!Cuatro¡
Harry: ODDIO ODDIO ODDIO.
Harry: SONO TROPPO FELICE OGGI.
Harry: CHIEDIMI PERCHÉ.
Mon Cheri: Perché?
Harry: Oddio, ti ricordi di quando ti ho raccontato di Louis tutto sorridente?
Mon Cheri: Sì. Gli hai parlato e, a giudicare dal tuo stato, stai "fangirlando". Quindi è andata bene, giusto?
Harry: Sì è andata benissimo!
Harry: Allora, in poche parole, l'ho fermato nei corridoi prima della lezione di Psicologia e l'ho portato in un posto più appartato... Non mi andava che ci sentissero tutti...
Il dolce sconosciuto ricordava chiaramente come si erano svolti i fatti, ma non poteva destare troppi sospetti, per questo gli chiese di spiegargli com'era andata.
" << Louis, aspetta!! Vieni, ti devo parlare!>>
Senza avere il tempo di rendersi conto di cosa stesse succedendo, un mini tornado riccioluto l'aveva trascinato nel primo luogo a riparo da occhi indiscreti: il giardino posteriore dell'università. Lí non passava mai nessuno. Era perfetto per qualsiasi confessione, dalle più belle, dalle quali, a volte, sbocciavano amori, alle più brutte, dove, spesso, si era costretti a tornare a casa col cuore spezzato. Per questo lo definivano "il Confessionale".
Harry era in piedi dinanzi a lui, si mordicchiava il labbro inferiore nervoso e incerto su quali parole usare. Louis gli appoggiò una mano sulla spalla e, sorridendo, lo invitò a parlare:
<< Dai Hazza! Sai che a me puoi dire tutto! Avanti!>>
<< Vale anche per te: puoi dirmi tutto!>>
<< Haz, dove vuoi arrivare?>>
<< Se tu ti dovessi innamorare di qualcuno, me lo diresti?>>
<< Ma certo Harry! E tu?>>
<< S-Sí...>>
Sapevano entrambi che non erano innamorati di una persona qualunque, ma dell'amore della loro vita. Certo, ancora non si erano dichiarati, figuriamoci a sapere se sarebbe stato un "Per Sempre", ma era qualche tempo che a Louis piaceva fantasticare su quello. A Harry, ormai, da qualche anno a quella parte.
Poi un gesto inaspettato, che colse entrambi un po' di sorpresa, ma si resero conto che non c'era niente di meglio che lasciarsi guidare dall'istinto: si unirono in un caldo e rassicurante abbraccio. I migliori amici si abbracciano sempre, è vero, è normale. Ma quello non era il classico abbraccio, dato tanto per ricordare alla persona che si aveva davanti di possedere delle braccia. Quello regalò una piccola scarica elettrica ad entrambi. Harry arrossì e un po' di malavoglia si staccò dal quel rifugio accogliente e protettivo. Louis continuò a tenere le sue labbra incurvate verso l'alto e poi, mentre si staccava a sua volta, gli sfiorò la guancia, in una specie di bacio. Le guance di Harry erano color della lava incandescente eruttata dall'Etna (🇮🇹😎 N/A: scusate momento di patriottismo...). Il liscio lo salutò con una pacca sulla spalla, cercando in quel modo un altro contatto fisico col riccio, e se ne andò."
Harry: Quando mi ha abbracciato, ho sentito una sensazione strana ma stupenda allo stesso tempo...! Non puoi capire...
Il dolce sconosciuto sorrise perché, a dire la verità, l'aveva provata anche lui, l'emozione dello sfarfallio nello stomaco. Aveva sentito il battito del cuore di Harry sincronizzarsi al suo in quell'istante.
Mon Cheri: Harry, tesoro, non sai come sono contento per te!
Harry: E tu che racconti?
Mon Cheri: Ho abbracciato anch'io il mio migliore amico, quello di cui sono innamorato. Gli ho perfino rifilato un mezzo bacio sulla guancia!
Harry: ODDIO davvero?! Ma è fantastico!
Harry: Scusami, Mon Cherie, ma mia madre mi sta chiamando a cena... Ci sentiamo! 😙😋
Mon Cheri: Buona cena, tesoro😙
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