Capitolo 2
È da una buona mezz'ora che passeggio avanti e indietro per la stanza cercando di combattere il mio nervosismo interiore.
Le parole del comandante Fury mi ritornano in mente senza sosta.
Tra qualche minuto arriverà qualcuno a prendermi e a portarmi in un posto chiamato S.H.I.E.L.D., non so bene di cosa si tratta, ma sembra un qualcosa di molto importante.
"Lo S.H.I.E.L.D. è incaricato principalmente di combattere il terrorismo, di investigare eventi paranormali o soprannaturali neutralizzandoli qualora rappresentino una minaccia alla sicurezza, nonché di coordinare e monitorare l'attività superumana, dal momento che alcuni dei suoi agenti sono supereroi."
Decisamente importante.
Non sarò mai all'altezza di un incarico del genere.
Io non sono all'altezza di niente, lo dicono tutti.
Il suono improvviso del clacson di un'auto mi fa sobbalzare ed instintivamente mi affaccio alla finestra per vedere chi è il nuovo rompipalle del quartiere.
I miei occhi vengono catturati da una splendente Limousine nera, orgogliosamente guidata dall'agente Coulson.
Merda, sono già arrivati.
Mi precipito giù per le scale con il cuore che sta per esplodermi per l'ansia e l'affaticamento.
"Ragazzina, sali a bordo!" mi invita l'agente, mentre gli sportelli del veicolo si aprono lentamente.
Mi accomodo nei sedili posteriori accanto a Michi, Noemi, Ele e Sof e le saluto con un filo di voce cercando di nascondere l'agitazione.
Noto che anche loro non sono affatto tranquille e in un certo senso mi sento rincuorata.
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"Siamo arrivati!" annuncia l'agente Coulson.
Scendiamo lentamente dall'auto e rivolgiamo i nostri sguardi a ciò che abbiamo davanti: un elivelivolo imponente sta atterrando nell'enorme campo vuoto nel quale ci troviamo.
Non riesco a smettere di contemplarlo, è enorme, scuro e dall'aspetto molto moderno.
"Cosa aspettate? Entrate ragazze" ci incoraggia.
Noemi e Sofia si stringono la mano per farsi coraggio, Michi fa l'indifferente come al solito, mentre io ed Ele cerchiamo di mantenere la calma.
Una scaletta si abbassa permettendoci di salire.
Con le gambe tremanti, salgo gradino per gradino.
Resto incantata.
Ci sono computer e macchinari ovunque.
Un gruppo di ragazzi piuttosto rumorosi ci corre incontro ed uno di essi mi abbraccia calorosamente.
"Gemellina! Quanto sei fatta vecchia!" scherza Matt ridendo rumorosamente.
"Sono passati solo cinque mesi!"
I suoi occhi azzurri-verde acqua si posano sui miei ed un sorriso spontaneo nasce sul mio volto.
"Mi sei mancato fratellino" ammetto e lo stringo più forte che posso.
"Ma guarda chi si rivede!" esclamo salutando i gemelli delle mie migliori amiche.
Alex è sempre il solito simpaticone, Christian il solito saggio, Max il solito sciocco, Eric il solito abbraccioso e Matt...beh, il solito Matt.
Sorrido spontaneamente e mi dirigo verso la palestra.
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