Blaze quando Jackson e Tiffany arrivano in cortile. Ovviamente c'è anche lui.
- Non è un pregiudizio. Ci ho parlato diverse volte con June e a differenza di Poppy, o delle mie compagne di classe, non mi ha tenuto ore a parlare di tinte per capelli o di quanto vorrebbe farsi il filler alle labbra.
-Sai che stai parlando anche di tua sorella, vero?-
Ribalto gli occhi al cielo chiaro delle otto del mattino.
-Blaze.- lo rimprovero.
-E dai scherzo... Ma quindi, è diversa anche da Ari..-
Blaze è il mio migliore amico per una semplice ragione: lui le bugie non sa neanche cosa siano. Le cose te le spara in faccia senza pietà, mi chiedo se se ne renda conto.
-Ma che c'entra. Ari la amo, non me ne frega un cazzo se passa la giornata a cambiarsi la faccia con i filtri di tiktok per sembrare più figa.-
-E già figa.- specifica lui.
-Blaze!- Stavolta il mio tono è più risoluto, ma perdo la sua attenzione nell'istante in cui James Hunter si siede sulla panchina di fronte a noi. Vicino a lui si appollaiano anche Jackson con in braccio Tiffany, la mora dai capelli ricci che non capisce mai un cazzo.
Il mio sguardo ricade su Hunter. Ma guardalo...Si scambia saluti a destra e a manca, si atteggia come fosse il re di questa scuola. E ovviamente nessuno può toccarlo.
Quanto vorrei fosse uno sbruffone tutto chiacchiere e fumo, invece lo stronzo pratica boxe da quando va alle elementari. L'ultima volta sono tornato a casa con due costole rotte, avrebbe potuto uccidermi. Mi chiedo cosa l'abbia fermato.
Stringo la mandibola innervosito.
-Mi fanno schifo, si scambiano le ragazze neanche fossero figurine.- sputo guardando la mora ridacchiare nell'orecchio di Jackson, quello scimmione biondo senza cervello. Lui sì che è uno bravo solo a chiacchiere, sta all'ombra di quell'altro stronzo ad abbaiare come un cane rabbioso, ma appena le cose si fanno serie, fugge con la coda tra le gambe.
-Ma quella non stava con Hunter? Che cazzo ci fa con Jackson?- chiedo schifato.
-Ma che dici, Jackson non sta con Tiffany.- mi imbecca Blaze, è chiaramente indispettito.
-Sei geloso di Tiffany e Jackson?!- La voce di mia sorella arriva squillante come un clacson strombazzante.
Amelia viene a sedersi con noi, Blaze invece arrossisce in volto.
Mi sa che stavolta lei ci ha preso.
-No, Blaze. Tiffany no. E pure peggio di Taylor!!- esclama lei notando l'espressione del mio amico farsi tutt'altro che innocente.
-Ma che dici.. non c'è nulla peggio di Taylor..- la corregge lui prontamente.
- Almeno Taylor è stronza, Tiffany è così vuota che mi fa paura.- aggiungo io.
-Di che parlate?-
Un sorriso mi si disegna sulle labbra quando sento la sua voce limpida e delicata.
Ari mi si siede in braccio, è così piccola che non ne sento neanche il peso.
-Brian...-
Le accarezzo la guancia, ma riconosco il suo tono. Vuole qualcosa.
-Dimmi piccola.-
Sento i versi schifati di Blaze e Amelia che si prodigano a prenderci in giro, mentre io e Ari ci sfioriamo la punta del naso.
-Stavamo pensando di organizzare questa festa...-
"Ma che palle."
-Okay.- sbuffo sconsolato.
Ari mi passa una mano tra i capelli e mi guarda con i suoi occhi da gatta. La mia ragazza è bellissima.
-Okay?! Così senza neanche farti pregare? Te l'avessi chiesto io mi avresti mandato a fanculo!- esclama Blaze facendo ridere Amelia che è già pronta a dargli corda.
Ari sorride. -Sono i modi in cui io lo chiedo, Blaze.- dice dolcemente.
-Sì sono le ciglia lunghe e...-
-E le tette!- aggiunge mia sorella, come al solito in maniera inopportuna.
La campanella suona, Blaze si alza di scatto. Sembra sempre debba andare da qualche parte.
-Oggi studiamo insieme o...-
Lo guardo aggiustarsi la spallina dello zaino che gli penzola da un lato.
-Oggi Brian sta con me.- annuncia Ari.
- Lasciamoli soli, Blaze. Mi fanno venire il diabete sti due.-
Amelia viene rapita all'istante dal professor Beckett che abbandona la bicicletta sgangherata contro il muretto, si rimbocca la borsa di pelle color wiskey che porta a tracolla, poi le fa un sorriso di cortesia.
Scrollo il capo. Ho già altri problemi, non posso occuparmi anche delle crush di mia sorella in questo momento.
Così Blaze e Amelia si dileguano nel cortile, mentre Ari mi circonda il collo con le braccia.
-Ho da studiare oggi.- dico freddo.
-Hai sempre da studiare. Puoi inventarne un'altra?-
-Non è una bugia, è...-
Il mio sguardo si inclina appena. Ci sarà sempre questa linea di demarcazione tra me e lei?
Riuscirò a raccontarle tutto un giorno?
-È un anno che stiamo insieme, Brian.- bisbiglia lei sottovoce. Sembra quasi che si vergogni di ciò che appena pronunciato.
-Lo so ma... ehm, oggi non posso.-
-Allora giura che verrai alla festa, questo fine settimana. Fallo per me. Non dire di sì e poi non ti ci presenti.-
Annuisco distrattamente. -Te lo prometto piccola.-
-E prometti che non tornerai a casa malconcio.-
-Non posso bere, lo sai... abbiamo il campionato.-
I suoi occhi color cioccolato si fanno neri all'improvviso.
-No, io mi riferisco alle botte che ti prenderai se cominci ad attaccarti con James.-
Un fischio nelle orecchie non mi permette di pensare, forse è proprio parlare di lui che mi fa annebbiare il cervello di rabbia. -Perché lo chiami per nome?-
-Brian...-
-Non lo devi neanche guardare.- Sono troppo duro nel parlarle e lei ritrae immediatamente la mano dalla mia.
-Non fare il geloso. Ti prego.-
Ari china il capo, sta a fissarsi le mani per qualche secondo.
-Non sono stupido. Lo vedo come ti guarda.-
Ci provo ad ammorbidirmi, ma il tono di voce esce aspro e tagliente.
-Brian io devo andare. Ho matematica la prima ora e lo sai che quella mi odia..-
E così Ari diventa scivolosa tra le mie mani, quasi più sfuggevole di me.
-Ci sarà anche lui alla festa?- le chiedo afferrandole debolmente il polso.
-Ovvio che ci sarà anche lui... Probabilmente andremo da William, perché i suoi sono in viaggio.- dice lei facendo scivolare le sue dita tra le mie.
Sbuffo.
È un circolo vizioso.
Spero sempre che le cose cambino, ma alla fine non succede mai.
-Stasera lui e June hanno un appuntamento... se si mettono insieme... devi cominciare a valutare l'ipotesi di metterci una pietra sopra a ciò che è successo l'anno scorso.-
Mai.
Il mio sguardo si fa più corrucciato, mentre lei mi sorride con le sue labbra lucide.
- Brian?-
Ari si alza in piedi questa volta.
-Dimmi tesoro.-
-Oggi vengo da te. È deciso.-
O cazzo.
I nostri eroi hanno giusto un paio di segreti eh ⚰️
Che ne pensate?
Nel prossimo si torna ad un pov di June -detta Giugno- che esce con William💜
Ah, ho cambiato alcune cose nei primi capitolo, ho solo sistemato un po' di descrizioni e aggiunto i titoli..
See ya ✌️
Grazie mille per i commenti e le 10K letture apprezzatissime!!!
😍🔥
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