Capitolo 10
Sono passate tre settimane da quel fottuto giorno, quel giorno che mi ha rovinato la vita, di nuovo.
Finalmente è arrivato giovedì, avrò tre giorni per fare tutto quello che voglio.
La mia giornata a scuola si svolge come al solito:
Vado a prendere Stefy da casa, 6 ore di lezioni e poi di nuovo a casa.
-Ehi, bellissima, ci rivediamo finalmente!- mi saluta George appena varco la soglia del portone, in questi giorni ho evitato tutti, il più possibile, non volevo avere contatti con il mondo in generale, ho rifiutato chiamare e messaggi a tutti e ho passato tutti i giorni, tutto il giorno, rinchiusa in casa a studiare, mangiare, lavarmi, dormire è così via per tre settimane.
-Oh, sei viva!- mi passa una mano davanti al volto
-Si?- suona più come una domanda che come un'affermazione
-Dovresti saperlo tu... stai bene?- ripete lui preoccupato
-Si! Benissimo!- mento e ci riesco bene, in questo periodo soprattutto
-Che fai di bello sta sera?- mi chiede mentre sul suo volto comprare un sorriso
-Niente, come sempre- scoppio a ridere, solo che la mia risata è poco "divertente"
-Okay, ci vediamo alle 20:00 a casa tua!- solleva due valige dal carrello di trasporto e se ne va senza darmi il tempo di trovare una scusa adeguata per dire di no.
Però del tronde non mi farà male parlare con qualcuno...
Appena arrivo in casa lancio in aria tutto ciò che avevo in mano e vado a farmi una doccia, appena ho finito non ho intenzione di mangiare anche perché sta sera da quanto ho capito dal messaggio che mi ha appena mandato George non mangeremo "poco"
"Ci vediamo a casa tua alle 20:00 come detto prima, non provare a dirmi cazzate del tipo "ho sonno" "ho un dolore al piede" o altre cazzate delle tue anche perché ti ricordo, che ho un duplicato della chiave.
Oggi mangiamo come maiali, ci divertiamo, ti diverti, è ho da raccontarti un sacco di cose...
Porto lo smalto?"
Non ho smesso di ridere un secondo dopo quel messaggio.
Visto che resterò in casa anche oggi è verrà George mi metto un paio di leghins è una felpa corta, me l'ha regalata Stefy è rosa, mi ha detto che anche io visto che ero sua amica dovevo avere una cosa rosa.
Il problema è che me ne ha portate diecime di cose rosa: una felpa, una maglia, un capello è una borsa e altre cose... ROSA
Dove le abbia trovate? È un mistero.
Sono le 19:45 tra poco arriverà George, sistemo un po' casa, vista in maniera così disordinata sempre una tana di cavernicoli, i miei vestiti sono ovunque, ci sono i miei libri sul divano, sul tavolo, e ho trovato la mia penna fortunata nel frigo! Come cazzo ci è finita lì dentro vorrei saperlo!
-Apri questa cazzo di porta!- grida George prima di cominciare a bussare talmente forte che ho paura che crolli da un momento all'altro
-Arrivoooooo!- urlo dal bagno
-Ehilà- mi saluta con un bacio sulla guancia spostandomi e andando in casa come se fosse alla sua
-Sei sexy oggi!- poggia una busta giocante sul tavolo e poi si gira a guardarmi
-Anche tu!- gli dico mordendomi il labbro, poi scoppiamo a ridere entrami
-Lo so! Mi sono messo questi pantaloni così puoi ammirarmi il culo!- si da uno schiaffo sul culo e fa una faccia che più da pervertito mi da di maniaco
-Mlmlmlml...-
-Hai visto riesco a farti ridere!- mi dice abbracciandomi
-Grazie...- li dico stringendolo a me e perdendomi nelle sue braccia giganti
-Ah una cosa!- mi dice sciogliendo l'abbraccio
-Cosa?- gli dico incuriosita mentre lui va a prendere qualcosa dalla borsa
-Ho portato lo smalto!- mi dice tirando fuori dalla borsa un bauletto enorme
-Lo hai fatto veramente!- gli dico scoppiando a ridere mentre prendo il bauletto e lo apro
-Si amore! Hai le mani sciupate!- ha assunto un tono da professionista, mi prende una mano e la squadra bene
-C'è molto da lavorare qui!- poi scoppia a ridere per il tono di voce che sta usando, ed io mi unisco a lui.
Prepariamo qualcosa da mangiare, niente di che, un paio di Hot Dog, una birra e ci sentiamo sul tappeto del salotto, accendiamo la TV
-Oggi maratona!- urla George estraendo dei CD dalla borsa
-Di cosa!?- chiedo incuriosita ed entusiasta allo stesso tempo
-Twilight!- urla lui felicissimo
-Oh mio dio! Non ci credo! Non lo vedo da anni!- urlo ancora più emozionata di lui
-Beh è arrivato il momento, silenzio- fa partire il film.
Restiamo in silenzio e urliamo solo quando si tolgono la maglietta.
Ci siamo alzati un paio di volte per fare il rifornimento di cibo. Siamo andati avanti così per 5 ore...
5 ore dopo...
-Oh mio dio! Cosa ho appena visto- guardo George appena spegne la televisione
-Super fughi senza maglia!- urla George
-Cosa dovevi dirmi?- gli chiedo appena siamo in cucina
-Ah...si- abbassa la voce e diventa rosso dalla vergogna -Ti ricordi di quel ragazzo di cui ti avevo parlato?-
-Ah sì, quello che abita in questo palazzo- annuisco ormai incuriosita
-Ecco...io...lui...abbiamo...parlato... di...di...noi- balbetta ogni parola
-Cazzo! George parla!- urlo facendolo spaventare
-Scusa ora parlo, ecco noi due...- ricomincia ad esitare -Noi due...-
-L'ho hai già detto! Va avanti..- lo interrompo
-Stiamo...insieme?- suona più come una domanda la parola "insieme"
-State insieme?- chiedo un po' sbalordita, ma più che altro contenta per lui
-Si? Bho... credo...- continua lui
-Cosa vi siete detti di preciso?- gli chiedo per cercare di capire meglio
-T...ti amo!- dice lui sorridendo
-Ecco! Vedrai che appena parlerete capirai tutto- gli dico abbracciandolo -Sono felicissima per te!- continuo a parlare a bassa a voce
-Arriverà anche per te!- mi dice nell'orecchio sciogliendo l'abbraccio.
In quel momento, in quel momento torna tutto in mente, tutti i brutti ricordi prima e dopo di lui, le braccia di George mi sorreggono mentre il mio corpo sta per toccare terra.
Chiudo gli occhi e non ricordo più nulla...
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