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Capitolo 6

Sono in macchina, mi sto dirigendo in spiaggia per sapere chi è questa misteriosa persona.

Arrivo difronte ad un chiosco disposto sul lungo mare, c'è un parcheggio di fronte lascio la macchina e attraverso la strada, l'insegna mostra il nome "Sea Beach" proprio dove mi aveva detto di aspettare.
Ci ho messo 20 minuti per arrivare, quindi tra poco dovrei scoprire chi è questa misteriosa persona.

10 minuti dopo...
-Tu devi essere Carly!- sento una vocina stridula alle mie spalle, mi giro di scatto e...
È una ragazza alta con i capelli biondi, finti biondi, e gli occhi neri e un vestito che non merita di essere chiamato così, è così corto che quasi si intravedono le mutande, non ha un fisico adatto ad un vestito del genere, e troppo magra.
-Si! Tu sei...?-
-Melanie- dice arricciandosi una ciocca di capelli
-Ah e quindi, cosa vuoi?- le chiedo guardandola da capo a piedi
-Che non ti avvicini più a Scot! Lui è mio!- urla mentre il suo occhio destro comincia a sbattere come se vivesse di vita propria.
Non riesco a trattenermi.
Le scoppio a ridere in faccia e il suo tic aumenta.
-Sei la sua fidanzata?- le chiedo appena riprendo fiato
-Si! C'è no!-
-È allora!? Qual è il tuo problema?-
-Quale il mio problema? Lui è mio! O meglio lo diventerà presto! Sarà il padre dei miei figli e vivremo in una casa vicino al mare! Punto!!- urla talmente tanto che non si accorge che tutti la stanno fissando
-Se lo dici tu allora okay- le dico alzandomi dalla sedia
-Dove credi di andare!?- il suo tic è ricominciato
-Non sono affari tuoi!- le lancio un'occhiata e lei abbassa lo squadro. Poi rialza la testa e conclude
-Se non mi darai ascolto ti verrò a cercare, ovunque tu sia!- gira i tacchi e se ne va sculettando, tutti la fissano in maniera schifata, devono conoscerla tutti, anche perché non smettono di gridarle
-Melanie sei ridicola!-
-Cosa voleva da te?- sento alle mie spalle la sua voce, la riconoscerei tra mille, è Scot
-Dice che vi sposerete, e che devo starti alla larga- gli dico voltandomi e rivolgendogli un sorrisetto nervoso.
È ancora più bello oggi, indossa un pantaloncino nero, una condotta da spiaggia e delle scarpe da basket, al polso a annodato una bandana rossa e con l'altra mano tiene una sigaretta.
-Ahahaha, è sempre stata ossessionata da tutte le ragazze che mi si avvicinano, dal tronde so bellissimo!- dice spostandosi una ciocca di capelli dalla fronte
-Poco modesto mi dicono- gli lancio un'occhiata divertita e gli tipo un pugno sul braccio
-Come mai è così ossessionata da te?- gli chiedo in fine
-È un fatto lungo, hai tempo?-
-Si!-
-Okay, però andiamo a sedarci da qualche parte!- esclama prendendomi per il polso e tirandomi verso il retro del chiosco dove ci sono dei tavolini liberi
-Prendiamo qualcosa?- mi chiede appena ci sediamo
-Ho lasciato il portafogli a casa..- ho dico abbassando lo squadrò
-Tranquilla pago io! Cameriereee!- dice alzando il braccio in modo che il ragazzo lo veda
-Grazie, sei molto gentile- gli dico abbassando lo sguardo imbarazzata, il cameriere si avvicina ed estrarre un blocchetto dalla tasca
-Prego!- esclama con tono calmo
-Senti portaci due frullati alla vaniglia- risponde Scot prima che io provi a dire qualcosa
-Arrivano subito!- replica il cameriere prima di andare via
-Quindi, Melanie è ossessionata da te perché?- gli chiedo mentre lui mi fissa le labbra e si morde le sue
-Ah si giusto!- scuote la testa spostando l'attenzione dalla mia bocca ai miei occhi
-È ossessionata da me perché...-
-Perché?- lo spingo a continuare
-Scusa ma se non ti alzi la maglia non riesco a concentrarmi!- dice in fine indicandomi il seno che sta per fuoriuscire dalla maglia.
Gli sferro un calcio da sotto al tavolo e mi alzo la maglia
-Ora concentrati sulla mia faccia! Pervertito!- gli dico mentre rido
-Okay scusa!- alza le mani in segno di difesa
-Continua- lo invito a parlare
-Perché l'anno scorso stavamo insieme e l'ho lasciata perché era diventata ossessionata da me, da allora non mi lascia avvicinare nessuna ragazza- dice mentre il cameriere su avvina e ci poggia i bicchieri di frullato di fronte
-Grazie- esclamiamo entrambi
-Oh dio, ma è buonissimo!- gli dico pulendomi le labbra con la lingua. Mi sta fissando le labbra, di nuovo!
-Ma la vuoi smettere!- gli dico passandogli una mano davanti agli occhi per farlo riprendere
-Scusami davvero, solo che hai delle labbra che mi mandano in confusione- ammette in fine, mentre scoppio a ridere in una risata nervosa.
-Ti va di fare un giro?- stacca gli occhi dalle mia labbra ai miei occhi
-Si, volentieri!-
-Okay, vado a pagare e arrivo-
Ci spostiamo dal chioso portando con noi i frullati ancora pieni.
-Dove andiamo!?- di fa lui poggiandomi una mano sulla spalla e avvicinandomi di più a se
-Ehm...non so sono a Los Angeles solo da 4 giorni..- gli dico abbassando lo sguardo per evitare di guardarlo.
-Potevi dirlo prima! Ho notato che hai una macchina andiamo a prenderla e ti faccio visitare la città!- mi prende per mano e mi tira verso il parcheggio dei chioschi,  dove ho lasciato la macchina quando sono arrivata.

Saliamo in macchina e appena chiediamo le portare mi giro verso di lui e gli dico
-Quindi oltre ed essere la mia guida scolastica sei anche la mia guida turistica!?- gli faccio un sorriso e faccio partire la macchina.

Sono 40 minuti che giriamo la città, mi sto divertendo tantissimo solo che devo tornare a casa per studiare.
-Devo tornare a casa! Dove vuoi che ti accompagni?- gli chiedo fermandomi al semaforo
-Ah già così presto!- mi fa lui poggiandomi la mano sulla coscia e provocandomi un brivido lungo la schiena
-S...si- inizio a balbettare mente lui mi fa segno di accostare appena supero il semaforo
-Posso scendere qui, ma prima...- si gira di nuovo verso di me è ho il presentimento di quello che sta per succedere...
Mi prende il viso tra le mani e posa le sue labbra sulle mie, la sua lingua si muove perfettamente con la mia, e vengo scossa da un brivido bellissimo.

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